La mia passione per le foto osè
di
Effedi
genere
voyeur
Le sue labbra scorrono con maestria sul mio glande, sento i guizzi della sua lingua che mi procurano brividi infiniti. Le carezzo i capelli con la mano libera, con l’altra tengo il volante dell’auto, godendomi la sua abilità orale mentre guido verso casa. Lei è bravissima a farmi eccitare, sa bene cosa mi piace. Siamo stati a cena in uno dei nostri ristoranti preferiti, e lei si è vestita sexy per me, come piace a me, e mi ha stuzzicato per tutta la serata. Stivali neri, una gonna tipo longuette viola con lo spacco che fa spuntare il bordo della calza nera e una camicetta nera semitrasparente ricamata, sotto la quale ho intuito con eccitazione che indossa la guepiere che le ho portato per regalo dalla Francia, il mese precedente. Un lungo cappottino verde e il taglio dei capelli un po’ stile Valentina di Crepax completano lo splendido quadretto.
Abbiamo mangiato bene e bevuto ottimo vino, magari un po’ troppo, ma siamo allegri e si sa che il vino aiuta a giocare. Mentre guido lei mi sta deliziando con la sua arte, e io vado pianissimo, un po’ per rallentare i tempi, un po’ per evitare rischi.
-Dai, fermati da qualche parte, amore, ho voglia di te.-
Capisco il gioco, non vuole arrivare a casa. E oltretutto sa che a me piace ammirarla, e anche fotografarla. Non a caso, quando facciamo queste uscite, porto sempre con me la macchina fotografica. Cerco un posto dove fermarmi, e mi viene in mente un piccolo cimitero fuori mano, con un parcheggino. Passato il cartello della località Carraia svolto a destra e imbocco la strada che porta al piccolo parcheggio, sperando di non trovarci nessuno. La zona è abbastanza buia, ma c’è un auto parcheggiata, in fondo al parcheggio. Ci passo vicino per controllare, dentro non c’è nessuno, quindi completo il giro e mi metto con l’auto vicino all’unico lampioncino funzionante, uno di quelli a palla che fanno quella poca luce sufficiente a eccitarsi ammirando la propria donna.
Ci baciamo appassionatamente, io le carezzo le cosce, il gancetto del reggicalze mi fa impazzire di eccitazione. Scendo dall’auto e le scatto qualche foto dal finestrino abbassato, mentre lei ridendo inizia a prestarsi al gioco, scoprendo le cosce e aprendosi il cappottino. La invito a scendere di macchina e a mettersi in posa, non è molto freddo e lei non si fa problemi a togliersi il cappottino e ad appoggiarlo sulla panchina accanto all’auto. Le scatto decine di foto, quasi a caso, eccitatissimo mentre lei si sfila la camicettina nera, per poi calarsi la gonna e gettarla sopra al cappotto. E’ bellissima lì, in posa vicino alla mia auto, con indosso solo la trasparentissima guepiere nera che le ho regalato, che lascia vedere bene i suoi capezzoli turgidi per la frescura e la strisciolina di pelo minimalista sul pube. Continua a posare per me, lo sa fare bene anche se so che di solito la cosa la imbarazza un po’. Ma oggi forse ha bevuto più del solito, e si presta ancora più volentieri al gioco.
Un rumore alle mie spalle attira la mia attenzione. Mi giro a guardare, e intravedo qualcosa che si muove, vicino all’auto parcheggiata dall’altra parte del piazzale. Mi sforzo di vedere meglio, è molto buio, ma noto due persone. Mi allarma, ma le due figure sono ferme, al di là dell’auto, sicuramente stanno guardando. Non so capire se sia una coppietta o no, ma non so che fare. Da una parte sarebbe più sicuro risalire in auto e evitare problemi andandosene, dall’altra l’idea di una coppietta che ci spia mi eccita da morire. Decido di continuare a fotografare, tenendo il più possibile d’occhio l’auto dietro di noi.
