Ragazzo e donna matura fetish

di
genere
feticismo

Se vi aspettate una storia di fantasia tra sesso e scene hard vi consiglio di passare oltre, oggi mi limiterò a raccontarvi un’esperienza fetish che ho avuto qualche mese fa con un ragazzo.
Mi chiamo Emilia, sono rumena, purtroppo ancora non naturalizzata italiana, sebbene sia nata a Bologna da una famiglia di migranti rumeni. Ho 58 anni, sono mora, nonostante sia un po’ grossa di fisionomia mi ritengo una donna interessante, passionale, anche se non bellissima o irresistibile. Dico sempre che sono per pochi… Lavoro come badante a una signora anziana qui a Roma dove vivo da 20 anni, sola, single, con un figlio indipendente di 26 anni che ogni tanto mi viene a trovare da Catania dove vive per lavoro. Oltre ad accudire la signora Maria Elena di 87 anni, lavoro anche come domestica per due famiglie nella zona dove vivo, sempre vicino la signora, a Laurentina. Non è una zona molto bella però questo ho e di certo non me ne lamento. Proprio lavorando come domestica in una di queste due famiglie, un giorno ho avuto un’esperienza che mi ha lasciato davvero il segno. Nonostante sia single, stia bene da sola, non disdegno affatto del corpo maschile, sono davvero attratta dagli uomini, soprattutto quelli più giovani di me, anche se ogni tanto trovo solo dei 40enni nei siti che fanno sesso senza saper far godere una donna. Una mattina mi avviai verso casa dei signori Federico e Liliana, coppia di cinquantenni da cui lavoro da anni ogni lunedì dalle 8 alle 14. Sapevo che i due avessero un figlio di nome Matteo di 25 anni che in realtà però non avevo mai avuto il piacere di conoscere per bene se non con qualche scambio di saluti di corsa, visto che il lunedì era solito uscire sempre per le 8:30 per andare all’università. Ebbene proprio quella mattina si trattenne per la prima volta a casa dopo ormai tanto tempo in cui ci lavoravo. Arrivai a casa loro per le 7:55, mi accolsero i suoi genitori pronti per andare a un evento di lavoro del signore, a cui mi dissero non potevano rinunciare. Proprio per questo motivo e al contempo dovendo passare l’idraulico intorno alle 10 per sistemare la doccia, chiesero a Matteo di restare a casa e di pensarci lui. I signori uscirono e iniziai a lavorare pulendo in primis il balcone. Verso le 8:30 rientrai in salone e mi andai a cambiare mettendomi più comoda per pulire gli interni. Entrai nel bagno vicino il salotto e mi misi una maglietta larga bianca della Hard Rock, un pantalone corto celeste e le infradito blu. Tornai in salotto, mi diressi verso la cucina e iniziai a pulire. Verso le 9 si alzò Matteo, raggiunse la cucina, senza esserci accorto e ricordato della mia presenza. Entrando in cucina mi chiese se potessi fargli un latte con cacao, scambiandomi per la madre evidentemente, ma accorgendosi non fossi lei mi chiese scusa e si mise a ridere. Gli dissi che potevo farglielo senza problemi ma lui scusandosi ancora, dicendomi avesse ancora sonno, mi chiese anzi se volessi un caffè. Lo guardai meglio per ringraziarlo per la gentilezza e mi accorsi che fosse a petto nudo e vi assicuro fosse un bel vedere assoluto. Indossava soltanto un pantalone della tuta lungo grigio e le infradito nere. Mi accorsi mi guardasse ogni tanto all’altezza del seno e le gambe, ma feci finta di nulla, credendo fossi matta a pensare potesse guardarmi in quanto attratto da una come me… Bene, in realtà mi sbagliavo di grosso! Mi offrì il caffè e si avvicinò, non riuscivo a guardarlo negli occhi perché mi metteva soggezione, essendo un ragazzo davvero sicuro di sé, spigliato e tremendamente bello. Non riuscendo a sostenere la vicinanza fisica con lui continuai a non guardarlo negli occhi, tenevo lo sguardo giù sebbene però ci continuassi a parlare. Dopo qualche minuto da buon romano malizioso, provocatore e simpatico, spiritoso allo stesso tempo, notando non lo guardassi negli occhi, scherzò dicendomi: “non sapevo di avere dei piedi così interessanti e sensuali, visto che continui a guardare loro e non me”. In realtà non era così ma