Magnifica Puttana - 2

di
genere
dominazione

Giada ha un profumo buonissimo e le tettine alte sono... meglio non parlarne, mi rincoglioniscono nel senso che il sangue mi va tutto lì. Si sente superiore, gioca a far la stronzetta per mettermi in imbarazzo in pubblico.
Siamo all'uscita del centro commerciale, un mare di gente che entra ed esce e lei fa la puttanella in calore, fa moine e mi tocca sotto ricordandomi che mi ha già visto nudo quattro anni fa quando è venuta al mare con mia figlia. S'è fatta figa spaziale e lo sa, mi provoca come allora, prendevano il sole praticamente nude e mi girava in casa solo con le mutandine.
Ma Giada non è un'oca che non sa che sta giocando col fuoco, è intelligente, la conosco bene, fa la stupida per divertisi, vuole giocare a provocarmi perché è eccitata davvero.
Io mi sono ripreso. Lo ammetto, è stato devastante scoprire che la puttanella con cui mi sono messo d'accordo per fare due ore in motel è la miglior amica di mia figlia. Quando l'ho vita non ci ho capito più un cazzo, avevo solo paura di essere scoperto, volevo sparire. È durato poco però, ho subito realizzato che nemmeno lei ha interesse a pubblicizzare la cosa. Okay, è andata così e sono tentato di salutarla ed andarmene. Ma ci sono troppe cose che non mi tornano.
L'afferro per il gomito e la riporto dentro. 'Vieni.'
C'è una piadineria, nell'angolo un tavolino piuttosto appartato. 'Prendi qualcosa?'
'Mmmm, sai che 'sto casino mi ha fatto venire fame? Una piadina alla Nutella.'
Mi siedo.
'Non servono ai tavoli, bisogna andare ad ordinare.'
'Io prendo un caffè.'
Non si ribella, va lei ad ordinare. Lo fa per me, si mette in coda ritta sulle gambe e col culetto teso. Merita un dieci quel culo, è fantastica, i jeans le stringono anche le cosce. La maglietta di marca è corta, appesa sui seni ritti, lascia tre centimetri di pelle nuda per mostrare l'elastico del perizoma. Peccato, preferisco le mutandine al filo che sparisce tra le chiappe, ma quel culo resta da centodieci cum laude, bacio accademico e meritatissimo cazzo in culo. Glielo fissano tutti.
Io mi sono rilassato e sto da dio, mi godo le spettacolo da qui seduto col cazzo ingrossato che mi tira piacevolmente. È come quando sfoglio gli annunci delle escort ed all'improvviso becco quella per me, quella che assolutamente glielo devo ficcare in culo. Mi tocco il taschino per controllare mica che ho scordato le pasticche azzurre. Mi si rizza da solo, sono per devastare le puttanelle e l'idea di far svenire di piacere Giada mi occupa tutto il cervello. Nemmeno penso al rischio di scoparmi la miglior amica di mia figlia, voglio vedere Giada sudata e boccheggiante.
Cazzo, adesso mi vengono i dubbi! Conosco anche i suoi, con suo padre facevo a turno i venerdì sera, lui le portava in disco e io andavo a prenderle alle tre, o il contrario. È un architetto, stanno bene, Giada non lo fa certo per i soldi. Penso cose assurde, Valentina, mia figlia, col papà di Giada. È quello che non voglio pensare, Valentina e Giada sono intimissime, si sono scambiate anche il fidanzato, e se Giada risponde agli annunci...
Non mi s'ammoscia nemmeno pensando a mia figlia. So che sa divertirsi, capisco quando ha fatto sesso la notte prima di venire a trovarmi ma non ho mai voluto chiedermi se lo prende in culo. È la mia fissa ma non ho mai voluto pensarci. Ora lo so. Guardo Giada, la stanno servendo, nella tasca del jeans ha ficcato lo smartphone, minchia che culo. Basta fare due più due e so cosa fa Valentina: Giada non ha battuto ciglio quando le ho detto che facevo anale, ha il culetto allenato, il suo ragazzo la scopa in culo, beato lui! Ma Leo è stato per sei mesi il ragazzo di Valentina.
Giada mi porta il caffè nel bicchierino.
'Per la piadina ci vogliono due minuti.'
Si siede di fronte, fissa il tavolo per non guardarmi.
'Certo che sono sfigata forte! Solo a me poteva capitare di beccare il padre della mia amica.'
Non mi preoccupo, non vuole tirarsi indietro, deve solo dirlo. Io sarei tentato di chiederle da quanto tempo lo fa e quanti ne ha incontrati ma mai far domande alle puttane se non vuoi vederle sparire.
'Hai appena detto che per te non è un problema.'
'Sì, ma è un casino, un vero casino, poi io come faccio con Valentina?'
'Non prendermi in giro. Non ci casco.'
Alza gli occhi. Cazzo, ha gli occhi da monella ed ha stile, trucco appena accennato e le ciglia che ti fanno innamorare.
'Non scherzo, per me poi è un problema con Valentina.'
'Ma se ti sei messa col suo ex!'
'Cosa c'entra? È diverso.'
Il cicalino la chiama. Corre al banco a prendere la piadina. L'addenta già mentre torna. Si siede.
'È fame nervosa, mi metti ansia.'
'Rilassati, sei liberissima, se non ti vado non sei mica costretta.'
'No mi piaci, sei... mi sei sempre piaciuto. Ma io ti vado bene?'
'Me lo domandi davvero? Sei un schianto!'
'No dico per Valentina.'
'Lasciala fuori, ora qui ci siamo solo noi due.'
Lascia cadere la piadina di piatto sul vassoietto.
'Parliamo d'affari?!!'
'Cinquecento rose per due ore in motel con idromassaggio.'
'Mmm, è pochino ma si può fare, sei eccitante, zio.'
Mi alzo e me la tiro dietro. La piadina l'ha appena toccata. Facciamo dieci passi affiancati e la spingo dietro un espositore fuori dal flusso di gente e carrelli. È schiena contro il muro, le palpo i seni. Tira indietro la testa inspirando per il piacere. Io mi sogno di tenerle il cazzo in culo per due ore.
Le sono addosso per nasconderla. La bacio al collo, ha un profumo buonissimo, il suo alito mi uccide.
'Non fare scherzi, siamo d'accordo, te lo fai ficcare in culo.'
È stretta in una morsa, soffocata nell'angolo, spinge la mano incastrata tra i nostri corpi e me lo stringe.
'È troppo largo, zio, fa male.'
Faccio un passo indietro. Mi pare più piccola, giovane, indifesa e desiderabile.
'Non vuoi? Usiamo la crema.'
'Che porco che sei, zio!'
Sorride maliziosa che dev'essere meraviglioso un suo pompino. Mi si mette a braccetto e finalmente usciamo.
È sui tacchi, cammina un po' incerta ma le alzano il culo. Glielo palpo pesantemete sbattendomi che dietro ci vedono. Questa puttanella tra due ore non riuscirà a camminare.
scritto il
2025-03-13
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