Attrazione in via San Romano
di
bisteccaaiferri
genere
gay
Quello che sto per raccontare è frutto della mia immaginazione perversa.
Era da un bel poʻ che fantasticavo sul mio coinquilino, ma mai mi sarei aspettato tutto questo.
Tutto è cominciato quando mi sono trasferito in questa nuova città per studiare: inizialmente ero scosso e agitato per il nuovo ambiente, ma il mio nuovo coinquilino Stefano ha subito saputo tranquillizzarmi raccontandomi di come, essendo circa 10 anni più grande di me (lui 35 anni), e lavorando in questa città, avesse viaggiato per tutto il mondo facendo una immensità di esperienze, e dicendomi di quanta vita ho ancora da vivere.
Senza soffermarmi sui discorsi affascinanti che ci ritrovavamo ad affrontare tra una tisana e l'altra, mi sono col tempo accorto di aver iniziato a sviluppare una sorta di ossessione nei suoi confronti: non mi sono mai reputato gay, non etero al 100% per lo meno, mai avuto esperienze prima con nessuno/a, forse a causa della mia costante paura di vivere e di esprimermi.
Quando lui non era in casa mi chiedevo dove fosse, cercavo di segnarmi i suoi spostamenti, conoscerlo sempre di più, masturbarmi con le sue parole in testa...
Come accade purtroppo a tanti, ci siamo iniziati ad allontanare per classiche discussioni tra coinquilini in casa, dove mentre per lui significava solo smettere di rivolgermi la parola, per me era molto di più!
Ho cominciato a spiarlo di nascosto dai chiavistelli, odorare la sua biancheria sporca quando lasciava la stanza aperta, e non potete immaginare neanche quanto quell'odore di sudore che emanavano le sue mutande mi mandasse in estasy...
Fino a che quel giorno, successe questo:
È lunedì, e aspetto come al mio solito che Stefano lasci casa per andare in palestra.
Sono chiuso in stanza, ma appena sento il portone di casa chiudersi entro in azione.
Faccio piccoli passi scalzo in camera sua, cercando di lasciare tutto immacolato affinché lui non si accorga della recente visita.
Generalmente entro per cercare vestiti sporchi o fazzoletti precedentemente sborrati da Stè per annusarli e poi tornare in camera mia e tirarmi un segone, ma stavolta non è così.
Noto infatti che ha lasciato un quadernino sulla scrivania, e, data la mia tremenda curiosaggine, lo apro.
È un diario segreto, dove non quotidianamente, ma almeno 2 o 3 volte a settimana scrive dei suoi pensieri.
Cerco il mio nome... ed ecco che trovo qualcosa. Sembra, da come scrive, che sia dispiaciuto non poter parlare più con me perché mi trovava una persona così vera, gli ho aperto nuovi orizzonti mentali e... stava anche fantasticando su di me, di volermi ficcare la lingua in bocca mentre mi palpeggia il sedere.
Ok, ammetto che questa situazione sta sfuggendo dalle mie mani, mi soffermerò un pochino più a lungo in camera sua per leggere altro, perché sto iniziando ad eccitarmi di brutto. Sfoglio pagine di come vorrebbe sbattermi sul suo letto, prendermi per i capelli e schiacciarmi la faccia sul muro mentre me lo mette da dietro a pecorina.
Sento il cazzo che mi si gonfia nelle mutande, è durissimo, mi mordo le labbra e continuo a leggere.
Il tempo passa senza che io me ne renda conto, e destino vuole che Stefano rincasi anticipatamente e si diriga subito in camera per prendere un paio di mutande e lavarsi dal sudore della palestra.
Mentre sono ancora rivolto verso la scrivania, sento la mano di Stefano afferarmi il colletto della maglietta e scaraventarmi a terra.
《COSA CAZZO FAI IN CAMERA MIA! CHI TI HA DATO IL PERMESSO DI ENTRARE!》
《Stefano scusami non so perché l'ho fatto mi vergogno terribilmente scusa...》
Ecco che Stefano lancia un occhiata sulla scrivania, notando come il suo quadernino sia aperto in una pagina non casuale.
《Hai letto il mio cazzo di diario segreto?! Vuoi sapere una cosa, visto che pensi di aver capito tutto?? L'ho lasciato lì intenzionalmente, non sei così scaltro quando mi spii di nascosto. Ma adesso è ora di insegnarti un po' di buone maniere!》
Io mi sento molto confuso, ho le lacrime agli occhi dalla vergogna e continuo a chiedere scusa, ma ecco che Stefano mi rialza da terra sempre per la maglia e mi scaraventa sul letto.
《Da quanto tempo mi guardi il cazzo mentre mi lavo? Ora ti faccio vedere io》
In un attimo si butta sopra di me sul letto bloccandomi le braccia con le ginocchia in modo da immobilizzarmi, io lo guardo spaventato, lui mi prende con violenza la testa e se la struscia sul cavallo del pantalone.
Riesco perfettamente a sentire il suo membro all'altezza del mio naso/bocca, e nel frattempo lui mi dice che "era da tanto che volevo scoparti in bocca"...
