Scopo mio figlio senza saperlo
di
lucaded
genere
incesti
scopo mio figlio senza saperlo
Mi chiamo Paola dottoressa in un ospedale, poco dopo essermi laureata andai in Africa con una nota associazione, mi piaceva aiutare gli altri, ma una sera che ero uscita con dei colleghi per andare in un locale in città, nel bagn fui violentata, io sono una donna alta 178 cm, da sempre ben messa, ma questo uomo era davvero forte e purtroppo dovetti cedere.
Uscita dal bagno non dissi nulla a nessuno, solo che dopo alcuni mesi scoprii di essere incinta, alla fine partorii e lasciai mio figlio ad una missione cattolica, con la promessa che avrei mandato dei soldi per il suo mantenimento, poi tornai in italia.
Trovai lavoro in un ospedale di milano, passarono gli anni, ebbi diverse storie, ma nessuno conquistò il mio cuore, io 178 cm, 5 seno, bionda, attiravo l'attenzione degli uomini, ma molti volevano solo scoparmi e comunque non provavo molto piacere nell'atto sessuale, forse retaggio di quel che mi era accaduto.
Così mi ritrovai a 45 anni, single, certo il lavoro mi piaceva, ma mi sentivo sola, davanti al supermercato dove andavo di solito un giorno comparve un ragazzo di colore, insomma nella mia città ce ne erano davvero tanti, ma di lui mi colpironoi lineamenti, dolci e non proprio africani, chiedeva l'elemosina, spesso aiutava le signore anziane a portare la spesa, a volte lo scoprivo a guardarmicon intensità.
Poi un giorno mentre uscivo con le borse mi si stortò la caviglia e caddi, subito il giovane acorse in mio aiuto, mi tirò su e si offrì di accompagnarmi a casa, io senza fratelli e con i genitori morti ero sola e non avrei saputo chi chiamare, accettai ed a fatica arrivammo al mio palazzo, lui si offrì di accompagnarmi fino a casa, non mi fidavo ma alla fine accettai.
Salimmo con l'ascensore, poi davanti alla porta di casa gli diedi dieci euro, ma lui signora le preparo da mangiar,e lei si distenda o la caviglia si gonfierà mi disse, avevo paura ma mi fidai, mi sedetti sul divano e lo sentii trafficare in cucina, era bello avere qualcun che si prendeva cura di me e iniziai a fantasticare, si diceva che gli africano fossero ben dotati, dopo poco preparò la tavola in cucina e mi venne a prendere, una bella spaghettata aglio oglio e peperoncino che ne dice signora.
Mangiammo a sazietà, poi sul parlammo, lui mi raccontò che i genitori non li aveva mai conosciuti e che era stato allevato dalle suore, poi aveva deciso di venire in italia a cercare la sua vera madre.
Poi gli dissi senti prendi 50 euro e comprati una tuta nuova, poi torna qui e ti fai una doccia, ma non e' che mi mandi via e poi non mi fai tornare mi disse, mi fece tenerezza, fidati gli dissi.
Lui uscì e dopo un'oretta tornò, lo feci salire, andò in bagno, chiuse la porta, io lospiai e aveva un bel cazzo, nudo sottola doccia, era poco più bsso di me ma cn un cazzo che duro era bello grosso, si stava masturbando e che sborrata sul vetro, ma poi pulì tutto, io tornai sul divano, uscì asciugato con la tuta nuova, come stai bene gli dissi, si signora mi sento più rilassato, io arrossii, ma come mai una donna bella come lei e' sola, non ha marito, figli, dissi di no, mi guardò in uno strano modo, poi cenammo, preparai due bistecche, ora Abdul e' meglio che tu vada gli dissi, ma signora non so dove andare, non posso dormire sul divano mi disse, uffa, io dormivo nuda, il giorno dopo dovevo lavorare, comunque accettai.
La notte mi masturbai e poi la sveglia mi svegliò, lui dormiva in tuta, lo lasciai dormire, non avevo molto in casa, se mi deruberà e sparirà pazienza mi dissi.
