La sorella maggiore - episodio 6 - Le bevande sono offerte dalla casa

di
genere
orge

Nella mente di Silvia, si forma improvvisamente un'idea, così peccaminosa da stupirsi lei stessa di averla ideata. Ora che le è venuta però, non resiste, sente che deve assolutamente metterla in pratica. Si alza di nuovo dal tavolo, il suo corpo snello e sicuro si muove con grazia tra la folla del locale "La Notte delle Stelle". L’aria è densa di profumi dolciastri, sudore e desiderio, mentre le luci stroboscopiche danzano sui corpi nudi degli spogliarellisti. Marinella e le altre ragazze, sedute al tavolo, stanno intanto osservando ad occhi sgranati quello che avviene agli altri tavoli, dove si svolgono scene letteralmente da film porno tra seghe, pompini e schizzate di sborra improvvise che avvengono sotto gli sguardi di tutti. Marinella solleva lo sguardo e nota Silvia allontanarsi, i suoi occhi marroni sono pieni di curiosità ma anche di paura. Cos'altro starà architettando adesso? 

Silvia intanto si avvicina ad un gruppo di tre spogliarellisti, i loro muscoli lucidi di olio e sudore che brillano sotto le luci soffuse. Confabulano tra di loro mentre ogni tanto Silvia allunga con la mano una carezzina ai cazzi. Marinella da quella distanza ovviamente non può sentire. Anche le compagne si scambiano sguardi interrogativi.

Dopo qualche minuto, Silvia torna al tavolo, con un sorriso malizioso dipinto sul volto. I suoi occhi scuri scintillano di eccitazione. I tre spogliarellisti si allontanano e spariscono dietro le quinte. Marinella si sporge in avanti. “Cosa sei andata a fare là?” le chiede con un misto di timore e curiosità.

“Lo scoprirai tra poco,” le risponde Silvia misteriosa. E poi dichiara ad alta voce: “Preparatevi, ragazze. Per voi non c'è scampo stasera.”

Le ragazze si scambiano sguardi nervosi, i loro bicchieri di cocktail tremolanti nelle mani. Continuano a guardare le performance degli altri tavoli. Intanto la sborra di prima si sta lentamente asciugando sul viso di Marinella. "Sai come fanno ad essere subito così duri?" le domanda Silvia di punto in bianco. La sorella ovviamente non ne ha idea. "Nei camerini ci sono delle ragazze, che vengono assunte apposta per fare dei pompini ai ragazzi prima che questi vadano in scena. Sono ragazze normalissime che fanno questo lavoretto per arrotondare, spesso sono studentesse". Marinella la guarda incredula "ma dai, non è vero mi stai prendendo in giro". "No no, ti assicuro che è vero. Una sera che ero qui con alcune mie amiche, prima di andare via ci siamo fermate a parlare un pò con il proprietario del locale. E' stato lui a spiegarcelo, quando gli abbiamo chiesto come facevano." "ma dai, incredibile" dice Marinella. "Magari, se cerchi un lavoretto per quest'estate potresti anche farci un pensierino" scherza Silvia, ed entrambe si mettono a ridere per la battuta. 
"Non sarebbe male, ci penserò" conclude divertita Marinella stando allo scherzo.

Ma ecco che i tre spogliarellisti con cui Silvia aveva parlato poco prima, tornano con un vassoio, accompagnati però da altri otto ragazzi. Sul vassoio, altri bicchieri con nuove bevande. Marinella conta mentalmente: undici uomini, uno per ciascuna di loro. Il suo cuore batte all’impazzata mentre gli spogliarellisti si posizionano davanti a ogni ragazza, i loro cazzi eretti che sembrano sfidare la gravità. Si, deve essere proprio vero, qualcuno deve averli "aiutati". Il vassoio viene appoggiato sul loro tavolo.

Silvia ora si gira verso le compagne di Marinella, prende uno dei bicchieri appena portati in mano, e con un gesto teatrale ordina: “Forza ragazze , incominciate a segare i cazzi. Basta battere la fiacca, anche voi dovete guadagnarvi la serata.”

Marinella fissa il ragazzo davanti a sé, il suo petto ampio e i muscoli tesi che sembrano scolpiti nel marmo. Si sta masturbando per tenersi pronto per lei. Il suo sguardo scende verso il suo pene eretto, pulsante e con la cappella già lucida di pre-sperma.

