La prima volta col tacco
di
Anonimo
genere
gay
Ho sempre avuto un debole per travestirmi da femminuccia, e così quando il mio amico, che aveva visto nel mio armadio tutto il mio corredino segreto, mi chiese di indossarlo, non mi feci pregare poi tanto. Anzi, a dire il vero mi sentivo eccitato che qualcuno infine mi vedesse donna. Feci accomodare Michele (il mio amico )nell'altra stanza e cominciai la trasformazione. Mi ero depilato da pochi gioni e proprio la sera prima mi ero messo lo smalto ai piedini. Misi gli indumenti che più consideravo eccitanti : le calze autoreggenti color carne, la sottanina nera, il perizoma trasparente e le scarpe a spillo dorate.
A quel punto iniziò il gioco. Michele, quando entrò nella stanza, iniziò subito a parlarmi come ad una donna. "Sei proprio bellina Federica ", mi disse, "siediti, vicino a me".
Ubbidiente mi accoccolai sul divano accavallando le gambe.
"Sei proprio una bella figa, sai ", così dicendo, cominciò a sfiorarmi le gambe. Io feci la smorfiosa cercando di respingerlo ed allora Michele mi prese i polsi e con la cinghia dei pantaloni me li strinse dietro la schiena. "Ecco così adesso farai quello che ti dico io porcella". Mi stese sul letto e mi alzò la sottana alla vita. "Sei proprio una troia, vediamo come sei fatta ", così dicendo mi scostò il perizoma cominciando a tastarmi fra la piega dei glutei. Indugiò a lungo sulle mie chiappette sode mugugnando di piacere e continuando a dire che ero proprio brava. Infine le sue dita si posarono sul mio sfintere incominciando a spingere dolcemente. "Ti sei depilata come una puttana, pronta ad essere inculata ";poi sentii che mi toglieva le scarpe "voglio sondarlo bene questo buchetto ". Avvicinò il tacco alla mia bocca "ciuccialo bene ". "perchè? ", chiesi, guardandolo in viso. Non mi rispose ma lo sentì forzare la mia bocca ;"taci e lecca ". Ancora una volta ubbidii;"fuori la lingua bene, insalivalo tutto quanto ". Mentre lo prendevo in bocca, lui mi toccava fra le gambe facendomi una sega :lentamente e con decisione me lo accarezzava facendo scorrere la mano fino alla cappella e tornando indietro fino al perineo e giunto lì il suo pollice affondava con lente rotazioni nello sfintere. Non sapevo se ero più eccitata davanti o dietro :Tolse il tacco dalla mia bocca e lo accostò all'ano. Dilatò con decisione il buchino fra pollice e indice e mi impalò deciso. Urlai di piacere sentendolo scorrere fra le viscere. Spinse con decisione la scarpetta fino alla suola e con il palmo della mano che lo accompagnava dalla parte interna lo muoveva dentro di me. "Alzati vacca", così dicendo con il tacco infilato dentro mi fece alzare e sedere sul bordo del letto. Mi sentivo femmina penetrata e felice di esserlo. Mi baciò. Fu un lungo bacio appassionato, carico di desiderio come non avevo mai pensato che fosse. Avevo il cazzetto piccolo fra le gambe anche se voglioso dentro e lui me lo sfiorava con dolcezza. Con le mani legate dietro la schiena io non potevo nulla per lui che vedevo sempre più eccitato e voglioso "Amore "-gli dissi -"lascia che ti aiuti "Lui mi accarrezzò il viso e alzatosi si abbassò i pantaloni. Non l'avevo mai fatto, ma fu la cosa più naturale di questo mondo :lo presi in bocca e glielo ciucciai tutto fino alla base. Era caldo, duro e sapeva di buono "Che bocca calda di figa hai "-mi disse -e accompagnava la mia testa, spingendola delicatamente da dietro. Venne da lì a poco ed io bevvi la sua sborra come se sempre l'avessi fatto.
Da allora sono diventata per Michele la sua amante segreta con mia e sua soddisfazione.
A quel punto iniziò il gioco. Michele, quando entrò nella stanza, iniziò subito a parlarmi come ad una donna. "Sei proprio bellina Federica ", mi disse, "siediti, vicino a me".
Ubbidiente mi accoccolai sul divano accavallando le gambe.
"Sei proprio una bella figa, sai ", così dicendo, cominciò a sfiorarmi le gambe. Io feci la smorfiosa cercando di respingerlo ed allora Michele mi prese i polsi e con la cinghia dei pantaloni me li strinse dietro la schiena. "Ecco così adesso farai quello che ti dico io porcella". Mi stese sul letto e mi alzò la sottana alla vita. "Sei proprio una troia, vediamo come sei fatta ", così dicendo mi scostò il perizoma cominciando a tastarmi fra la piega dei glutei. Indugiò a lungo sulle mie chiappette sode mugugnando di piacere e continuando a dire che ero proprio brava. Infine le sue dita si posarono sul mio sfintere incominciando a spingere dolcemente. "Ti sei depilata come una puttana, pronta ad essere inculata ";poi sentii che mi toglieva le scarpe "voglio sondarlo bene questo buchetto ". Avvicinò il tacco alla mia bocca "ciuccialo bene ". "perchè? ", chiesi, guardandolo in viso. Non mi rispose ma lo sentì forzare la mia bocca ;"taci e lecca ". Ancora una volta ubbidii;"fuori la lingua bene, insalivalo tutto quanto ". Mentre lo prendevo in bocca, lui mi toccava fra le gambe facendomi una sega :lentamente e con decisione me lo accarezzava facendo scorrere la mano fino alla cappella e tornando indietro fino al perineo e giunto lì il suo pollice affondava con lente rotazioni nello sfintere. Non sapevo se ero più eccitata davanti o dietro :Tolse il tacco dalla mia bocca e lo accostò all'ano. Dilatò con decisione il buchino fra pollice e indice e mi impalò deciso. Urlai di piacere sentendolo scorrere fra le viscere. Spinse con decisione la scarpetta fino alla suola e con il palmo della mano che lo accompagnava dalla parte interna lo muoveva dentro di me. "Alzati vacca", così dicendo con il tacco infilato dentro mi fece alzare e sedere sul bordo del letto. Mi sentivo femmina penetrata e felice di esserlo. Mi baciò. Fu un lungo bacio appassionato, carico di desiderio come non avevo mai pensato che fosse. Avevo il cazzetto piccolo fra le gambe anche se voglioso dentro e lui me lo sfiorava con dolcezza. Con le mani legate dietro la schiena io non potevo nulla per lui che vedevo sempre più eccitato e voglioso "Amore "-gli dissi -"lascia che ti aiuti "Lui mi accarrezzò il viso e alzatosi si abbassò i pantaloni. Non l'avevo mai fatto, ma fu la cosa più naturale di questo mondo :lo presi in bocca e glielo ciucciai tutto fino alla base. Era caldo, duro e sapeva di buono "Che bocca calda di figa hai "-mi disse -e accompagnava la mia testa, spingendola delicatamente da dietro. Venne da lì a poco ed io bevvi la sua sborra come se sempre l'avessi fatto.
Da allora sono diventata per Michele la sua amante segreta con mia e sua soddisfazione.
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