Una moglie innamorata. Primo capitolo.

di
genere
corna





Ho ricevuto, la bozza di questo racconto, il cui autore, utente di un altro sito, ha voluto mantenere l'anonimato, e mi ha chiesto di rimodulare i suoi appunti e, per suo espresso volere la pubblico a beneficio tutti. Spero sia di vostro gradimento.

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Ho conosciuto questa coppia in un locale, un paio di mesi fa; in seguito la lei è diventata mia amica e, all'oggi, mi confida tutto di sé. Pensa, oggi ha 43 anni, ma si è sposata che ne aveva diciannove ed il marito venticinque; era il secondo maschio con cui era stata fino a quel momento ...
Rimasta subito incinta, si era data al ruolo di mamma e casalinga, intrattenendo con il marito solo sesso nella maniera più classica, senza un minimo di fantasia. Lui era preso dal suo lavoro, perché aveva una azienda cui necessitavano cure ed attenzioni, e lei era sempre in casa; aveva avuto tre figli, uno dopo l'altro; in questo modo, la sua femminilità era andata a farsi benedire, indossava qualcosa di più importante, tipo tacchi o bei vestiti, solo quando vi erano occasioni tipo matrimoni, battesimi, o altro.
Insomma, si era annullata per la famiglia, ed anche il fisico aveva perso di tonicità, mettendo su un po' di chili; questo fino a che, con il tempo, il marito non la cercava più, se non di rado. Lei era talmente presa da casa e famiglia, che si era adattata a questa condizione, quasi fosse la normalità per ogni donna, fino a che arrivò il momento della sua presa di coscienza. Cinque anni fa, i figli ormai grandi, e lei si sente un po' più libera. Tira le somme su quella che era diventata la sua vita e, soprattutto, sta più attenta a quella che conduce il marito, che si fa sempre di più i cavoli suoi, non la cerca, esce spesso a cena, lasciando lei da sola a casa, a passar le serate sul divano. Lui rientra a notte fonda e, in lei, si insinua il sospetto che lui potesse sfogarsi con qualche altra donna. Arrivata a questo punto, non tollera più la situazione: lei, la sua donna di casa, la madre dei suoi figli e lui, il dongiovanni che se la spassa con qualche puttana?
Purtroppo è un classico: la maggior parte dei mariti desiderano che le mogli siano considerate signore per bene, che se ne stiano a casa con serietà e compostezza, mentre essi se ne vanno in giro a cercar puttane, cui chiedere ed ottenere, le cose più audaci ed osé, mentre le mogli, guai, devono esser solo dei soprammobili e non osar niente. Questo stato di cose, comincia a starle stretto e, cosi, pian piano, cerca di darsi una mossa: si veste in maniera un po' più ricercata, si trucca, si fa le unghie qualche volta in più, prende a calzare scarpe dal tacco vertiginoso; vuole farsi notare dal marito, fargli vedere che è ancora una bella donna. A letto, spesso si fa trovare con indosso qualche indumento intimo alquanto sexy, ma lui, come suo solito, fatti i suoi comodi, esauriva la propria fantasia, per poi addormentarsi.......
A questo punto era normale che lei si rivolgesse alle amiche, cui confidava quel suo malessere e anch'esse, più o meno, narravano di trovarsi a vivere le stesse umiliazioni, tanto che qualcuna era ricorsa alla separazione. Lei, ormai, era sempre più convinta che il marito avesse un'altra donna, per cui cominciava a star molto attenta a certe occasioni che avrebbero potuto confermare il sospetto che si era insinuato in lei. La notte, mentre lui dormiva, gli controllava il cellulare, senza trovare nulla; la cosa va avanti per qualche mese e....sempre nulla. Quando era ormai vicina a convincersi che le sue non erano altro che delle paranoie, accade che una mattina, lei vada in azienda dal marito, adducendo che si trovava in zona per delle commissioni. Lui è in reparto e l'addetta alla reception, la fa entrare nel suo studio, assicurandola che provvederà ad avvertire il marito della sua presenza.
In realtà lei non era adusa a fermarsi in azienda, quindi il marito non si aspettava quella sorpresa.
