Consuelo
di
Federica Acquario
genere
poesie
Lei è bella e il suo nome è Consuelo
è uscita di soppiatto a mezzanotte
la luna era appena velata in cielo
e lei ardeva e smaniava nella notte
Lasciò la casa con il marito
sul letto soddisfatto e addormentato
con la mano l’avea ben accudito
e tra le labbra il seme accettato
Correva nella via a passo accelerato
sapeva dove andare e desser attesa
prese il diritto sentiero fuor dell’abitato
deviò nel prato e iniziò la discesa
Di paura il buio un po’ la fece tremare
ma correndo passò l’oscuro boschetto
l’attendevano per volerla abbracciare
in trepida attesa al bordo del laghetto
Ecco alfin giunta, le apparve un’ombra
e poi un’altra e un’altra ancòra
riconobbe le figure nella penombra
dei corpi nudi il piacer già assapora
La circondano con gesti di adorazione
con lentezza le tolsero ogni vestito
e lei toccò i loro membri in erezione
e ricambiò cedendo al loro appetito
S’abbandonò sul giaciglio di fresca erba
e i fedeli cavalieri le si steser accanto
una lingua le leccò la fica superba
due cazzi in bocca lei accolse d’incanto
Intenta era a leccar le morbide cappelle
poi sentì un cazzo scivolar e farsi avanti
strusciando gradito tra le mammelle
chiuse gli occhi grata ai virili amanti
Il fuoco or divampa tra le sue cosce
dalla fica profumato fluido gronda
reclamando qualcosa che ben conosce
una verga che con vigore s’affonda
La bella calda e succosa conchiglia
se potesse urlerebbe di contentezza
se un bel cazzo entra e la piglia
la penetra e la fotte con accortezza
Dicono sia potente la forza del pensiero
infatti uno lasciò la bocca calda
scese e seppur al buio, trovò il sentiero
della fica vogliosa umida e spavalda
Non bussò entrando, essendo atteso
scivolò la cappella e tocco il fondo
in quel giardino di piacere non difeso
arretrò per tornare con nuovo affondo
Dopo molto l’uomo si dette per vinto
ringraziò lasciando sul corpo il seme
ma il debito d’amore non era estinto
il secondo cavaliere ha l’asta che freme
Penetra d’impeto e galoppa con ardore
non ci fu reclamo per il cambio di sella
e venne ben accolto il nuovo abitatore
fu rapido lasciando la sua besciamella
Non c’è due senza tre dice il saggio
e il nuovo inquilino non deluse la dama
con il pennello fu un abile Caravaggio
compose figure varie grazie alla sua fama
La bella Consuelo aveva un pregio
un marito con il sonno profondo
con tre amanti non c’era sacrilegio
e indugiar ai piaceri non è il finimondo
Perciò ancora ci furono altre battaglie
un amante ha tempi morti, a tre non succede
si possono riprendere le schermaglie
i membri riprendono vigore se la bella si concede
Albeggia e già l’ora del ritorno s’appresta
gli amanti lasciano a malincuore il laghetto
si rivestirono con allegria e ciascun s’allontana
mandato col gesto un gradito bacetto
Giunta a casa prepara un caldo caffè
sveglia il marito che ringrazia il cielo
e promette di portare di fiori un bouquet
a sua moglie, la bella e dolce Consuelo
è uscita di soppiatto a mezzanotte
la luna era appena velata in cielo
e lei ardeva e smaniava nella notte
Lasciò la casa con il marito
sul letto soddisfatto e addormentato
con la mano l’avea ben accudito
e tra le labbra il seme accettato
Correva nella via a passo accelerato
sapeva dove andare e desser attesa
prese il diritto sentiero fuor dell’abitato
deviò nel prato e iniziò la discesa
Di paura il buio un po’ la fece tremare
ma correndo passò l’oscuro boschetto
l’attendevano per volerla abbracciare
in trepida attesa al bordo del laghetto
Ecco alfin giunta, le apparve un’ombra
e poi un’altra e un’altra ancòra
riconobbe le figure nella penombra
dei corpi nudi il piacer già assapora
La circondano con gesti di adorazione
con lentezza le tolsero ogni vestito
e lei toccò i loro membri in erezione
e ricambiò cedendo al loro appetito
S’abbandonò sul giaciglio di fresca erba
e i fedeli cavalieri le si steser accanto
una lingua le leccò la fica superba
due cazzi in bocca lei accolse d’incanto
Intenta era a leccar le morbide cappelle
poi sentì un cazzo scivolar e farsi avanti
strusciando gradito tra le mammelle
chiuse gli occhi grata ai virili amanti
Il fuoco or divampa tra le sue cosce
dalla fica profumato fluido gronda
reclamando qualcosa che ben conosce
una verga che con vigore s’affonda
La bella calda e succosa conchiglia
se potesse urlerebbe di contentezza
se un bel cazzo entra e la piglia
la penetra e la fotte con accortezza
Dicono sia potente la forza del pensiero
infatti uno lasciò la bocca calda
scese e seppur al buio, trovò il sentiero
della fica vogliosa umida e spavalda
Non bussò entrando, essendo atteso
scivolò la cappella e tocco il fondo
in quel giardino di piacere non difeso
arretrò per tornare con nuovo affondo
Dopo molto l’uomo si dette per vinto
ringraziò lasciando sul corpo il seme
ma il debito d’amore non era estinto
il secondo cavaliere ha l’asta che freme
Penetra d’impeto e galoppa con ardore
non ci fu reclamo per il cambio di sella
e venne ben accolto il nuovo abitatore
fu rapido lasciando la sua besciamella
Non c’è due senza tre dice il saggio
e il nuovo inquilino non deluse la dama
con il pennello fu un abile Caravaggio
compose figure varie grazie alla sua fama
La bella Consuelo aveva un pregio
un marito con il sonno profondo
con tre amanti non c’era sacrilegio
e indugiar ai piaceri non è il finimondo
Perciò ancora ci furono altre battaglie
un amante ha tempi morti, a tre non succede
si possono riprendere le schermaglie
i membri riprendono vigore se la bella si concede
Albeggia e già l’ora del ritorno s’appresta
gli amanti lasciano a malincuore il laghetto
si rivestirono con allegria e ciascun s’allontana
mandato col gesto un gradito bacetto
Giunta a casa prepara un caldo caffè
sveglia il marito che ringrazia il cielo
e promette di portare di fiori un bouquet
a sua moglie, la bella e dolce Consuelo
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