Baci randagi
di
Anonimo
genere
incesti
- Sei stanco?
- No. E tu?
- Nemmeno io.
- Pensavo che la testa mi scoppiasse quando ho avuto l'orgasmo.
- Stavolta hai goduto per davvero?
- Umm... Si... Direi proprio di si. E tu?
- Anch'io.
- Tutto qui? Non sai dire nient'altro?
- Beh, posso assicurarti che mi piace come lo succhi.
- Dai, non fare il cretino.
- Dico davvero, ormai lo dovresti sapere.
- Beh, in quei momenti ti sento molto partecipe. Ah!...Ah!...
- Perché ridi?
- Sono pazza, lo sai.
- Si, certo che lo so.
- Ti piace toccarmela?
- Ti disturba se te la tocco come sto facendo ora?
- No, ma sono imbarazzata quando lo fai.
- Perché?
- Perché si.
- Non c'è ragione. Mi piace sentirtela bagnata come l'hai adesso.
- A me invece m'imbarazza.
- Vuoi dire che non provi piacere mentre ti tocco?
- Tutt'altro, mi eccito tantissimo.
- E allora?
- Allora cosa?
- Ti amo.
- Non si dicono queste cose, lo sai.
- È la verità.
- Cambiamo discorso.
- Perché non parlarne invece?
- Perché no.
- Dillo un altra volta che ti piace farti accarezzare la passera.
- Si, certo che mi piace, lo sai.
- Che cosa senti?
- Beh, non è semplice descrivere le sensazioni che provo.
- Provaci.
- Uffa! Hai deciso di mettermi in imbarazzo allora.
- Beh, io potrei raccontarti cosa provo mentre me lo spompini.
- Lo so già.
- Lui cosa prova mentre glielo succhi.
- Sai benissimo qual'è il rapporto fra me e Lui. Non è come te, non mi chiede mai di succhiarglielo.
- Perché?
- Non gli piace fare sesso. Se dipendesse da Lui non lo faremmo mai. Te l'ho detto, no?
- Difficile da credersi. Ma è sempre stato così?
- Solo con te ho conosciuto la gioia di essere amata.
- Ti masturbi ancora?
- Meno di prima, ma lo faccio ancora.
- Perché?
- È un piacere molto particolare. È qualcosa di trascendentale. Tu lo fai?
- Tutti i giorni.
- Scherzi?
- No, dico davvero.
- Ma dai.
- E il mio cazzo ti piace?
- Certo. Non voglio che altre donne lo condividano con me. Sono gelosa lo sai.
- E allora dimostramelo. Fatti inculare.
- Hai l'uccello che si sta rizzando o è una mia sensazione?
- Non cambiare discorso. Fatti inculare, dai!
- Quest'argomento lo abbiamo affrontato parecchie volte. Non voglio, lo sai. È inutile che insisti.
- Guarda come è diventato duro. Toccamelo.
- Si, lo so. Hai un bel cazzo. Ti conosco bene.
- Ma toccamelo, dai.
- Ecco, l'ho nella mano.
- E allora?
- E allora cosa?
- Non ti va di essere inculata?
- Uffa!!
- Dai, vieni qua, sciocchina. Abbracciami.
- Non ferirmi, ti prego, non farlo più.
- Baciami!
- Umm...
- Beh, tutto qui?
- Come sarebbe a dire tutto qui?
- Puoi fare di meglio.
- Come?
- Succhiamelo!
- Ma abbiamo appena...
- Succhiamelo!
- Ma...
- Ecco così, brava... così.....
- Non ti stanchi mai? Come fai ad avere l'uccello sempre pronto all'uso.
- E tu allora, non sei mai sazia del mio seme?
- No, mai. Lo sai.
- Quel che so è che mi piace stare insieme con te. Accarezzare i tuoi seni, sfiorarti il ventre, toccare il viso.
- Non dirmi queste cose, ti prego.
- È così.
- I miei seni sono avvizziti e la pelle ha perso la freschezza di un tempo.
- Mi piaci così.
- Ho iniziato a tingermi i capelli...
- Lo so.
- Mi desideri lo stesso.
- Si.
- Beh, forse è ora che ci mettiamo a dormire. Domani hai l'esame all'università, mica vorrai prendere diciotto eh...
- Notte, mamma.
