I cicciottelli
di
marscraft
genere
bisex
Ero stato invitato da cena da amici, Sandra e Mattia. Mi piace sempre cenare con loro perché, oltre ad essere una coppia simpatica, lei è una bravissima cuoca. La cosa è evidente anche perché ambedue sono piuttosto tondi e cicciottelli. E a Sandra tutta questa prosperosità dona: è una bella fica morbida e burrosa, dai riccioli ramati e rosea e profumata come una pesca. Quella sera poi indossava un abitino scollato e corto che la fasciava mettendo in risalto i seni tondi e saldi e tutte le altre rotondità. Mi metteva l’acquolina in bocca. Quando arrivai, il marito non c’era ancora.
“Stasera festeggiamo…” sorrise lei, e mi offrì subito da bere. Poco dopo ci eravamo fatti un paio di bicchieri a testa, e ci sedemmo sul divano a chiacchierare. Lei era vicinissima e di colpo mi trovai con la bocca sulla sua. Lei rispose al mio bacio, poi si sfilò il vestito con un gesto rapido.
“Mmh… vedrai che bella sorpresa, Marco…” mugolò porgendomi le tette da succhiare.
Ci aggrovigliammo, le lingue in bocca e le mie mani che palpavano tutta la sua abbondanza; poi, lasciatala in calze nere ed occhiali, presi a leccarle la fica. Mentre lei sussultava a gambe larghe, sulla soglia apparve Mattia, nudo: mi prese il cazzo in mano e cominciò a masturbarmi e a baciarmi. Poi mi si sedette sopra e cominciammo a slinguazzarci: la moglie, messasi in ginocchio, ci spompinava entrambi. Sentivo il caldo corpo grassotto di lui contro il mio e lo stringevo con passione, mentre la bocca rovente di lei aggiungeva ulteriore eccitazione. D’un tratto lui si strinse a me in un bacio appassionato, e insieme inondammo di sperma le tonde gote di Sandra.
Mattia volle che lo leccassi tutto: ”Ti prego amore…” gemeva. Era tenero e cremoso, e rabbrividiva sotto le mie labbra sempre più fameliche. Quando presi a succhiargli i capezzoli il cazzo gli si rizzò come un palo, e schizzò di nuovo.
Gli occhi di Sandra scintillavano di malizia dietro le lenti macchiate: “Ora succhiatevelo…” sussurrò, invitandomi a sdraiarmi mentre il marito si chinava sul mio pene mettendomi in bocca il suo. Con un ansito di lussuria caddi sul tappeto, ingoiando il cazzo che mi si offriva, mentre la lingua calda di Mattia cominciava a percorrere vogliosa la mia verga eretta. Sandra si spostava dall’uno all’altro dei nostri cazzi, succhiandoli insieme a noi e baciandoci, oppure ci titillava l’ano con le dita e la lingua. Io e Mattia mugolavamo sempre più eccitati, succhiandocelo a più non posso.
Poi lei spalancò le natiche del marito e: “Dai, mettiglielo tutto!” mi intimò, rossa per l’eccitazione.
“So che lo hai già fatto…” rantolò infilandosi un dito nella fica sbrodolante.
(Era vero: il mese precedente, durante un fine settimana al mare, lui era venuto in camera mia per chiedermi qualcosa. Eravamo entrambi in slip, e mi si era gettato addosso implorandomi di scoparlo, perché era innamorato di me. Non avevo saputo resistere alle sue mani febbrili e al suo corpo morbido e paffuto, e ci eravamo posseduti vertiginosamente. Evidentemente Sandra aveva sentito tutto il nostro deliquio di ansiti e grida dalla camera accanto. Ma aveva tenuto la cosa per sé… )
Così, dopo un paio di colpi di lingua, mi infilai con facilità nel culo burroso del mio amico ed amante, che già rantolava di piacere.
“Fottimi amore mio, fottimi” gemeva. Io mi muovevo rapido in quel caldo sfintere aggrappandomi ai suoi fianchi rosei e grassottelli. Affondavo sempre di più in un mare di piacere. Improvvisamente venimmo. “Cazzo, mi fate godere!” urlò Sandra, che si stava masturbando guardandoci, e arrivò anche lei.
Io però volevo godermi tutto quel ben di dio del suo corpo: la afferrai e cominciai a baciarla e a morderla e a leccarla, sulla bocca e le tettone prosperose e le natiche magnifiche, tutta quella tenera ciccia zuccherina. Poi la infilai e partii col su e giù, molleggiandomi sulla sua morbidezza: lei mugolava e presto cominciò a strillare di godimento.
Sentii la lingua di Mattia percorrermi il culo, e poi il suo cazzo che mi penetrava.
“Oddio sì… sì!” gemetti. Lui si adagiò su di me mentre mi scopava, rantolando: “Amore… amore mio… ”
Presto il suo ritmo si accordò al mio, e mi abbandonai al piacere in quel torrido sandwich di teneri corpi cicciottelli che mi avvolgeva ondulando nell’amplesso.
E venimmo ancora, mordendoci e graffiandoci e rotolandoci sul tappeto.
Sandra, non ancora soddisfatta, volle che la prendessimo insieme. Cavalcò il marito, mentre stavolta io la prendevo da dietro, infoiato dalle sue urla e dai suoi singhiozzi. Mi afferrai alle sue tette e presi un ritmo indiavolato, perdendomi in quella fica deliziosa. Scoppiò un pandemonio di grida e rantoli e contorsioni. Infine cademmo sfiniti l’uno sull’altro.
