Come tutto iniziò secondo racconto
di
Anonimo reale
genere
bisex
Salve a tutti, una storia veramente accadutami a Torino città in cui vivo. mi ero sposato giovane ma con il matrimonio non persi il vizietto che coltivavo da sempre per il cazzo, vizietto che mi aveva coltivato in modo molto assatanato un mio vecchio collega di lavoro che prima mi aveva posseduto in tutti i sensi prima e subito dopo il matrimonio per circa un anno .questo episodio accadde qualche mese prima che partissi per il militare, un un tardo pomeriggio di primavera inoltrata mi recai al parco del Valentino dove andavo saltuariamente. Lì si fanno ancora oggi incontri con uomini .Speravo di incontrare un uomo con il quale ero già stato trovandomi bene. Avevamo fatto amicizia così non avrei dovuto perdere tempo ad agganciarne qualcuno nuovo. Non che avessi problemi anzi ero giovane e carino e tutte le volte che giravo il mio problema era che mi si accodavano sempre in molti per farmi la festa. A volte per trovare qualcuno con cui stare ed appartarsi fra i cespugli rigogliosi del parco passavano delle ore. Per fortuna il mio conoscente era li seduto su una panchina vicina al Po. Mi avvicinai a lui e visto che già sapeva cosa cercavo ci recammo li vicino dove c'era una folta vegetazione sotto un ponte. Scambiati i soliti convenevoli il mio amico che per comodità chiamerò Giulio si abbassò i pantaloni e così io mi accosciai incominciando a succhiare. Mi piace avere un cazzo molle in bocca e sentire che diventa duro sotto la mia lingua. Lo spompinai per un po' mentre lui mi stuzzicava i capezzoli e con il dito mi massaggiava il buchetto sapendo che non vedeva l'ora di infilarmelo. Giulio aveva sui 55anni ed avere me che ero un bel giovanotto lo lasciava sempre incredulo e mi ribadiva sempre la sua riconoscenza. Abbassandomi i pantaloni mi piegai alla pecorina e Giulio mi leccò il buchetto da sotto i miei slip bianchi inumidendolo per bene. Sapeva della mia mania per la pulizia, quando andavo a questi incontri oltre a lavarmi mi praticavo un piccolo clistere per essere sempre il più invitante possibile. Appoggiò la sua cappella contro il mio culo e con delicatezza mi penetrò. Sentivo il suo cazzo dentro di me e già il piacere mi avvolse facendomi sentire in calore, spingevo lo desideravo tutto, mentre eravamo presi dal nostro rapporto, avvertii una presenza sulla mia destra. Infatti non molto nascosto fra i cespugli c'era un uomo che guardava massaggiandosi il pacco (in quei posti essendo all'aperto poteva capitare). Disse se poteva restare altrimenti se ne sarebbe andato ,Giulio fece spallucce ed io ancora piegato con il cazzo nel culo eccitato lo invitai ad avvicinarsi. Ero eccitatissimo. Il gonfiore sotto i suoi slip bianchi quando si avvicinò al mio viso era evidente ed insolito. Pensai ad uno scherzo magari qualcosa messo per attirare l'attenzione ma quando lo toccai mi dovetti ricredere era vero. Duro e grosso ma tanto tanto grosso, scostò gli slip bianchi cacciando fuori credetemi una cosa mai vista non tanto per la lunghezza, anche se notevole sui 20cm, ma lo spessore uguale a quello di un toro una cappella che si ergeva tutta scapocchiata che sembrava disegnata tanto era perfetta. Me lo avvicinò alle labbra ed io cominciai a leccarlo fino alle palle per poi slinguarmi tutta quella cappella. Mi chiese di cercare di prenderlo in bocca ci provai lo spinsi piano piano quando ebbi la cappella tutta dentro mi sentii soffocare così smisi. Riprendendo di nuovo, piano piano, mi abituai ad avere quell'enorme cazzo in bocca me lo incominciai