Al telefono
di
Sheril
genere
masturbazione
Era una giornata di fine settembre, dalla finestra guardavo il panorama: le montagne erano scure, avvolte da una leggera nebbiolina mentre la pioggia scendeva fitta e nutriva la terra che a lungo era stata arsa dal sole estivo.
Mi raggomitolai sul divano, pensando a cosa fare per il resto del pomeriggio, quando il mio sguardo cadde sul mio portatile spento sul tavolino davanti a me.
Mi venne così un'idea, lo accesi per poi accedere alla chat.
Da poco avevo il collegamento ad internet, qualche volta ero entrata distrattamente in chat, ma non ci avevo trovato nulla di particolare; il punto di forza era trovare un nick che stimolasse la fantasia; se, poi, riuscivi a trovare un soprannome molto sensuale, allora era un successo, ti trovavi miriadi di uomini che subito ti sommergevano di messaggi.
Pensai allora a quello che per un po' di tempo sarebbe stato il mio soprannome, poi entrai in qualche stanza…
Dopo un po' di tempo passato a leggere i numerosi messaggi che mi arrivavano, ne vidi uno che mi spinse ad iniziare una conversazione…
Non so se fu il suo nick ad incuriosirmi, o maggiormente il suo modo particolare di parlare, la scelta attenta delle parole, la sua dolcezza che era allo stesso tempo fermezza e decisione, sta di fatto che io e lui iniziammo a parlare di noi, del lavoro, dell'aspetto fisico, del carattere, dei sentimenti, di quello che ci piaceva e di quello che non apprezzavamo.
Passammo così, a parlare delle esperienze vissute da ciascuno di noi un bel paio di ore, intanto saliva l'interesse reciproco e qualcosa di sconosciuto, per me, che era la curiosità e l'attrazione verso una persona che non vedevo, non udivo, ma soltanto leggevo.
Gli appuntamenti in chat furono frequenti per qualche settimana, fino a quando sentimmo il bisogno di conoscere uno la voce dell'altro.
Ci fu così la prima telefonata durante la quale si scherzò e si parlò degli impegni di ciascuno di noi nei giorni a venire. Erano le due di pomeriggio, a breve avremmo ripreso ciascuno il nostro lavoro, ci accordammo allora per una telefonata verso le 18.30 quando saremmo stati tranquilli nelle reciproche abitazioni.
La sua voce era bellissima, come me l'aspettavo, anzi di più… mi smuoveva qualcosa dentro, mi faceva vibrare…
Erano le 18.40 ed il cellulare squillò… era lui… risposi, sentii la sua voce ed il mio cuore iniziò a battere velocemente…
Mi chiese come ero vestita…
Perplessa mi guardai un attimo, ero tornata a casa, non dovendo più uscire ed essendo sola, mi ero messa comoda con una sottoveste - camicia da notte e vestaglia.
Pensai per un istante: potevo dirgli che ero vestita in modo sexy, ma poi scelsi di dirgli la verità…
Mi chiese allora di aprirmi la vestaglia e di sfilarla molto lentamente, e poi di descrivergli meglio la camicia da notte… era una camicia da notte tipo sottoveste, bianca, corta… mi disse, allora, di guardarmi il seno e dirgli com'era…
Come ipnotizzata, ed attratta da un desiderio sconosciuto, feci ogni cosa che lui mi chiedeva in una studiata sequenza.
Mi resi così conto che i miei capezzoli, si erano inturgiditi e spingevano contro il tessuto, svettando come le cime delle montagne che qualche settimana prima ammiravo dalla finestra.
