Adolescenza Perversa 2
di
Rikypic90
genere
incesti
Salve a tutti, prima di iniziare invito tutti i lettori di leggere il primo capitolo di questa storia. Adolescenza Perversa.
Sentì bussare la porta, è la mia cuginetta Amanda, accidenti è già l'alba e come d'abitudine campagnola qui sono giàtutti svegli, mi invita a sbrigarmi per la colazione. Dopo essermi lavato e vestito scesi al piano di sotto dove vi è la cucina, facemmo colazione tutti insieme, al primo sguardo incrociato con mia zia abbassai subito lo sguardo, forse per timore, vergogna, consapevolezza di aver fatto qualcosa di sbagliato.
È già passata mezza mattinata, il sole splende, Amanda mi propose di andare a fare una passeggiata, così ci addentriamo in quei sentieri che dicevano tutto e niente, percorsi insidiosi e coperti dai grandi alberi, altri rilassanti e luminosi.
D'un tratto tra svariati discorsi mentre si passeggiava ci siamo imbattuti con Francesco, un amico intimo di Amanda, di cui mi aveva parlato durante la camminata.
Francesco mi è sembrato un ragazzo un ragazzo come tanti della nostra età, un fisico ben messo, scolpito negli anni dal duro lavoro della vita campagnola. Si presentò a me con aria amichevole e molto educata, poco dopo ci salutò per tornare a lavorare il suo terreno, nel salutare con il bacio sulla guancia, notai che Amanda gli disse qualcosa all'orecchio che non capì, faci finta di nulla.
Tornati a casa, è finalmente l'ora di pranzo, la mia brava zietta la tanto amata pasta alla carbonara che una volta pronta mangiamo di gran gusto, a seguire solo il dolce, Tiramisù, quale mi raccontava lo zio che molti anni fà quando il fidanzato andava a mangiare a casa dei suoceri non si preparava mai, perché visto il contenuto pieno di zuccheri aumenta il testosterone. Mha!! Post-pranzo gli zii salirono al piano di sopra per la pennichella pomeridiana, rimanemmo solo io e Amanda, ma poco dopo dettato dalla voglia di rivivere l'eccitazione della notte passata, salì in camera con la scusa di andare a fare un riposino anch'io. Mi soffermai nella porta della camera da letto, ma niente, solo lo zio che sta ronfando. Rimanendo sempre nel primo pomeriggio, preso dalla noia, mi sedetti a terra nel balcone all'esterno della camera a giocare con il telefono. Passarono pochi minuti, vidi entrare Francesco in casa che veniva a trovare Amanda, finalmente un pò di compagnia pensai. Finita la partita con il telefono, scesi in nuovamente in cucina senza trovare anima viva, silenzio totale, eppure ero sicuro che non fossero usciti o altro, dunque non potevano essere altro che in cantina. Quando però apri la porta della suddetta, trovai i personaggi accovacciati sul divano con mia cugina che impugnava il cazzo di Francesco tra le mani segandolo. Un sussulto di sorpresa, paura, eccitazione. Chiusi immediatamente la porta rimanendo bloccato dall'imbarazzo davanti ad essa, Amanda riaprì la porta facendo andar via Francesco e invitandomi a far silenzio e ad entrare per discutere di ciò che avevo visto, mi spiego imbarazzata e con gli occhi bassi che erano scopamici e niente più, solo che i miei zii essendo all'antica credevano che lei fosse ancora vergine e che aspettava il matrimonio per avere il suo primo uomo. Fu così che in me si accese quel senso di dominazione, per cui gli feci capire che il silenzio è d'oro, così lei capì e cedette al mio "ricatto", avrebbe pagato il suo debito con un pompino. Amanda ormai nuda si piegò con le ginocchia a terra dinanzi a me seduto sul divano che non aspettavo altro che godere della sua bocca, così mise le sue mani con le unghia pinte di rosso come i suoi capelli sulla patta dei miei jeans e iniziò ad accarezzarmi, pian piano tirò giù la zip ad ognuno e fece uscire il mio cazzo già duro dai boxer, fece una sega alternando la velocità, al momento giusto bloccò la sega scoprendo tutta la cappela gonfia, avvicinò la punta della sua lingua alle mie palle, poi salì lungo tutta l'asta, giocherellò con la lingua sulla mia capella con lo sguardo fisso nei miei occhi, poi finalmente assaporai la sua bocca calda e salivosa, che andava su e giù lungo tutto il mio cazzo, soffermandosi di tanto in tanto sulla mia cappella e succhiando solo quella parte con una voracità incredibile, poco dopo esplosi, gettando tutta la mia sborra all'interno della sua bocca. Finito l'atto ci siamo ricomposti e saliti di sopra, Amanda voleva parlare e chiarire questa situazione, ma scese lo zio, quindi ci limitati a pregare il caffè e berlo tutti insieme.