-Amore, dai, ho voglia di te…- Lei mi reclama e mi avvicino, per accarezzarla, lei si appoggia all’auto mentre ci baciamo, le accarezzo l’interno delle cosce risalendo verso le mutandine per scostarle e un po’ e scoprirla umida di voglia. Sussulta mentre le mie dita penetrano tra le labbra della sua fica. Dopo un po’ lei si accoscia, slacciandomi di nuovo i pantaloni e riprendendo il lavoro di bocca interrotto. Io scatto un paio di foto cercando di inquadrare il meglio possibile, ma non è facile. Mi volto a controllare la situazione, e noto allarmato che vicino all’auto ora non c’è più nessuno. Sforzo la vista per capire se la coppietta sia rientrata a cercare l’intimità della propria auto, ma non vedo movimento. Mi guardo attorno e sussulto, vedendo due uomini al di là del cono di luce del lampioncino, sulla mia sinistra, che ci stanno guardando. Mi scosto da lei e le faccio cenno d’alzarsi, lei non s’è accorta di loro, e mi chiede –Che c’è?-
-C’è gente..-
Mi interrompo, sentendo la voce di uno dei due:
-State tranquilli, siamo ripettosi. Guardiamo e basta… Non andatevene…-
Rimango interdetto, lei si tira su, ha l’espressione allarmata, ci guardiamo per un attimo, poi però è proprio lei che cambia espressione:
-Beh, se stanno lì fermi a guardare e basta… Del resto hai sempre detto che ti eccita l’esibizionismo…-
Non so cosa fare, ma lei torna a accarezzarmi il cazzo, duro come non mai. Lei sorride, i due restano fermi nella penombra. “Ma si” penso, “che rischio c’è!”.
Torniamo a baciarci, il suo alito è caldissimo, la sua fica bagnatissima, ma non so se sia il caso di scoparla davanti ai guardoni. Mi scosto di nuovo, interdetto sul da farsi. Per prendere tempo le chiedo di farle altre due o tre foto, magari davanti all’auto, illuminata dai fari. Lei si mette in posa, mentre dal cruscotto accendo i fari e scatto altre foto. Non sembra imbarazzata dalla presenza degli spettatori. Le giro attorno scattando foto, lei si siede sul cofano e si produce in pose sexy mozzafiato. Io sono presissimo dalle foto, ma all’improvviso mi accorgo che i due si sono avvicinati molto, alla scena. Sono due uomini sulla quarantina, ben vestiti e non sembrano pericolosi, ma sinceramente non so più cosa fare. La situazione sta diventando decisamente a rischio. Uno dei due le si avvicina, e si rivolge a me:
-E’ bellissima! Falle una foto mentre la accarezzo.-
Non so che fare, lei è ferma appoggiata al cofano dell’auto con le mani dietro la schiena, mentre lui le si avvicina ulteriormente e le posa una mano sulla spalla sinistra, l’altra mano in tasca. Non so resistere dallo scattare una foto.
Le carezza il braccio, poi il collo, un’altra foto.
Il tipo sembra molto rispettoso, lei sembra fremere, non so se per la paura o per freddo. O per piacere. La guardo bene, ha gli occhi socchiusi ma non è intimorita.
Lui le carezza il seno. Un’altra foto.
L’altro le si mette accanto dall’altra parte. Un’altra foto.
Le bacia il collo, entrambi le accarezzano il seno. Un’altra foto.
Lei reclina la testa, mentre le infilano le mano dentro le coppe della guepiere, mettendole a nudo le tettine, uno dei due continua baciarla sul collo. Un’altra foto.
Uno dei due si china a baciarle il seno, l’altro scende con la mano verso le mutandine. Il Flash ci mette troppo a ricaricarsi, ma io scatto ugualmente. Lei sussulta mentre la mano dello sconosciuto le scivola dentro le mutandine, un ulteriore sussulto mi fa capire che le dita dell’uomo sono penetrate nella sua fica.
Un’altra foto.
Quello che le sta leccando le tette si è sbottonato i pantaloni, le prende la mano e se la guida sul cazzo.
Un’altra foto.
Lei ansima, maneggiando il cazzo dello sconosciuto, mentre l’altro la sditalina vistosamente.
Un’altra foto.
Anche l’altro si sbottona e lascia cadere i pantaloni a terra, prendendole la mano libera. Lei muove aritmicamente le mani sui due cazzi, mentre i due insieme si curano della sua fica, palpandola energicamente.
Un’altra foto.