mi prese alla sprovvista e guardandogli i piedi gli feci notare quanto fossero grandi e gli domandai quanto portasse di numero. Mi rispose sfilandosi un piede e mostrandomelo meglio muovendo le dita continuamente che portasse un 44. Gli dissi che io avevo invece un 37 e avvicinai il mio piede al suo confrontandoli. Erano effettivamente più grandi e larghi dei miei, soprattutto confrontando le piante si vedeva. Staccò la pianta del suo piedone da quella del mio piedino e mi chiese se potesse andare in salone a guardare la tv sul divano. Continuai a pulire per terra arrivando fino al salone, notando la tv accesa ma lui assente. Arrivò dalla sua cameretta e lo fermai dicendogli fosse bagnato, di stare attento a non scivolare, di aspettare un attimo. Mi chiese se potesse andare sul divano di corsa, acconsentii chiedendogli però di togliersi le scarpe che si era messo. Si tolse scarpe e calzini e andò a mettersi sul divano, facendomi una battuta che gli avevo servito su un piatto d’argento. Mi disse che se volessi guardargli i piedi nudi potevo dirglielo senza inventarmi delle scuse, che gli sarebbe piaciuto anzi un massaggio. Scoppiai a ridere e mi avvicinai a lui dandogli due schiaffetti giocosi sulla schiena, dicendogli che non si chiede un massaggio a una donna, che invece lo si dovrebbe fare. Lui mi sorride malizioso e mi disse avesse i piedi che gli facevano malissimo, che sul serio a parte gli scherzi volesse un massaggio. Allora mi sedetti su una sedia di fronte a lui che si era seduto sul divano, gli dissi di sì, che fossi brava a fare massaggi. Gli presi i piedi e cominciai il massaggio, mi eccitava come lui sospirasse di piacere nel frattempo. Effettivamente aveva dei piedi davvero deliziosi per essere un uomo, bei piedi possenti con pianta larga, dita allineate, carnagione scura da ragazzo mediterraneo, piedi davvero morbidi, curati, senza alcun callo etc. Dopo 3/4 minuti finii e gli dissi “ecco qua, ora fammi tornare a lavorare”, lui scherzando con aria un po’ maliziosa, un po’ allupata, mi puntò o piedi in faccia e li posò sopra le mie spalle, gli strusciava gli alluci sul collo e sull’orecchie. Mi svincolai non subito dicendogli fosse pazzo, dandogli degli schiaffi giocosi sui piedi e sulle gambe, lui si ricompose e gli andai contro per dargli qualche colpo sulla schiena. Si ritrasse difendendosi con le mani, prendendomi con quest’ultime i polsi per tenermeli fermi per non farsi colpire. Quel gioco tipo lotta mi eccitò da morire, forse anche a lui, tanto che continuammo un po’ così a scherzare. Ci eravamo presi l’uno con l’altra tanta confidenza in così poco tempo… Mi divertii molto cercando di colpirlo ma lui mi bloccava ripetutamente, a un certo punto io sempre in piedi, lui seduto sul divano, alzò in alto le mani dicendomi di spingerle, allora gli afferrai i polsi cercando di spingerlo ma lui mi disse di no, che dovessi prendergli le mani, allora premetti le mie mani sulle sue ma lui mi fermò ancora dicendomi di incrociare le dita delle mie mani alle sue, lo feci e iniziammo spingerci così per qualche minuto. Per esperienza so benissimo che quando un uomo e una donna si intrecciano le mani, che sia una lotta come in quel caso, che sia al ristorante per tenersi per mano, che sia per flirtare, c’è sempre e solo un motivo: la voglia di qualcosa di più… Purtroppo non posso inventarmi nulla al momento, la giornata continuò e noi praticamente non facemmo nulla di sensazionale… Però so benissimo potrebbe capitare l’occasione adatta per spingerci oltre, forse dovrei lasciarmi andare di più anche io. Voi cosa mi consigliereste di fare? Non sto qui a fare racconti vari, vorrei proprio chiedere una mano a voi, soprattutto a voi uomini… Secondo voi perché lui è stato così spinto verso di me, anche molto scherzoso maliziosamente, perché ha insistito affinché gli prendessi le mani in quel modo per la lotta? Non significa nulla? Per me qualcosa vorrà dire o forse soltanto ci spero perché è un figo… Ditemi voi
scritto il
2025-04-28
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