Dimmi una cosa che nessuno sa

di
genere
dominazione

Nessuno sapeva che voglio sentire male, neanche io lo sapevo, non così almeno. Nessuno è una canzone d'amore, ho scoperto poi, come molte altre cose che mi ha fatto scoprire, il mio unico. È stato facile, dalla prima volta in cui mi ha chiesto di toccarmi, convincendomi piano a fare quello che diceva,fino ad ora.
Adesso devo raccontare quello che faccio con lui, perché me l'ha ordinato, mi ha dato un compito e io devo eseguirlo. Quando mi dice di fare qualcosa provo sempre un senso di vertigine e un'eccitazione tra le gambe e ora, mentre scrivo, sento che mi bagno come una puttana. È così che mi dice lui, che sono la sua troia e se lo imploro mi farà godere, perché voglio solo quello, godere come una troia. La prima volta che mi ha detto di toccarmi, mi sono passata le dita tra le labbra della fica, c'era così tanto liquido come non avevo mai sentito in vita mia, seguivo le sue indicazioni alla lettera, finché non mi ha fatto venire, intanto che toccava il suo cazzo e mi diceva di prenderlo in bocca. Tutto questo avveniva scrivendo su una chat, senza neanche toccarmi, lui mi ha fatto avere uno degli orgasmi più memorabili fino a quel momento. Ed è stato soltanto l'inizio. È stata l'ultima volta che mi ha permesso di stare sdraiata. Poi mi ordinava di stare in ginocchio o a quattro zampe per farmi godere.
Non era sempre così. C'erano dei momenti in cui voleva solo starmi a sentire e mi faceva delle domande e capiva sempre meglio cosa mi piaceva. Una volta gli ho detto che mi faceva eccitare camminare nuda per casa con le finestre a aperte. Quella sera mi ha ordinato di mettermi davanti ad una finestra e di spogliarmi. Poi ha cominciato a darmi indicazioni. Mi diceva di toccarmi per un pò. Basta. Quando diceva basta dovevo fermarmi anche se avrei continuato, ma non potevo, io devo fare quello che lui mi dice. Sempre. Anche dove lavoro, quel giorno, dentro un bagno, mettiti in ginocchio, mi ha ordinato. E così mi ha fatto venire. Dopo mi diceva che ero stata brava, che ero la sua bellissima troia. Ogni giorno che passava diventavo sempre più sua e più puttana, essere così nelle sue mani mi faceva sentire sempre e costantemente eccitata ed è così che ho cominciato a desiderare che mi facesse male, che mi spingesse il suo cazzo duro fino in fondo, da dietro, senza farmi bagnare prima, che mi mettesse una mano sulla bocca per attutire le mie urla, ho cominciato a desiderare di essere spaccata da dentro. Mi ha fatto comprare un plug anale, ti dò quarantotto ore, mi ha detto. L'ho comprato nei tempi, sono stata brava. Ora lo infilo ogni volta che me lo ordina. Farò ogni cosa che vorrà perché essere la sua troia è l'esperienza più intensa della mia vita.
scritto il
2024-09-17
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