Irene. Mia sorella

di
genere
incesti

Con mia sorella Irene avevamo solo la mamma in comune, mia madre mi aveva avuto dal secondo matrimonio in avanzata età per questo motivo con mia sorella avevamo 15 anni di differenza. Irne era sposata e viveva con Edoardo, in Brianza dove lui era titolare di una piccola azienda che produceva mobili. Avevano una situazione abbastanza agiata e vivevano in una grande villa con parco e piscina. Io sono Alberto ho 24 anni vivo con i miei genitori in una regione del sud dove possediamo una grossa azienda agricola, mi sono appena laureato e i ero iscritto in una università a Milano per conseguire un master in economia, era stato normale che mia sorella Irene aveva insistito che per il periodo del master i andassi a vivere con lei ed Edoardo. Con Irene avevo sempre un rapporto molto stretto, non avendo avuto lei figli, era una situazione strana, a volte mi trattava da fratello, altre quasi da figlio, ma in generale avevamo un rapporto di amicizia e complicità, ci confidavamo molto e ci volevamo molto bene. Era ormai da quasi un mesetto che avevo iniziato il master, all’università avevo conosciuto una ragazza, Olga, molto carina, con cui era iniziata una storia, niente di particolare, non era amore ma soltanto simpatia ed attrazione.
Quel giorno, sapendo che mia sorella nel pomeriggio sarebbe stata fuori e che mio cognato rientrava sempre solo all’orario di cena, avevo invitato Olga a fare un bagno in piscina. Dopo aver fatto il bagno, avevamo iniziato a pomiciare, era bastato poco e mi ero ritrovato con la testa fra le sue gambe intento a leccargli la figa, era solo l’inizio, da lì a poco era nostra intenzione scopare. Avevo alzato il capo, ed il mio sguardo era andato verso la villa, ero rimasto sorpreso, dietro a una finestra c’era mia sorella Irene che ci stava osservando, mi aveva sorriso e mi aveva fatto l’occhiolino. Nel frattempo, Olga aveva afferrato il mio cazzo, si era inginocchiata e mi aveva invitato ad alzarmi per prendermelo in bocca. Mi ero alzato guardando verso la finestra, Irene era sempre li a spiarci, aveva aperto la bocca con una espressione meravigliata, mentre osservava il mio cazzo. Madre natura è stata generosa con me, ho una dotazione niente male sia in lunghezza che circonferenza. Olga aveva iniziato a farmi un bel pompino, io continuavo a guardare Irene che a sua volta guardava noi, ormai non cercava più di nascondersi. Dopo un po' avevo messo a pecorina Olga ed avevo iniziato a pomparla fino a quado non avevamo goduto tutte e due. Quando gli avevo sfilato il cazzo dalla figa avevo guardato Irene che sorridendo mi aveva fatto segno con il pollice alzato, poi si era allontanata dalla finestra.
Olga era andata via poco dopo, Irene non mi aveva detto nulla né tantomeno io avevo affrontato discorso. Dopo cena io ed Edoardo eravamo seduti sul divano a guardare la televisione, Irene dopo aver sistemato la cucina, si era avvicinato ad Edoardo e gli aveva sussurrato qualcosa all’orecchio. Dopo un po' Edoardo si era alzato dicendo che era stanco e dato che l’indomani si doveva alzare presto andava a letto. Irene lo aveva seguito, prima di salire la scala che portava alle camere, si era girata verso di me mi aveva sorriso e mi aveva fatto l’occhiolino. Era molto chiaro che andavano a scopare. Era passata una oretta, ero in cucina a farmi un caffè quando vedo arrivare Irene, Indossava la camicia di Edoardo e si notava che sotto era chiaramente nuda. Irene era stata sempre molto bella, dimostrava meno degli anni che aveva, Bionda, occhi chiari, aveva taglia 42 quasi ma modella una terza di seno ed un fisico tonico grazie alle lunghe sedute in palestra. Io avevo istintivamente guardato l’orologio e poi senza accorgermene avevo detto;
- Già finito? O è solo pausa?
- Sono scesa a prendere qualcosa da bere. Ma mi sa che è finita, domani avrà giornataccia. Ma non è andata male, noi anzianotti ancora una oretta riusciamo a farcela.
Eravamo scoppiati tutte e due a ridere, poi lei aveva aperto il frigo e si era leggermente piegata a prendere delle bibite, la camicia aveva lasciato tutto il culo scoperto ed avevo notato le labbra della figa molto pronunciate. Mia sorella era davvero una gran figa ed il mio cazzo aveva avuto un sussulto.