a godere tutto mi mandava in estasi. Il sapore era buonissimo. Lui con le mani dietro la mia nuca mi dava il ritmo deliziandomi con parole dolci di apprezzamento. Ero eccitatissimo, il cazzo di Giulio che mi pompava il culo e questa settima meraviglia in bocca. Dopo un po' di questo dolce intrattenimento Cesare ( non lo dimenticherò mai come il suo cazzo) mi chiese se poteva provare ad incularmi. Subito rimasi un po' perplesso perché troppo grosso ma poi eccitato com'ero accettai. Si diedero il cambio. Giulio mi piazzò subito il cazzo in bocca che ingoiai, mentre Cesare si piazzò dietro di me mettendo la sua enorme cappella nel buco del mio culo cercando di entrare. Spinse, inumidì, imprecò più e più volte non entrava ero troppo stretto per lui, ed il dolore che mi procurava insopportabile alla fine lo pregai di smettere. Si rassegnò e me lo mise di nuovo in bocca mentre Giulio si riprese il culo. Ero invaso dal piacere che mi davano i miei due stalloni ma Cesare non si rassegnò e mi chiese di fare un altro tentativo dopo che Giulio sarebbe venuto nel mio culouna cappella che si ergeva tutta scapocchiata che sembrava disegnata tanto era perfetta. Me lo avvicinò alle labbra ed io cominciai a leccarlo fino alle palle per poi slinguarmi tutta quella cappella. Mi chiese di cercare di prenderlo in bocca ci provai lo spinsi piano piano quando ebbi la cappella tutta dentro mi sentii soffocare così smisi. Riprendendo di nuovo, piano piano, mi abituai ad avere quell'enorme cazzo in bocca me lo incominciai a godere tutto mi mandava in estasi. Il sapore era buonissimo. Lui con le mani dietro la mia nuca mi dava il ritmo deliziandomi con parole dolci di apprezzamento. Ero eccitatissimo, il cazzo di Giulio che mi pompava il culo e questa settima meraviglia in bocca. Dopo un po' di questo dolce intrattenimento Cesare ( non lo dimenticherò mai come il suo cazzo) mi chiese se poteva provare ad incularmi. Subito rimasi un po' perplesso perché troppo grosso ma poi eccitato com'ero accettai. Si diedero il cambio. Giulio mi piazzò subito il cazzo in bocca che ingoiai, mentre Cesare si piazzò dietro di me mettendo la sua enorme cappella nel buco del mio culo cercando di entrare. Spinse, inumidì, imprecò più e più volte non entrava ero troppo stretto per lui, ed il dolore che mi procurava insopportabile alla fine lo pregai di smettere. Si rassegnò e me lo mise di nuovo in bocca mentre Giulio si riprese il culo. Ero invaso dal piacere che mi davano i miei due stalloni ma Cesare non si rassegnò e mi chiese di fare un altro tentativo dopo che Giulio sarebbe venuto nel mio culo usando la sua sborra come lubrificante. Così facemmo dopo che Giulio eccitatissimo venne copiosamente dentro di me Cesare si spostò piazzando di nuovo la cappella nel buco. Con molta delicatezza incominciò a spingere. Sembrava tutto inutile ma poi sentii che incominciava a farsi strada ed il mio culo si andava dilatando. Entrava piano piano un millimetro alla volta ed ero spaventato ma nello stesso tempo emozionato. Quando ad un colpo un po' più forte parte della cappella entrò incominciai a sentire dolore e strinsi i denti. Cesare era entusiasta, provava la sensazione di entrare nel culo sembrava un ragazzo a cui veniva data della cioccolata. Ma il dolore aumentava e lo pregai di smettere. Mi supplicò di farlo restare, avrebbe fatto ancora più piano acconsentii. Nel frattempo Giulio alla vista di quello spettacolo aveva di nuovo il cazzo in tiro era anche lui eccitatissimo e senza pensarci due volte dopo essersi pulito ad una fontanella nei paraggi