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Fausto Campacavallo scosse la testa nel vedere con quale fretta tutti i passeggeri si fossero alzati all’unisono non appena l’aereoplano si fu arrestato nei pressi dell’edificio dell’aeroporto.
Tutti in piedi ad aprire le cappelliere e a controllare gli smartphone riconnessi alla rete per vedere chi cazzo gli aveva scritto - chissà che messaggi importanti!
Fausto incrociò le braccia e guardò fuori dal finestrino. «Questi non hanno capito che è un aereo e non un pullman.»
Ci vollero ancora almeno cinque minuti prima che venisse aperto lo sportellone anteriore e che i passeggeri potessero scendere la scala per prendere il pullman.
Fausto attese che il corridoio si sgombrasse poi prese il trolley dalla cappelliera e si incamminò.
Salutò la giovane hostess a cui allungò il suo biglietto da visita personale che lo prese sorridendo.
Scese la scala, salì sul pullman gremito e afferrò la stanga per non perdere l’equilibrio quando il mezzo si mise in moto con uno scatto.
Salendo in macchina aveva ricevuto il messaggio di Chiara, sua moglie “Sono già tutti qua. Mancano soltanto Claudio, Sara e Gianni. Tu, dove sei?”
Le aveva risposto dicendole che stava partendo in quel momento da Malpensa.
“Bene!” aveva replicato Chiara.
Quaranta minuti più tardi era nell’ascensore del suo palazzo che lo stava portando al sesto piano dove si trovava il suo appartamento.
Infilò la chiave nella toppa e dischiuse l’uscio. Entrò rapidamente e si ritrovò nel salotto dal cui centro era stato tolto il tavolino basso di vetro e dove adesso si trovava una grande trapunta che copriva quasi tutto il pavimento. Si sfilò le scarpe e rispose al saluto dei suoi ospiti.
Ospiti che ormai erano tutti nudi, disposti in ordine sparso per la stanza.
«Mi do una rinfrescata e vi raggiungo!» disse. Attraversò il locale e andò nel corridoio. Entrò in camera da letto dove si denudò e da lì si infilò nella doccia. Si asciugò e, restando nudo, tornò in salotto.
Trovò Chiara che aveva ripreso a limonare ad occhi chiusi con Antonella. Le due donne erano inginocchiate con le cosce divaricate, una di fronte all’altra e si palpeggiavano le tette. Beppe, un singolo di fiducia era in piedi e tentava di farselo leccare dalle due donne. Antonella aprì gli occhi e fu solo allora che si accorse dell’uomo. Sorrise e si infilò il cazzo in bocca. A quel punto anche Chiara aprì gli occhi e soppesò i coglioni depilati di Beppe.
Sul divano, una donna che era più vicina ai sessanta che ai cinquanta, era seduta con due uomini in piedi ai lati a cui stava menando i cazzi alternando le succhiate a destra e a sinistra.
Fausto si ricordò di avere già visto quelle persone in un’altra occasione ma non riuscì a ricordarne i nomi. Gli tornò in mente di aver chiavato la donna in una doppia e la scena glielo fece indurire.
Un’altra coppia, formata da un uomo sui sessanta - probabilmente il marito della donna sul divano - si stava chiavando una ragazza che poteva avere al massimo trent’anni. Lei era in piedi, leggermente piegata su un calorifero e lui la prendeva da dietro. Fu allora che Fausto si ricordo di Stefano e Tamara perché era con loro che aveva fatto quella doppia.
Fatto il punto della situazione, si guardò attorno per capire cosa avrebbe potuto fare per inserirsi nell’orgia.
Claudio, il marito di Antonella, era carponi, piegato in avanti, col culo all’aria, a leccare la bernarda di Sara, un avvenente quarantenne, leggermente sovrappeso, che stava semisdraiata, appoggiata sui gomiti a cosce spalancate.
