Imprigionato , ma ho vissuto la mia vera libertà Parte 1
di
schiavo finito
genere
dominazione
Questo racconto è un esperienza vissuta,una storia che mi ha fatto capire quale sia il mio ruolo nel mondo e ciò che mi ha dato davvero un senso di libertà,essere finalmente me stesso. sono trascorsi ormai più di 20 anni,attualmete ne ho 45. all'epoca 23 enne ,avevo conosciuto da alcuni anni una ragazza bellissima,con la quale ho avuto una storia ,lei pian piano,dai normali rapporti vanilla mi ha indotto alla sottomissione,con giochi innocenti ,adorazione dei piedi, qualche frustatina, qualche sputo,la vedevo che provava un qualcosa di diverso quando dava ordini e mi vedevo obbedire,il suo sguardo cambiava e percepivo che aumentava anche il suo respiro. io prima di allora non ero mai stato attratto da questo mondo,ne avevo una attrazione per i piedi,ne tanto meno per la dominazione,ma con lei mi prestai a questo gioco e piano piano iniziò a piacermi in un modo così forte che non me lo sarei aspettato. Lei gradualmente aumentava le pratiche,dopo qualche tempo ha iniziato a calpestarmi con le scarpe e la vedevo proprio eccitarsi quando iniziava a vedere la mia schiena rossa e continuava,continuava aspettava che le dicessi basta,ma lei aspettava proprio quello,ai miei basta lei diventava arrogante,cacciava la sua indole dominante e continuava ,umiliandomi a parole e deridendomi e io iniziai a provare un vero piacere da questa situazione di impotenza ,dove mi sentivo che lei aveva il totale controllo su di me ed ero incapace di ribellarmi,anche perchè le sue parole mi entravano in testa oltre al provare un piacere fisico. eravamo una coppia ,sporadicamente si giocava così quando lei ne aveva voglia per il resto eravamo una coppia come tante. Durante i nostri giochi lei trovava sempre qualche novita,iniziò a legarmi da non poterla fermare e essere obbligato a leccarle le scarpe,i piedi ,ricordo ancora il suo sguardo che era diverso da quello della ragazza che avevo accanto ogni giorno,ma mi piaceva,mi piaceva questo suo lato dominante. Un giorno mentre giocavamo inizio con le dita a giocare con i miei capezzoli. io stavo disteso lei seduta sopra di me ,li toccava delicatamente ,ma a lungo io iniziai ad ansimare dopo un pò ,iniziavano a farsi gonfi e rossi e le chiesi di smettere,lei mise le sue ginocchia sulle mie braccia e mi immobilizzò,dicendomi che le piaceva troppo sentirmi ansimare,continuò a lungo,mi sentivo in suo potere,continuò così tanto che i miei capezzoli iniziarono a sanguinare,lei era super eccitata dal dolore che mi provocava e dopo avermi sfinito mi obbligò a leccarle i piedi,aveva uno sguardo soddisfatto mai visto prima e le sue parole che recitò quel giorno non le dimenticherò mai "sei un fallito ,lecchi i piedi alla ragazza che ti ha causato tanto dolore,è proprio un segno di sconfitta e di inferiorità nei miei confronti,non sarai più il mio fidanzato ,ma solo ed esclusivamente il mio giocattolo di piacere, da distruggere e rovinare giorno dopo giorno" Così mi lasciò ,ma non si fece vedere per mesi. Io provavi a contattarla, volevo tornare insieme a Lei ,ma lei mi ripeteva sempre che era cambiato tutto , insistevo nel vederla, io volevo tornarci insieme ma lei mi disse che ci saremmo potuti vedere solo per giocare come piaceva a lei, io pur di vederla accettai. iniziammo a fare degli incontri prettamente per quello ,ma erano molto più duri del passato,lei era molto più dura, mi usava come tappetino con una violenza inaudita, più mi lamentavo più lei infieriva, agli incontri si presentava sempre con i piedi sporchi