Venerdì 17. Buona giornata.

di
genere
tradimenti

Non sono superstiziosa, però quel venerdì 17, il gatto nero che mi attraversa la strada, mi hanno fatto recedere dalla mia convinzione, cercavo lavoro, stavo andando ad
un colloquio col titolare di un'azienda, volevo tornare indietro, solo la mia testardaggine me lo ha impedito. I contrattempi non erano finiti, sulla superstrada la macchina comincia a non essere stabile, mi fermo nella prima piazzola di sosta, la gomma a terra e siccome avevo percorso un paio di chilometri, era a brandelli. Mi sono seduta sul sedile di guida con lo sportello aperto, presa da una crisi di pianto irrefrenabile, mi ero anche vestita per l'occasione, mi sono abbandonata con la testa sullo sterzo. Pensavo di chiamare Sauro mio marito, già immaginavo le sue risposte umilianti... Si ferma una macchina, un ragazzo scende -Hai bisogno di aiuto?- in trenta secondi gli ho riversato tutto quello che mi era successo, lui con una calma invidiabile voleva sostituire la ruota, ma l'apertura del cofano ha rivelato un'altra cruda realtà, la ruota di scorta letteralmente sgonfia. Oltre alla calma la decisione
delle sue azioni, ha chiamato il carro attrezzi ha dato chiare disposizioni, in pochi minuti sono arrivati. -Devo andare in azienda, è già tardi mi aspetta una candidata per
un colloquio- l'ho guardato, no non poteva essere lui, dopo tanti problemi non poteva accadere che fosse la persona con cui mi dovevo incontrare. Era proprio lui, uno slancio di riconoscenza verso quello che stava facendo mi ha portato a baciarlo mentre guidava. Il suo sorriso mi ha liquefatto. Siamo andati nella sua azienda, gli ho detto
tutto della mia vita, mi ha ascoltato con attenzione, mi ha illustrato la mansione, era
proprio la mia specializzazione, assunta su due piedi a tempo indeterminato. Un ragazzo
semplicemente bello e affascinante, dopo l'assunzione pregavo dentro di me che mi chiedesse di scopare, l'avrei fatto li nello stesso ufficio, invece mi ha portato
all'interno dell'azienda, mi ha presentato a tutto il personale. Sono stata l'intera
giornata ad ascoltarlo per entrare nei meccanismi dell'azienda, abbiamo pranzato nella
mensa. Se mi avesse detto qualcosa sulla sua vita avrei potuto parlare anche della mia,
soprattutto la mia infelicità con quel buzzurro di mio marito. La sera mi ha accompagnato a casa, ho trovato la mia macchina riparata, non potevo esimermi di ringraziarlo con un altro bacio, caso ha voluto che avesse la stessa idea, le nostre
bocche si sono incrociate, siamo rimasto con le labbra attaccate per trenta secondi.
Ci siamo salutati con un -ciao a domani-. Al rientro del buzzurro non l'ho voluto coinvolgere nella mia felicità, quella era una cosa soltanto mia, non la volevo condividere con nessuno. -Come è andato il colloquio?- -Ci devo tornare domani-
-Come ti sembra?- -Non so, vediamo domani- Avevo le farfalle nello stomaco, la
sera per dispetto sono andata a letto con mutande reggiseno e camicia, mi sono sistemata sul bordo del letto. Forse ha capito, non mi ha dato fastidio. La mattina
successiva mi sono vestita in modo inappuntabile, elegante, appena scoperta. tacco
a riporto, delicatamente truccata, dovevo ammorbidire il mio datore di lavoro pur
non sapendo nulla della sua vita. Sono arrivata nel piazzale, è venuto a prendermi
alla macchina mi ha aperto lo sportello. Emozione allo stato puro, mi ha portato nel
suo ufficio, ha aperto una porta di servizio, abbiamo salito due rampe di scale,
ancora una porta, siamo entrati -Questo è il mio appartamento quando lavoro, lo puoi
usare quando e come vuoi- Come voglio?- -Si come vuoi- -Anche per far l'amore con te?-
-Soprattutto per quello, avrei voluto chiedertelo subito, non volevo essere scortese-
-Non aspettavo altro- Ci siamo spogliati, ho voluto che lo facesse prima lui, con lui
meravigliosamente nudo sul letto, mi sono impegnata ad eccitarlo ulteriormente con
l'abilità di una spogliarellista. Siamo stati tutta la mattina a scopare, l'ho fatto
godere come non gli era mai successo, lo ha detto lui. Il cazzo l'aveva più grosso il buzzurro ma lui era il mio datore di lavoro e lo usava molto bene. Da quel giorno il
sesso è stato riservato solo dopo l'orario di lavoro, a volte una sveltina, a volte
nulla, raramente scopate lunghe. Ora vedevo con occhi diverso anche mio marito, sono
tornata ad avere un rapporto accettabile con lui, gli ho detto chiaramente come stavano
le cose e che avrei dovuto scopare col mio datore di lavoro, ad un accenno di reazione
gli ho detto che preferivo il suo cazzo a quello del lavoro, si è sentito sollevato,
dandomi la libertà di scegliere. Sono diventata una responsabile dell'azienda, Gianfranco, il titolare mi ha dato carta bianca, gli utili sono aumentati, la nostra
posizione economica migliorata di molto. Scopo con mio marito, scopo con Gianfranco,
quindi sessualmente sono soddisfatta. Ho due uomini ed un'azienda ai miei piedi.
scritto il
2024-06-06
2 . 5 K
visite
2
voti
valutazione
5
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.