- Anche a te, figliolo.
- No. E tu?
- Nemmeno io.
- Pensavo che la testa mi scoppiasse quando ho avuto l'orgasmo.
- Stavolta hai goduto per davvero?
- Umm... Si... Direi proprio di si. E tu?
- Anch'io.
- Tutto qui? Non sai dire nient'altro?
- Beh, posso assicurarti che mi piace come lo succhi.
- Dai, non fare il cretino.
- Dico davvero, ormai lo dovresti sapere.
- Beh, in quei momenti ti sento molto partecipe. Ah!...Ah!...
- Perché ridi?
- Sono pazza, lo sai.
- Si, certo che lo so.
- Ti piace toccarmela?
- Ti disturba se te la tocco come sto facendo ora?
- No, ma sono imbarazzata quando lo fai.
- Perché?
- Perché si.
- Non c'è ragione. Mi piace sentirtela bagnata come l'hai adesso.
- A me invece m'imbarazza.
- Vuoi dire che non provi piacere mentre ti tocco?
- Tutt'altro, mi eccito tantissimo.
- E allora?
- Allora cosa?
- Ti amo.
- Non si dicono queste cose, lo sai.
- È la verità.
- Cambiamo discorso.
- Perché non parlarne invece?
- Perché no.
- Dillo un altra volta che ti piace farti accarezzare la passera.
- Si, certo che mi piace, lo sai.
- Che cosa senti?
- Beh, non è semplice descrivere le sensazioni che provo.
- Provaci.
- Uffa! Hai deciso di mettermi in imbarazzo allora.
- Beh, io potrei raccontarti cosa provo mentre me lo spompini.
- Lo so già.
- Lui cosa prova mentre glielo succhi.
- Sai benissimo qual'è il rapporto fra me e Lui. Non è come te, non mi chiede mai di succhiarglielo.
- Perché?
- Non gli piace fare sesso. Se dipendesse da Lui non lo faremmo mai. Te l'ho detto, no?
- Difficile da credersi. Ma è sempre stato così?
- Solo con te ho conosciuto la gioia di essere amata.
- Ti masturbi ancora?
- Meno di prima, ma lo faccio ancora.
- Perché?
- È un piacere molto particolare. È qualcosa di trascendentale. Tu lo fai?
- Tutti i giorni.
- Scherzi?
- No, dico davvero.
- Ma dai.
- E il mio cazzo ti piace?
- Certo. Non voglio che altre donne lo condividano con me. Sono gelosa lo sai.
- E allora dimostramelo. Fatti inculare.
- Hai l'uccello che si sta rizzando o è una mia sensazione?
- Non cambiare discorso. Fatti inculare, dai!
- Quest'argomento lo abbiamo affrontato parecchie volte. Non voglio, lo sai. È inutile che insisti.
- Guarda come è diventato duro. Toccamelo.
- Si, lo so. Hai un bel cazzo. Ti conosco bene.
- Ma toccamelo, dai.
- Ecco, l'ho nella mano.
- E allora?
- E allora cosa?
- Non ti va di essere inculata?
- Uffa!!
- Dai, vieni qua, sciocchina. Abbracciami.
- Non ferirmi, ti prego, non farlo più.
- Baciami!
- Umm...
- Beh, tutto qui?
- Come sarebbe a dire tutto qui?
- Puoi fare di meglio.
- Come?
- Succhiamelo!
- Ma abbiamo appena...
- Succhiamelo!
- Ma...
- Ecco così, brava... così.....
- Non ti stanchi mai? Come fai ad avere l'uccello sempre pronto all'uso.
- E tu allora, non sei mai sazia del mio seme?
- No, mai. Lo sai.
- Quel che so è che mi piace stare insieme con te. Accarezzare i tuoi seni, sfiorarti il ventre, toccare il viso.
- Non dirmi queste cose, ti prego.
- È così.
- I miei seni sono avvizziti e la pelle ha perso la freschezza di un tempo.
- Mi piaci così.
- Ho iniziato a tingermi i capelli...
- Lo so.
- Mi desideri lo stesso.
- Si.
- Beh, forse è ora che ci mettiamo a dormire. Domani hai l'esame all'università, mica vorrai prendere diciotto eh...
- Notte, mamma.
- Anche a te, figliolo.
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