me lo mise in bocca. Fui distratto da questo e Cesare ne approfittò per dare una bella spinta che fece entrare tutta la grossa cappella. Mi sentivo pieno in un misto fra dolore e paura non capivo più nulla. Avevo questo palo che cercava di entrare nel culo e nel frattempo l'altro in bocca che mi spingeva fino in gola ero frastornato non riuscivo a ragionare spaventato, distratto dal pensiero di cosa mi poteva succedere se mi avesse penetrato completamente. Vedendo che non dicevo niente per qualche secondo probabilmente prese questo mio silenzio come un invito a continuare Cesare Diede un colpo di reni che mi portò ad avere quasi metà di quel cazzone da stallone nel culo. Provai dolore ma meno di quello che mi aspettavo probabilmente la sborra di Giulio era un buon lubrificante. Per alcuni minuti Cesare quasi non si mosse facendomi adattare e parlandomi dicendomi che dopo tanto possedeva di nuovo un culo pochi lo avevano voluto. Mi carezzava riconoscente i capelli e la schiena e poi incomincio a strizzarmi i capezzoli , piano piano sentendolo farsi strada dentro di me spinsi il mio culo fino alla radice del suo cazzo per riceverlo tutto. Mi muovevo lentamente mentre il suo scivolare dentro mi dava piacere. Così aumentai il ritmo, ma lui mi pregò di rallentare perché visto che erano poche le possibilità di trovare qualcuno da inculare voleva godersi ogni secondo di quel momento. Nel frattempo Giulio continuava a pomparmi in bocca e questo mi distraeva un poco. Volevo evitare che mi venisse in bocca non lo trovavo piacevole. Andammo avanti per un bel po' perdendo via via la cognizione del tempo. Mi piaceva da matti ero veramente soddisfatto, il cazzone di Cesare mi pompava con la sua cappella enorme creava un risucchio tutte le volte che lo tirava indietro che mi provocava come dei piccoli orgasmi era bellissimo. Giulio era eccitatissimo anche lui e ad un tratto mi prese la testa fra le mani spingendomi il cazzo in fondo alla gola stava venendo, cercai di ritirarmi ma per la verità opposi poca resistenza ero in calore decisi che in quell'occasione avrei preso in bocca la sborra. Giulio ansimava e mi scopava la gola con frenesia ormai ero senza controllo spingevo violentemente per ricevere tutto il cazzone di Cesare che ad un tratto si irrigidì dandomi colpi che mi piegavano a terra talmente erano violenti. Sborrò, un fiume di sborra dentro di me non smetteva più di uscire. Quando finì sempre con il cazzo dentro si accasciò contro la mia schiena e anche Giulio venne mi schizzo in gola ed in bocca. Subito ebbi un senso di disgusto ma poi l'assaporai e questa cosa mi eccitò al massimo. Ciucciai il cazzo di Giulio fino a succhiargli l'ultima goccia e nel frattempo pregai Cesare di strizzarmi i capezzoli spingendomi contro il suo cazzo ancora duro, Ebbi un orgasmo interminabile ed incominciai a tremare tanto che mi dovetti inginocchiare. Mi cedettero le gambe ed anche io venni abbondantemente. Alla fine ci separammo ma prima Cesare mi disse: "Ti ringrazio e ti ricorderò per tutta la vita credo che una persona come te non la troverò più, mi hai dato una gioia impagabile". Tornai molte volte al parco nella speranza di incontrarlo ancora ma non ci siamo più rivisti nemmeno con Giulio. Dopo tanti anni ripenso spesso a quell'episodio e mi sento di dire che sono io che ringrazio lui perché ho vissuto delle emozioni bellissime, perciò grazie Cesare e grazie anche a Giulio che quel giorno ha superato se stesso.mi piacerebbe ricevere commenti...adesso23@libero.it
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