Viaggio in Tunisia
di
Passionella
genere
orge
Era da tempo che volevo fare un viaggio in Tunisia. Carlo, mio marito, era restio perché sosteneva che io avessi un debole per i nord africani. Non si sbagliava: da sempre avevano stimolato le mie fantasie sessuali, ma mai avevo avuto modo di soddisfarle. Le mie insistenze e strategie tipicamente femminili avevano finalmente ottenuto il loro scopo e partimmo alla volta di Tunisi.
Nel programma c’era anche una incursione nel deserto. Non ci affidammo ad un viaggio organizzato; preferimmo organizzarci tutto da soli. Entrammo in questa agenzia che forniva assistenza con guida.
Dopo un giorno di marcia ci trovammo nel pieno del deserto. Stavamo seguendo la pista quando venimmo fermati da una tribù beduina. Erano sette uomini che viaggiavano su cammelli. Iniziarono a parlottare con la guida, fino a che la discussione degenerò. I sette beduini armi alle mani minacciarono la guida che si rivolse a mio marito:
“Dicono che se non paghiamo immediatamente 5. 000 dollari ci prenderanno in ostaggio”.
“Ma noi non abbiamo 5. 000 dollari! “.
La guida si rivolse nuovamente ai beduini che dissero qualcosa indicandomi ripetutamente. Avevo una camicetta bianca dalla quale trasparivano i rosa dei capezzoli.
Una gonna larga che nascondevano due belle gambe affusolate. Sono sempre stata particolarmente pudica e non osavo pensare che potessi essere diventata oggetto di trattativa. La guida si rivolse nuovamente a mio marito e gli disse che avrebbero tenuto me come ostaggio.
Quel bastardo non tentò nemmeno di ribattere e mi disse di comprendere la situazione.
Mi tremavano le gambe ma non avevo nessuna altra possibilità.
Il loro capo mi fece salire sul cammello e mi cinturò la vita sbirciando dalla camicetta e carezzandomi le gambe. Era solo un presagio.
Arrivammo ad un accampamento e mi fecero accomodare in una tenda. Mi lasciarono sola.
Il sole tramontò e mi addormentai stanca e snervata dalla situazione.
Mi svegliai poco dopo. I sette beduini entrarono nella tenda e cominciarono a girarmi intorno. Capii le loro intenzioni. Tentavo di allontanarmi ma per sfuggire a chi avanzava finivo per avvicinarmi ad un altro che toccava il mio corpo. Un seno, il culo.. Il girotondo venne interrotto dal più alto dei beduini che mi prese alle spalle.
Alzò lentamente la gonna, scoprendo le bianche cosce fino allo slip. Da sotto infilò il dito che infilò in figa. Gemetti, e anche gli altri si avvicinava. Ancora vestita mi avevano sollevato di peso e sentivo mani dappertutto. Pian piano mi sbottonarono la camicetta liberando i seni e sollevarono la gonna strappandomi le mutandine. Ero terrorizzata ma il piacere cresceva. Ero vittima di sette uomini che però riuscivano a prendermi senza violenza.
Mi adagiarono su un tappeto e tutti insieme si chinarono su di me cospargendomi di saliva in tutto il corpo. Ero ubriacata da una sensazione unica. Un paradiso di piaceri che traboccavano negli umori che gocciolavano, strisciando nella peluria bionda del mio pube.
Quando mi ebbero completamente bagnata, si spogliarono, mettendo a nudo sette enormi verghe di carne nodosa. Socchiusi gli occhi e comincia a roteare la lingua sulla cappella del primo. Mi sollevarono ancora. Una lingua mi scopava davanti, un’altra riusciva a penetrare nel mio bel culo vergine, piccolo, alto e sodo. La mia nobiltà era onorata da sette maschi raffinati che giocavano col mio corpo, dondolato dal piacere e tenuto da quattordici forti braccia.
Uno degli amanti si distese per terra e veni lentamente adagiata sul suo membro eretto che mi infilo la figa bagnata. Alzai gli occhi e vidi davanti a me offerto un pene maestoso che stavolta ingoia assetata. Venivo sbattuta come un fuscello e gli uccelli dei beduini scaricavano sperma sul mio corpo, sul quale poi veniva sparso. Mi attaccavo di volta in volta ad un corpo diverso e scivolavo sotto le mani e le lingue. Mi stringevano i capezzoli turgidi dei miei piccoli seni nel rigirarmi da un pene all’altro.
