Il desiderio di essere schiava - 01.Barriere infrante

di
genere
dominazione

"Certo che la vita è strana, chi dovrebbe amarti non ti conosce e chi non ti conosce ti capisce. Impotenza del sentire sensibile, potenza del sentire spirituale"

D.Adonini

Difficile trovare citazione più calzante!
Lascio la follia di averti scritto come ultima azione di questa strana giornata."

Maia



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Inizia così questo racconto, che vuole essere una ricostruzione quanto più fedele possibile di eventi reali che sono accaduti e sono tutt’ora in corso. Nulla di quanto scriverò è inventato, non mi serve mettere in campo la fantasia perché la realtà sta superando di gran lunga qualunque avventura io possa mai inventare.

Questo diario vuole essere testimonianza di tormento e delizia, di scoperta, negazione ed avvicinamento a un mondo, quello del BDSM, molto spesso frainteso, mal interpretato, recitato più che vissuto nella sua essenza profonda.

Mi chiamo Maia e sono novizia di questo mondo, pur essendo più di due volte maggiorenne; ci ho giocato in passate relazioni non arrivando che a sfiorare molto superficialmente qualche piccolo aspetto, relegato quasi esclusivamente a sessioni movimentate tra le lenzuola.

Fino al giorno in cui ho conosciuto Lui.

Per me è iniziato come un gioco, una di quelle serate a metà tra la noia e la rabbia, che di tanto in tanto mi spingono a cercare confronti con completi estranei.

Nel mare di richieste che assalgono un nick femminile non appena si entra in chat, e di chat BDSM si trattava, sono stata attirata dal suo username, Master Fisting, e dalle prime battute che ci siamo scambiati.

Ho percepito al buio un uomo forte e pacato, sicuro della sua strada, che incredibilmente mi trasmetteva un senso di sicurezza.

In un solo scambio ha aperto nella mia mente così tanti scenari, terrificanti e allettanti nello stesso momento, che mi ha portata la stessa notte a riaprire Telegram e a scriverGli, sperando di tutto cuore di poter trovare un Suo messaggio non letto la mattina successiva.



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E così è stato; mi ha risposto ed è iniziata una fitta corrispondenza per iscritto, al telefono e in videochiamata; abbiamo iniziato a conoscerci a distanza, condividendo punti di vista ed esperienze, e scoprendo sempre qualcosa di nuovo l’uno dell’altra con il passare dei giorni.

La differenza di età (Lui è maggiore di me di circa vent’anni) non è nulla in confronto alla differenza di esperienza in questo ambito; Lui ha scoperto e segue le sue naturali inclinazioni da Master da circa trent’anni, io invece conosco poco e nulla, se non i banali cliché che riguardano il mondo del BDSM.

Siamo entrambi sposati, e siamo ben consapevoli che questo nascente rapporto non deve andare ad intaccare gli equilibri familiari e lavorativi che entrambi abbiamo.

Si è reso disponibile a rispondere a qualunque domanda la mia curiosità esprimesse, dalla più banale alla più profonda, delicata e difficile; non si è mai sottratto, anzi mi ha sempre spronata ad esprimermi senza timore soprattutto in quelle occasioni in cui ha percepito in me una sorta di pudore, di reticenza.

La scoperta del Suo modo di essere, del Suo modo di vedere le cose mi ha portata nel giro di poco tempo ad essere attratta verso di Lui in modo incredibilmente potente, e per me incomprensibile, ed è per questo che mi ci sono opposta con tutte le forze che sono riuscita a mettere in campo.

Ho tentato di provocarLo, di farLo arrabbiare, di farLo desistere dall'intraprendere un rapporto con me, eppure Lui non si è mai scomposto, è fuoco che brucia per Sua natura, non muta a seconda delle circostanze esterne. Ha fatto la Sua scelta, e attende che io faccia la mia, assolutamente sicuro che presto o tardi sceglierò di diventare la Sua schiava.

Tutto questo mi ha fatta arrabbiare per lunghi momenti, non riuscivo proprio a vedere quello che Lui vede e il fatto che questo trambusto interiore lo stesse divertendo, come uno spettatore al cinema con una busta di pop corn che si gode lo spettacolo e attende l’inevitabile conclusione già scritta, mi ha fatta uscire di senno.

Mi ha comunicato che nel momento in cui deciderò di esprimere davvero la mia vera essenza interiore dovrò mandargli una prova, un segnale concordato che significa che ho scelto di intraprendere questo percorso perché, parole Sue, "sottolineo che non è MAI un Padrone che sceglie la sua schiava ma è la schiava che sceglie il suo Padrone".



