Ricordi - 5
di
Marta50
genere
tradimenti
La visita dal ginecologo che mi prescrisse la pillola di fatto segnò l'inizio della fase-2 del "periodo del cazzo". Ovviamente riferii a Renato della visita e lui si mostrò perplesso: "Hai deciso di prendere la pillola, sei andata da un ginecologo, assieme alla Mimma, per fartela prescrivere e io non ne so niente?" "No, vedi, non è che io abbia deciso di prendere la pillola, ma sono andata da questo ginecologo molto bravo che la Mimma conosce per sapere quale pillola prendere nel caso decidessi di assumerla. E' diverso" "D'accordo, ma non potevi dirmelo? Perchè hai voluto tenermi all'oscuro? E poi come mai c'è la Mimma di mezzo?" "In realtà volevo farti una sorpresa e poi ritenevo che la cosa non fosse così importante. Che ci sia di mezzo la Mimma è normale: lavoriamo insieme e mi confido con lei" "Le racconti anche delle scopate che facciamo?" "Beh, insomma... Diciamo che lei sa che a letto sei molto bravo" "Ah! Andiamo bene..." "Guarda che lei sa dispensare consigli utili grazie anche alle esperienze vissute sulla propria pelle" "Esperienze non proprio positive, visto che non è sposata..." "Ma è dalle esperienze negative che si possono trarre i più importanti insegnamenti. E poi, credimi, la Mimma non è una che va a spiattellare in giro i miei affari. Proprio perchè i pettegolezzi su di le l'hanno penalizzata sta bene attenta a non fare altrettanto" "Va bene, se lo dici tu... Comunque, hai intenzione di prenderla la pillola?" "Ci sto pensando seriamente. Quando abbiamo chiavato senza il preservativo ho provato sensazioni più intense delle altre volte. E' più bello, sicuramente. La Mimma mi ha detto che per lei non c'è stata la minima controindicazione, anzi mi ha detto che nel giro di tre mesi i dolori premestruali si sono attenuati sino quasi a sparire e che il ciclo le dura solo tre giorni, tre giorni e mezzo. Inoltre, lei che non era regolarissima è diventata puntuale come un orologio svizzero. Insomma, mi ha detto di superare i pregiudizi dovuti alla novità (le novità sono sempre difficili da accettare all'inizio) e che assumendo la pillola ci sono solo vantaggi" "Quindi sei intenzionata a..." "Credo di si. Adesso aspetto le mestruazioni del 16 giugno (dovrebbero arrivare quel giorno) e intanto decido. Ma penso di si" "Va bene. E' giusto che una simile decisione sia tu a prenderla. Sappi, comunque, che è una decisione che a me piace". Così fu. Iniziai a prendere la pillola e, come mi aveva detto la Mimma, non ci furono controindicazioni neppure per me. Ora di settembre il ciclo iniziò a durarmi tre giorni, dolori premestruali al minimo (soprattutto al seno) e puntualità totale nell'arrivo della "pioggia". Poter fare l'amore senza protezioni, poi, significò un ulteriore passo avanti. Insomma, dare ascolto alla Mimma mi aveva migliorato l'esistenza e così decisi di ascoltarla in toto. Dopo la terza volta dissi a Simone che non era il caso ci rivedessimo, quando Attilio non mi chiamò più non andai a cercarlo e così Renato rimase il solo, come secondo la Mimma era giusto che fosse, a venire a letto con me. Con Renato la fantasìa a letto era al potere. Scopavamo in varie posizioni (missionario-tenaglia-pecorina-palla-cucchiaino- carriola-amazzone-io sopra guardandolo in faccia o girata, ecc.), i preliminari potevano, dai baci, prevedere sesso orale, spagnola, infracosce... senza mai nulla di preordinato. Sempre, o quasi, mi faceva venire tre volte prima di venire lui, sapeva portarmi all'estremo limite con mio massimo godimento. E capitava abbastanza spesso che, anzichè dentro la figa, mi sborrasse addosso e poi mi spalmasse la "crema" sul corpo. Di più; avevo imparato a mandare inghiottire la sborra, e quindi quando avevo la mie cose e lo soddisfacevo con la bocca perchè il sesso anale non mi piaceva, il "servizio" era completo. In vita mia non ho mai goduto tanto come con lui e quei mesi successivi all'assunzione della pillola da parte mia ne rappresentarono l'apice. Però... Però il mio legame con Renato stava diventando, di giorno in giorno, sempre più fisico. Apprezzavo tutto di lui, ma non concepivo di vederlo senza, prima o poi, farmi una bella chiavata. Ne parlai alla Mimma, lai mi mise in guardia, ma il mio istinto aveva sempre il sopravvento. Al punto che in un paio di occasioni scopai anche con le mestruazioni. Non sapevo vivere senza il cazzo, insomma. E un bel giorno arrivò la cartolina precetto... Nonostante i buoni uffici di Benito, l'amante di sua madre e titolare della Benplastic (la ditta dove Renato lavorava), non ci fu modo di evitare il servizio militare. Del resto, con lo stipendio che prendeva sua madre, era praticamente impossibile farlo passare come sostegno di famiglia. La partenza era per domenica 8 febbraio 1970, destinazione che non sto qui a dire ma distante, nell'Italia centrale. Prendemmo nota della data, ma la ignorammo volutamente. Ci rendemmo conto dell'imminente partenza solo la domenica prima, l'1 febbraio, quando uscendo a tarda sera da casa mia dopo una bella chiavata Renato mi disse: "Fra sette giorni non sarà così". Ci immalinconimmo, anche perchè il giorno dopo erano attese le mestruazioni (che puntualmente arrivarono) e ci sbarrarono, fino al giovedì, la strada del sesso. Poi fu tutto uno scopare le sere che da giovedì portarono a sabato, quando attorno a mezzanotte ci salutammo. Di proposito non volli accompagnarlo alla stazione la mattina seguente, per evitare di mettermi a piangere. Ma piansi lo stesso pensandolo sul treno, il giorno dopo. Domenica 8 febbraio fu un giorno tristissimo. Ma giovedì 12, per caso, incontrai per strada Walter, quel simpatico "fuori di testa" che stava con la Giulia al tempo in cui ebbi le prime esperienze con Attilio. Parlammo un po'. Gli dissi che il mio ragazzo era partito per la naja e, prima di salutarci, lui mi chiese: "Visto che sei sola, perchè non ci vediamo domenica?" "Volentieri" risposi. "Ci vediamo alle 14 e 30 sotto casa tua?" "D'accordo". E in quel momento, di fatto, cominciò la terza fase del "periodo del cazzo". (continua)
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