Fausto si inginocchiò dietro a Claudio e prese a leccargli il buco del culo menandogli al contempo l’uccello. Claudio non disdegnò le attenzioni del padrone di casa e, dopo un po’, quest’ultimo poggiò il suo cazzo scappellato contro l’orifizio dell’amico e iniziò a spingere. A quel punto Claudio smise di leccare Sara e si concentrò sul cazzo che lo stava chiavando. La donna, a quel punto, attese qualche istante e poi si girò e si infilò sotto a Claudio per farsi montare da lui. I tre stavano improvvisando un piccolo trenino.
A Chiara non era sfuggita la scena e, rivolta alla sua amica Antonella, disse «Prendo lo strap-on e facciamo una doppia.»
«Sì, brava, così cornifichiamo quel porco di tuo marito!» rispose Antonella sorridendo. Aveva parlato ad alta voce per farsi sentire dai presenti che annuirono in approvazione.
Fausto sorrise senza fermarsi e continuò a scopare il culo di Claudio che, a sua volta, proseguì nello scoparsi Sara.
Beppe, udito il proposito delle due donne, si distese sulla schiena menandosi il cazzo su cui si impalò Antonella che iniziò a cavalcarlo giocando col suo clitoride. Chiara era corsa in camera da letto a recuperare il cazzo di gomma con l’imbracatura. Lo prese dal doppio fondo dell’armadio a sei ante, lubrificò il dildo e tornò in salotto.
«Sono tornata, amica troia!» sussurrò all’orecchio di Antonella che si piegò in avanti per facilitare la penetrazione anale che non si fece attendere.
Dal canto suo, Beppe si era fermato per rimanere nella figa di Antonella e ora percepiva il cazzo di gomma di Chiara. Lentamente i tre riuscirono a sincronizzarsi. Quelli che godevano erano Beppe e Antonella. Poi Chiara uscì dal culo di Antonella, si liberò dello strap-on e si sedette sulla faccia di Beppe per farsela leccare. Contemporaneamente le due donne ripresero a limonare.
«Mi manca poco. Sto quasi per sborrare...» mormorò ansimando Claudio.
Fausto uscì dal culo dell’amico e si mise in ginocchio. Venne raggiunto da Sara che lo imitò. Davanti a loro Claudio, in piedi, si stava menando il cazzo e quando sborrò lo fece a destra e a sinistra in modo da riempire la bocca di entrambi che, finiti gli schizzi, si baciarono con la lingua scambiandosi la sborra dell’amico. «Dai, sborra anche tu!» disse Sara a Fausto e si mise a pecora per farsi scopare in figa. Non ci volle molto e Fausto esplose dentro di lei che rimase in quella posizione. A turno, i due uomini bevvero la sborra di Fausto, si baciarono e poi vennero raggiunti da Sara che si unì alle loro bocche.
Tamara e i due uomini, nel frattempo, si godeva una doppia e stava ansimando rumorosamente mentre suo marito stava sborrando sulle tette della ragazza. Poi si inginocchiò e leccò lo sperma per poi baciare la ragazza in bocca. «Sei un vecchio porco!» disse lei sorridendogli. «Lo so!» confermò lui.
Antonella, che era venuta sul cazzo di Beppe si staccò e si mise in disparte perché l’uomo aveva espresso la volontà di montare Chiara che si mise a pecora. Pochi colpi di cazzo e Beppe le inondò la figa di sborra. Uscì e le infilò due dita in figa che poi mise in bocca ad Antonella che, a sua volta, baciò l’amica in bocca.
Fausto si avvicinò alla figa della moglie e prese la sua razione di sborra di Beppe con cui andò a limonare Claudio. «Siete proprio due froci maiali!» commentò Sara e si avvicinò con la lingua di fuori per far capire che ne voleva anche lei.
I due uomini che avevano scopato Tamara erano di fronte alla donna che si era messa in ginocchio sulla trapunta e aspettava di essere sborrata dai due stalloni che eiacularono sulla sua faccia.
Chiara e Antonella si avvicinarono per leccare le guance di Tamara che abbracciò le amiche.
«Vi adoro! Siete così troie che non si può non amarvi!»
scritto il
2024-10-14
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