Questa situazione mi eccitava…
Il mio cuore iniziava a battere ancora più velocemente, poi lui mi chiese di accarezzarmi le gambe… notai allora come era bello passare le mie mani sulle mie gambe, le guardai, erano ancora abbronzate, lunghe e lisce, poi più su le mie cosce… erano morbide…
Mi chiese allora com'erano le mie mutandine… dei semplici slip bianchi, sgambati, con qualche inserto di pizzo sul davanti… mi chiese quindi di tracciare i contorni del pizzo con le mie dita… lo feci… sentivo una strana sensazione… come se non fossero più le mie mani a toccarmi, le mie mani, guidate da lui, erano come diventate le sue…
La pelle sotto gli slip, al passare delle mie dita fremeva… il mio respiro diventava più veloce,…
Mi disse poi di accarezzare la pelle là dove appoggiava l'elastico degli slip…
la mia pelle bruciava…
Pian piano, sempre guidate da lui, le mie mani scesero ad accarezzare il mio pube… quasi tutto liscio, con una sottile striscia di peli che formava un triangolo…
Scoprii allora che tutto ciò che sentivo era una eccitazione fortissima, un desiderio che doveva essere saziato, il tutto amplificato dal fatto che anche lui era eccitato da questa situazione e io lo sentivo dalla sua voce…
Mi chiese allora se mi piaceva, se volevo continuare e che se avessi voluto, avrei dovuto fare esattamente ciò che lui mi diceva descrivendogli tutto ciò che sentivo nei minimi particolari…
Non sarei comunque riuscita a tornare indietro… era una situazione nuova, intrigante…
Mi chiese allora di sdraiarmi sulla schiena piegare le gambe ed allargarle leggermente…
Seguii minuziosamente le sue istruzioni e continuando ad accarezzarmi il pube, feci scendere la mia mano sulle grandi labbra… così depilate mi piacevano, erano lisce e turgide… gonfie dal desiderio… mi disse allora di sfilarmi gli slip…
Sentivo il cuore battere all'impazzata il desiderio salire sempre di più…
"Ora apri bene le gambe - mi disse - e pian piano fai dischiudere le tue grandi labbra e passa le tue dita all'interno"
Sentii un forte calore al basso ventre e un fluido scorrere verso la mia vagina…
Non riuscii a trattenere oltre i sospiri che, con mio grande stupore, nell'udirli mi eccitarono ancora di più… ed eccitarono lui…
"Continua - gli dissi io - sono eccitatissima"
Sentii le mie dita bagnarsi del mio umore che scendeva copiosamente, continuai ad accarezzarmi nel modo in cui lui mi chiedeva…
"Bagnati tutta, spalma il tuo umore sulle grandi labbra, sul monte di venere… stai colando, lo sento"
Era vero… ardevo dal desiderio di sapere cosa mi avrebbe chiesto di fare dopo…
"Apriti… adesso voglio che ti infili due dita dentro e con il pollice continui a stimolarti il clitoride"
Così feci… sentii le mie dita fredde che entravano nella mia femminilità… bollente… era bellissima… non l'avevo mai sentita così… così calda morbida e scivolosa… si muovevano bene le mie dita ed il mio desiderio cresceva sempre di più…
"Adesso cerca qualcosa… voglio che trovi una cosa da infilarti dentro… voglio che tu sia piena"
Sì… era quello che volevo… sentirmi piena, riempire la mia vagina che spasimava e continuava a colare…
Mi guardai attorno… nulla… presi poi la mia lacca in formato da borsetta…
"Va bene - mi disse - ora avvicinala e strofinala sul tuo clitoride, falla bagnare, ma non la infilare, non fino a quando te lo dirò"
Continuai a muoverla avanti ed indietro… e ad ogni passaggio mi aprivo sempre di più… la volevo, la volevo dentro…
"Adesso appoggiala all'entrata e aspetta…"
La appoggiai… sentivo che tremavo, ero senza respiro…
"Dai, ora, spingila tutta dentro, dai amore…"
Finalmente… finalmente potevo spingerla dentro… ecco dopo l'attrito iniziale… ecco che la sento entrare… non trattengo i sospiri… mi sento piena ora, è stupendo…
La spingo e la tiro fuori, poi la spingo di nuovo dentro…
"Fermati ora piccola… piano… più piano…."
Mi fermai un attimo e mentre lo ascoltavo, prendevo fiato
"Tienila dentro con una mano… e con l'altra toccati… dimmi…"
"Sono tutta aperta -gli dico - e bagnatissima… voglio sentirla muoversi dentro di me"
"Aspetta… un po' di pazienza… ora voglio che con l'altra mano continui ad accarezzarti… attorno a dove sta entrando… e poi scendi voglio che con il tuo umore ti bagni il buchino…"
"Si, oh sì…"
Con le mie dita iniziai ad toccarmi e il mio umore scivolava giù verso l'altro mio buchino… stretto…
"Bagnalo bene e massaggialo… massaggialo e massaggialo ancora…"
"Sì…"
Così feci e pian piano lo sentii cedere… sotto la pressione delle mie dita si stava allargando…
"Adesso voglio che infili un dito nel tuo buchino… appoggialo poi spingi un pochino così non senti male mentre entra"
"Sì… voglio essere piena anche dietro…" appoggiai il dito, e spingendolo un pochino, lo sentii entrare… stretto tra le pareti, spinsi un po' più in su … ed ecco un calore fortissimo pervadermi, il mio cuore battere all'impazzata… il respiro fermarsi e… ascoltando la sua voce che mi dice… "Dai piccola, sì, dai, così, brava… vieni… vieni…mi fai impazzire" esplosi in un orgasmo stupendo.