La serata era stata magnifica, e la sera dopo toccò a loro essere miei ospiti. Finimmo a letto dopo pochi minuti. Oggi la mia coppia di amici cicciottelli è soddisfattissima del ménage, e anch’io. Di solito facciamo l’amore in tre, ma anche quando mi scopo solo uno dei due, l’altro non è geloso.
“Stasera festeggiamo…” sorrise lei, e mi offrì subito da bere. Poco dopo ci eravamo fatti un paio di bicchieri a testa, e ci sedemmo sul divano a chiacchierare. Lei era vicinissima e di colpo mi trovai con la bocca sulla sua. Lei rispose al mio bacio, poi si sfilò il vestito con un gesto rapido.
“Mmh… vedrai che bella sorpresa, Marco…” mugolò porgendomi le tette da succhiare.
Ci aggrovigliammo, le lingue in bocca e le mie mani che palpavano tutta la sua abbondanza; poi, lasciatala in calze nere ed occhiali, presi a leccarle la fica. Mentre lei sussultava a gambe larghe, sulla soglia apparve Mattia, nudo: mi prese il cazzo in mano e cominciò a masturbarmi e a baciarmi. Poi mi si sedette sopra e cominciammo a slinguazzarci: la moglie, messasi in ginocchio, ci spompinava entrambi. Sentivo il caldo corpo grassotto di lui contro il mio e lo stringevo con passione, mentre la bocca rovente di lei aggiungeva ulteriore eccitazione. D’un tratto lui si strinse a me in un bacio appassionato, e insieme inondammo di sperma le tonde gote di Sandra.
Mattia volle che lo leccassi tutto: ”Ti prego amore…” gemeva. Era tenero e cremoso, e rabbrividiva sotto le mie labbra sempre più fameliche. Quando presi a succhiargli i capezzoli il cazzo gli si rizzò come un palo, e schizzò di nuovo.
Gli occhi di Sandra scintillavano di malizia dietro le lenti macchiate: “Ora succhiatevelo…” sussurrò, invitandomi a sdraiarmi mentre il marito si chinava sul mio pene mettendomi in bocca il suo. Con un ansito di lussuria caddi sul tappeto, ingoiando il cazzo che mi si offriva, mentre la lingua calda di Mattia cominciava a percorrere vogliosa la mia verga eretta. Sandra si spostava dall’uno all’altro dei nostri cazzi, succhiandoli insieme a noi e baciandoci, oppure ci titillava l’ano con le dita e la lingua. Io e Mattia mugolavamo sempre più eccitati, succhiandocelo a più non posso.
Poi lei spalancò le natiche del marito e: “Dai, mettiglielo tutto!” mi intimò, rossa per l’eccitazione.
“So che lo hai già fatto…” rantolò infilandosi un dito nella fica sbrodolante.
(Era vero: il mese precedente, durante un fine settimana al mare, lui era venuto in camera mia per chiedermi qualcosa. Eravamo entrambi in slip, e mi si era gettato addosso implorandomi di scoparlo, perché era innamorato di me. Non avevo saputo resistere alle sue mani febbrili e al suo corpo morbido e paffuto, e ci eravamo posseduti vertiginosamente. Evidentemente Sandra aveva sentito tutto il nostro deliquio di ansiti e grida dalla camera accanto. Ma aveva tenuto la cosa per sé… )
Così, dopo un paio di colpi di lingua, mi infilai con facilità nel culo burroso del mio amico ed amante, che già rantolava di piacere.
“Fottimi amore mio, fottimi” gemeva. Io mi muovevo rapido in quel caldo sfintere aggrappandomi ai suoi fianchi rosei e grassottelli. Affondavo sempre di più in un mare di piacere. Improvvisamente venimmo. “Cazzo, mi fate godere!” urlò Sandra, che si stava masturbando guardandoci, e arrivò anche lei.
Io però volevo godermi tutto quel ben di dio del suo corpo: la afferrai e cominciai a baciarla e a morderla e a leccarla, sulla bocca e le tettone prosperose e le natiche magnifiche, tutta quella tenera ciccia zuccherina. Poi la infilai e partii col su e giù, molleggiandomi sulla sua morbidezza: lei mugolava e presto cominciò a strillare di godimento.
Sentii la lingua di Mattia percorrermi il culo, e poi il suo cazzo che mi penetrava.
“Oddio sì… sì!” gemetti. Lui si adagiò su di me mentre mi scopava, rantolando: “Amore… amore mio… ”
Presto il suo ritmo si accordò al mio, e mi abbandonai al piacere in quel torrido sandwich di teneri corpi cicciottelli che mi avvolgeva ondulando nell’amplesso.
E venimmo ancora, mordendoci e graffiandoci e rotolandoci sul tappeto.
Sandra, non ancora soddisfatta, volle che la prendessimo insieme. Cavalcò il marito, mentre stavolta io la prendevo da dietro, infoiato dalle sue urla e dai suoi singhiozzi. Mi afferrai alle sue tette e presi un ritmo indiavolato, perdendomi in quella fica deliziosa. Scoppiò un pandemonio di grida e rantoli e contorsioni. Infine cademmo sfiniti l’uno sull’altro.
La serata era stata magnifica, e la sera dopo toccò a loro essere miei ospiti. Finimmo a letto dopo pochi minuti. Oggi la mia coppia di amici cicciottelli è soddisfattissima del ménage, e anch’io. Di solito facciamo l’amore in tre, ma anche quando mi scopo solo uno dei due, l’altro non è geloso.
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