e voleva che glieli pulissi ,le torture erano sempre più lunghe e le sue umiliazioni mi colpivano in modo sempre più forte, mi umiliava pesantemente ,i suoi sputi infaccia erano copiosi e sentirle dire "tu mi ami e io ti sputo infaccia e uso come pezza da piedi ti fa capire che genere di fallimento umano sei,tu sei uno schiavo non un uomo" ormai ero soggiogato da lei ,amavo farmi trattare così aveva risvegliato in me un indole da sottomesso che non immaginavo di avere. Ma la rivolevo,volevo tornare con quella donna ,ma lei mi rifiutava fino a che arrivammo a organizzare una vacanza insieme ,era il mese di settembre e prenotammo 15 giorni in un villaggio in una rinomata località del cilento. scelse lei il posto,solo dopo seppi che c'erano lì in vancanza un gruppetto di sue amiche. Partimmo nel tardo pomeriggio ,arrivammo lì verso le 8 di sera,lei era un incanto ,vestita come piaceva a me,pantaloncini cortissimi e stretti di jeasn,top cortissimo e delle scarpe da ginnastica che ricordavo ma che si erano usurate ancora di più di quanto ricordassi, il villaggio era immerso nel verde e tutti appartamentini indipendenti ,con un pò di giardino ,un pergolato privato,ingresso due camere una matrimoniale e l'altra con un solo lettino ,molto piccola,due bagni angolo cottura con un piccolo saloncino ,dove c'era spazio per un divano la tv e un piccolo mobile. Il villaggio era quasi vuoto ,era la seconda metà di settembre ,infatti le abitazioni adiacenti alla nostra erano vuote. Lei aveva una valigia grande e una più piccola che non lasciò mai dalla sua mano. Appena entrati lei fece un giro per vedere la casa,poi andò nella camera matrimoniale e mi disse di disfarle le valige e riponere tutto nell'armadio ,mi chiese di darle la mia e le chiavi della macchina, sistemai il tutto mentre lei era nel piccolo soggiorno a guardare la tv con vicino quella valigetta. la avvisai di aver finito e lei andò in camera a controllare,finita l'ispezione si voltò verso di me e mi disse di spogliarmi completamente nudo e di mettermi inginocchio dinanzi a lei. Prese i miei vestiti e li pose nella sua valigia grande vuota,chiuse con la combinazione. venne dinanzi a me e mi disse ,in queste due settimane sarai solo ed esclusivamente mio schiavo, non potrai ribellarti a nulla,dovrai solo obbedire e subire ciò che voglio,passerai le due settimane più belle delle tua vita e alla fine sarai completamente cambiato come persona. prese la sua valigia piccola e posò sul letto di fianco a lei,a me ordinò di baciarle le scarpe,lo feci dopodichè mi prese per i capelli all'altra mano aveva un collare,me lo mise al collo e mi disse di seguirla a quattro zampe,mi portò nella cameretta,dalla quale si accedeva direttamente a un bagno più piccolo, mi disse che quella sarebbe stata la mia stanza ,dal bagno usciva una corda con all'estremità un gancio , la corda era legata alla base del lavandino , mi attaccò il collare alla corda e subito mi resi conto che la lunghezza della corda non mi permetteva di arrivare al letto. uscì dalla camera e tornò subito dopo con un paio di manette ,mi chiuse le mani con le manette dietro la schiena e mi fece stendere sul pavimento,tolse i pantaloncini e mi urinò addosso e infaccia,era tantissima durò quasi un minuto e mi disse,stanotte dormirai sul pavimento e nella mia piscia,qui ci sono le mie amiche ,io prendo la macchina e vado da loro a mangiare una pizza,domani mattina avrai più chiara il tutto di come saranno queste settimane spense la luce,chiuse la porta e uscì.
7
voti
voti
valutazione
3
3
Commenti dei lettori al racconto erotico