Mi raggomitolai sul divano, pensando a cosa fare per il resto del pomeriggio, quando il mio sguardo cadde sul mio portatile spento sul tavolino davanti a me.
Mi venne così un'idea, lo accesi per poi accedere alla chat.
Da poco avevo il collegamento ad internet, qualche volta ero entrata distrattamente in chat, ma non ci avevo trovato nulla di particolare; il punto di forza era trovare un nick che stimolasse la fantasia; se, poi, riuscivi a trovare un soprannome molto sensuale, allora era un successo, ti trovavi miriadi di uomini che subito ti sommergevano di messaggi.
Pensai allora a quello che per un po' di tempo sarebbe stato il mio soprannome, poi entrai in qualche stanza…
Dopo un po' di tempo passato a leggere i numerosi messaggi che mi arrivavano, ne vidi uno che mi spinse ad iniziare una conversazione…
Non so se fu il suo nick ad incuriosirmi, o maggiormente il suo modo particolare di parlare, la scelta attenta delle parole, la sua dolcezza che era allo stesso tempo fermezza e decisione, sta di fatto che io e lui iniziammo a parlare di noi, del lavoro, dell'aspetto fisico, del carattere, dei sentimenti, di quello che ci piaceva e di quello che non apprezzavamo.
Passammo così, a parlare delle esperienze vissute da ciascuno di noi un bel paio di ore, intanto saliva l'interesse reciproco e qualcosa di sconosciuto, per me, che era la curiosità e l'attrazione verso una persona che non vedevo, non udivo, ma soltanto leggevo.
Gli appuntamenti in chat furono frequenti per qualche settimana, fino a quando sentimmo il bisogno di conoscere uno la voce dell'altro.
Ci fu così la prima telefonata durante la quale si scherzò e si parlò degli impegni di ciascuno di noi nei giorni a venire. Erano le due di pomeriggio, a breve avremmo ripreso ciascuno il nostro lavoro, ci accordammo allora per una telefonata verso le 18.30 quando saremmo stati tranquilli nelle reciproche abitazioni.
La sua voce era bellissima, come me l'aspettavo, anzi di più… mi smuoveva qualcosa dentro, mi faceva vibrare…
Erano le 18.40 ed il cellulare squillò… era lui… risposi, sentii la sua voce ed il mio cuore iniziò a battere velocemente…
Mi chiese come ero vestita…
Perplessa mi guardai un attimo, ero tornata a casa, non dovendo più uscire ed essendo sola, mi ero messa comoda con una sottoveste - camicia da notte e vestaglia.
Pensai per un istante: potevo dirgli che ero vestita in modo sexy, ma poi scelsi di dirgli la verità…
Mi chiese allora di aprirmi la vestaglia e di sfilarla molto lentamente, e poi di descrivergli meglio la camicia da notte… era una camicia da notte tipo sottoveste, bianca, corta… mi disse, allora, di guardarmi il seno e dirgli com'era…
Come ipnotizzata, ed attratta da un desiderio sconosciuto, feci ogni cosa che lui mi chiedeva in una studiata sequenza.
Mi resi così conto che i miei capezzoli, si erano inturgiditi e spingevano contro il tessuto, svettando come le cime delle montagne che qualche settimana prima ammiravo dalla finestra.
