Prime ed ultime eccitazioni
di
honda
genere
etero
chi pensa di leggere un racconto erotico si sbaglia, una parte è vera, l'altra è immaginazione.
sono già su di età, ho 58 anni, pero ci sono dei ricordi che non si cancellano, ero sempre ingenuo, i miei nonni, contadini, tanti zii e tante zie, ma una in particolare, la più giovane, che doveva avere i suoi primi turbamenti, mi invitava a giocare in camera sua, ma non era un gioco, mi tirava giu i calzoncini, a quel tempo corti, estate e inverno e mi trastullava, controllava come ero fatto, me lo prendeva anche in bocca, ma io ero acerbo, non avevo ancora stimoli sessuali, non ricordo se mi faceva vedere le tette o il cespuglio per eccitarmi ma ricordo che per farmi stare zitto alla fine mi dava dieci lire. questo ricordo è rimasto sempre con me, quante volte ho pensato di dirgli qualcosa ma non ho avuto mai il coraggio, forse per il rispetto al marito, ai miei cugini ma questo non vuol dire che non mi sono eccitato al pensiero, forse sto aspettando che rimanga sola ( il più tardi possibile per rispetto ma sogno di vedere i suoi occhi quando avrò il coraggio di parlare, non può aver dimenticato, potrà darmi anche due schiaffi ma non potrà mettersi ad urlare quando le farò sentire che non sono più un bambino e quando me lo prendera in bocca lo sentirà crescere, me lo deve, ora puole vedere come mi eccito, chiudo gli occhi ed é come se fossi li,un giorno le alzo la sottana, l'altro le tiro giu i pantaloni, le abbasso le mutande e la prendo piano piano, voglio che senta quanto l' ho desiderata in tutti questi anni, l' afferro, la struscio la tocco, metto le mani tra il suo sedere mentre mi abbraccerà per sentirmi meglio fino a che la sentirò gemere, guardandomi e chiudendo gli occhi sento quando viene, una cosa bella, sento il suo trasporto, vuole essere mia e voglio essere suo, è una cosa dolcissima, me lo deve !!
sono già su di età, ho 58 anni, pero ci sono dei ricordi che non si cancellano, ero sempre ingenuo, i miei nonni, contadini, tanti zii e tante zie, ma una in particolare, la più giovane, che doveva avere i suoi primi turbamenti, mi invitava a giocare in camera sua, ma non era un gioco, mi tirava giu i calzoncini, a quel tempo corti, estate e inverno e mi trastullava, controllava come ero fatto, me lo prendeva anche in bocca, ma io ero acerbo, non avevo ancora stimoli sessuali, non ricordo se mi faceva vedere le tette o il cespuglio per eccitarmi ma ricordo che per farmi stare zitto alla fine mi dava dieci lire. questo ricordo è rimasto sempre con me, quante volte ho pensato di dirgli qualcosa ma non ho avuto mai il coraggio, forse per il rispetto al marito, ai miei cugini ma questo non vuol dire che non mi sono eccitato al pensiero, forse sto aspettando che rimanga sola ( il più tardi possibile per rispetto ma sogno di vedere i suoi occhi quando avrò il coraggio di parlare, non può aver dimenticato, potrà darmi anche due schiaffi ma non potrà mettersi ad urlare quando le farò sentire che non sono più un bambino e quando me lo prendera in bocca lo sentirà crescere, me lo deve, ora puole vedere come mi eccito, chiudo gli occhi ed é come se fossi li,un giorno le alzo la sottana, l'altro le tiro giu i pantaloni, le abbasso le mutande e la prendo piano piano, voglio che senta quanto l' ho desiderata in tutti questi anni, l' afferro, la struscio la tocco, metto le mani tra il suo sedere mentre mi abbraccerà per sentirmi meglio fino a che la sentirò gemere, guardandomi e chiudendo gli occhi sento quando viene, una cosa bella, sento il suo trasporto, vuole essere mia e voglio essere suo, è una cosa dolcissima, me lo deve !!
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