Mi sono ribellata a lungo all'idea di arrendermi a Lui, mi ribolliva il sangue ogni volta che ci pensavo. Non sono una persona che china le testa, sono gli altri che si lasciano guidare dal mio carisma e dalla mia capacità di valutare le situazioni. Funziona così per me, nella vita privata e in quella lavorativa. Sono una persona con una solida istruzione, con un lavoro di responsabilità e con un nutrito gruppo di collaboratori che mi segue con fiducia.

Eppure ho sentito il bisogno di scattare quella foto che è la prova della mia accettazione... Mi sono spogliata di felpa e reggiseno davanti allo specchio, ho preso il rossetto rosso e ho scritto le sue iniziali "MF" sul mio seno sinistro. Ho iniziato ad immaginare che cosa si prova ad essere di qualcuno, ad essere Sua, sentivo nelle orecchie la Sua voce, L'ho immaginato sorridere verso la mia direzione, mentre io mi contorcevo sempre di più cercando di ribellarmi ad una decisione che in fondo avevo già preso.

Mi sono eccitata molto, e per la prima volta da quando ci siamo conosciuti ho sentito il desiderio di darmi piacere pensando direttamente a Lui.

Mi sono spostata in camera portando con me le due lettere scarlatte sul seno, mi sono spogliata completamente e ho cominciato ad accarezzarmi con la mano destra, mentre la sinistra tormentava il seno e il capezzolo col Suo nome che mi scottava addosso.

Le dita non sono state sufficienti, ho recuperato quanto necessario e ho iniziato a penetrarmi, sempre più a fondo, rallentando e accelerando per amplificare le sensazioni.

Ho ripetuto il Suo nome ad alta voce, ad alta voce ho confessato che vorrei mi accettasse come Sua schiava, l'ho immaginato mentre entra a fondo dentro di me e scardina da dentro le convinzioni che ho da una vita e che non mi bastano più...

Ho avuto un orgasmo forte, diretto, che mi ha lasciata ansimante a gambe spalancate senza la forza di sfilarmi l'oggetto dalle cosce. E poco dopo ho pianto, due lacrime silenziose ai lati del mio viso.

Avevo perso in partenza, non riuscivo, non potevo e non volevo più oppormi al Suo ingresso nella mia vita.

Serviva solo il coraggio di confessarglielo.

"Sto provando a mandarti quella foto, gesto che trovo molto complicato.

Mi scoccia ammettere che hai sempre avuto ragione, sono già tua, ogni volta che ci penso il respiro accelera, per cui non oso neanche immaginare le sensazioni che verranno poi.

Ammettere questa cosa, e cioè che la mia parte vincente, quella razionale, ha perso, per di più a causa di qualcuno che sta comodo godendosi lo spettacolo dei miei terremoti interiori, è un boccone abbastanza amaro da ingoiare.

Quindi in questo momento, dietro l'ultima porta prima dell'uscita dal labirinto, sta a guardia l'orgoglio, e maledizione a quanto sono orgogliosa..."



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Sono intanto passati venti giorni intensi, giorni e soprattutto notti in cui ho messo in discussione buona parte della mia vita fino a qui.

C'è qualcosa in Lui, un modo particolare di guardarmi dentro, e lo fa mentre sorride. Probabilmente sarà capace di demolire buona parte di quelle che ritengo le mie solide fondamenta non smettendo di guardarmi e di sorridere.

Sono terrorizzata per questo, nonostante io senta ad un livello molto profondo che Lui è solido, presente, e che emana la tranquillità dettata dall'esperienza e dal conoscere chi è e che cosa vuole.

A differenza mia, che ad un certo punto ho chiuso gli occhi e ho fatto questo passo in una direzione sconosciuta. Ho caricato la foto sulla chat di Telegram e con mano tremante ho cliccato su invio; ho accettato l'idea di poter essere una schiava e di piegarmi a Lui perché diventi il mio Padrone.





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Si chiude in questo modo la primissima fase di questo rapporto nato da poco, una fase che ha visto una lotta senza quartiere tra giganti interni che mi hanno dilaniata, ragione e sentimento, logica e istinto, sfiducia nei confronti del mondo e desiderio di fidarsi e affidarsi.

Ho scelto di fidarmi, di affidare il bello e il brutto della mia anima inquieta all'unico Uomo che sembra riuscire a guardarmi attraverso senza fatica.

Il potere che Gli sto dando è enorme, e ne ricavo due sensazioni opposte, sono spaventata a morte e sollevata nello stesso identico modo.

A Lui, che diverrà il mio Padrone, il difficile impegno di fare della Sua nuova tela bianca "un'opera d'arte, un capolavoro meraviglioso e unico".



Dedicato al mio Padrone, Master Fisting
scritto il
2024-12-20
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