Dopo quella volta un paio di volte era ritornato Olga, mia sorella trovava sempre la scusa per lasciarci soli, ma si piazzava sempre il luogo dove ci poteva spiare. Era successo anche che una sera passando in corridoio per andare nella mia camera ed essendo la porta della loro leggermente socchiusa, avevo sbirciato dentro avevo visto Irene impalata sul cazzo di Edoardo mentre si dondolava gemendo, anche lei mi aveva visto, mi aveva sorriso e come al solito mi aveva fatto l’occhiolino. Da quella volta fra noi era diventato come un gioco, io scopavo Olga, in luoghi dove Irene poteva spiarci ed Irene lasciava sempre di proposito la porta scostata in modo che io potessi vederla, la cosa eccitava entrambi, anche se non parlavamo mai di queste situazioni. Era un gioco che ci eccitava che ci piaceva ma facevamo finta di non sapere che ci spiavamo in modo vicendevole.
Erano passati una ventina di giorni che non mi vedevo con Olga, quella mattina mi ero alzato tardi e non era andato all’università, avevo preso un caffè poi avevo raggiunto Irene che era in piscina a prendere il sole. Dopo un po' che chiacchieravamo del più e del meno lei mi aveva chiesto:
- Da un po' di tempo non porti più Olga, vi siete per caso lasciati?
- Non ci siamo lasciati perché non ci eravamo mai presi. Era solo amicizia niente di sentimentale.
- Bravo fai bene, goditi la vita. Non illuderti dei grandi amori piano piano si affievoliscono.
Avevamo continuato a parlare, pur non dicendolo apertamente, anche il suo amore verso Edoardo era scemato ma si volevano bene ed avevano una buona intesa sessuale, anche se mi aveva fatto capire che se capitava un “capriccio” non se lo faceva sfuggire. Gli piaceva troppo il sesso ed era curiosa di provare nuove esperienze anche se fino ad allora non c’era stata l’occasione. Mi consigliava di godermi la vita finché potevo e di non fidarmi mai delle donne e quindi di essere molto attento nella scelta. La chiacchierata anche se riguardava discorsi in generale mi aveva fatto eccitare ed avevo avuto la sensazione che anche Irene era su di giri. Avevo la sensazione che tutte e due avevamo davanti le scene a cui in modo complice avevamo assistito. Eravamo rimasti in silenzio per una decina di minuti poi era stata Irene a rompere il silenzio mi aveva chiesto se gli spalmassi la crema sulle spalle. Si era seduta sul lettino doppio che c’era a bordo piscina, e dopo avermi passato la crema si era tolto il reggiseno e stesa a pancia in giù. Era la prima volta che vedevo da vicino il suo seno, era sodo con piccoli capezzoli turgidi.
Avevano iniziato a spalmare la crema sulle spalle, dopo un po' aveva emesso un gemito dicendo che ero bravissimo e che più che spalmare crema sembrava che gli stessi praticando un massaggio. Quando avevo iniziato a spalmarla sulle gambe partendo dai polpacci, man mano che salivo e quando ero arrivato alle cosce, aveva allargato le gambe. Ero vicinissimo con volto al suo culo, non avevo potuto fare a meno che il suo costume all’altezza della figa era leggermente bagnato. Anche io avevo iniziato a eccitarmi. Volontariamente quando era arrivato all’inguine con un dito facevo in modo di sfiorargli la figa attraverso il costume, aveva emesso qualche gemito, avevo osato di più e a mano aperta gli avevo strizzato la figa, aveva emesso di nuovo gemiti ma non aveva detto nulla. A quel punto avevo anche io perso la ragione, avevo il cazzo duro che quasi faceva male, avevo scostato il costume e gli avevo infilato un dito in figa. Era bagnatissima aveva iniziato a gemere, muovevo il dito velocemente come scoparla ma il costume mi impediva i movimenti, a questo punto, avevo sfilato il dito per togliergli costume lei aveva protestato
- Non smettere altrimenti ti ammazzo è troppo bello.
- Non smetto ti tolgo solo il costume.
