Piedini in trappola (Parte 2)

di
genere
pulp

La prima parte del racconto si chiama "Piedini in trappola" e si trova nel genere Bondage.


Appena le mie dita andarono con decisione a stimolare le morbidissime piante dei piedini nudi della mia Jenny, lei cacciò un urlo forte e isterico.

"MMMMMNOOOOOOOOOOOOOO DAAAAAAAAAAAAAAAIIIIIIIIIIIIIIIIIIII HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA FERMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, I PIEDIIIIIIIIIIII NOOOOOOOOOOOOOOOOO HAHAHAHAHAHAHAHA"

Cercava con tutte le forze di divincolarsi, ma senza successo, lei era così piccola e delicata, mentre io ero alto e robusto, non aveva speranze. L'avevo immobilizzata in una posizione che non le permetteva in alcun modo di muoversi e dove io avevo davanti a me il suo bel faccino e le piante nude alla mercé delle mie mani. Mi divertivo un mondo a muovere tutte le rughe su quelle belle piante larghe, mentre lei arricciava e fletteva i piedini, mettendo in mostra le sue unghiettine corte corte, sotto il livello dei polpastrelli.

"Amore, ho deciso di fare un esperimento... vediamo cosa succede a una persona che soffre da morire il solletico sotto ai piedi nudi, se questi ultimi vengono stimolati tutti e due contemporaneamente per, diciamo, 5 minuti di fila"

"MMMMMMMMMMMMMMMNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA AMOREEEEEEEEEEEEEEEEE TI PREGOOOOOOOOOOOOOOOOOHOHOHOHOHOHOHO NON FARLOOOOOOOOOOOOOOHOHOHOHOHOHOHOHOHOHO"

"Non mi importa se nel frattempo ti metti a piangere, ti pisci e ti caghi addosso o vomiti, io riuscirò ad arrivare in fondo ai 5 minuti"

Lei cercò di arricciare ancora di più i piedini, forze nel tentativo di indurirli e resistere al solletico, ma la pelle era morbida come quella dei neonati e la carne tenera come quella di vitella, le piante larghe permettevano un ampio raggio d'azione dove non esisteva tregua dalla tortura e il fatto che le dita carnose fossero tutte polpastrello, per via delle unghie corte, non mi dava neanche la preoccupazione di graffiarmi.

"AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA VI PREGOOOOOOOOOOOOO QUALCUNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOHAHAHAHAHAHAHAHAHA ODDIOOOOOOOOOOHAHAHAHAHAHAHA"

"Si amore brava, urla, chiedi aiuto, siamo soli in mezzo al nulla, nessuno verrà ad aiutarti e sono passati solo 40 secondi, hai ancora tutta la tortura davanti a te"

Spostai le mie dita dal centro delle piante, sugli avampiedi carnosi, sotto le ditina e sui bordi tenerissimi, Jenny ormai era fuori di se, sembrava la bambina dell'Esorcista.

"TI PREGOOOOOOOOOOOOOOOOHAHAHAHAHAHAHAHAHA BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHAHAHAHAHAHAHA FARO' TUTTO QUELLO CHE VUOI, MA SMETTILAAAAAAAAAAAAAAAAAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA"

"Mmm... tutto quello che voglio eh"

"SIIIIIIII SIIIIIIIIIII TUTTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA"

"Piccola, c'è soltanto un modo per farmi smettere di stuzzicarti i piedini, però devo avere il permesso ufficiale da te, perché è una cosa davvero grossa, va bene?"

"SIIIIIIIIIIIIII VA BENE TUTTOOOOOOOOOOOO MA SMETTILAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA"

"Va bene, se proprio insisti allora ripeti dopo di me... Io"

"IOOOOOOOOOOO MMMMMMMAHAHAHAHAHAHA"

"Jennifer De Santis"

"JEEEEEEENNIFEEEEEEEEEER DEEEEE SAAAAAAAANTIIIISSSS HIHIIHIHIHIHIHIAAAAAAAAA"

"Do il mio consenso al mio fidanzato"

"DO IL MIOOOOOOOOOOOO CONSENSOOOOOOHAHAHAHAHAHA AL MIO FIDANZATO IHIHIHIHIHIHI"

"Di spolpare i miei piedi nudi"

Piccola pausa...

"MMMMMMMMMMMMMMMNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA"

Strofinai ancora più intensamente!

"Non ho capito?"

"DI SPOLPARE I MIEI PIEDI NUDIIIIIIIIIIIIIIIII AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA"

Tutto finì in un istante, la mente di Jenny non era più in preda al solletico, la cosa alla fine si era svolta in poco più di 2 minuti, i più lunghi della sua vita, ma il sollievo durò giusto una manciata di secondi, tornò a guardare il suo fidanzato, che si era avvicinato avidamente al piedino destro.
Con la mano destra teneva saldamente la caviglia mentre con la sinistra afferrò le ditina e le piegò per far arricciare tutto il piedino. In un secondo dalla pianta nuda uscì fuori tutta la ciccietta, sui cuscinetti dell'avampiede, sul bordo e soprattutto sul tallone, che era praticamente una palla di carne tuberosa, il tutto completamente ricoperto di morbide rughe.
Lui guardò eccitatissimo la delicatissima pianta nuda e azzannò il tallone, chiudendo nella morsa delle sue mandibole, la palletta di carne. I denti non incontrarono alcun ostacolo, si fecero facilmente largo attraverso pelle, grasso e carne, raggiungendo facilmente il calcagno.
Sentiva una meravigliosa sensazione carnosa in bocca, se la gustò fino in fondo mentre Jenny reagiva con un urlo di dolore che aveva ben poco di umano.
Una volta finita la goduria iniziale, avendo il pieno controllo di tutto il tallone tra le sue fauci, strappò via con tutte le forze...

Pensavo sarebbe stato più difficile, ma un grosso brandello di carne tuberosa e sanguinolenta mi rimase in bocca e vedevo che dal piedino di Jenny mancava la parte superiore del tallone, al suo posto c'era un orribile buco di carne di un rosso vivo e usciva molto sangue.
Iniziando a masticare, la carne che inizialmente mi sembrava molto tenera, divenne sempre più dura, per via del grasso e i nervetti, ma alla fine riuscii ad ingoiare, con la bocca che sapeva di ferro come mai mi era capitato prima.

Jenny era svenuta dal dolore.
scritto il
2024-08-03
6 5 3
visite
7
voti
valutazione
3
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Piedini in trappola
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.