Le due troiette

di
genere
bisex

Siamo usciti a cena insieme, finalmente hai deciso di vedere se sono abbastanza troia per te, mi ha detto che hai una sorpresa e mi hai detto di mettere le calze nere sotto i vestiti e di portarmi un cambio adatto per la serata; tu invece hai un vestito aderente, calze e tacchi altissimi, tutto nero … ovviamente non hai le mutandine e non fai nulla per nasconderlo. Mi provochi tutta la sera sfruttando le tue nuove tette per attirare la mia attenzione su di te. Mi prometti una serata indimenticabile e ogni tanto controlli che il mio cazzo sia ben duro dentro i pantaloni.
Ci spostiamo in camera, abbiamo una stanza con un bel letto matrimoniale; mi dici di andare in bagno a cambiarmi perché è li che si cambiano le troiette, mentre tu mi aspetterai sul letto con una “sorpresa”. Io mi spoglio, ho già le autoreggenti nere che ti piacciono, mi metto una gonnellina corta e una magliettina aderente e solo alla fine indosso le scarpe col tacco altissimo che abbiamo scelto insieme; ho il cazzo durissimo e si vede bene sotto la gonnellina, non vedo l’ora di usarlo.
Torno in camera e ti trovo li, nuda solo in tacchi e autoreggenti, con questo grosso strap-on già indossato. Sorridi indicando la sorpresa e mi fai cenno di avvicinarmi e io da troietta ubbidiente eseguo, sfilando come mi sono allenato a fare solo per compiacere la mia troietta e per essere come te. Quando sono vicino a te, ad un cazzo di distanza mi sussurri in un orecchio di mettermi in ginocchio, di farti vedere quanto sono troia.
Ubbidisco. Eccitato (e tu lo sai)
Mi infili il cazzo in bocca senza preavviso, senza delicatezza, fino in gola; intanto mi anticipi quello che farai, mi sfonderai il culo con quel bello strap-on, che sarò la tua troietta anzi che dovrò essere più troia di te stasera. Mi fai rimettere in piedi, mi dai un bacio, lasciandomi il rossetto sulle labbra poi mi giri, mi schiaffeggi il culo con forza, mi fai mettere a novanta sul letto; mi guardi come ti guarderei io, apprezzando le scarpe e le calze e poi me lo infili nel culo senza nemmeno sputarci per lubrificare, tanto il cazzo è pieno della mia stessa saliva.
Non hai alcuna delicatezza, mi chiami troia ad ogni colpo, mi tiri i capelli perché alle troie piace
e quindi piace anche a me.
Sei eccitata, sento l’odore della tua figa che si bagna, probabilmente sta gocciolando cremina anche se non ti stai toccando, perché le tue mani sono su di me, mi stringi le chiappe e mi tiri i capelli, mi graffi la schiena. Mi piace e lo sai. Sono la tua Troia, mi hai insegnato tu e io stasera voglio dimostrarti che posso essere più troia di te.
Alla fine mi fa male il culo e tu sei vicina all’orgasmo. Togli il cazzo dal mio culo sfondato e di nuovo mi fai mettere in ginocchio e mentre mi obblighi a pulire tutto il tuo strap-on tirandomi i capelli, ti due dita nella fighetta e vieni copiosamente; l’odore mi fa dimenticare il dolore nel culo e nella gola, sono felice di essere stata tua. Finalmente mi fai alzare “Troietta, ti sei meritata un bacio” e mi regali la tua lingua calda per un lungo intenso momento.
Ma io ho ancora il cazzo duro e una Troia nella mia stanza; ti faccio girare lentamente, ti accarezzo la schiena e poi ti slaccio lo strap-on e lo appoggio sul letto. Duro, pulito, in attesa.
Ti spingo con delicatezza verso il letto, non hai bisogno di essere forzata; stavolta è il mio turno di farti mettere a 90 ma prima mi assicuro che il cazzo dello strap-on sia ben messo nella tua fighetta ben lubrificata, ti bacio le chiappe sode, tolgo il butt-plug che non avevo notato fino ad ora, lo pulisco come ho imparato a fare e poi faccio come mi hai insegnato: te lo metto tutto nel culo; non è facile sui tacchi e tu riuscivi a fare più forza, ad arrivare più dentro e non dovevi trattenerti per non venire. Mi accorgo che ogni tanto stringi il culo per sentire ancora meglio … io non lo facevo, sarà per la prossima volta; ti sculaccio e ogni tanto ti tiro i capelli, per farti sentire la Troia che sei; hai capito che sono silenzioso e allora sei tu stessa a chiamarti troietta, a dire che sei la mia troietta e che ho tanto da imparare per essere una vera troia come te. Ogni volta che dici “troietta” spingo più forte e tu godi come godevo io prima. Spingo, troietta, spingo, troietta … non credo di resistere ancora per molto e allora tolgo lo strap-on dalla tua fighetta, ti giro e ti faccio mettere in ginocchio come avevi fatto tu. Ti lascio fare, tu da brava prendi il mio cazzo nella tua bocca calda, lo lecchi tutto, anche le palle ormai sudate, poi me lo succhi e io provo a resistere...poco… ti premio con tanta sborra calda che tu non sprechi, bevi tutto, poi ti alzi, mi abbracci e mi baci, stavolta con amore perché siamo due troiette, siamo uguali. “non abbiamo finito amore, ora dividiamoci il dolce” mi guardi perplessa, prendo lo strap-on ancora pieno della tua cremina, odora della tua figa e del tuo sudore. Lo iniziamo a leccare insieme, ci lecchiamo la lingua e di nuovo il cazzo e tutti i tuoi umori su di esso, ognuna di noi cerca le parti più succose per l’altra, come amanti premurose. Quando finalmente è pulito ci baciamo nuovamente, per dividere tutto, di nuovo.
Mi spogli e siamo tutte e due nude, quasi fragili sui nostri tacchi altissimi. Mi piego e ti tolgo dolcemente le scarpe, tu fai lo stesso e poi ci infiliamo sotto le coperte, nude, sudate, ognuna con l’odore dell’altra addosso. Ci addormentiamo ancora in autoreggenti, con i visi vicini pronti a baciarsi, le gambe intrecciate e in mezzo tutte e due teniamo una mano sullo strap-on.
scritto il
2024-09-23
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