-Prima ho notato quanto sei brava… Faccelo vedere anche a noi, che lo sei!- Le dice il primo, evidentemente quello più audace.
Lei lo guarda, lui la spinge delicatamente ma con decisione ad accosciarsi, le mette il cazzo davanti alle labbra, lei si scosta il ciuffo di capelli e assapora il suo cazzo, che noto essere di ragguardevole dimensione.
Un’altra foto, due, tre, non so quante.
Anche l’altro vuole la sua parte: -Succhia un po’ anche il mio bellezza!-
Lei lo accontenta.
Speriamo che le batterie della macchina fotografica non mi piantino in asso.
Li spompina a turno. So quanto è brava, ma vederla dall’esterno è eccitantissimo, gusto appieno la sua maestria, vedo la sua lingua che guizza sul grosso cazzo del tipo alla sua sinistra, andando ogni tanto a stuzzicare con rapidi colpi anche i testicoli. Conosco bene questa sua tecnica…
La tirano di nuovo su, le sfilano le mutandine e la fanno voltare, lei posa le mani sul cofano, mentre il primo le fa allargare le gambe e comincia a scoparla. Lei geme, lui ansima, l’altro accanto a loro le accarezza le tette, aspettando il proprio turno. Mi sposto di lato per cambiare inquadratura alle foto. Lui la tiene per i laccetti reggicalze dalle guepiere, mentre affonda i suoi colpi sempre più forte.
Dopo un po’ si scambiano, ma la portano verso la panchina, facendola sdraiare sopra al cappottino verde. L’altro inizia a scoparla mentre lui le porta il grosso cazzo vicino alla bocca e glielo spinge tra le labbra. Io continuo a scattare foto su foto.
La scopano a ritmo forsennato, sia in fica che in bocca, lei mugola come una matta. Hanno una resistenza notevole, io rischio di venire solo a guardarli.
Si scambiano di nuovo, ma dopo un po’ lui, quello con il cazzo più grosso, la fa mettere a pecorina, inginocchiata sulla panchina. Ricomincia a scoparla, l’altro le tiene la testa con due mani guidando il pompino. Io continuo a scattare, sono abbastanza vicino per notare che il tipo sta spingendo il pollice dentro lo sfintere anale della mia donna, mentre la scopa. Lo spinge ben a fondo ritmicamente per un po’, poi si interrompe, e si abbassa verso le sue chiappe:
-La bella troia è ben aperta, ma non vogliamo rischiare di farle del male, vero? Vediamo di farla aprire bene, così godrà come una vera vacca!- e si infila a leccarle il buchetto del culo. Lei freme e mugola.
Dopo un po’ di leccate si tira di nuovo su, punta il suo grosso cazzo contro il suo ano bagnato e lo penetra a fondo senza difficoltà. Lei sussulta, emette un gridolino, mentre lui la incula a ritmo lento, per poi aumentare. Vedo il suo cazzo sprofondare per intero dentro il buco del culo della mia donna, sento il rumore dei suoi testicoli che sbattono sulla sua fica fradicia di umori. La sbatte a lungo, e poi con un verso a metà tra un grugnito e un mezzo grido lo vedo fremere. Anche lei freme, inarcando la schiena, capisco che le sta sborrando dentro al culo, con quattro o cinque violenti scossoni finali. Non appena lui si rialza, il suo amico fa il giro della panchina rapidamente:
-Adesso tocca a me provare questo bel culetto sfondato…-
La incula anche lui, ovviamente senza difficoltà, lubrificata e allargata com’è. Il rumore del suo cazzo che sguazza in su e in giù dentro al suo culo si mescola a i gridolini di lei, che adesso ha finalmente la bocca libera. Lui la spinge giù, facendole inarcare completamente la schiena per penetrarle più a fondo possibile. Non è dotato come l’amico, ma ci sa fare, e dai rantolii che conosco bene, capisco che lei sta godendo. A differenza dell’amico lui le sborra sulla schiena, imbrattandole la guepiere e divertendosi poi a spalmarle lo sperma sul culo con il proprio cazzo.
Lei ansima, soddisfatta, si tira su, si gira e mi guarda:
-E tu?-
Io sono al limite dell’esplosione, faccio appena a tempo ad avvicinarmi a lei, prima di esplodere in una serie di schizzi incontrollati sul suo bel viso e sul seno nudo.