Lei si accomoda nell'ufficio del marito ed aspetta; mentre è seduta sul divanetto, sente un telefono squillare insistentemente. Incuriosita, va dietro la scrivania e sente che l'apparecchio si trova in uno dei cassetti. Lo apre e trova un i-phone mai visto prima; lo prende tra le mani e, sullo schermo, mentre vibra, compare un nome: Ludovica. Lo ripone immediatamente al suo posto, come se scottasse e, intanto, nella sua mente, iniziano a rincorrersi tanti pensieri: è questo il telefono segreto che usa con la sua amante? Allora è vero: ha un'altra? Che stronzo! Nel frattempo giunge il marito, seguito da un suo collaboratore. Lei fa finta di nulla ed il marito, come suo solito, fa il piacione: la invita in saletta a bere un caffè e poi chiede: "Come mai, qui?" davanti al collaboratore. Prendono il caffè, parlano per un attimo, ma poi il marito la liquida, dicendo che ha degli appuntamenti. Lei saluta e se ne torna a casa molto amareggiata, sia per la scoperta fatta che per come si era comportato il marito: assolutamente scostante, dando importanza, come sempre, al solo lavoro...
Ora le era chiaro: aveva un'altra donna! Non c'erano dubbi...
Che stupida che era stata: lei a casa, a sgobbare, crescere tre figli e far la schiava, mentre lui si divertiva con altre donne; era stata ridotta al ruolo di serva... così, la ripagava per tutta la fedeltà e devozione profusa per la famiglia?
Quella sera, a casa, lei fa un po' la sostenuta per non esser stata invitata a pranzo e non averle dedicato più tempo. È stato molto gelido con lei, ormai è sempre così: giusto il necessario, non si parla più, si guarda solo il telefono, come in questo momento; è sul divano e si fa i cavoli suoi, mentre lei rimette in ordine la cucina; tutto questo non va per niente bene. Finisce, va in bagno e poi a letto; lui rimane là, di sicuro a chattare con la sua amante…
La mattina si trova a colazione con delle amiche; si accorgono che è giù di morale e, dopo tanti inviti a confidarsi, esplode in lacrime. Racconta loro la sua situazione e Vanessa la consola dicendo:
"Guarda che gli uomini sono degli idioti; mandano all'aria una storia con la moglie, per qualche sciacquetta troia. Sono proprio strani; un'altra amica, si fa avanti con altri suggerimenti:
"Prova a stuzzicarlo con una cenetta sexy; sbattigli la figa sulla faccia e fagli capire che sei tu la sua donna, che, se ti ci metti, puoi esser cento volte meglio di qualsiasi altra; guardati allo specchio: sei giovane e bella, valorizzati!"
Dopo la lunga chiacchierata, si era un attimo rincuorata, e si era detta: "Sì, devo far di tutto, per riprendermi mio marito"... Così, fatto qualche acquisto di intimo nuovo, arriva il sabato sera, in cui avevamo una cena fuori con degli amici; in quell'occasione, mi son fatta più carina del solito, con trucco, capelli e, sotto, intimo nuovo, mentre sopra avevo indossato una gonna sopra il ginocchio, camicia semi trasparente e tacco 12, décolleté nere, rossetto; mi guardo allo specchio e mi trovo più che bella. Pure lui, appena mi vede arrivare nel salone, mi dice:
"Ah, ecco, tutto questo tempo è servito almeno a renderti irriconoscibile: stai davvero bene, brava!"
Ed io, nella mia mente: - dai, finalmente si è accorto che ci sono? - Prendo giacca, borsa e partiamo...
Strada facendo, non spiccica una parola; comunque arriviamo a questo ristorante, dove ci sono già gli amici; entriamo e noi donne subito a chiacchierare; gli uomini si raggruppano tra loro; la serata scorre molto piacevolmente; arriva il momento di alzarci. In questo locale, al piano inferiore, vi è una pista da ballo; noi donne ci avviamo, seguite dai mariti, che già dichiarano di non aver voglia di ballare...
Come al solito, loro si prendono il tavolo, la bottiglia e si dimenticano che con essi ci sono anche le mogli. Mi sento un po' accaldata, sono un pochino su di giri, allegrotta, perché mi piace il vino bianco, quindi, in queste occasioni, alzo un po' il gomito; mi slaccio un bottone della camicetta, perché mi sento quanto mai figa, questa sera ....
Qualcuna delle mogli aveva già trovato un cavaliere con cui ballare, io mi sto guardando in giro ed ecco che si avvicina un uomo, molto elegante, un po' più grande di me e mi porge la mano: non potevo ricevere un invito a ballare più chiaro di quello. Accetto, sciorinando un bel sorriso e lo seguo in pista, che si presenta affollatissima. Le altre donne non le vedo più ed inizio ballare; devo dire che mi sta conducendo molto bene, si mostra bravo nel ballo, in più sembra davvero simpatico, così ci scambiamo qualche battuta ...
