Il suicidio

di
genere
esibizionismo

Nulla era come sembra, aveva tentato il suicidio più di una volta e dovette andare da una psicologa.
Il centro di riabilitazione era necessario, lui doveva comunicare a lei i suoi pensieri.
Lei voleva salvarlo a tutti i costi salvare quel bel pezzo di carne di uomo.
La violenza sessuale sui pazienti era proibita, ma con alcuni era consentita, soprattutto se avevano tentato il suicidio.
Far ritornare a credere nella vita uno che aveva tentato di suicidarsi era un atto di pura carità cristiana.
Dovette prendere delle gocce per rilassarsi e farsi spogliare.
Nudo e virile l’uomo era tranquillo, lei non stava più nella pelle voleva toccare e baciare quel corpo di uomo.
Per una volta nella vita lei voleva toccare, sentire, vedeva in quell’uomo un visionario uno da seguire, non era perfetto, ma si modificava a seconda delle esperienze che viveva.
Per questo lei voleva che ricevesse delle belle esperienze di vita, il liquidò vaginale usciva dalle fauci della sua figa che non era mai sazia.
Il suo liquido dava assuefazione agli uomini, abituarsi alla secrezioni vaginali non era da tutti.
Molti uomini (che poi non erano uomini, ma maschi senza palle) non riuscivano a deglutire l’essenza della vita della donna.
Si diceva che riusciva a leccare la figa a più donne e farle venire con la lingua e bevendo il loro nettare si poteva risalire al loro passato.
Quell’uomo si vedeva che aveva bevuto tanto liquidò vaginale, per questo aveva tentato il suicidio.
Il modo per farlo rinascere con una nuova vita era sempre il liquidò vaginale.
Era però necessario lavorare, produrre ricchezza e cercare di fare meno danni possibili, perché il liquidò vaginale era prezioso.
Si diceva che quell’uomo riuscisse per volontà divina a riceverlo da più donne in contemporanea e addirittura da ogni nazionalità.
La psicologa ebbe la brillante idea di voler aggiustare la sua mente, ma di ampliare le sue conoscenze terrene, spirituali e sensoriali.
Lei si mostrò nuda doveva farlo eccitare e aprirlo verso l’amore e la vita.
La psicologa diede un po’ del suo latte materno a l’uomo facendogli cucciare il suoi capezzoli, questo lo aiutò molto a trovare se stesso.
Lei invece capì la sua vocazione di madre, di donna che voleva avere un figlio o figlia.
Il suo seno dava da mangiare a suo figlio e al figlio di un altra donna.
Nuda davanti a lui si esibiva!
scritto il
2024-05-09
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