I due ridono lì vicino, dicendomi –Bravo! Hai completato l’opera!-
Si rivestono e si incamminano verso la propria auto, mettono in moto, si affiancano a noi, lei ancora seminuda, appoggiata alla mia auto, che si sta asciugando alla meno poggio con dei fazzolettini:
-Buonanotte, e grazie per la bella chiavata!- Ridono e se ne vanno sgommando.
L’ultima foto è per lei che ride soddisfatta.
Abbiamo mangiato bene e bevuto ottimo vino, magari un po’ troppo, ma siamo allegri e si sa che il vino aiuta a giocare. Mentre guido lei mi sta deliziando con la sua arte, e io vado pianissimo, un po’ per rallentare i tempi, un po’ per evitare rischi.
-Dai, fermati da qualche parte, amore, ho voglia di te.-
Capisco il gioco, non vuole arrivare a casa. E oltretutto sa che a me piace ammirarla, e anche fotografarla. Non a caso, quando facciamo queste uscite, porto sempre con me la macchina fotografica. Cerco un posto dove fermarmi, e mi viene in mente un piccolo cimitero fuori mano, con un parcheggino. Passato il cartello della località Carraia svolto a destra e imbocco la strada che porta al piccolo parcheggio, sperando di non trovarci nessuno. La zona è abbastanza buia, ma c’è un auto parcheggiata, in fondo al parcheggio. Ci passo vicino per controllare, dentro non c’è nessuno, quindi completo il giro e mi metto con l’auto vicino all’unico lampioncino funzionante, uno di quelli a palla che fanno quella poca luce sufficiente a eccitarsi ammirando la propria donna.
Ci baciamo appassionatamente, io le carezzo le cosce, il gancetto del reggicalze mi fa impazzire di eccitazione. Scendo dall’auto e le scatto qualche foto dal finestrino abbassato, mentre lei ridendo inizia a prestarsi al gioco, scoprendo le cosce e aprendosi il cappottino. La invito a scendere di macchina e a mettersi in posa, non è molto freddo e lei non si fa problemi a togliersi il cappottino e ad appoggiarlo sulla panchina accanto all’auto. Le scatto decine di foto, quasi a caso, eccitatissimo mentre lei si sfila la camicettina nera, per poi calarsi la gonna e gettarla sopra al cappotto. E’ bellissima lì, in posa vicino alla mia auto, con indosso solo la trasparentissima guepiere nera che le ho regalato, che lascia vedere bene i suoi capezzoli turgidi per la frescura e la strisciolina di pelo minimalista sul pube. Continua a posare per me, lo sa fare bene anche se so che di solito la cosa la imbarazza un po’. Ma oggi forse ha bevuto più del solito, e si presta ancora più volentieri al gioco.
Un rumore alle mie spalle attira la mia attenzione. Mi giro a guardare, e intravedo qualcosa che si muove, vicino all’auto parcheggiata dall’altra parte del piazzale. Mi sforzo di vedere meglio, è molto buio, ma noto due persone. Mi allarma, ma le due figure sono ferme, al di là dell’auto, sicuramente stanno guardando. Non so capire se sia una coppietta o no, ma non so che fare. Da una parte sarebbe più sicuro risalire in auto e evitare problemi andandosene, dall’altra l’idea di una coppietta che ci spia mi eccita da morire. Decido di continuare a fotografare, tenendo il più possibile d’occhio l’auto dietro di noi.
