Ricordi - 6
di
Marta50
genere
tradimenti
Mancano un paio di minuti alle 14 e 30 di domenica 15 febbraio 1970. Scendo le scale, vado in cortile, esco dal portone e vedo la 128 blu di Walter che sta arrivando. Salgo sull'auto, un rapido saluto e lui dice: "Andiamo!" "Dove?" "Andiamo!" "Va bene... andiamo!". Durante il tragitto parliamo del più e del meno, finchè arriviamo davanti a un dancing aperto da poco dove io non ero mai stata. Prima di entrare andiamo a berci un caffè nel bar lì accanto, visto che l'inizio delle danze è fissato per le 15, dopodichè entriamo. Il locale è carino, sobrio nell'arredamento ma funzionale, piuttosto grande per l'epoca visto che è per circa 300 persone. Walter saluta un paio di ragazzi e una ragazza, con la quale dice di essere stato insieme qualche mese prima, poi concentra le sue attenzioni su di me. Balliamo un po', poi ci rechiamo al bar dove beviamo "analcolico" (due ginger) e torniamo in pista. Musica molto gradevole, ben suonata da un gruppo in gamba e, attorno alle 17, Walter mi fa: "Andiamo a casa mia?" "Volentieri". E usciamo. Lui abita al quinto piano di un condominio un po' periferico situato quasi dall'altra parte della città rispetto alla casa di ringhiera ristrutturata dove abito io. Anche lui vive da solo (e si vede...) in un appartamentino al quinto piano. Entrati in casa, chiusa la porta e appoggiati i cappotti sull'attaccapanni che sta in anticamera, Walter mi stringe con vigore, mi bacia con passione e io rispondo con altrettanta passione. In un lampo ai baci si aggiungono toccamenti vari, con le sue mani che mi sbottonano la camicetta, mi estraggono i seni che vengono avidamente succhiati, poi le mani scendono sotto la gonna, mi palpano il culo prima di spostare le mutandine e titillarmi la figa. Io comincio ad andare piacevolmente fuori giri, tanto che gli dico: "Ma dobbiamo stare qui in anticamera?". Ci fiondiamo, quindi, in camera da letto. Non ci metto molto a ritrovarmi con indosso unicamente le calze e il reggicalze, lui ha solo la maglietta della salute e allora ci tuffiamo (letteralmente) sul letto, un matrimoniale che, come il mio, è un po' più grande rispetto allo standard. La pomiciata riprende alla grande, anch'io ne divento parte attiva non appena scopro il suo bel cazzo svettante e già duro come il marmo, e soprattutto le sue splendide palle: tonde, grosse, un inno alla virilità. Gli bacio l'uccello, gli carezzo e bacio le palle, mentre lui con mani e lingua seguita a sollecitarmi le zone erogene, compreso l'ano. A un certo punto mi infila due dita nella figa e comincia un su e giù che progressivamente aumenta di velocità fino a farmi scoppiare in un orgasmo-super che mi manda letteralmente k.o. anche perchè lui non si ferma nonostante i miei inviti e i miei urletti. Già, urletti, da parte mia che solitamente non andavo oltre i mugugni. Per fermare la "giostra" mi devo divincolare e, tra non poche difficoltà, tirarmi su per riuscire a togliere le sue dita dalla mia figa. Casco stremata sul letto ansimante, ma lui non mi dà tregua. Mi bacia con passione, mi tocca, io faccio fatica a respirare e sono decisamente fuori controllo. Passa poco e vedo che lui dal comodino estrae un preservativo. "Non scartarlo - gli dico - non serve, prendo la pillola". Così glielo prendo un po' in bocca, più per baciarlo che per pomparlo, lo guardo in faccia e gli dico: "Dai, mettilo dentro!" Il flash che provo non appena il suo cazzo entra in me somiglia a una scossa elettrica ad alto voltaggio. Diamo vita a una chiavata davvero super, lui è un piacevolissimo martello capace di mandarmi fuori giri ad ogni colpo. Godo alla stragrande, e quando l'orgasmo ha il sopravvento su di me lui capisce, ignora il mio invito a fermarsi ma in breve scoppia pure lui. E letteralmente mi allaga. Vorrei restare un po' a letto a sbollire, ma devo evitare di sporcare la coperta non avendo avuto l'accortezza di mettere un asciugamano sotto il culo. Così mi metto una mano sotto la figa e corro sul bidet. Mentre mi sto lavando arriva anche lui che si sciacqua l'uccello al lavandino. "Ma tu fai sempre così tanta sborra?" gli chiedo. "Si, ne faccio tanta. Magari oggi era un po' più del solito perchè era da una settimana che non sborravo, però non è una novità che ne faccia tanta. Tanto che quando chiavo col preservativo perchè la ragazza non prende la pillola, al momento di scoppiare esco. So che non dovrebbe essere necessario, ma non si sa mai..." "Certo che con le palle che ti ritrovi produrne tanta è normale... Hai delle palle stupende" "Ma dai! Ti piacciono le mie palle?" "Si, tanto. E mi piace pure il tuo cazzo, perchè lo sai usare benissimo" "Tu hai una splendida figa" "Ma è piccolina..." "Proprio per questo. E' avvolgente, la senti attorno all'uccello in un modo che... Non so dire, ma è una sensazione fantastica" "Va là, che ti piaceva di più la figa della Giulia..." "Ti sbagli. Forse era più accattivante da vedere, con quelle labbra più pronunciate, con quel grilletto più evidente. Ma la tua è migliore, perchè quando sei dentro... E poi alla Giulia piace molto il cazzo, ma non è una grande chiavatrice. Durante l'amplesso è piuttosto passiva. Tu, invece... Si vede che il tuo ragazzo ti ha insegnato per bene..." "Effettivamente... Lui è molto bravo perchè sa trattenere l'eiaculazione, e quindi riesce a farmi venire tre volte. Con pazienza mi ha insegnato certe cose... ma perchè mai stiamo a parlare del mio ragazzo? Adesso sono qui con te, ben felice di esserlo, il resto non conta. Piuttosto, la prossima volta portiamo a letto un asciugamano, così me lo metto sotto il culo e possiamo goderci insieme a letto il "dopo" per un po'" "A proposito, a quando la prossima volta?" "Fai tu" "Va bene martedì sera? Vengo a prenderti alle nove..." "Va bene, certo". Ci rivestimmo, tornammo a casa mia, un bacio sotto il portone e via. Renato, a quel punto, era assai più lontano dei non pochi chilometri che ci separavano. La terza fase del "periodo del cazzo" aveva ormai preso corpo.
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