Mi invita a bere qualcosa e, trovandolo molto simpatico, oltreché un bel tipo, allegro, sentendomi quanto mai accaldata, lo seguo al bancone del locale e prendiamo due drink; ci spostiamo su dei divanetti e scambiamo due parole; lo informo che sono sposata e mio marito è al tavolo in fondo alla sala, perché non gli va di ballare.
"Peccato - dice lui - una bella donna come te? Si rende conto che è pericoloso, lasciarti in pista da sola? Dovrebbe star più attento..."
Ridiamo della grossa a quella battuta, mi piace come mi guarda, cavolo... queste attenzioni mi mancavano da una vita. Mi sento molto bella e ci voleva proprio una buona dose di autostima, ne avevo proprio bisogno in questo periodo. Lui mi dice: "Io vengo spesso qui, se vuoi un compagno con cui ballare, sono a tua completa disposizione".
Ringrazio e gli rispondo che, chissà se ci sarà mai una nuova occasione; magari ci rivedremo; ormai si era fatto tardi e ci salutiamo; ritorno al tavolo da mio marito ed i nostri amici: è ora di tornare a casa....
Sono ormai convinta che a mio marito non interesso per niente; non mi ha chiesto neanche se mi son divertita, invece è stata la mia amica ad affermare che di certo devo essermela spassata con quello:
"Hai ballato tutto il tempo con quel tipo; hai capito tua moglie?" lo riferiva a Giancarlo, mio marito, giusto per una battuta.
La sua risposta è stata:
"E meno male che ha trovato quello lì; almeno ha ballato e si è divertita, altrimenti avrebbe stressato me".
Ed io, dentro di me, consideravo: - ma tu guarda che stronzo, non gli importa proprio nulla di me? Certo, ha la sua amante Ludovica, lui; guardalo, il bastardo: non gli importa nulla di me: ormai ha la sua puttana...-.
Ero davvero arrabbiata con lui, forse anche perché ero un po' alticcia. Partiamo, avremmo dovuto viaggiare per circa mezz'ora prima di arrivare a casa; io, in auto, sono un po' scosciata, lascio la giacca aperta, proprio per vedere se suscitavo qualche sua reazione, dal momento che, prima di uscire di casa, aveva affermato:
"Che bella che sei, stasera".
Con una certa acrimonia, gli chiedo:
"Dimmi la verità: non mi ami più? Se è così, abbi almeno il coraggio di dirlo: non ti piaccio più?"
E lui: "Ma che vai a pensare? Su, dai, non siamo più dei ragazzini, ti amo, lo sai".
Ed io: "Sìììì, è così, dal momento che non mi consideri più; di certo devi avere qualche altra donna; dai, ammettilo almeno".
Lui, arrampicandosi sugli specchi, cerca di sviare il discorso, ma ormai son sicura di quel che penso.
Arriviamo a casa ed entriamo in garage con l'auto: abitavamo in una villetta.
Scendiamo dall'auto e vado nel bagno della lavanderia; mi scappava la pipì; sono sul water, la gonna tirata su ed il perizoma abbassato; lui riesce a vedermi in quella posizione e vede anche che indossavo le autoreggenti; deve essergli salito il sangue alla testa, perché ha fatto una cosa alquanto strana, una cosa che non avevamo mai fatto; mi ha spinto indietro, con la schiena contro il muro, lasciandomi seduta sul water; poi si è inginocchiato ed ha preso a leccarmi la figa, con una smania davvero esagerata. Non lo avevo mai visto con tanta frenesia addosso, sembrava un'altra persona, e la cosa mi eccitava veramente tanto; mi ha ridotto la figa ad un fiume. Dopo un po' di quel trattamento, si alza, si abbassa i pantaloni e me lo mette in bocca; lo succhio, sono tremendamente eccitata, mi eccita assai questa sua foga, mi regge la testa per imprimere il suo ritmo, quasi mi soffoca, sono veramente sbalordita. Mi tira su, mi fa appoggiare alla lavatrice e me lo mette dentro, fatica un po' per via dei tacchi, tento di toglierli, ma lui mi dice: "Non ti azzardare" e mi tiene la testa appoggiata alla lavatrice: è proprio impazzito! Che cazzo gli è preso? Dopo un po' che mi sta scopando, sento che urla: "Sto sborrandoooo..."