Neanche il tempo di realizzare ciò che sta succedendo, quando si abbassa pantaloni e mutande, scoprendo questa maestosa scultura pendente con 2 belle palle lisce dondolanti. Si afferra il cazzo e me lo sbatte in viso, guardandomi con questi 2 occhi marroni penetranti 《ora sei mio》.
Mi apre la bocca con le mani e ci ficca il cazzo ancora moscio 《Adesso succhia》.
Ed io senza farmelo ripetere inizio, ha ancora l'odore del sudore della palestra, mi fa sentire il brividi lungo la schiena per quanto mi sta inebriando. Io succhio su e giù con la bocca sempre più velocemente, sento il pene sempre più duro, ha una cappella liscia e rosea, lunghezza normale sarà stato sui 16/17cm ma li è valsi tutti.
Qualche minuto dopo di bocchini, mi dice che aveva voglia di togliersi una sfizio. Così mi alza una parte del pantaloncino, sposta la mutanda e mi mette l'indice bagnato dalla mia saliva nell'ano. Lo fa con abbastanza violenza, come se stesse aspettando questo momento da una eternità.
Io faccio un piccolo urletto perché ero impreparato, lui mi tappa la bocca con l'altra mano e continua con più violenza, mentre inizia a baciarmi/mordermi sul collo. Sento il suo fiato sul collo, sono arrapatissimo, se ne accorge e mi sficca tutti gli indumenti. Il suo cazzo durissimo è ora pronto per penetrarmi il culo, ed entra con estrema facilità. Nel frattempo lui mi masturba stringedomi con grande forza il pisello.
Vengo in pochissimi minuti (ops) talmente ero eccitato, ma lui continua a incularmi con forza mentre mi tiene il collo con la mano. Pochi attimi dopo viene anche lui ma sul mio addome, raccoglie un po' della sua sborra con la lingua, e ficca la sua lingua nella mia gola, facendomi sentire tutto quel gustoso calore.
Il tutto sarà durato al massimo 12/13 minuti, ma che dire, 10 e lode.
Si rialza dal letto guardandomi dall'alto mentre si rialza le mutande al volo, e poi mi fa 《Comunque potevi pulirla la cucina dopo pranzo, hai lasciato i piatti sporchi nel lavello! Ora vattene in cameretta che pulisco il letto e mi lavo》.
《Subito》
Mi alzo, raccolgo i vestiti e scappo in cameretta. Mi guardo allo specchio, scruto nei miei occhi e sorrido 《Lo voglio ancora》.
Fine.
P.S. è il mio primissimissimo racconto, non siate troppo cattivi
Era da un bel poʻ che fantasticavo sul mio coinquilino, ma mai mi sarei aspettato tutto questo.
Tutto è cominciato quando mi sono trasferito in questa nuova città per studiare: inizialmente ero scosso e agitato per il nuovo ambiente, ma il mio nuovo coinquilino Stefano ha subito saputo tranquillizzarmi raccontandomi di come, essendo circa 10 anni più grande di me (lui 35 anni), e lavorando in questa città, avesse viaggiato per tutto il mondo facendo una immensità di esperienze, e dicendomi di quanta vita ho ancora da vivere.
Senza soffermarmi sui discorsi affascinanti che ci ritrovavamo ad affrontare tra una tisana e l'altra, mi sono col tempo accorto di aver iniziato a sviluppare una sorta di ossessione nei suoi confronti: non mi sono mai reputato gay, non etero al 100% per lo meno, mai avuto esperienze prima con nessuno/a, forse a causa della mia costante paura di vivere e di esprimermi.
Quando lui non era in casa mi chiedevo dove fosse, cercavo di segnarmi i suoi spostamenti, conoscerlo sempre di più, masturbarmi con le sue parole in testa...
Come accade purtroppo a tanti, ci siamo iniziati ad allontanare per classiche discussioni tra coinquilini in casa, dove mentre per lui significava solo smettere di rivolgermi la parola, per me era molto di più!
Ho cominciato a spiarlo di nascosto dai chiavistelli, odorare la sua biancheria sporca quando lasciava la stanza aperta, e non potete immaginare neanche quanto quell'odore di sudore che emanavano le sue mutande mi mandasse in estasy...
Fino a che quel giorno, successe questo:
È lunedì, e aspetto come al mio solito che Stefano lasci casa per andare in palestra.
Sono chiuso in stanza, ma appena sento il portone di casa chiudersi entro in azione.
Faccio piccoli passi scalzo in camera sua, cercando di lasciare tutto immacolato affinché lui non si accorga della recente visita.
Generalmente entro per cercare vestiti sporchi o fazzoletti precedentemente sborrati da Stè per annusarli e poi tornare in camera mia e tirarmi un segone, ma stavolta non è così.
Noto infatti che ha lasciato un quadernino sulla scrivania, e, data la mia tremenda curiosaggine, lo apro.
È un diario segreto, dove non quotidianamente, ma almeno 2 o 3 volte a settimana scrive dei suoi pensieri.