La sera tornai e lui stava preparando due belle bistecche con purè, ma come sei bravo gli dissi, si le suore mi hanno educao bene, ma mia mamma mi manca molto, io invece tutto il giorno avevo pensato a quel cazzo, dopo aver cenato, mi avvicinai a lui, ti piaccio Abdul, i signora e'molto bella, e basta signora mi chiamo Paola, poi lo accarezzai, oh Paola, che bello, io che prima di cena mi era fatta una doccia e avevo indossato un vestito lungo ma con sotto niente, continuai ad accarezarlo e poi tirai giù la tuta, il cazzo mezzo duro, no paola ma che fai, tirai su il vestito ero bagnata da tuttala cena e mi infilai in figa il cazzo che divenne subito duro, no paola non così, ma io iniziai a cavalcare quel gran cazzo, ah come mi riempiva bene, no pola fermati, am io godevo e la mia figa calda colava umori sulle sue palle, ahh che orgasmo, poi lo baciai, non fece resistenza, cavalcai ancora, venni ancora, dai andiamo a letto, mi prese in braccio, era forte e andammo a letto, mi scopò a lungo e poi mi sborrò dentro, dopo mi abbracciò, posò il capo sul mio seno e pianse.
Poi si addormentò, io rimasi li a guardarlo dormire, non capivo perchè avesse pianto, poi mi assopii, la mattina dissi che ero malata, iniziai a succhiare quel cazzo e lo feci tornare duro e poi cavalcai, luimi guardava e non parlava, sei una gran porca, si bravo che mi ecciti gli dissi, poi venni iniziai a venire non smettevo, che orgasmo, poi un suo schiaffo mi fece riprendere, ehi sei pazzo gli dissi, non ti piace scopare con me.
Si ma non doveva andare così, tu sei mia mamma, mi disse, io rimasi li ferma con il suo cazzone dentro, io avevo sempre mandato i soldi alla missione ma non avevo mai aperto e lettere delle suore, mi ero comportata male e lo sapevo, ma lui era il frutto di uno stupro.
Senti scopami e poi parleremo va bene, lui sospirò, sembra che ti interessa solo il cazzo, mi girò e mi scopò a lungo, venni tantissimo, poi mi sborrò dentro e dopo andammo in doccia, colazione e poi gli dissi la verità, che mi avevano stuprata in un locale e io mi ero presa cura di lui con il denaro, ma non volli mai sapere nulla di lui, lui aprì un marsuio che portava sempre consè emi mostrò i documenti, la nascita, io lo avevo riconosciuto, quindi aveva il mio cognome, io volevo conoscerti, chiederti perchè mi avessi abbandonato, ora lo so ma non dovevamo finire a letto.
Ormai lo abbiamo fatto, non dirmi che non ti piace sborrarmi dentro, Paola tu sei una donna splendida, certo che mi piace, però non doveva andare così, mi avvicinai, lo baciai, sei mio figlio e il mio amante ed ormai vivrai con me, tu sai farmi godere come nessuno, ora ti ho ritrovato e starai con me.
Iniziò una piacevole relazione, iolavoravo, lui stava a casa, puliva, cucinava, faceva la spesa, insomma si prendeva cura di me e e mi scopava tanto, eravamo due calamite, gli detti anche il culo, gli facevo i pompini, ero pazza di lui, poi non prendendo precauzioni rimasi incinta, glielo dissi, che casino paola, si amore ma non puoi abbandonare tuo figlio, io spesso temevo diperderlo, aveva 25 anni meno di me, per questo avevo sempre voglia, non temere filgiomio, il mio culo e la tua bocca ti faranno godere, ma uffa mamma, partorirai un figlio che sarà anche io fratello, pensi solo al cazzo, lo so hai ragione ma io non voglio perderti, ti amo, ti desidero, con te sono felice, mi sento donna, ho bisogno di te.