L’ultimo atto. Venni ancora sollevata: due beduini si sedettero uno di fronte alla altro. Gli altri mi fecero scendere pian piano. I due sotto puntarono i loro membri sui miei due fori e insieme iniziarono a stantuffare. Una sensazione perfida. Inizialmente il dolore e il piacere, poi solo piacere per una notte intera. Un bagno di sperma, una bevuta indimenticabile. Pensate che quel coglione di mio marito ha poi pagato il riscatto. FINE
Nel programma c’era anche una incursione nel deserto. Non ci affidammo ad un viaggio organizzato; preferimmo organizzarci tutto da soli. Entrammo in questa agenzia che forniva assistenza con guida.
Dopo un giorno di marcia ci trovammo nel pieno del deserto. Stavamo seguendo la pista quando venimmo fermati da una tribù beduina. Erano sette uomini che viaggiavano su cammelli. Iniziarono a parlottare con la guida, fino a che la discussione degenerò. I sette beduini armi alle mani minacciarono la guida che si rivolse a mio marito:
“Dicono che se non paghiamo immediatamente 5. 000 dollari ci prenderanno in ostaggio”.
“Ma noi non abbiamo 5. 000 dollari! “.
La guida si rivolse nuovamente ai beduini che dissero qualcosa indicandomi ripetutamente. Avevo una camicetta bianca dalla quale trasparivano i rosa dei capezzoli.
Una gonna larga che nascondevano due belle gambe affusolate. Sono sempre stata particolarmente pudica e non osavo pensare che potessi essere diventata oggetto di trattativa. La guida si rivolse nuovamente a mio marito e gli disse che avrebbero tenuto me come ostaggio.
Quel bastardo non tentò nemmeno di ribattere e mi disse di comprendere la situazione.
Mi tremavano le gambe ma non avevo nessuna altra possibilità.
Il loro capo mi fece salire sul cammello e mi cinturò la vita sbirciando dalla camicetta e carezzandomi le gambe. Era solo un presagio.
Arrivammo ad un accampamento e mi fecero accomodare in una tenda. Mi lasciarono sola.
Il sole tramontò e mi addormentai stanca e snervata dalla situazione.
Mi svegliai poco dopo. I sette beduini entrarono nella tenda e cominciarono a girarmi intorno. Capii le loro intenzioni. Tentavo di allontanarmi ma per sfuggire a chi avanzava finivo per avvicinarmi ad un altro che toccava il mio corpo. Un seno, il culo.. Il girotondo venne interrotto dal più alto dei beduini che mi prese alle spalle.
Alzò lentamente la gonna, scoprendo le bianche cosce fino allo slip. Da sotto infilò il dito che infilò in figa. Gemetti, e anche gli altri si avvicinava. Ancora vestita mi avevano sollevato di peso e sentivo mani dappertutto. Pian piano mi sbottonarono la camicetta liberando i seni e sollevarono la gonna strappandomi le mutandine. Ero terrorizzata ma il piacere cresceva. Ero vittima di sette uomini che però riuscivano a prendermi senza violenza.
Mi adagiarono su un tappeto e tutti insieme si chinarono su di me cospargendomi di saliva in tutto il corpo. Ero ubriacata da una sensazione unica. Un paradiso di piaceri che traboccavano negli umori che gocciolavano, strisciando nella peluria bionda del mio pube.
Quando mi ebbero completamente bagnata, si spogliarono, mettendo a nudo sette enormi verghe di carne nodosa. Socchiusi gli occhi e comincia a roteare la lingua sulla cappella del primo. Mi sollevarono ancora. Una lingua mi scopava davanti, un’altra riusciva a penetrare nel mio bel culo vergine, piccolo, alto e sodo. La mia nobiltà era onorata da sette maschi raffinati che giocavano col mio corpo, dondolato dal piacere e tenuto da quattordici forti braccia.
Uno degli amanti si distese per terra e veni lentamente adagiata sul suo membro eretto che mi infilo la figa bagnata. Alzai gli occhi e vidi davanti a me offerto un pene maestoso che stavolta ingoia assetata. Venivo sbattuta come un fuscello e gli uccelli dei beduini scaricavano sperma sul mio corpo, sul quale poi veniva sparso. Mi attaccavo di volta in volta ad un corpo diverso e scivolavo sotto le mani e le lingue. Mi stringevano i capezzoli turgidi dei miei piccoli seni nel rigirarmi da un pene all’altro.
L’ultimo atto. Venni ancora sollevata: due beduini si sedettero uno di fronte alla altro. Gli altri mi fecero scendere pian piano. I due sotto puntarono i loro membri sui miei due fori e insieme iniziarono a stantuffare. Una sensazione perfida. Inizialmente il dolore e il piacere, poi solo piacere per una notte intera. Un bagno di sperma, una bevuta indimenticabile. Pensate che quel coglione di mio marito ha poi pagato il riscatto. FINE
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