Cerco il mio nome... ed ecco che trovo qualcosa. Sembra, da come scrive, che sia dispiaciuto non poter parlare più con me perché mi trovava una persona così vera, gli ho aperto nuovi orizzonti mentali e... stava anche fantasticando su di me, di volermi ficcare la lingua in bocca mentre mi palpeggia il sedere.
Ok, ammetto che questa situazione sta sfuggendo dalle mie mani, mi soffermerò un pochino più a lungo in camera sua per leggere altro, perché sto iniziando ad eccitarmi di brutto. Sfoglio pagine di come vorrebbe sbattermi sul suo letto, prendermi per i capelli e schiacciarmi la faccia sul muro mentre me lo mette da dietro a pecorina.
Sento il cazzo che mi si gonfia nelle mutande, è durissimo, mi mordo le labbra e continuo a leggere.
Il tempo passa senza che io me ne renda conto, e destino vuole che Stefano rincasi anticipatamente e si diriga subito in camera per prendere un paio di mutande e lavarsi dal sudore della palestra.
Mentre sono ancora rivolto verso la scrivania, sento la mano di Stefano afferarmi il colletto della maglietta e scaraventarmi a terra.
《COSA CAZZO FAI IN CAMERA MIA! CHI TI HA DATO IL PERMESSO DI ENTRARE!》
《Stefano scusami non so perché l'ho fatto mi vergogno terribilmente scusa...》
Ecco che Stefano lancia un occhiata sulla scrivania, notando come il suo quadernino sia aperto in una pagina non casuale.
《Hai letto il mio cazzo di diario segreto?! Vuoi sapere una cosa, visto che pensi di aver capito tutto?? L'ho lasciato lì intenzionalmente, non sei così scaltro quando mi spii di nascosto. Ma adesso è ora di insegnarti un po' di buone maniere!》
Io mi sento molto confuso, ho le lacrime agli occhi dalla vergogna e continuo a chiedere scusa, ma ecco che Stefano mi rialza da terra sempre per la maglia e mi scaraventa sul letto.
《Da quanto tempo mi guardi il cazzo mentre mi lavo? Ora ti faccio vedere io》
In un attimo si butta sopra di me sul letto bloccandomi le braccia con le ginocchia in modo da immobilizzarmi, io lo guardo spaventato, lui mi prende con violenza la testa e se la struscia sul cavallo del pantalone.
Riesco perfettamente a sentire il suo membro all'altezza del mio naso/bocca, e nel frattempo lui mi dice che "era da tanto che volevo scoparti in bocca"...
Neanche il tempo di realizzare ciò che sta succedendo, quando si abbassa pantaloni e mutande, scoprendo questa maestosa scultura pendente con 2 belle palle lisce dondolanti. Si afferra il cazzo e me lo sbatte in viso, guardandomi con questi 2 occhi marroni penetranti 《ora sei mio》.
Mi apre la bocca con le mani e ci ficca il cazzo ancora moscio 《Adesso succhia》.
Ed io senza farmelo ripetere inizio, ha ancora l'odore del sudore della palestra, mi fa sentire il brividi lungo la schiena per quanto mi sta inebriando. Io succhio su e giù con la bocca sempre più velocemente, sento il pene sempre più duro, ha una cappella liscia e rosea, lunghezza normale sarà stato sui 16/17cm ma li è valsi tutti.
Qualche minuto dopo di bocchini, mi dice che aveva voglia di togliersi una sfizio. Così mi alza una parte del pantaloncino, sposta la mutanda e mi mette l'indice bagnato dalla mia saliva nell'ano. Lo fa con abbastanza violenza, come se stesse aspettando questo momento da una eternità.
Io faccio un piccolo urletto perché ero impreparato, lui mi tappa la bocca con l'altra mano e continua con più violenza, mentre inizia a baciarmi/mordermi sul collo. Sento il suo fiato sul collo, sono arrapatissimo, se ne accorge e mi sficca tutti gli indumenti. Il suo cazzo durissimo è ora pronto per penetrarmi il culo, ed entra con estrema facilità. Nel frattempo lui mi masturba stringedomi con grande forza il pisello.
Vengo in pochissimi minuti (ops) talmente ero eccitato, ma lui continua a incularmi con forza mentre mi tiene il collo con la mano. Pochi attimi dopo viene anche lui ma sul mio addome, raccoglie un po' della sua sborra con la lingua, e ficca la sua lingua nella mia gola, facendomi sentire tutto quel gustoso calore.
Il tutto sarà durato al massimo 12/13 minuti, ma che dire, 10 e lode.
Si rialza dal letto guardandomi dall'alto mentre si rialza le mutande al volo, e poi mi fa 《Comunque potevi pulirla la cucina dopo pranzo, hai lasciato i piatti sporchi nel lavello! Ora vattene in cameretta che pulisco il letto e mi lavo》.
《Subito》
Mi alzo, raccolgo i vestiti e scappo in cameretta. Mi guardo allo specchio, scruto nei miei occhi e sorrido 《Lo voglio ancora》.
Fine.
P.S. è il mio primissimissimo racconto, non siate troppo cattivi
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Commenti dei lettori al racconto erotico