La prima volta non si scorda mai... parte 2

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genere
prime esperienze

Dopo quell'episodio nello spogliatoio della palestra della scuola, nessuno sembrava più prendermi di mira, vivevo una sorta di tregua momentanea, in una sorta di bolla di sapone che prima o poi temevo scoppiasse e mi investisse nuovamente.
Evitavo di incrociare lo sguardo di quel bullo o degli altri miei compagni, cercavo di cambiarmi velocemente, in un angolo per non attirare l'attenzione ancora, per non rimanere nuovamente solo ed in sua balia, perché temevo quello che sarebbe potuto succedere, quasi non volendo ammettere che la sensazione di quel suo membro fra le natiche mi tormentava, mi spaventava ed eccitava in quel turbinio di emozioni, in quella montagna russa.
Passano i giorni e diventano settimane, quindi mesi e la bella stagione arriva, mentre qualche scherzo, qualche presa in giro ritorna, anche se non più come prima, dandomi quasi l'idea che tutto sia solo un ricordo o una fantasia, visto che anche il mio imbarazzo dei giorni successivi è andato scemando.
Rientrando da scuola in bicicletta, spesso accadeva che ci si aspettava e si andava in gruppo, quasi in piccole sfide o gare a chi arrivava primo, con vari sfotto per chi restava ultimo, cosa che mi capitava spesso, visto anche la vecchia bicicletta che avevo, lasciandomi spesso e volentieri con la catena fuori sede, in ginocchio a riparala con le risate degli altri.
Quel pomeriggio mi capita nei pressi della scorciatoia che passa a fianco dell'isola ecologica, che era meta delle nostre scorribande alla ricerca di fumetti porno, quasi come se fosse il one piece, ambito da tutti.
Traffico con la catena e quindi cerco di pulirmi dal nero che mi sporca le dita, approfittando della montagna di cartone umido per via della pioggia dei giorni precedenti. Me le pulisco e noto un fumetto, chinandomi ed infilandomi quasi per recuperarlo, scivolando in quell'ammasso di carta e cartone, rischiando di rimanerci intrappolato, fino a che non sento una mano che mi aiuta ad uscire, prima di ritrovarmi quel sorriso sadico e beffardo che mi fissa con quel fumetto nell'altra mano. > esordisce in quel modo beffardo, mentre mi guarda arrossire e mi porta la mano alla sua patta dei pantaloncini. quelle parole, mentre mi lascio usare in quel modo la bocca, ancora una volta, prima di sentire una delle sue mani sul culo, che si infila e mi cerca l'orifizio, violandomelo con un dito per la prima volta, soffocando il mio grido contro il suo cazzo, mentre mi sonda ancora di più, infilando ancor di più quella falange nel mio retto.
Sento il bruciore, la paura, mentre quasi soffoco con il suo cazzo in gola, prima di percepire il piacere aumentare, mentre muove quel dito al ritmo degli affondi nella mia gola. Mi lascio travolgere, mi lascio andare e raggiungo un orgasmo intenso, quando sento per la prima volta quella stimolazione profonda, succhiando ora avidamente, lasciando appena fuori la lingua, leccando quei testicoli ad ogni affondo profondo. Le dita diventano due e il bruciore torna, ma sparire presto quando torna quell'orgasmo esplode, facendomi desiderare di essere stimolato di più, ancora, più a fondo, più forte.
Si toglie dalla mia bocca ed istintivamente gli do le spalle e mi calo i pantaloncini insieme alle mutande, per appoggiarmi a quel cumolo di carta, mentre le sue dita mi penetrano ancora, mi cercando e mi sciudono ed aprono al suo sguardo, facendomi arrossire. Lo sento avvicinarsi, lo sento scorrere fra le natiche caldo e duro, mentre mi spaventa sentirlo così più grosso di quelle due dita, sentendo quella punta bagnata della mia stessa saliva e bava, provare a far cedere quell mio orifizio appena dilatato. Lo stringo istintivamente a quel contatto, come ho fatto anche prima con le dita, tremendamente eccitato e spaventato, sentendolo ansimare e scorrere, vibrare e pulsare, venendo ancor prima di violarmi, senendo quello sperma insinuarsi appena, sporcandomi poi le natiche e la schiena, visto quanto ora sembra un mini idrante, con quei fiotti, quel piacere che mi sorprende nel sentirmi soddisfatto ed appagato nel sentirlo esplodere e gemere in quel modo.
Prima che riesca a provare a forzare l'ingresso e penetrarmi analmente con quel suo cazzo ancora duro, una voce ci sorprende e mi raggela, ritrovandomi spinto via, di nuovo a faccia in giù in quella montagna di cartone. > la voce severa ed autoritaria di un uomo, di un signore che ci ha sorpreso all'apice, spaventando il mio bullo, facendolo scappare di corsa e lasciandomi li, in quel modo, con i culo nudo, sporco e per aria, incastrato in quel cumolo puzzolente ed umido di cartone.
Mi metto a piangere, terrorizzato, spaventato che quel signore possa dire o farmi qualcosa, da essere lo zimbello del paese, che tutti sappiano e scoprano quel mio lato che ancora non ero consapevole.
Non capisco che succede, mentre cerco di liberarmi, sembra che la voce si allontani, che urli qualcosa, prima di sentire qualcuno tornare ad avvicinarsi, mentre provo, nuovamente ed invano di uscire da quella situazione, ritrovandomi a sprofondare ancor di più.
Sento delle dita diverse toccarmi il culo, scoprirmelo ed esporlo, pulendo in qualche modo i residui, percependo quel tocco, quei calli decisamente diversi da quelli del mio bullo, facendomi smettere di agitarmi terrorizzato ed anche eccitato, da quel risvolto inaspettato...
scritto il
2024-06-06
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