-Amore, dai, ho voglia di te…- Lei mi reclama e mi avvicino, per accarezzarla, lei si appoggia all’auto mentre ci baciamo, le accarezzo l’interno delle cosce risalendo verso le mutandine per scostarle e un po’ e scoprirla umida di voglia. Sussulta mentre le mie dita penetrano tra le labbra della sua fica. Dopo un po’ lei si accoscia, slacciandomi di nuovo i pantaloni e riprendendo il lavoro di bocca interrotto. Io scatto un paio di foto cercando di inquadrare il meglio possibile, ma non è facile. Mi volto a controllare la situazione, e noto allarmato che vicino all’auto ora non c’è più nessuno. Sforzo la vista per capire se la coppietta sia rientrata a cercare l’intimità della propria auto, ma non vedo movimento. Mi guardo attorno e sussulto, vedendo due uomini al di là del cono di luce del lampioncino, sulla mia sinistra, che ci stanno guardando. Mi scosto da lei e le faccio cenno d’alzarsi, lei non s’è accorta di loro, e mi chiede –Che c’è?-
-C’è gente..-
Mi interrompo, sentendo la voce di uno dei due:
-State tranquilli, siamo ripettosi. Guardiamo e basta… Non andatevene…-
Rimango interdetto, lei si tira su, ha l’espressione allarmata, ci guardiamo per un attimo, poi però è proprio lei che cambia espressione:
-Beh, se stanno lì fermi a guardare e basta… Del resto hai sempre detto che ti eccita l’esibizionismo…-
Non so cosa fare, ma lei torna a accarezzarmi il cazzo, duro come non mai. Lei sorride, i due restano fermi nella penombra. “Ma si” penso, “che rischio c’è!”.
Torniamo a baciarci, il suo alito è caldissimo, la sua fica bagnatissima, ma non so se sia il caso di scoparla davanti ai guardoni. Mi scosto di nuovo, interdetto sul da farsi. Per prendere tempo le chiedo di farle altre due o tre foto, magari davanti all’auto, illuminata dai fari. Lei si mette in posa, mentre dal cruscotto accendo i fari e scatto altre foto. Non sembra imbarazzata dalla presenza degli spettatori. Le giro attorno scattando foto, lei si siede sul cofano e si produce in pose sexy mozzafiato. Io sono presissimo dalle foto, ma all’improvviso mi accorgo che i due si sono avvicinati molto, alla scena. Sono due uomini sulla quarantina, ben vestiti e non sembrano pericolosi, ma sinceramente non so più cosa fare. La situazione sta diventando decisamente a rischio. Uno dei due le si avvicina, e si rivolge a me:
-E’ bellissima! Falle una foto mentre la accarezzo.-
Non so che fare, lei è ferma appoggiata al cofano dell’auto con le mani dietro la schiena, mentre lui le si avvicina ulteriormente e le posa una mano sulla spalla sinistra, l’altra mano in tasca. Non so resistere dallo scattare una foto.
Le carezza il braccio, poi il collo, un’altra foto.
Il tipo sembra molto rispettoso, lei sembra fremere, non so se per la paura o per freddo. O per piacere. La guardo bene, ha gli occhi socchiusi ma non è intimorita.
Lui le carezza il seno. Un’altra foto.
L’altro le si mette accanto dall’altra parte. Un’altra foto.
Le bacia il collo, entrambi le accarezzano il seno. Un’altra foto.
Lei reclina la testa, mentre le infilano le mano dentro le coppe della guepiere, mettendole a nudo le tettine, uno dei due continua baciarla sul collo. Un’altra foto.
Uno dei due si china a baciarle il seno, l’altro scende con la mano verso le mutandine. Il Flash ci mette troppo a ricaricarsi, ma io scatto ugualmente. Lei sussulta mentre la mano dello sconosciuto le scivola dentro le mutandine, un ulteriore sussulto mi fa capire che le dita dell’uomo sono penetrate nella sua fica.
Un’altra foto.
Quello che le sta leccando le tette si è sbottonato i pantaloni, le prende la mano e se la guida sul cazzo.
Un’altra foto.
Lei ansima, maneggiando il cazzo dello sconosciuto, mentre l’altro la sditalina vistosamente.
Un’altra foto.
Anche l’altro si sbottona e lascia cadere i pantaloni a terra, prendendole la mano libera. Lei muove aritmicamente le mani sui due cazzi, mentre i due insieme si curano della sua fica, palpandola energicamente.
Un’altra foto.
-Prima ho notato quanto sei brava… Faccelo vedere anche a noi, che lo sei!- Le dice il primo, evidentemente quello più audace.
Lei lo guarda, lui la spinge delicatamente ma con decisione ad accosciarsi, le mette il cazzo davanti alle labbra, lei si scosta il ciuffo di capelli e assapora il suo cazzo, che noto essere di ragguardevole dimensione.
Un’altra foto, due, tre, non so quante.
Anche l’altro vuole la sua parte: -Succhia un po’ anche il mio bellezza!-
Lei lo accontenta.