Questa situazione mi eccitava…
Il mio cuore iniziava a battere ancora più velocemente, poi lui mi chiese di accarezzarmi le gambe… notai allora come era bello passare le mie mani sulle mie gambe, le guardai, erano ancora abbronzate, lunghe e lisce, poi più su le mie cosce… erano morbide…
Mi chiese allora com'erano le mie mutandine… dei semplici slip bianchi, sgambati, con qualche inserto di pizzo sul davanti… mi chiese quindi di tracciare i contorni del pizzo con le mie dita… lo feci… sentivo una strana sensazione… come se non fossero più le mie mani a toccarmi, le mie mani, guidate da lui, erano come diventate le sue…
La pelle sotto gli slip, al passare delle mie dita fremeva… il mio respiro diventava più veloce,…
Mi disse poi di accarezzare la pelle là dove appoggiava l'elastico degli slip…
la mia pelle bruciava…
Pian piano, sempre guidate da lui, le mie mani scesero ad accarezzare il mio pube… quasi tutto liscio, con una sottile striscia di peli che formava un triangolo…
Scoprii allora che tutto ciò che sentivo era una eccitazione fortissima, un desiderio che doveva essere saziato, il tutto amplificato dal fatto che anche lui era eccitato da questa situazione e io lo sentivo dalla sua voce…
Mi chiese allora se mi piaceva, se volevo continuare e che se avessi voluto, avrei dovuto fare esattamente ciò che lui mi diceva descrivendogli tutto ciò che sentivo nei minimi particolari…
Non sarei comunque riuscita a tornare indietro… era una situazione nuova, intrigante…
Mi chiese allora di sdraiarmi sulla schiena piegare le gambe ed allargarle leggermente…
Seguii minuziosamente le sue istruzioni e continuando ad accarezzarmi il pube, feci scendere la mia mano sulle grandi labbra… così depilate mi piacevano, erano lisce e turgide… gonfie dal desiderio… mi disse allora di sfilarmi gli slip…
Sentivo il cuore battere all'impazzata il desiderio salire sempre di più…
"Ora apri bene le gambe - mi disse - e pian piano fai dischiudere le tue grandi labbra e passa le tue dita all'interno"
Sentii un forte calore al basso ventre e un fluido scorrere verso la mia vagina…
Non riuscii a trattenere oltre i sospiri che, con mio grande stupore, nell'udirli mi eccitarono ancora di più… ed eccitarono lui…
"Continua - gli dissi io - sono eccitatissima"
Sentii le mie dita bagnarsi del mio umore che scendeva copiosamente, continuai ad accarezzarmi nel modo in cui lui mi chiedeva…
"Bagnati tutta, spalma il tuo umore sulle grandi labbra, sul monte di venere… stai colando, lo sento"
Era vero… ardevo dal desiderio di sapere cosa mi avrebbe chiesto di fare dopo…
"Apriti… adesso voglio che ti infili due dita dentro e con il pollice continui a stimolarti il clitoride"
Così feci… sentii le mie dita fredde che entravano nella mia femminilità… bollente… era bellissima… non l'avevo mai sentita così… così calda morbida e scivolosa… si muovevano bene le mie dita ed il mio desiderio cresceva sempre di più…
"Adesso cerca qualcosa… voglio che trovi una cosa da infilarti dentro… voglio che tu sia piena"
Sì… era quello che volevo… sentirmi piena, riempire la mia vagina che spasimava e continuava a colare…
Mi guardai attorno… nulla… presi poi la mia lacca in formato da borsetta…
"Va bene - mi disse - ora avvicinala e strofinala sul tuo clitoride, falla bagnare, ma non la infilare, non fino a quando te lo dirò"
Continuai a muoverla avanti ed indietro… e ad ogni passaggio mi aprivo sempre di più… la volevo, la volevo dentro…
"Adesso appoggiala all'entrata e aspetta…"
La appoggiai… sentivo che tremavo, ero senza respiro…
"Dai, ora, spingila tutta dentro, dai amore…"
Finalmente… finalmente potevo spingerla dentro… ecco dopo l'attrito iniziale… ecco che la sento entrare… non trattengo i sospiri… mi sento piena ora, è stupendo…
La spingo e la tiro fuori, poi la spingo di nuovo dentro…
"Fermati ora piccola… piano… più piano…."
Mi fermai un attimo e mentre lo ascoltavo, prendevo fiato
"Tienila dentro con una mano… e con l'altra toccati… dimmi…"
"Sono tutta aperta -gli dico - e bagnatissima… voglio sentirla muoversi dentro di me"
"Aspetta… un po' di pazienza… ora voglio che con l'altra mano continui ad accarezzarti… attorno a dove sta entrando… e poi scendi voglio che con il tuo umore ti bagni il buchino…"
"Si, oh sì…"
Con le mie dita iniziai ad toccarmi e il mio umore scivolava giù verso l'altro mio buchino… stretto…
"Bagnalo bene e massaggialo… massaggialo e massaggialo ancora…"
"Sì…"
Così feci e pian piano lo sentii cedere… sotto la pressione delle mie dita si stava allargando…
"Adesso voglio che infili un dito nel tuo buchino… appoggialo poi spingi un pochino così non senti male mentre entra"
"Sì… voglio essere piena anche dietro…" appoggiai il dito, e spingendolo un pochino, lo sentii entrare… stretto tra le pareti, spinsi un po' più in su … ed ecco un calore fortissimo pervadermi, il mio cuore battere all'impazzata… il respiro fermarsi e… ascoltando la sua voce che mi dice… "Dai piccola, sì, dai, così, brava… vieni… vieni…mi fai impazzire" esplosi in un orgasmo stupendo.
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