“Fallo bene, Marinella,” gli dice Silvia “tu ora sei diventata la più esperta del gruppo, devi essere d'esempio per le tue compagne” scherza ridacchiando.

Marinella fa un sorriso, le sue dita si chiudono intorno al membro caldo e duro. Inizia a muoverle su e giù, sentendo il pene pulsare tra le sue mani. Le altre ragazze, seppur titubanti, iniziano a seguire il suo esempio, l’aria è carica di eccitazione. Chiara, una delle compagne di Marinella, ha preso il cellulare e con l'altra mano tiene la fotocamera puntata sul pisello che sta masturbando, vuole fare il video della sega. Silvia le lancia un sorriso di approvazione mentre anche la sua mano bagnata fa "ciaf-ciaf" sul cazzo umido di pre-sperma del suo spogliarellista.

“Bene, bene,” dice Silvia dopo qualche minuto. Le ragazze sono tutte impegnatissime, lei si sente come una maestrina. Ora hanno tutte quante le mani bagnate e scivolose di pre-sperma, il "ciaf-ciaf" adesso è collettivo, quasi un magnifico rumore d'orchestra, e Silvia non manca di farlo notare alle ragazzine. "Sentite ragazze? Questa musica è celestiale". Ora deve fermarle però, o gli spogliarellisti rischiano di venire troppo presto. Ha in mente altri programmi per quella sborra, non va sprecata. “Ora ferme però, sennò vi schizzano subito. Non facciamoli venire troppo presto. Dovete provare anche l'altra cosa. Ora li facciamo riposare qualche minuto e poi riprendiamo". Le ragazze smettono a malincuore, ci avevano preso gusto. Hanno però già intuito cosa intende Silvia per "l'altra cosa". Sono un pò preoccupate, ma d'altro canto dentro di loro è cresciuta ormai una voglia assurda di cazzo. "Silvia, ma dovremo prendere anche la sborra in bocca?", chiede timidamente una di loro, Martina. "Non dovrai solo prenderla in bocca, la dovrai mandare giù senza sprecarne neanche una goccia, altrimenti ti giuro che per punizione farò venire qui altri cinque spogliarellisti e dirò loro di schizzarti in bocca tutti e cinque". A quelle parole Marinella e le altre ragazze non riescono a trattenersi e scoppiano in una risata incontrollata che smorza la tensione, mentre Martina non osa più fiatare. "Non essere preoccupata" le dice materna Silvia per rassicurarla "quando la proverai, la sborra ti piacerà da morire, vedrai" . Martina cerca di mostrarsi tranquillizzata anche se in realtà non lo è per niente. Anche le altre ragazze sono preoccupate ma la libidine che stanno provando sta vincendo ormai qualsiasi timore. "Marinella, tu e le altre, su riprendiamo. Ora però provateli in bocca, vedrete come vi piacerà il sapore.” A parte un paio delle compagne di Marinella, che hanno già avuto esperienze orali con i rispettivi ragazzi, quasi tutte le ragazze sono al debutto assoluto con il sesso orale.

Marinella deglutisce, il suo sguardo che si posa sul pene eretto davanti a sé. Lei si è già data da fare prima con quel cazzo sul palco, per cui il ghiaccio è rotto. Le sue amiche non hanno mai fatto nulla del genere prima, ma il desiderio le spinge ad agire eliminando qualsiasi indecisione. Le vede chinarsi sui cazzi ed aprire la bocca. Marinella si sporge in avanti, le sue labbra che sfiorano la punta del membro, sentendo il sapore intenso sulla lingua. Chiude gli occhi, concentrandosi sulle sensazioni, mentre inizia a muovere la testa su e giù, le sue mani che sostengono il pene.

Marinella inizia ad ansimare dall'eccitazione, sente il sangue pulsarle nelle orecchie, il suo corpo che risponde al ritmo del piacere. Le altre ragazze la imitano, i loro gemiti che si mescolano ai sospiri degli spogliarellisti. Silvia, la maestrina, è la più brava ed esperta. Il suo spogliarellista geme di piacere, il suo corpo teso mentre si avvicina all’orgasmo. Quando è il momento di venire, si allontana dalla bocca di Silvia, per seguire le istruzioni che lei aveva dato loro prima, quando aveva organizzato la cosa allontanandosi dalle altre. Fa appena in tempo, il membro schizza un getto abbondante di sperma direttamente nel bicchiere, che Silvia ha posizionato prontamente davanti al suo cazzo. Schizzate abbondanti e dense si mescolano al cocktail che Silvia aveva da poco ordinato.