Allora mi viene da pensare che, a vedermi cosi, con tacchi ed autoreggenti, abbia immaginato fossi la sua amichetta Ludovica; saliamo su, mi spoglio e vado in bagno a darmi una rinfrescata: ne avevo proprio bisogno. In doccia ripenso a come mi ha presa poco fa; mi sto toccando la fica perché mi eccita particolarmente questa cosa; finisco la doccia e mi asciugo, indosso l'accappatoio e vado in camera, ma lui dorme; mi distendo a letto nuda, credendo fosse sveglio, mi giro e rigiro, non riesco a dormire e la mano mi ritorna sulla figa; mi sto toccando al pensiero di quanto accaduto con lui .... Allungo una mano e cerco il suo cazzo; ho ancora voglia, sono talmente eccitata che mi infilo sotto la coperta e glielo prendo in bocca; lo sento crescere tra le labbra, ma lui è in dormiveglia; allora mi tiro su e mi metto a cavalcarlo; ha il cazzo durissimo, è buio, quindi non vedo la sua faccia, le mie mani sono sul suo petto, non voglio più fermarmi, godo e lo fa pure lui: mi sborra in figa...
Era ancora in dormiveglia, quando mi ha detto: "Ora dormi, sono stanco". Io son ritornata al mio posto e, dopo poco, mi son addormentata. La mattina mi sveglio e gli porto il caffe a letto, in vestaglia; mi sentivo finalmente felice, dopo così tanto tempo; ormai non ricordavo più da quanto non passavo una serata così. Devo dire che, dopo tanto tempo, questa botta di energia ci voleva proprio; dentro di me, mi dico che d'ora in poi, mi presenterò a lui sempre più sexy, perché voglio riconquistare mio marito.
Lui apprezza molto questa mia carineria di portargli il caffe a letto, ma poi non resisto e gli chiedo:
"Ma, ieri sera, cosa ti è preso? Non si era mai verificata una situazione di te cosi voglioso; mi hai veramente stupito e, ti confesso che, esser presa così... mhmm, mi è piaciuto molto".
Ero seduta sul letto mentre parlavo, lui mi si avvicina, mi slaccia la vestaglia e mi tocca le tette:
"Vedi, amore mio, ieri sera sprizzavi sensualità da tutti i pori; i miei amici hanno convenuto tutti che sei ancora un gran pezzo di Topa".
Mentre mi parla, mi sta baciando il collo, io mi sto bagnando e così, di getto, gli dico:
"Allora mi vuoi sempre sexy, come una porcellina?" e lui, ormai eccitato, mi risponde:
"Sì, ti voglio Zoccola" e, intanto, si posiziona davanti, in piedi, e mi mette il cazzo in bocca.
Non mi aveva mai definito "Zoccola", ma, adesso, questo suo nuovo modo di porsi mi manda ai matti ; lo lecco e lui me lo infila il più possibile in bocca, mi regge la testa ed io, a questo trattamento, sono sempre più eccitata. Mi lascio usare come vuole lui; quando si è sentito sazio della mia bocca, mi ha fatto mettere a pecora e me l'ha messo tutto dentro con un colpo secco. Avevo i gomiti poggiati sul letto, ma lui me li ha tirati a sé, come per immobilizzarmi, mentre diceva:
"Guarda che zoccola che sei: ti piace come ti sto fottendo? Dimmelo, stai godendo?"
"Sì, finalmente, è la seconda volta che godo, dopo tanto tempo. Ora sì che sei un vero maschio" e lui accelerava, fino a sborrare nella mia figa.
Questo suo cambiamento, mi piaceva davvero molto: da quel momento in poi, quasi tutte le sere erano fuochi d'artificio. Giunge il periodo delle feste natalizie e, come ogni anno, vi è la cena aziendale; erano tanti anni che non ci andavo, ma, quest'anno, mio marito mi chiese di accompagnarlo e ne fui davvero felice. Nell'ultimo periodo, c'era molto più dialogo tra noi; ci sentivamo di più anche durante il giorno, al telefono.