Aveva inarcato il corpo per facilitarmi, glielo avevo sfilato ma velocemente avevo tolto anche il mio. Gli avevo di nuovo infilato 2 dita in figa mentre avevo iniziato anche a baciargli il culo. Aveva inarcato il corpo per facilitarmi, adesso riuscivo a leccargli sa la figa che il culo, continuava a gemere dicendomi di non smettere. Non mi bastava più, mi ero messo inginocchio sopra di lei ed avevo iniziato a strusciargli il cazzo sia sulla figa ma che sul culo, era stata lei ad un certo punto gemendo che mi aveva detto
- Ti prego mettimelo dentro, lo voglio. Scopami ti prego
Non aspettavo altro, era così bagnata che gli era scivolato tutto dentro senza forzare, era caldissima sentivo le contrazioni della sua figa, era un piacere enorme quando aveva goduto mi ero trattenuto dallo sborrare anche io, non volevo finisse così presto. Gemendo e contorcendosi aveva avuto un paio di orgasmi, poi era stata lei sorprendendomi che mi aveva detto
- Mettimelo nel culo, ti prego voglio sentirlo anche in culo.
Mi ero inginocchiato l’avevo fatta inarcare al massimo messa quasi in ginocchio, avevo iniziato a leccargli il buco del culo in più bagnavo la mano dei suoi umori e li spalmavo sul buchetto. Gli avevo infilato prima uno poi 2 dita, continuava a gemere e pregarmi di metterglielo nel culo.
Lo avevo appoggiato e spinto, aveva urlato dal dolore, glielo avevo sfilato subito ma lei mi aveva subito detto di metterlo dentro, il suo gemito di dolore presto era diventato di piacere avevo allungato una mano con la quale avevo iniziato a stimolargli clitoride, era bastato poco aveva goduto ancora, anche io non ero riuscito a trattenermi ed avevo iniziato a sborrargli nel culo, ad ogni schizzo emetteva un gemito alla fine ci eravamo accasciati lei sotto ed io sopra di lei. Eravamo rimasti a lungo in silenzio a goderci la scopata.
Ci eravamo alzati eravamo andati sotto la doccia a darci una sciacquata poi eravamo andati in casa in cucina a pranzare. Ci guardavamo senza parlare eravamo molto a disagio consapevoli di quello che avevamo fatto. Avevamo finito di pranzare, mentre Irene metteva i piatti in lavastoviglie io preparavo il caffè poi ci eravamo seduti uno difronte all’altra. Irne sorseggiava il caffè guardandomi negli occhi
- Fratellino stavolta mi sa che abbiamo fatto una enorme cazzata.
- Si ne sono convinto più che cazzata una vera follia. Te ne sei pentita?
- No, affatto è stato troppo bello, non mi pento perché lo voglio fare ancora. E tu?
Non gli avevo risposto mi ero solo sporto dal tavolo e l’avevo baciata in bocca. Lei si era alzata mi aveva preso per mano e mi aveva detto:
- Quello che è fatto è fatto non possiamo tornare indietro mica dobbiamo dirlo in giro. Sono le 14 Edoardo non torna prima delle 19, abbiamo 5 ore per noi. Letto o Piscina?
- Io direi piscina, se per assurdo dovesse rientrare prima facciamo presto a mettere costume.
Arrivati in piscina mi aveva tolto il costume dicendo che voleva vedere bene il mio cazzo da vicino.
- Bellissimo! Lo avevo visto solo da lontano quando scopavi Olga. Avevo subito deciso che lo volevo.
Anche io avevo voglia di osservare la sua figa da vicino. Era tutta depilata le grandi labbra erano rosee ed aveva un clitoride molto pronunciato e lungo, quando lo avevo preso in bocca a succhiarlo avevo avuto una strana sensazione, era come sé stessi succhiando un piccolo cazzo. Mi ero eccitato ancora di più. Quando glielo avevo messo dentro aveva voluto che lo facessi piano voleva sentirlo entrare lentamente. Avevamo scopato tutto il pomeriggio l’ultima mia sborrata l’aveva voluta nel culo, ed aveva goduto.
Nel week end che era seguito, essendoci a casa Edoardo, non avevamo avuto contatti, ma avevo notato che era di umore strano ma non avevo avuto modo di chiederle se c’erano problemi. Il lunedì mattina dopo colazione avevo cincischiato per fare in modo che Edoardo uscisse prima di me. Rimasti soli avevo chiesto
- In tutto il week end, ti ho visto strana, c’è qualcosa che non va?
- Sai ho pensato tanto a quello che è successo, penso che abbiamo fatto davvero una enorme cazzata, prendiamoci una pausa e pensiamoci bene prima che succeda l’irreparabile.
- Sono d’accordo. Ci siamo fatto traportare troppo dalla passione. Facciamo finta non sia successo.