Anche io mamma, Paola, ti amo e non ti lascerò mai, il mio cuo divenne la sua figa, ero sempre piena di sborra, alla fine nacque una bambina, la chiamammo Elena, lui se ne occupòda padre amorevole, non le dicemmo mai la verità, ora a 65 anni sono in pensione, lei e' all'università, Abdul e'un pò ingrassato, am scopiamo come matti e siamo felici.
Mi chiamo Paola dottoressa in un ospedale, poco dopo essermi laureata andai in Africa con una nota associazione, mi piaceva aiutare gli altri, ma una sera che ero uscita con dei colleghi per andare in un locale in città, nel bagn fui violentata, io sono una donna alta 178 cm, da sempre ben messa, ma questo uomo era davvero forte e purtroppo dovetti cedere.
Uscita dal bagno non dissi nulla a nessuno, solo che dopo alcuni mesi scoprii di essere incinta, alla fine partorii e lasciai mio figlio ad una missione cattolica, con la promessa che avrei mandato dei soldi per il suo mantenimento, poi tornai in italia.
Trovai lavoro in un ospedale di milano, passarono gli anni, ebbi diverse storie, ma nessuno conquistò il mio cuore, io 178 cm, 5 seno, bionda, attiravo l'attenzione degli uomini, ma molti volevano solo scoparmi e comunque non provavo molto piacere nell'atto sessuale, forse retaggio di quel che mi era accaduto.
Così mi ritrovai a 45 anni, single, certo il lavoro mi piaceva, ma mi sentivo sola, davanti al supermercato dove andavo di solito un giorno comparve un ragazzo di colore, insomma nella mia città ce ne erano davvero tanti, ma di lui mi colpironoi lineamenti, dolci e non proprio africani, chiedeva l'elemosina, spesso aiutava le signore anziane a portare la spesa, a volte lo scoprivo a guardarmicon intensità.
Poi un giorno mentre uscivo con le borse mi si stortò la caviglia e caddi, subito il giovane acorse in mio aiuto, mi tirò su e si offrì di accompagnarmi a casa, io senza fratelli e con i genitori morti ero sola e non avrei saputo chi chiamare, accettai ed a fatica arrivammo al mio palazzo, lui si offrì di accompagnarmi fino a casa, non mi fidavo ma alla fine accettai.
Salimmo con l'ascensore, poi davanti alla porta di casa gli diedi dieci euro, ma lui signora le preparo da mangiar,e lei si distenda o la caviglia si gonfierà mi disse, avevo paura ma mi fidai, mi sedetti sul divano e lo sentii trafficare in cucina, era bello avere qualcun che si prendeva cura di me e iniziai a fantasticare, si diceva che gli africano fossero ben dotati, dopo poco preparò la tavola in cucina e mi venne a prendere, una bella spaghettata aglio oglio e peperoncino che ne dice signora.
Mangiammo a sazietà, poi sul parlammo, lui mi raccontò che i genitori non li aveva mai conosciuti e che era stato allevato dalle suore, poi aveva deciso di venire in italia a cercare la sua vera madre.
Poi gli dissi senti prendi 50 euro e comprati una tuta nuova, poi torna qui e ti fai una doccia, ma non e' che mi mandi via e poi non mi fai tornare mi disse, mi fece tenerezza, fidati gli dissi.
Lui uscì e dopo un'oretta tornò, lo feci salire, andò in bagno, chiuse la porta, io lospiai e aveva un bel cazzo, nudo sottola doccia, era poco più bsso di me ma cn un cazzo che duro era bello grosso, si stava masturbando e che sborrata sul vetro, ma poi pulì tutto, io tornai sul divano, uscì asciugato con la tuta nuova, come stai bene gli dissi, si signora mi sento più rilassato, io arrossii, ma come mai una donna bella come lei e' sola, non ha marito, figli, dissi di no, mi guardò in uno strano modo, poi cenammo, preparai due bistecche, ora Abdul e' meglio che tu vada gli dissi, ma signora non so dove andare, non posso dormire sul divano mi disse, uffa, io dormivo nuda, il giorno dopo dovevo lavorare, comunque accettai.