Speriamo che le batterie della macchina fotografica non mi piantino in asso.
Li spompina a turno. So quanto è brava, ma vederla dall’esterno è eccitantissimo, gusto appieno la sua maestria, vedo la sua lingua che guizza sul grosso cazzo del tipo alla sua sinistra, andando ogni tanto a stuzzicare con rapidi colpi anche i testicoli. Conosco bene questa sua tecnica…
La tirano di nuovo su, le sfilano le mutandine e la fanno voltare, lei posa le mani sul cofano, mentre il primo le fa allargare le gambe e comincia a scoparla. Lei geme, lui ansima, l’altro accanto a loro le accarezza le tette, aspettando il proprio turno. Mi sposto di lato per cambiare inquadratura alle foto. Lui la tiene per i laccetti reggicalze dalle guepiere, mentre affonda i suoi colpi sempre più forte.
Dopo un po’ si scambiano, ma la portano verso la panchina, facendola sdraiare sopra al cappottino verde. L’altro inizia a scoparla mentre lui le porta il grosso cazzo vicino alla bocca e glielo spinge tra le labbra. Io continuo a scattare foto su foto.
La scopano a ritmo forsennato, sia in fica che in bocca, lei mugola come una matta. Hanno una resistenza notevole, io rischio di venire solo a guardarli.
Si scambiano di nuovo, ma dopo un po’ lui, quello con il cazzo più grosso, la fa mettere a pecorina, inginocchiata sulla panchina. Ricomincia a scoparla, l’altro le tiene la testa con due mani guidando il pompino. Io continuo a scattare, sono abbastanza vicino per notare che il tipo sta spingendo il pollice dentro lo sfintere anale della mia donna, mentre la scopa. Lo spinge ben a fondo ritmicamente per un po’, poi si interrompe, e si abbassa verso le sue chiappe:
-La bella troia è ben aperta, ma non vogliamo rischiare di farle del male, vero? Vediamo di farla aprire bene, così godrà come una vera vacca!- e si infila a leccarle il buchetto del culo. Lei freme e mugola.
Dopo un po’ di leccate si tira di nuovo su, punta il suo grosso cazzo contro il suo ano bagnato e lo penetra a fondo senza difficoltà. Lei sussulta, emette un gridolino, mentre lui la incula a ritmo lento, per poi aumentare. Vedo il suo cazzo sprofondare per intero dentro il buco del culo della mia donna, sento il rumore dei suoi testicoli che sbattono sulla sua fica fradicia di umori. La sbatte a lungo, e poi con un verso a metà tra un grugnito e un mezzo grido lo vedo fremere. Anche lei freme, inarcando la schiena, capisco che le sta sborrando dentro al culo, con quattro o cinque violenti scossoni finali. Non appena lui si rialza, il suo amico fa il giro della panchina rapidamente:
-Adesso tocca a me provare questo bel culetto sfondato…-
La incula anche lui, ovviamente senza difficoltà, lubrificata e allargata com’è. Il rumore del suo cazzo che sguazza in su e in giù dentro al suo culo si mescola a i gridolini di lei, che adesso ha finalmente la bocca libera. Lui la spinge giù, facendole inarcare completamente la schiena per penetrarle più a fondo possibile. Non è dotato come l’amico, ma ci sa fare, e dai rantolii che conosco bene, capisco che lei sta godendo. A differenza dell’amico lui le sborra sulla schiena, imbrattandole la guepiere e divertendosi poi a spalmarle lo sperma sul culo con il proprio cazzo.
Lei ansima, soddisfatta, si tira su, si gira e mi guarda:
-E tu?-
Io sono al limite dell’esplosione, faccio appena a tempo ad avvicinarmi a lei, prima di esplodere in una serie di schizzi incontrollati sul suo bel viso e sul seno nudo.
I due ridono lì vicino, dicendomi –Bravo! Hai completato l’opera!-
Si rivestono e si incamminano verso la propria auto, mettono in moto, si affiancano a noi, lei ancora seminuda, appoggiata alla mia auto, che si sta asciugando alla meno poggio con dei fazzolettini:
-Buonanotte, e grazie per la bella chiavata!- Ridono e se ne vanno sgommando.
L’ultima foto è per lei che ride soddisfatta.
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