Il mio amico e… una suora
di
Nun
genere
voyeur
Questa che vi racconto è una cosa davvero accaduta, che spero di raccontare bene (scusate in caso per eventuali errori ma ho bisogno di raccontarla). Ho un amico coetaneo, ha 25 anni, è attratto dalle donne come me ma a differenza mia è stimolato dall’aver rapporti sessuali con donne brutte, mascoline o anziane, comunque più grandi di noi. So tutto questo perché me lo ha confidato dopo che lo vidi avere un rapporto con una suora, colto in flagrante mi raccontò tutto. Ha avuto storie con donne delle pulizie, donne anziane trovate su siti online, con un’infermiera, una donna che gli dava lezioni di greco, una vicina di casa e addirittura appunto una suora. Il mio amico si chiama Marco, è un bellissimo ragazzo che non è mai stato fidanzato ufficialmente, tanto che molti hanno sempre pensato fosse gay, è alto, biondo cenere, ha degli occhi neri, ben fisicato, insomma il classico bellone. Un giorno entrambi dovevamo andare a fare una consegna in un convento in un paese vicino al nostro, in Emilia, abbastanza sperduto e circondato dal nulla. Marco mi disse di aspettarlo in macchina, che la questione forse sarebbe stata un po’ lunga perché forse avrebbe rincontrato una suora che anni prima quando era ragazzino insegnava a scuola sua (scuola privata con insegnanti suore). Io parcheggiai, mi misi al cell e lo osservai avvicinarsi all’ingresso da cui uscì poco dopo una suora. Vidi che rimase un po’ ad aspettare fino a quando non uscì una suora, col velo, vestita di nero che lo abbracciò appena lo vide. Marco consegnò all’altra suora i due pacchi che dovevamo consegnar loro e quest’ultima rientrò lasciandoli soli. I due si riabbracciarono, iniziarono a chiacchierare immagino, addirittura un momento si presero anche per mano, io guardandoli ero incredulo. Vidi che Marco si girò verso la mia macchina controllando se lo stessi guardando e vedendo di sì, staccò le sue mani dalla presa di quelle della suora che gli fece cenno con un braccio di dirigersi dietro il convento. Scesi dalla macchina e incuriosito mi avvicinai perché volevo tornare a casa, decisi di seguirli, pensando appunto gli stesse facendo vedere qualcosa, che non sarebbe stata un problema la mia presenza. Al che li vedo davanti a me che parlano, allora d’istinto mi nascondo dietro l’angolo per sentire cosa si stessero dicendo. La suora in sintesi gli stava dicendo che si ricordava benissimo di lui da piccolo, che fosse una peste e di quanto fosse cambiato non solo esteriormente, sottolineando spesso quanto fosse diventato bello, ma anche interiormente, complimentandosi con lui per il favore che gli stava facendo portando loro delle medicine per la madre superiora. Lui evidentemente aveva molta voglia di lei, non riusciva a parlare tanto, quando fa così lo conosco è perché deglutisce spesso per la voglia di fare roba. Quello che mi stupì un sacco fu vedere la suora essere così fisica bei suoi confronti, non in qualche maniera spinta, semplicemente gli prendeva spesso le mani, lo accarezzava sul viso, gli dava delle pacche sulle spalle quando gli faceva complimenti. A un certo punto gli chiese se quel suo “difetto” (diceva lei imitando le virgolette con le dita) fosse andato via, ma lui le rispose che quella voglia c’era sempre, anche in quel momento, che fosse però pronto ad andare oltre, non aveva più remore. Lei a quel punto gli riprese le mani, intrecciarono le dita delle loro mani, rimasero un po’ a guardarsi con intensità fino a quando lei gli disse “ok, va bene, al volo, ma il tuo amico lo sa?”. Io sobbalzai, per fortuna non mi sentirono, sentii lui risponderle di no, che prima o poi me lo avrebbe detto. Vi spiego in sintesi cosa mi disse dopo (avendogli detto una volta tornato che vidi tutto): che ha sempre avuto attrazione per donne non belle, comunque nello specifico con donne che gli altri non guardano, che sono difficili da avvicinare (vedi una suora o una donna delle pulizie), che nello specifico questa suora, con cui lui ha sempre avuto un rapporto intenso dalla scuola, sia sempre stata un suo sogno erotico e allo stesso tempo una confidente, che sapeva da sempre tutto e che gli disse che se un giorno da grande avesse voluto davvero, per lei non ci sarebbero stati problemi nel farlo (cosa che a oggi mi sconvolge appena ci penso). Tornando a loro, che si tenevano per mano, che si parlavano in maniera confidenziale, poco dopo li vidi entrare in una struttura tipo dependance a qualche metro dal convento, nascosta da una foresta di alberi, tra pini e cipressi ancora ricordo. Da vero voyeur quale ahimè sono li seguii anche lì, con grande coraggio, entrai da una porta sul lato sinistro, da cui salendo qualche scaletta potevo vedere bene