Quel giorno in macchina - storia vera

di
genere
feticismo

Sono un libero professionista e un giorno dovetti accompagnare la mia nuova segretaria ad un corso. Amo particolarmente le decoltee o i sandali con i tacchi a spillo, specie in estate quando vengono calzati senza calze. Immaginate la delusione quando andai a prenderla (ha 14 anni in meno di me) e la vidi con delle ballerine (per me poco femminili!) e per di più con dei gambaletti (altrettanto poco femminili anche se con i jeans non si vedono ma basta saperlo!). Comunque il viaggio d'andata va via liscio lei si fa il corso e vado a riprenderla il pomeriggio. I miei pensieri nei suoi confronti dopo averla vista al mattino erano totalmente scomparsi (non era il mio ideale!) ma potete immaginare come sono presto cambiate le cose quando il discorso comincia ad andare sulla trasmissione di Maria De Filippi ("Amici") che entrambi seguiamo (lei, in maniera assidua, io un pò meno... ma quando c'è il serale lo guardo volentieri!) e si comincia a parlare di Agata (per chi segue la trasmissione!) e del suo noto problema ai piedi. Lei da ballerina qual'è di danza classica mi spiega le ragioni delle critiche ai piedi di Agata (la mia eccitazione cominciava salire e cominciavo a fantasticare!) e con molta naturalezza (ignara dell'effetto che avrebbe potuto farmi il gesto che stava per compiere!) si toglie una ballerina e appoggiando il piede al sedile mi mostra concretamente come deve essere un piede da ballerina. Credo di essere diventato viola e di aver rischiato di uscire di strada... e per fortuna, visto che ciò ha attirato la sua attenzione. Da datore di lavoro ho pensato bene di dirgli..."E' meglio se ti rimetti le scarpe!". Per un attimo lei ha creduto che fossero odorosi dopo una giornata nelle scarpe e mezza imbarazzata mi ha chiesto: "perchè puzzano, oddio che figura!". Io senza pensare alla reazione che avrebbe potuto scatenare la mia risposta le dissi: " Scherzi, anzi, è esattamente il contrario... credimi mettili via altrimenti la strada non la guardo più!". Credo che lei fosse già passata nelle mani di qualche feticista del piede e colse la palla al balzo, maledetta: "Perchè non mi dica che la eccitano i piedi delle donne (forse è stata l'ultima volta che mi ha dato del lei!)?"..."Si parecchio!". All'inizio la discussione prese dei toni da bar in cui si è parlato per un attimo dei gusti sessuali ma all'improvviso lei fece una cosa che sogno tuttora ogni notte! Mise il piede ricurvo sul cruscotto proprio davanti ai miei occhi e pronunciando queste parole si tolse il gambaletto denudando il piede:"Ma ti piacciono di più con le calze o senza?"... non ebbi il coraggio di rispondere e lei capì, anche dall'evidente gonfiore, il mio stato e calcò la mano..."Ma non dirmi che se ti chiedessi di farlo me li leccheresti pure?". Non ce la facevo più e rischiavo di venire nei pantaloni: "Pagherei per farlo!" risposi. Ormai era lei che conduceva il gioco ed io ero in sua balia nonostante la dipendenza a livello lavorativo. "Pagheresti? E io che pensavo di fartelo fare gratis!" ... e nel dire ciò mi avvicinò il piede alla bocca ma prima che potessi leccarlo lo levò anche per non disturbare troppo la mia guida, credo, e cominciò ad accarezzarmi la testa col piede... il silenzio era calato, nessuno aveva più il coraggio di parlare e quando il piede scese fino ai pantaloni si ruppe il silenzio e disse:"Ti eccitano veramente tanto i piedi a quanto pare...?" misi la freccia per fermarmi ad una piazzola di sosta dell'autostrada ma prima che la macchina fosse ferma ero, purtroppo o per fortuna, venuto nei pantaloni. L'imbarazzo era molto, troppo, non volevo che la cosa proseguisse oltre perchè, visto, oltretutto, il rapporto lavorativo, non volevo si accorgesse che una veloce strusciatina del suo piede da ventunenne mi avvesse causato l'eiaculazione (orgoglio maschile!) ma come perdersi un'opportunità del genere? Allora appena fermo le presi il suo piede e cominciai a leccarlo con foga mettendomelo tutto in bocca e lei era compiaciuta ed altrettanto eccitata visto che, slacciando solo il primo bottone, si infilò la mano nelle mutandine (non so nemmeno se le aveva!) e cominciò a toccarsi. Interruppi presto, per i motivi di cui sopra, e con la scusa... "no, non posso! Sono sposato ma soprattutto c'è un rapporto di lavoro e infine potrebbero vederci!" Mi accorsi troppo tardi che quella frase avrebbe impedito esperienze future ma ormai il danno era fatto. Ci risistemammo e ripartimmo nell'assoluto silenzio. "Come se non fosse successo nulla, ok?". Le dissi. E lei annuì anche se con un sorrisino condito da un "va bene..." che forse voleva dire il contrario. Beh da allora non mi resta altro che osservarle i piedi che dondolano sotto la scrivania e spesso lei, rimaledetta, se ne accorge e aumenta il dondolio giocando con le scarpe... ma nessuno dei due ha effettivamente il coraggio di rifare la prima mossa... sono passati ormai quasi 16 mesi e, chissà, magari un giorno potrei ritrovare il coraggio di ripetere quell'esperienza stupenda di avere i suoi piedi in faccia e in bocca!


Purtroppo la presente è una storia vera solo fino al punto in cui ho scritto che il suo piede è sceso fino ai pantaloni. In realtà da li in poi è tutta fantasia, tranne le mie dichiarazioni "no, non posso!..." e quelle che sono seguite! Non mi sono mai fermato alla piazzola di sosta,cazzo.. Peccato veramente che il pirla (il sottoscritto!) le ha pronunciate mentre lei ha cominciato ad accarezzarmi la testa con il piede. Non ho mai avuto la gioia di avere il suo piede in bocca... e tutte le volte che lo fa dondolare sotto la scrivania provocandomi, perchè sono convinto che lo fa apposta, rischio di cascarci ma sono troppo fesso e troppo professionale per farlo.

A presto perchè ho un'altra esperienza piedosa da raccontarvi, anche se più ordinaria e meno arrapante a mio parere!
Fatemi sapere, senza esagerare con le offese che mi tirerete dietro!
Ciao.
scritto il
2010-08-05
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