Nel giorno della cena, mi recai dal parrucchiere e poi dall'estetista; insomma mi concessi una nuova immagine di me e, a sera, mi preparai indossando una guepière piuttosto audace, immaginando un possibile dopo serata; gonna in pelle sopra al ginocchio, una bella camicia zebrata e tacco 12 per décolleté in vernice di colore nero; il tutto arricchito da accessori, quali collane, orecchini, ed ero pronta.
Al che, mio marito, vedendomi, afferma:
"Stasera ci vorrà un bodyguard per tener a bada quanti si ecciteranno nel vedere quanto sei fica!"
Ed io: "Ah, sì, sarei "fica"? Sì, è vero, sono soddisfatta e mi piaccio, grazie!"
Partiamo e, strada facendo, gli chiedo chi ci sarà, e lui:
"Tutti i dipendenti e lo studio dei consulenti: ormai li invito ogni anno."
A posteriori, prendo atto che questa serata sarà proprio quella che cambierà la mia vita.
Arriviamo al ristorante e mi trovo tra tanta gente bella e simpatica; si inizia con i vari brindisi, poi, a tavola, tra una portata e l'altra, si ride e scherza, come tra goliardi: siamo un gruppetto di donne alternate agli uomini. La moglie del nostro consulente, mi chiede:
"Cara, come trascorri le giornate, ora che hai i figli grandi? Cavolo, sei giovane ed anche laureata; perché non ci dai una mano nel nostro studio? Potresti venire 3/4 ore al giorno, lo decidi tu, in base a come organizzarti mattina e pomeriggio; dai, siamo veramente in difficoltà ultimamente, non si trova in giro gente valida. Rimettiti in gioco, ti farà bene esser impegnata in qualcosa."
Le rispondo che ci penserò! Intanto ci godiamoci la serata, sperando che dopo ci sia da ballare. Mi alzo per andare alla toilette, mi sento un pochino accaldata, stiamo bevendo troppo, stasera. Mentre cammino, avverto d'esser guardata dagli uomini ai vari tavoli; la cosa mi piace; mi sento bella, arrivo in bagno e mi siedo sul water; faccio la pipì e, mentre mi asciugo, me la tocco; non ci posso credere: mi sto eccitando al toccarmi nel bagno del ristorante? Ma cosa mi prende? Questa cosa mi piace e vorrei che venisse mio marito e mi trovasse così; mentre ripenso a quanto successo solo non molto tempo fa, mi ritrovo a farmi un ditalino: sono bagnatissima. Decido di togliere il perizoma e comincio ad elaborare un pretesto per farlo sapere a mio marito; purtroppo era circondato da tante persone...
Ecco, ora ci starebbe bene una sveltina, qui. Decido di fare una foto al mio perizoma, mentre ce l'ho tra le mani e gliela invio; mi ricompongo e torno al tavolo. Tengo d'occhio il telefono, ma lui non visualizza; ho perso ogni speranza e continuo a parlare con le donne presenti al tavolo. Intanto bevo, poi, arrivati ai dolci, ci alziamo e si va in una sala, dove c'è un po' di musica, ma, che noia, non balla nessuno. Sono vicina a mio marito, ma egli pensa solo a parlare; ad un certo punto, mi accosto di più a lui e mi dice:
"Tesoro, ti presento Alessandro; è il Direttore di una nuova azienda che ho acquisito da poco", mi premuro di stringergli la mano:
"Piacere" dico "ma...: non ci siamo già visti tempo fa? Abbiamo ballato alla cena di circa un paio di mesi fa?" E lui risponde:
"Ma certo, sì!" e a mio marito sfugge di dire:
"Ma tu guarda le coincidenze!"
Scambiamo qualche parola, mentre lui non mi toglie gli occhi di dosso; li lascio a parlare tra loro, ma, ad un certo punto, mio marito viene chiamato da altre persone e rimango da sola a discorrere con lui.
E' proprio un bell'uomo, avrà circa cinquant'anni, mi piace parlare con lui, siamo li in piedi, quando mi invita a sedere ad un tavolino per bere qualcosa, mentre resto in religioso silenzio, in attesa del ritorno di mio marito. Siamo seduti e, intanto, Ale ha ordinato due coppette di champagne, mentre, dentro di me, mi rimprovero per quanto sto bevendo. Riprendiamo a parlare di ballo, unico nostro argomento...
A questo proposito, lui dice: "Peccato che qui non si balli; avevo in mente, dopo, di far un giro in un noto locale della zona, per ballare un po'" ed io gli rispondo: "Anche a me, sarebbe piaciuto, ma a mio marito no!!! Non credo sarebbe d'accordo ad andar per locali".