tutto. Vidi Marco molto eccitato, stava in silenzio ma la guardava intensamente negli occhi, lei piano piano iniziò a spogliarsi, con l’aiuto concitato di lui. Lui le tolse il velo con veemenza ma lei lo riprese, dicendogli di fare piano, che si sarebbe tolta tutto lei, siccome era abbastanza difficile. Gli disse di stare calmo perché lì dentro non sarebbe entrata nessuna suora, in quanto mi par di ricordare avessero il rosario. Lei piano piano si tolte il vestito da suora, rimase nuda dalla testa a piedi: era una donna forse di 65 anni più o meno, grossa, con i capelli grigi corti e ricci spettinati, era bianca di carnagione, aveva tutto il corpo flaccido, mi fece senso sinceramente. Ancor più senso mi fece la faccia di Marco, che la guardava estasiato, indugiava lo sguardo sul seno e nella parte intima. Lei continuava spesso ad accarezzarlo fino a quando gli chiese come mai non si spogliasse anche lui, se avesse paura. Lui finalmente parlò anzi balbettò che fosse pronto e si tolse la maglietta, rimase a petto nudo, poi si abbassò la cerniera dei jeans e si abbassò i pantaloni, poco dopo si mise a terra, togliendosi le scarpe e sfilandosi i pantaloni e le mutande. La suora gli sussurrò qualcosa che non capii in realtà, forse di togliersi anche i calzini visto che subito dopo se li tolse e rimasero nudi a guardarsi. I tempi sembrano infiniti ma vi assicuro che tutto successe in una mezz’oretta. Al che, nudi, si abbracciarono in maniera molto stretta e carina, i corpi stretti mi facevano senso, quasi mi attraeva più lui che lei vi direi scherzando ovviamente. Iniziarono comunque a baciarsi, lei faceva molto rumore con la bocca, sembrava una ventosa con quella bocca. Non si staccava più dalle sue labbra fino a quando lui non si staccò e iniziò ad abbassarsi baciandole e leccandole i capezzoli, poi il ventre bianco fino a finire alla vagina. Vederli in quel modo mi fece senso, penso sia stata l’unica volta in cui non ebbi subito un’erezione. La ebbi però, quando poi fece lei lo stesso a lui, mi fece sangue il modo in cui lo faceva godere, penso che fu bravissima a farle quel pompino. Vedevo lui che ansimava, lei che continuava a tenere in bocca il suo grande pene, lui che emetteva piccoli rantoli di piacere, lei che faceva tutto con estrema passione e dolcezza, che in ginocchio alzò lo sguardo verso di lui, che le prese le mani e le incrociò alle sue, tenendosi in quel modo per due o tre minuti. Poi lei gli fece cenno di seguirlo su una specie di divano che si intravedeva in un angolo, non lo vedevo benissimo da lì. Vidi comunque che si sdraiarono sul divano, prima lui e poi lei, evidentemente ebbero un rapporto vero e proprio in cui lui la penetrò da dietro, purtroppo quello non lo vidi perché d a quella posizione si vedeva solo la parte finale. Lo immagino un po’ perché lui mi disse di aver scopato anche una suora, quindi per forza in quel momento, visto che dopo si rivestirono. Un po’ devo dire anche dai movimenti dei loro corpi, lui ovviamente la penetrava da dietro, a intervalli molto lenti, si vedeva anche dalle loro gambe, l’unica cosa che riuscivo a vedere dalla mia postazione. Vedevo i loro piedi nudi che si muovevano per il godimento, vedevo Marco che allargava le dita dei piedi ogni volta che si avvicinava il momento di venire, che avvenne 3 minuti dopo circa. Rimasero penso a baciarci e a coccolarsi per qualche minuto, vedevo i loro piedi che si strusciavano, lui che con i suoi piedi giganteschi teneva tra i suoi quelli di lei. Una volta che li vidi alzarsi uscii di corsa da lì e tornai in macchina. Li vidi pochi minuti dopo davanti al portone, lui si sedette un attimo su uno scalino, era uscito da lì scalzo con le scarpe in mano, se le rimise, salutò la suora e tornò in macchina. Gli chiesi subito cosa si facesse a piedi nudi tornando dal dietro convento, lui rispose cose assurde, mi pare che mi disse che lei gli avesse fatto provare delle scarpe firmate che gli aveva dato il fratello venuto dal Brasile, essendo lei originaria di Brasilia. Gli dissi guidando che lo avevo visto entrare in quella struttura dietro il convento, non che li spiai proprio e lui fu costretto a dirmi che la aveva scopata, che la metteva al primo posto tra le sue avventure più assurde e mi raccontò quella sua forma di perversione, che in realtà lui chiama così ma per me è un semplice gusto sessuale. Credo vivamente abbia rivisto la suora più e più volte perché sovente mi dice di voler fare consegne in quella zona specifica. A ogni modo se dovesse avere altri rapporti del genere ve li confiderò molto volentieri. Mi eccita scrivere e ricordare quella scena allo stesso tempo.
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Commenti dei lettori al racconto erotico