Cena di lavoro
di
La sognatrice
genere
confessioni
Finalmente dopo un intensa settimana lavorativa arrivò il venerdì sera e quella sera con i colleghi e le colleghe, organizzamo una cena in pizzeria. Giorni prima scoprii che a quella cena avrebbe anche partecipato lui. Il mio amore segreto. E sapevamo che per entrambi sarebbe stata l'occasione per poterci vedere e passare qualche ora in compagnia, concedencoci forse qualche carezza come era nostra consuetudine scambiarci...dopotutto la nostra passione iniziò proprio in questo modo; con una sua carezza carica di desiderio sulle mie cosce. Beh in realtà nacque molto prima di quel contatto, io e lui infatti non ci siamo mai staccati gli occhi di dosso appena lui entrò a far parte del mio team di lavoro. Quella sera, mi preparai con molta cura e decisi di realizzare una sua piccola fantasia che io, qualche mese prima, gli avevo messo in testa per provocarlo per SMS. Mi feci la doccia e decisi di radermi i pochi paletti sulle labbra della mia vagina nel caso lui, audace come sempre, avesse deciso di spingersi così oltre quella sera. Applicai anche il mio scrub corpo massaggiandomi per bene le natiche e il resto delle gambe. Mi asciugai e mi misi la mia crema idratante preferita dal profumo inconfondibile e seducente di malva. La mia pelle era un fiore quella sera, pronta per essere accarezzata. Scelsi un vestitino nero con i bottoni con una scollatura che a tratti lasciava intravvedere il décolleté, ma il punto forte era che quella sera, nonostante fosse ancora una fredda serata decisi di indossare le autoreggenti e un completino intimo abbinato con tanga abbastanza mini e che non lasciasse tanto spazio all'immaginazione. Si era anche alzato il vento e prima di fare marilyn monroe almeno, quella sera,indossai un lungo cappotto e anfibi. Nonostante tutto stavo andando a cena con i miei colleghi e alla quale avrebbe partecipato anche il responsabile e qualche ex collega. E così sentendomi leggermente con il mio bel cubetto scoperto sotto il vestito uscii di casa. Mi passò a prendere lui insieme a Massimo. Massimo guidava e lui era seduto affianco e io entrai in auto e mi sedetti dietro. Appena entrai in auto dopo i saluti e i convenevoli lui allungo il braccio cercandomi dietro al suo sedile. Intrecciamo le nostre mani, nel frattempo mi avvicinai al suo sedile anteriore e con la mano iniziò ad accarezzarmi le gambe partendo dagli anfibi e salendo fino oltre all'elastico dell'autoreggente, scoprendo così direttamente la mia pelle nuda, continuando fino al fianco dove ancora non aveva capito se fossi senza mutandine o se semplicemente non indossavo le calze. Notai stupore nel suo tocco ed enorme sorpresa e curiosità. Arrivo ad accarezzarmi il mio gluteo morbido, sodo e tondo e improvvisamente suonò il suo cellulare. Rispose al telefono nel frattempo uscimmo dall'auto come se nulla fosse accaduto anche se lui, sperava che in quel momento gli potessi rubare un bacio in quel nostro e piccolo ritaglio di tranquillità, sussurrandomi con un sorriso " sei proprio una stronzetta!". Gli risposi: "Lo so ma è troppo rischioso, qualcuno potrebbe vederci adesso!" Entrammo nel locale dove gli altri colleghi erano già seduti al tavolo, lasciandoci per fortuna gli ultimi 5 posti contro al muro. Ovviamente noi due ci sedemmo vicini e presi posto vicino al mio responsabile. Mi tolsi il cappotto sperando che il vestito non si fosse alzato e che le autoreggenti non fossero troppo scese sotto il livello della lunghezza del mio vestito corto. La cena prosegui nel migliori dei modi, tra risate e chiacchierate quando ad un certo punto le mani del mio mascalzone del mio cuore, non decisero che era giunto il momento di impossessarsi delle mie cosce. Mi alzo il vestito e mi sussurrò all'orecchio di stare calma. Le mie gambe erano accavallate, lui vicino a me, con il braccio nascosto dal tavolo prese ad accarezzarmi e a massaggiarmi come sempre, con quelle sue mani grandi, calde, callose che erano capaci a trasportarmi non so nemmeno io in che mondo di passione. Dal ginocchio salì fino al bordo delle autoreggenti, scoprendo finalmente la sorpresa che gli avevo riservato. La sua fantasia in modo inaspettato è stata esaudita. Giocando con le calze si avventurò in carezze ancora più audaci, palpando finalmente il mio culetto e sentendo la mia pelle morbidissima, giocando con il tanga, sfiorandomi con le dita le labbra da dietro il culetto, passando alla zona inguinale. Il mio cuore che batteva forte, il desiderio che saliva, la paura che il responsabile vicino a me e le colleghe di fronte potessero vedere ciò che stava avvenendo sotto a quel tavolo. Nel frattempo sentivo i discorsi e le chiacchiere ma non capivo esattamente i discorsi che stavano facendo. Mi limitavo ad ascoltare e soprattutto a mantenere un espressione del viso quanto meno estasiata nonostante, in mezzo alle mie gambe stavo sentendo pulsare e iniziavo ad inumidire le mutandine. Lui si fermava solo quando lo sguardo degli altri si soffermava un po'troppo sulla nostra direzione. Per il resto, lui sapeva che quella situazione di totale pericolo che si era creata in realtà mi piaceva parecchio. Poteva sentire infatti la mia muscolatura delle gambe contrarsi quando capiva che era il caso di controllare la sua passione nell'accarezzarmi tutto quanto, specie se mi guardavano o approfittare dei momenti più chiassosi per darmi persino qualche schiaffetto affettuoso sul gluteo o fare rumore con l'elastico del tanga sui fianchi, salendo sulla pancia e giocando con il piercing del mio ombelico, svitandone quasi la pallina. Si fece poi l'ora purtroppo di andarsene, mi alzai dalla sedia con le gambe quasi incapaci di muoversi e la figa bagnata, tra i sorrisi delle altre colleghe ignare di ciò che stava succedendo nel mio corpo, sorrisi e ci dirigemmo in auto per rincasare felici come due quindicenni, di sedici anni in più, contenti di quella fiamma che sta crescendo fra di noi e consapevoli che presto o tardi tra noi, nonostante le nostre vite, divamperà un incendio di amore e passione che al momento stiamo solo contenendo tra qualche fugace toccatina e qualche limone di troppo!
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Commenti dei lettori al racconto erotico