La ragazza del McDonald's
di
Filosofo d'erotismo
genere
etero
Mi chiamo Simone, faccio come lavoro l'addetto alle telecamere, quella sera avevo il turno serale, staccai verso l'una di notte, non avevo voglia di tornare a casa e cucinarmi qualcosa ma stavo letteralmente morendo di fame, avevo cenato con una pizzetta, così decisi di fermarmi al McDonald's, essendo sabato la fila al drive era davvero lunga così decisi di fermare l'auto e mangiare qualcosa al volo dentro, una volta entrato ed aver pigiato sugli schermi ciò che volevo mi recai in cassa per pagare, si avvicinò questa giovane ragazza, avrà avuto massimo 25 anni, alta all'incirca 1 metro e 60 contando che io sono 1 metro e 80, capelli castani con colpi di luce biondi, un bel sorriso e degli occhiali neri, era davvero carina, pagai e mi fermai accanto per ritirare l'ordine quando ad un tratto si avvicinò dicendomi che non essendoci nessuno avrebbe potuto portare lei il cibo quindi mi fece accomodare, pochi minuti dopo mi portò l'ordine, ebbi modo di vedere il tuo corpo, quella divisa attillata metteva in risalto le tue curve, una terza di seno, coppa B sicuro, le diedi 10 euro per la gentilezza, lei non voleva accettare all'inizio, dopo aver insistito li prese, tornò poco dopo con dei mc nuggets, disse che offriva la casa. Mangiai e andai via pensando di non rivederla più. Una settimana dopo circa, tornando da lavoro intorno alle 9 passai davanti al McDonald's, notai già da lontano grazie al poco traffico un auto accostata con le 4 frecce accese, mi fermai per vedere se qualcuno avesse bisogno di aiuto ed era proprio lei! Le chiesi se avesse bisogno di aiuto, Mi riconobbe subito, diedi un'occhiata al motore, mancava l'acqua e l'auto era andata in ebollizione, le dissi che avevo del refrigerante a casa e che avrei potuto darglielo ma non avrebbe potuto prendere l'auto per evitare ulteriori danni, dopo una breve chiacchiera decise di venire con me, prendere il refrigerante e tornare all'auto, lungo il tragitto ci presentammo, lei era Sara, le chiesi se avesse già cenato ma rispose di no, le proposi quindi di mangiare qualcosa con me prima di tornare all'auto, in fondo ci trovavamo già insieme, accettò di buon grado, prendemmo due pizze d'asporto e decidemmo di mangiarle da me, parlammo tutto il tempo del nostro primo incontro al McDonald's, e degli hobby, decisi di mostrarle la mia collezione di CD visto che avevamo gli stessi gusti, le regalai un CD degli ACDC poiché lo avevo doppio, finalmente passammo alle pizze ormai fredde, aprì una bottiglia si Sangue di Giuda per accompagnare la cena e tra una chiacchiera e un boccone finimmo la bottiglia, io ero abituato all'alcol e mi sentivo bene, lei invece era brilla, non ubriaca ma di certo non nella condizione di guidare, le dissi che sarebbe potuta rimanere da me ma avrebbe dovuto avvisare a casa per evitare di far preoccupare i genitori, così fece e poi accadde l'impensabile, mi spinse sul divano e disse "ci penso dalla prima volta che ti ho visto, non voglio più trattenermi" si inginocchiò davanti a me sbottonandomi la cintura, di scatto mi abbassai jeans e mutanda e lei guardandomi dritto negli occhi prese il mio cazzo già duro in mano ed iniziò a segarmi lentamente, ansimai per il ritmo piano piano crescente, accennò un sorriso e mi leccò la cappella, ansimai più forte ed alzai la testa verso l'alto quando si lasciò scivolare il cazzo in bocca, le tenevo i capelli e la guardavo all'opera, scendeva fino in fondo e risaliva, quando si staccava per respirare continuava a segami guardandomi negli occhi, non mi lasciava un attimo di tregua e guardando i suoi Bellissimi occhi lacrimanti cominciai a sentire i primi segni di cedimento, lei lo riprese il bocca, sentivo la sua lingua roteare sulla cappella mentre lo succhiava, non ce la facevo più a trattenermi, le dissi che stavo per venire e lei anziché spostarsi o continuare di mano alzò semplicemente gli occhi verso di me, mise la cappella in bocca e cominciò a segarmi, dinanzi a quella scena così erotica non potei più trattenermi e sborrai finalmente nella sua bocca, ansimava ad ogni schizzo di sperma che le arrivava in gola, io quasi urlavo, ingoiò fino all'ultima goccia e come se nulla fosse si rialzò dicendomi di dover fare una doccia.
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