Sentì bussare la porta, è la mia cuginetta Amanda, accidenti è già l'alba e come d'abitudine campagnola qui sono giàtutti svegli, mi invita a sbrigarmi per la colazione. Dopo essermi lavato e vestito scesi al piano di sotto dove vi è la cucina, facemmo colazione tutti insieme, al primo sguardo incrociato con mia zia abbassai subito lo sguardo, forse per timore, vergogna, consapevolezza di aver fatto qualcosa di sbagliato.
È già passata mezza mattinata, il sole splende, Amanda mi propose di andare a fare una passeggiata, così ci addentriamo in quei sentieri che dicevano tutto e niente, percorsi insidiosi e coperti dai grandi alberi, altri rilassanti e luminosi.
D'un tratto tra svariati discorsi mentre si passeggiava ci siamo imbattuti con Francesco, un amico intimo di Amanda, di cui mi aveva parlato durante la camminata.
Francesco mi è sembrato un ragazzo un ragazzo come tanti della nostra età, un fisico ben messo, scolpito negli anni dal duro lavoro della vita campagnola. Si presentò a me con aria amichevole e molto educata, poco dopo ci salutò per tornare a lavorare il suo terreno, nel salutare con il bacio sulla guancia, notai che Amanda gli disse qualcosa all'orecchio che non capì, faci finta di nulla.
Tornati a casa, è finalmente l'ora di pranzo, la mia brava zietta la tanto amata pasta alla carbonara che una volta pronta mangiamo di gran gusto, a seguire solo il dolce, Tiramisù, quale mi raccontava lo zio che molti anni fà quando il fidanzato andava a mangiare a casa dei suoceri non si preparava mai, perché visto il contenuto pieno di zuccheri aumenta il testosterone. Mha!! Post-pranzo gli zii salirono al piano di sopra per la pennichella pomeridiana, rimanemmo solo io e Amanda, ma poco dopo dettato dalla voglia di rivivere l'eccitazione della notte passata, salì in camera con la scusa di andare a fare un riposino anch'io. Mi soffermai nella porta della camera da letto, ma niente, solo lo zio che sta ronfando. Rimanendo sempre nel primo pomeriggio, preso dalla noia, mi sedetti a terra nel balcone all'esterno della camera a giocare con il telefono. Passarono pochi minuti, vidi entrare Francesco in casa che veniva a trovare Amanda, finalmente un pò di compagnia pensai. Finita la partita con il telefono, scesi in nuovamente in cucina senza trovare anima viva, silenzio totale, eppure ero sicuro che non fossero usciti o altro, dunque non potevano essere altro che in cantina. Quando però apri la porta della suddetta, trovai i personaggi accovacciati sul divano con mia cugina che impugnava il cazzo di Francesco tra le mani segandolo. Un sussulto di sorpresa, paura, eccitazione. Chiusi immediatamente la porta rimanendo bloccato dall'imbarazzo davanti ad essa, Amanda riaprì la porta facendo andar via Francesco e invitandomi a far silenzio e ad entrare per discutere di ciò che avevo visto, mi spiego imbarazzata e con gli occhi bassi che erano scopamici e niente più, solo che i miei zii essendo all'antica credevano che lei fosse ancora vergine e che aspettava il matrimonio per avere il suo primo uomo. Fu così che in me si accese quel senso di dominazione, per cui gli feci capire che il silenzio è d'oro, così lei capì e cedette al mio "ricatto", avrebbe pagato il suo debito con un pompino. Amanda ormai nuda si piegò con le ginocchia a terra dinanzi a me seduto sul divano che non aspettavo altro che godere della sua bocca, così mise le sue mani con le unghia pinte di rosso come i suoi capelli sulla patta dei miei jeans e iniziò ad accarezzarmi, pian piano tirò giù la zip ad ognuno e fece uscire il mio cazzo già duro dai boxer, fece una sega alternando la velocità, al momento giusto bloccò la sega scoprendo tutta la cappela gonfia, avvicinò la punta della sua lingua alle mie palle, poi salì lungo tutta l'asta, giocherellò con la lingua sulla mia capella con lo sguardo fisso nei miei occhi, poi finalmente assaporai la sua bocca calda e salivosa, che andava su e giù lungo tutto il mio cazzo, soffermandosi di tanto in tanto sulla mia cappella e succhiando solo quella parte con una voracità incredibile, poco dopo esplosi, gettando tutta la mia sborra all'interno della sua bocca. Finito l'atto ci siamo ricomposti e saliti di sopra, Amanda voleva parlare e chiarire questa situazione, ma scese lo zio, quindi ci limitati a pregare il caffè e berlo tutti insieme.
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Commenti dei lettori al racconto erotico