Al che lui: "Tranquilla, provo io a chiederglielo, appena si avvicina".
E' proprio furbetto costui, oltre ad esser molto simpatico; star li seduta al tavolo e conversare con quest'uomo mi eccita e, per giunta, sono anche priva di slip; avevo in mente un gioco con mio marito, ma quello è attorniato da tanta gente e non si è ancora accorto di nulla.
Mi alzo per salutare delle persone che cominciano ad andar via, vedo mio marito e gli dico:
"Guarda che ritorno al tavolo, ti aspetto, vieni; non lasciarmi lì da sola, con quello".
Ma, al contrario, dentro di me, ero eccitata da questa cosa; ritorno e mi siedo, chiedendomi se arriverà mio marito; si parla del più e del meno, di cosa è in programma per le feste natalizie; ho la camicia un po' aperta e lui, spesso, vi allunga lo sguardo; faccio finta di nulla, intanto arriva mio marito; è un po' su di giri anche lui, per aver fatto troppi brindisi; si siede accanto a me e mi dà un bacio:
"Eccomi, son qui; grazie per aver tenuto compagnia ad Alessandro".
Al che lui: "Tua moglie è stupenda, oltre che molto brava nel ballo; pensavo di far un giro in un locale qui in zona; non credo vogliate tornare già a casa? Sono appena le 23:30, che ne dici?"
Io mi giro e gli dico: "Sì, dai, andiamo" tenendo un'espressione implorante, cui non si può dire di no.
Allora lui dice: "Ok, ma balli con Alessandro? Lo sai che io non ballo".
Ma io: "Dai, andiamo, ci prendiamo un tavolo e poi si vedrà".
Dentro di me, ero super felice; ci alziamo, prendiamo le giacche e iniziamo ad uscire; saliamo in auto, Ale prende la sua e noi lo seguiamo; mio marito dice:
"Sai, tesoro, è proprio una bella persona questo Alessandro, molto responsabile e seria, credo che saprà farsi valere in azienda". Ed io, di rimando: "Sì, amore, dai, basta parlare di lavoro; godiamoci la serata, sono euforica."
Gli prendo la mano e me la tiro sulla coscia: "Prima ti avevo mandato un messaggio su whatsapp, ma, preso dagli altri, non l'hai letto".
"Infatti, non ho ancora avuto modo di guardare il telefono: ce l'ho dietro, nel cappotto". Allora rispondo:
"Fa niente, appena ci fermiamo al locale, lo guardi".
Giunti al locale, parcheggiamo; c'è da camminare un po' e, con questi tacchi, è una sofferenza; non avevo certo previsto questa cosa. Ho i piedini che mi fanno male, quindi mi metto a braccetto di mio marito, almeno mi regge un po'. Finalmente entriamo e devo dire che è molto affollato; alla fine, troviamo un tavolo e ci mettiamo seduti; vedo che mio marito ha il telefono in mano e ciò mi provoca un certo rossore sulle guance; di certo non era il momento giusto, gli lancio un sorrisino e mi avvicino; gli dico:
"Ti è piaciuta la mia foto? Avevo in mente una cosa, ma andava bene prima, ora niente".
Sono tremendamente eccitata e dico: "Dai, andiamo in pista!"
Volevo ballare con Alessandro, come l'altra volta, ma, stavolta, è diverso; non è più uno sconosciuto, bensì una persona che è a contatto con mio marito, perché vi lavora assieme...
Siamo li in piedi, a bordo pista; intanto guardo verso mio marito ed avverto che è eccitato, dopo quello che ha visto. Allora gli chiedo:
"Posso ballare con Ale o ti dispiace?"
Mi dà un bacio in bocca e mi dice: "Sì, andate pure". Vado alla toilette, poi, di ritorno, dico ad Ale: "Mi fai ballare?" e lui: "Prego, bella signora, non aspettavo altro; stasera hai un fascino tutto particolare".
Ed io: "Dai, non esagerare, guardati in giro: vedi quante belle donne ci sono?" Ridiamo, poi aggiunge: "Di là, c'è la sala del "latino", come te la cavi?" "Non sono particolarmente brava, però andiamo; il cavaliere sei tu".
C'è una folla incredibile e lui mi dà la mano per non perdermi; cavolo, un brivido mi percorre l'intera spina vertebrale.

( Continua)

scritto il
2025-04-13
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