La coinquilina vuole un massaggio

di
genere
etero

Era un giorno qualunque come tanti altri.
La pioggia batteva ininterrottamente ormai da quasi due ore e io mi sentivo rilassato e in pace sul divano comodo dell’appartamento che divido con la mia coinquilina Cristina.
Cristina è la tipica donna mora con un culo da paura, si ostina a girare in perizoma o con i seni nudi quando ne ha occasione.
Quei seni mi fanno eccitare come un porco ogni volta che me li mostra, tondi sodi, con quei capezzoli sempre duri pronti per essere succhiati e leccati delicatamente.
Ho sempre voglia della figa di Cristina e sono sicuro che lei conosce benissimo i miei istinti animali.
-Ei ci sei?
Lei mi stava guardando con espressione divertita
-a cosa pensi? Io sono stanca morta mi fa male dappertutto mi serve un massaggio.
-ah si? Le rispondo sarcastico
-quanto mi paghi per un massaggio? Le rispondo ridendo.
-dai amo! Replica lei con espressione tenera.
-Eh va bene! Risposi io.
Si mise seduta sul divano vicino a me,si sdraiò’ mettendo le le lunghe gambe vicino al mio cazzo che già pulsava voglioso.
Iniziai a massaggiarle i piedi e i polpacci.
Cristina aveva gli occhi chiusi e ogni tanto emetteva dei piccoli gemiti per farmi capire che stavo facendo un buon massaggio.
-fammi togliere i pantaloni.
I miei occhi si spalancarono appena mentre osservavo la mia coinquilina in perizoma con le gambe aperte sopra le mie ginicchia.
E la intravidi.
La figa pulsante della mia amica da dietro le mutandine appena bagnate di umori.
Pensai che si fosse bagnata appena per il massaggio alle gambe e mi feci coraggio.
La mia mano salì sulle sue cosce lisce e profumate.
Comincia a massaggiarle ad accarezzarle salendo sempre più su.
Lei in silenzio emetteva sempre quei piccoli gemiti di piacere e io sentivo la mia cappella strusciare contro i pantaloncini di cotone.
A un certo punto la mia mano sfiora le mutandine.
Lei ansimo’ più forte voleva godere.
Cercava la mia mano muovendo il bacino delicatamente.
Quando le toccai le labbra bagnate e le spostai il perizoma sentii un gemito di piacere.
Aveva una figa bellissima carnosa di un colore bellissimo volevo succhiarla.
-ti piace eh? Le chiesi dandole tre schiaffi sul quel culo morbido da mordere.
- si cazzo.
Disse lei con un gemito.
-leccami la figa dai..mi disse mordendosi un labbro.
La mia lingua calda sfiorò’ quel clitoride gustoso e iniziai a succhiarle delicatamente le labbra, prima una poi l’altra, lei ansimava di piacere.
-si, continua amore succhiami la figa.
Avevo tutta la sua figa in bocca, la mia lingua dentro il buco succoso della sua fica faceva schizzare Cristina di umori.
Si alzò di scatto mi fece sdraiare e si mise in bocca le mie palle enormi.
-succhia troia, succhiami le palle leccami il cazzo.
La sua lingua tocco’ la mia cappella e non resistetti.
La presi dolcemente in braccio e iniziai a leccarle i capezzoli a baciarla.
-scopami tesoro.
Mi disse mentre mi metteva la lingua in bocca.
La alzai per i fianchi e lei si mise la mia cappella dentro la figa bagnatissima.
Mi abbraccio e si mise a leccarmi il collo e le orecchie mentre sentivo il suo bacino roteare di piacere.
La sua figa umida pulsava e le infilai più a fondo il mio bastone duro.
Squirtava sulla cappella continuando a dirmi di spingere e mentre le spingevo il cazzo fino in fondo le stimolavo la clitoride con due tira.
-si così continua tesoro, sto godendo oh si oh si godo si scopami la fighetta, succhiami i capezzoli amore mio.
-si Cristina ti sborro in figa.
La mia sborra come un fiume in piena mentre lei ansimava e io godevo.
-prendilo in bocca e toccati la figa le ordinai
Lei li fece sì mise in ginocchio, con una mano si strusciava la figa e con la bocca mi succhiava tutta la cappella e sborrai ancora.
Lei mi guardo ingoio’ mi diede un bacio e andò in bagno a farsi una doccia.

Fine.

-tratto da una storia vera-


scritto il
2025-02-06
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