“Ecco qui,” dice Silvia, trionfante. “questo che vedete è il nettare che apprezzerete tra poco. Forza con quelle bocche, finite i vostri lavoretti e brindiamo, ragazze. E ricordate, più ciucciate bene più sborra vi daranno in premio i vostri maschietti!” e scoppia in una risata divertita.

Marinella la guarda, sempre più eccitata anche a causa delle parole della sorella. Silvia alza il calice, il liquido bianco che si mescola al cocktail colorato. “Devo farlo anch’io?” chiede Chiara, che presa dall'eccitazione sessuale non ci sta capendo più nulla.

“Tutte dovete farlo,” risponde Silvia, il suo sguardo che sfida le ragazze "Stasera non permetterò che qualcuna di voi vada via senza avere ancora assaggiato la sborra. Il problema casomai è che dopo non potrete più farne a meno.”

Le ragazze prendono tutte i bicchieri in mano. Marinella guarda lo spogliarellista davanti a sé, il suo membro ancora eretto e pulsante. Ha ancora in bocca il buonissimo sapore dello sperma ricevuto sul palco, che le ha dato una gran voglia di riceverne ancora. Certo che se i loro genitori sapessero cosa gli sta facendo fare la sorellona.... Con un sospiro rassegnato, prende il suo bicchiere e lo posiziona davanti alla cappella. Lo sega con foga. Lo spogliarellista ansima, il suo corpo che si tende mentre si avvicina all’orgasmo. Ecco che getti caldi e abbondanti di sperma biancastro schizzano nel calice, mescolandosi al suo cocktail. Le altre ragazze, poco alla volta, con i musi bagnati dal succo della loro opera, guardano i loro uomini fare altrettanto. Nella concitazione, qualche schizzo immancabilmente finisce per mancare il calice finendo sui vestiti o direttamente sulla pelle delle ragazze che lanciano gridolini di divertimento. Silvia raccoglie un pò di sborra dal braccio della sorella portandoselo in bocca, lanciandole nel mentre uno sguardo divertito.

Riempiti tutti i bicchieri con l'ingrediente libidinoso, Silvia lancia il brindisi, augurando salute a tutte. Poi è la prima a portare alla bocca il contenuto del bicchiere, bevendo a piccoli sorsi e lanciando piccoli mugolii di piacere a sottolineare la bontà di quello che sta bevendo. Le ragazzine la guardano divertite.

Marinella osserva il liquido bianco e torbido che contrasta con il rosso della bevanda, il suo stomaco che si contorce in un misto di eccitazione e timore. Ma poi, con un gesto deciso, alza il bicchiere ed inizia a mandare giù, il sapore salato e amaro che le riempie la bocca. Chiude gli occhi, assaporando quel gusto unico, mentre le altre ragazze sono pronte ad imitarla. 

“Allora com’è?” domanda Silvia, il suo sguardo che si posa su ciascuna ragazza.

“È... incredibile,” risponde Marinella ancora ansimante, il volto arrossato. “Mmmh buonissima insieme al cocktail. Non avrei mai pensato che la sborra mi poteva piacere così tanto.”

"forza ragazze, anche voi". Le compagne di Marinella osservano i calici un'ultima volta, poi una dopo l'altra si fanno coraggio e bevono.. tutte, e fino all'ultima goccia. Bevono la calda sborra che hanno appena munto.

Le annuiscono, i loro volti pieni di entusiasmo. “È la cosa più buona che abbia mai assaggiato,” dice una di loro, leccandosi le labbra. “Quasi quasi sarebbe da tornare qui ogni settimana a bere sborra.” propone un'altra. Ridono tutte.

Anche Silvia ride, il suo sguardo orgoglioso mentre osserva le ragazze. “Visto? Vi avevo detto che vi sarebbe piaciuto. La sborra è fantastica, e stasera l’avete scoperto. Ora ne vorrete sempre.. per la gioia di tutti i maschietti che vi incontreranno.” e tutte scoppiano in risate.

Marinella si sente trasformata, il suo corpo che pulsa di un desiderio nuovo e intenso. Guarda Silvia, la sua sorella maggiore, con un misto di ammirazione e gratitudine. “Grazie, Silvia,” dice, la sua voce sincera. “E' stata una serata fantastica”.

Continua..
scritto il
2025-07-03
2 . 7 K
visite
2 8
voti
valutazione
7.2
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.