Gianna & me (2a. Parte)

di
genere
saffico

Pochi istanti dopo eravamo nella sua camera, inginocchiate sul suo letto e lei mi disse:
- Tesoro, ora puoi toccarmi dove e come tu vuoi, anch'io lo desidero tanto -

Cosí iniziai a sbottonarle quel vestito, in fondo lo desideravo già da tanto vederla nuda, goderla con gli occhi prima che con le mani. Sotto il vestito viddi il suo seno bianco, sodo con i capezzoli turgidi.
Le sue mutandine bianche erano semplici ma davano a me un effetto di sessualiità fin'ora a me sconosciuta. Appoggiando le mani sull'orlo dell'elastico le feci scendere piano scoprendole i riccioli della sua micetta che viddi brillante di rugiada, la macchia nel tessuto la scoprii poi, quando le mutandine scendevano verso le ginocchia.


Era meravigliosa nella sua nudità, io la guardavo quasi non credendo che fosse vero quel che in quel momento vivevo e provavo. Le mie mani sfioravano leggermente diverse parti di quel meraviglioso corpo che mi metteva in estase. Quell'effetto sui miei polpastrelli al contatto era inebriante, come accarezzare seta calda. Lei mi guardava col suo sguardo dolce ed io sentii di nuovo quel desiderio ...
- Anche tu, anche tu Gianna fai quello che vuoi, spogliami anche tu e toccami come e dove vuoi -

In poco tempo ero nuda anch'io di fronte a lei ma quello che provai in quei pochi minuti fu come volare, essere senza peso, sentire le sue mani che mi sfilavano i vestiti, le carezze di quelle dita sul mio seno, le spalle, il ventre, poi lo scorrere infinito
delle mutandine, anche quelle con una piccola macchia di umidità uscita dalla mia micetta, anche i miei piccoli capezzoli erano turgidi e reagivano ad ogni sottile carezza.

Mi distese sul letto e le sue mani iniziarono il viaggio passionale che mai dimenticherò, erano come lievi fiocchi di lava ardente che scivolavano sulla mia pelle, le sue labbra seguivano e lasciavano sensazioni fino allora sconosciute inebriandomi. La scia umida che lasciava mi faceva venire brividi. Io ero come in trance, quello che succedeva lo vivevo ovattato ma contemporaneamente intenso.
Le sue dita sulla mia farfallina mi dettero il resto, appena lei iniziò ad accarezzare il mio gioiellino e con la lingua si insinuó attraverso le ali per assaporare il mio

miele alla foce, io setii come un fulmine che si sfilò dal bassoventre, per attraversare il cervello fino alla punta dei capelli, mai avevo provato un piacere simile accarezzandomi nelle notti solitarie nel mio letto.

Non sono in grado di dire quanti orgasmi abbia avuto in quel poco tempo mentre lei mitteneva sotto di sé massaggiando, leccando il mio fiorellino appena sbocciato. Non mi permise di contraccambiare nello stesso modo, ma per me fù molto eccitante quando mi permise di accarezzarle la sua micetta, scoprirla con le mie mani, massaggiarle il suo gioellino rosso e gonfio, pieno di passione, e quale piacere per me vederla godere sotto le mie carezze, esaltarsi quando le mie dita la penetravano, per me la prima volta che sentivo questo effetto di muschio bagnato caldo. Il suo profumo mi intrigava e riportava su livelli all'orlo del prossimo orgasmo.

Questa fù la mia prima esperienza al femminile, un emozione che non ha paragoni con quello che ho provato poi, queste paio d'ore rimarranno per sempre uniche.

Scrivere di questo mi porta ad un livello di estasi quasi surreale, anche questo è godere. Spero abbia fatto risvegliare anche a te desideri e forse anche ricordi altrettanto unici.
scritto il
2010-06-22
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