Psicologia dei corpi

di
genere
dominazione

Quando due corpi si incontrano e si muovono all'unisono, in quella danza sinuosa, a volte incestuosa e violenta, la fusione non tocca solo i recettori posti nei meandri della carne calda, ma arriva alle sinapsi, a quella parte recondita della mente, l'unica in grado di dar vita alla più alta esplosione dell'essere umano, l'orgasmo. I corpi si uniscono nella danza erotica del sesso animale, in cui entrano in gioco le paure, i desideri nascosti di sopraffare l'altro o di sottomettersi a lui. Fu così che quel nostro primo incontro, al di fuori delle solite cene tra amici, fu più uno scontro tra la sua mente e la mia. Ormai è chiaro come io avessi sempre diretto magistralmente gli incontri sessuali con gli uomini, devoti che pendevano dalle mie labbra. Quella notte fu diversa, dal sapore dolce amaro di uno Jagermeister, ingerito voracemente subito dopo un'inebriante cheesecake alla fragola. Il dolce e l'amaro che si fondono, conturbando le viscere dello stomaco, scivolando sul basso ventre, percorrendo delicatamente la prominenza del clitoride, per poi affondare prepotentemente nel canale del piacere. Un'esplosione di fluidi corporei, gemiti, urla. Un dimenarsi selvaggio del mio corpo sotto le sue sapienti mani, desiderose del mio piacere. Fu un abbraccio erotico tra una mente dominante -la mia- e una forse più arrendevole -la sua- a dar vita a questo capovolgimento di ruoli, dove io ero la sottomessa e lui il direttore di orchestra. Fu un'atroce melodia, che sancì i nostri ruoli, in un patto non detto che avrebbe inaugurato il più pericoloso gioco della mia vita, quello di una schiava devota al suo padrone. Tratto dall'8 marzo, decisamente alternativo, di una schiava.
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2025-04-19
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