Le mille in una notte - Prima parte - Jasmine

di
genere
fantascienza

Jasmine era una ragazza indiana principessa, suo padre era lo zar nano. Lei era alta, due belle tettone un bel culo, mulatta, capelli neri e lunghi. Indossava sempre abiti che mostravano le tettone. Il suo più famoso abito era celeste. Jasmine era arrivata ai suoi diciotto anni e doveva sposare un pretendente, mentre decideva, il padre voleva che sposasse uno molto ricco, lei non voleva e per farlo calmare gli calò i pantaloncini e quel nano di uno zar gli scaffò un bel cazzone di venti centimetri in bocca e lei lo prese molto volentieri facendogli una bella pompa. Finché lui non gli esplose sulle tettone, mentre lei masturbandosi veniva dalla fica. Lei si leccò le tettone dallo sperma del padre e lui le disse di andare a cercarsi il fidanzato che voleva. Lei gli scaffò la lingua in bocca e lo ringraziò. Fece un giro nel centro città di nascosto e qui vide molti uomini con belle matanghe, che scopavano belle donne dalle finestre, li guardava di nascosto mentre si toccava. Poi vide un ragazzo della sua età, che si stava masturbando un bel cazzone di trenta centimetri, la principessa strabuzzò gli occhi. Il ragazzo con la mano faceva su e giù sul cazzone e più lo faceva più lei si eccitava al ché le scappò un gemito. Il ragazzo se ne era accorto si avvicinò alla finestra e le disse di non avere paura e di entrare pure. Jasmine entrò e aveva vicino quel bel cazzone.
Lui:"Se vuoi lo puoi assaggiare!"
Lei:"Grazie!"
Jasmine si inginocchiò e prese in bocca il bel cazzone, dopo averlo succhiato ben benino, lui la prese a pecora e senza troppi indugi la penetrò in fica galoppandola per ben benino.
Jasmine:"Oooo si ti prego ancoraaa! Come ti chiami bel maschione!"
Lui:"Aladino, ma puoi chiamarmi Aladin!"
Jasmine:"E dimmi Aladin sei ricco! O cazzo siiii!"
Aladin:"Si certo sono ricchissimo"
Qualcuno alla porta:"Principessa suo padre la vuole al palazzo dobbiamo entrare, sappiamo che è lì dentro, useremo la forza se è necessario!"
Aladin:"Principessa?"
Jasmine:"Si Aladin ti stai sbattendo la principessa, ora sborrami dentro e scappa via!"
Aladin:"Sborrarti dentro?"
Jasmine:"Si Aladin, ho deciso che ti sposerò domani presentati in pompa magna al palazzo, ti aspetto! Ora sborra porco, sborra dentro la tua principessa!"
Aladin:"Sborrooooo"
Aladin sborrò dentro la principessa, poi uscì dalla finestra e scappò via. I soldati entrarono e trovarono Jasmine a gambe aperte, con lo sperma colante dalla fica.
Jasmine:"Servitevi pure!"
I soldati erano in tre uscirono le loro matanghe e uno la penetrò in fica, mentre uno in bocca e l'altro lo ebbe in mano.
Il Soldato:"Che porca!"
Jasmine:"Zitti e sbattetemi ragazzacci!"
Uno le venne in fica, uno in faccia e uno sulle tettone. I soldati riportarono la principessa dallo zar così, piena di sperma. Il padre per punirla, la mise a pecora e davanti a tutti la penetrò in fica fino a sborrarle dentro. Poi le disse di andarsi a lavare e che se il giorno dopo questo Aladin non si fosse presentato lei avrebbe subito delle torture sessuali. Lei era sicura che si presentasse. Nel frattempo uno stregone di nome Jafar che voleva il corpo di Jasmine voleva impossessarsi della lampada magica che esprimeva tre desideri. Doveva entrare però nella bocca del leone, una gigantesca bocca enorme, arrivato lì, la bocca disse di no, aveva il cazzo troppo piccolo. Lui chiese al suo bastone chi ce lo avesse abbastanza grande e il bastone gli disse Aladin. Così lui lo ingannò gli disse che doveva prendere per lui una lampada magica da dentro la bocca, la bocca lo fece entrare e gli fece i complimenti per il cazzone. Unica regola non poteva toccare nulla. Lui entrò e vide oro e gioielli, la tentazione fu forte, e appena presa la lampada la porta si chiuse, costringendolo a stare dentro, Jafar non ottenne la lampada però riuscì ad impossessarsi di una pietra preziosa rossa col potere di ipnosi, che volle usare per ingannare lo zar e così fece lo ingannò e ingannò anche Jasmine, la quale fu costretta a succhiargli il cazzo da dieci centimetri che aveva e a farsi sbattere in fregna, fino a farsi sborrare dentro. Mentre Alasin rimase intrappolato nella caverna.
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scritto il
2025-02-19
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