Erano passati una decina di giorni, un pomeriggio ero in camera mia steso sul letto con gli occhi chiusi, mi stavo appisolando. Ad un certo punto entra Irene, lo aveva fatto in modo furtivo come se non mi volesse svegliare. Avevo socchiuso leggermente gli occhi, potevo vederla. In silenzio si era spogliata al bordo del letto, poi si era avvicinata e seduta sul letto. Io avevo fatto finta di dormire anche quando aveva infilato la mano dentro slip e aveva tirato il cazzo fuori. Aveva iniziato a succhiarlo, in un attimo gli avevo riempito la bocca da quanto era diventato duro. Quando avevo aperto gli occhi mi aveva sorriso e detto.
- Stai fermo e non muoverti, voglio fare tutto io.
Mi era venuta sopra e si era infilato il cazzo in figa, aveva iniziato a cavalcarmi con molta intensità come se avesse fretta di godere; infatti, dopo un po' aveva avuto un forte orgasmo, poi si era accasciata sopra di me, sempre con il mio cazzo dentro ed aveva iniziato a baciarmi.
- Era da 3 giorni che mi masturbavo pensando a te. Non me ne importa nulla, ti voglio.
L’avevo fatta stendere sulla schiena, poi incrociando le gambe glielo avevo infilato dentro. In questa posizione poteva chiacchierare e nel tempo stesso poteva sentirlo. Mentre parlavamo a cadenze regolari, iniziavo a pomparla, ma appena iniziava a gemere di piacere mi fermavo, mi piaceva tenerla eccitata anche se lei diceva che piccoli orgasmi li avevo lo stesso, Ad un certo punto mi aveva detto:
- Sai, ho una amica che vedo spesso in palestra. L’altro giorno gli ho detto di noi due. Logicamente non gli ho detto che sei mio fratello. Lei in passato mi aveva confidato che con il marito hanno avuto esperienze con altre coppie e mi aveva chiesto se volessi provare.
- Voleva provare con te? Un rapporto lesbico?
- Non so se lesbico, lei mi diceva insieme a suo marito. Ma forse voleva farmi scopare da suo marito.
- Molto probabile. Tu conosci il marito?
- L’ho visto solo un paio di volte. Beh è un bell’uomo. Ma la cosa che mi eccita di più e vedere te che scopi lei. A te ecciterebbe vedere lui che scopa me?
- Non ho mai avuto esperienze del genere. Poi non so come è tua amica. Ma se vuoi provare ok.
Non lo avevamo ammesso ma la proposta dell’amica eccitava tutte e due; infatti, avevamo cambiato posizione ed iniziato a scopare. Ad un cero punto mentre ero sopra a scoparla mi aveva detto:
- Voglio provare tutto con te. Quanto stai per godere dimmelo. Voglio che mi sborri in bocca.
Quando non avevo più resistito, l’avevo avvisata lei aveva aperto la bocca prendendo il mio cazzo, avevo sentito la sborra uscire dai miei coglioni e raggiungere la sua bocca, era come lava che risaliva lungo il cazzo, avevo sentito un piacere così intenso che ad un certo punto mi ero staccato da lei.
Da quel giorno, tutto era cambiato, al mattino andavo all’università a seguire il master, di solito rientravo a casa verso le 15. Lei mi aspettava impaziente era lunghe scopate tutti i giorni, avevamo scopato in ogni angolo della casa. Mi aveva confidato che aveva sempre voglia, ed anche con Edoardo lo faceva più spesso. Poi un pomeriggio al ritorno l’avevo trovata molto euforica e mi aveva spiegato il motivo.
- Ho una bellissima notizia. Edoardo fa una fiera in Germania è una di quelle occasioni da non perdere per i suoi affari. Ma questo vuol dire che lui sarà via per 15 giorni parte dopodomani.
- Wow bellissimo. Potremo dormire insieme per 15 giorni.
- Sai pensavo anche, se ti va, che potrei dire a quella mia amica che siamo disponibili.
- Come ti avevo detto, se vuoi provare non ho nulla in contrario.
- Ottimo allora domani la chiamo e glielo dico. Sai pensavo che Edoardo sarà già partito, potevo invitarli a cena per sabato sera. Possiamo farli venire qui che ne dici?
- Benissimo, così giochiamo in casa, se qualcosa non andasse bene siamo a casa nostra.
Il giorno dopo aveva avvisato l’amica che aveva subito accettato l’invito. Il giorno dopo ancora Edoardo era partito avevamo dormito insieme, non avevamo esagerato con il sesso visto che la sera dopo sarebbe arrivata la coppia invitata, anche se al pensiero di questa nuova esperienza ci teneva in perenne eccitazione.
scritto il
2024-12-06
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