Primo giorno di lavoro
di
Taylor Mason
genere
bisex
Primo giorno nel nuovo posto di lavoro. Arrivo presto, nell'open space ci sono 6 scrivanie, su una c'è un biglietto con il mio nome.
Mi guardo intorno, due scrivanie sono occupate, noto che hanno la camicia e la giacca.. Io mi stringo nella mia maglia blu a collo alto un po' a disagio.
Una collega scorge la mia occhiata e mi sorride: un Yves Saint Lauren rouge scintilla sulle sue labbra carnose e il suo estee lauder rende giustizia ai suoi occhi verdi che mi sorridono.
"Ciao, sono Sonia, il capo ha detto di dare un'occhiata ai progetti in corso (mi passa una cartellina di un certo spessore), più tardi verrà lui stesso a farti fare il giro dell'azienda".
A causa della mia timidezza ho gli occhi bassi, il mio sguardo si posa sulla sua camicia: i primi due bottoni sono aperti e danno respiro a una terza abbondante . Arrossisco. Biascico un grazie e afferro la cartellina dei progetti.
Sento una mano sulla spalla, guardo in su, lei mi sorride e mi dice che il bagno e in fondo a destra e che lei va a fumare.
Resto ad osservarla: ha un paio di Queen Elena decolletè nere, la gonna aderente al ginocchio permette di osservare un paio di glutei tonici, risultato di ore di palestra. Mi sorpendo a chiedermi se le calze nere siano autoreggenti.
Cerco di cacciare i miei pensieri poco professionali. Mi torna in mente la mia ultima volta: un mese prima, a casa mia: una cosa veloce, poi il sonno e l'alcool hanno avuto la meglio.
Da allora è rimasta la voglia: quella attesa, ma non goduta, quella sudata, ma non soddisfatta.
Vado in bagno a sciacquare via i ricordi, mi siedo sul wc, la mia mano indugia mentre mi pulisco.. la voglia cresce e mi chiedo se anche lei, Sonia, ha i miei stessi pensieri, se qualcuno in questo nuovo posto di lavoro condivide le mie voglie.
Fine prima parte
E' il mio primo racconto. Sei hai letto fino a qui hai voglia di dirmi cosa ne pensi?
Mi guardo intorno, due scrivanie sono occupate, noto che hanno la camicia e la giacca.. Io mi stringo nella mia maglia blu a collo alto un po' a disagio.
Una collega scorge la mia occhiata e mi sorride: un Yves Saint Lauren rouge scintilla sulle sue labbra carnose e il suo estee lauder rende giustizia ai suoi occhi verdi che mi sorridono.
"Ciao, sono Sonia, il capo ha detto di dare un'occhiata ai progetti in corso (mi passa una cartellina di un certo spessore), più tardi verrà lui stesso a farti fare il giro dell'azienda".
A causa della mia timidezza ho gli occhi bassi, il mio sguardo si posa sulla sua camicia: i primi due bottoni sono aperti e danno respiro a una terza abbondante . Arrossisco. Biascico un grazie e afferro la cartellina dei progetti.
Sento una mano sulla spalla, guardo in su, lei mi sorride e mi dice che il bagno e in fondo a destra e che lei va a fumare.
Resto ad osservarla: ha un paio di Queen Elena decolletè nere, la gonna aderente al ginocchio permette di osservare un paio di glutei tonici, risultato di ore di palestra. Mi sorpendo a chiedermi se le calze nere siano autoreggenti.
Cerco di cacciare i miei pensieri poco professionali. Mi torna in mente la mia ultima volta: un mese prima, a casa mia: una cosa veloce, poi il sonno e l'alcool hanno avuto la meglio.
Da allora è rimasta la voglia: quella attesa, ma non goduta, quella sudata, ma non soddisfatta.
Vado in bagno a sciacquare via i ricordi, mi siedo sul wc, la mia mano indugia mentre mi pulisco.. la voglia cresce e mi chiedo se anche lei, Sonia, ha i miei stessi pensieri, se qualcuno in questo nuovo posto di lavoro condivide le mie voglie.
Fine prima parte
E' il mio primo racconto. Sei hai letto fino a qui hai voglia di dirmi cosa ne pensi?
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Commenti dei lettori al racconto erotico