La notte mi masturbai e poi la sveglia mi svegliò, lui dormiva in tuta, lo lasciai dormire, non avevo molto in casa, se mi deruberà e sparirà pazienza mi dissi.
La sera tornai e lui stava preparando due belle bistecche con purè, ma come sei bravo gli dissi, si le suore mi hanno educao bene, ma mia mamma mi manca molto, io invece tutto il giorno avevo pensato a quel cazzo, dopo aver cenato, mi avvicinai a lui, ti piaccio Abdul, i signora e'molto bella, e basta signora mi chiamo Paola, poi lo accarezzai, oh Paola, che bello, io che prima di cena mi era fatta una doccia e avevo indossato un vestito lungo ma con sotto niente, continuai ad accarezarlo e poi tirai giù la tuta, il cazzo mezzo duro, no paola ma che fai, tirai su il vestito ero bagnata da tuttala cena e mi infilai in figa il cazzo che divenne subito duro, no paola non così, ma io iniziai a cavalcare quel gran cazzo, ah come mi riempiva bene, no pola fermati, am io godevo e la mia figa calda colava umori sulle sue palle, ahh che orgasmo, poi lo baciai, non fece resistenza, cavalcai ancora, venni ancora, dai andiamo a letto, mi prese in braccio, era forte e andammo a letto, mi scopò a lungo e poi mi sborrò dentro, dopo mi abbracciò, posò il capo sul mio seno e pianse.
Poi si addormentò, io rimasi li a guardarlo dormire, non capivo perchè avesse pianto, poi mi assopii, la mattina dissi che ero malata, iniziai a succhiare quel cazzo e lo feci tornare duro e poi cavalcai, luimi guardava e non parlava, sei una gran porca, si bravo che mi ecciti gli dissi, poi venni iniziai a venire non smettevo, che orgasmo, poi un suo schiaffo mi fece riprendere, ehi sei pazzo gli dissi, non ti piace scopare con me.
Si ma non doveva andare così, tu sei mia mamma, mi disse, io rimasi li ferma con il suo cazzone dentro, io avevo sempre mandato i soldi alla missione ma non avevo mai aperto e lettere delle suore, mi ero comportata male e lo sapevo, ma lui era il frutto di uno stupro.
Senti scopami e poi parleremo va bene, lui sospirò, sembra che ti interessa solo il cazzo, mi girò e mi scopò a lungo, venni tantissimo, poi mi sborrò dentro e dopo andammo in doccia, colazione e poi gli dissi la verità, che mi avevano stuprata in un locale e io mi ero presa cura di lui con il denaro, ma non volli mai sapere nulla di lui, lui aprì un marsuio che portava sempre consè emi mostrò i documenti, la nascita, io lo avevo riconosciuto, quindi aveva il mio cognome, io volevo conoscerti, chiederti perchè mi avessi abbandonato, ora lo so ma non dovevamo finire a letto.
Ormai lo abbiamo fatto, non dirmi che non ti piace sborrarmi dentro, Paola tu sei una donna splendida, certo che mi piace, però non doveva andare così, mi avvicinai, lo baciai, sei mio figlio e il mio amante ed ormai vivrai con me, tu sai farmi godere come nessuno, ora ti ho ritrovato e starai con me.
Iniziò una piacevole relazione, iolavoravo, lui stava a casa, puliva, cucinava, faceva la spesa, insomma si prendeva cura di me e e mi scopava tanto, eravamo due calamite, gli detti anche il culo, gli facevo i pompini, ero pazza di lui, poi non prendendo precauzioni rimasi incinta, glielo dissi, che casino paola, si amore ma non puoi abbandonare tuo figlio, io spesso temevo diperderlo, aveva 25 anni meno di me, per questo avevo sempre voglia, non temere filgiomio, il mio culo e la tua bocca ti faranno godere, ma uffa mamma, partorirai un figlio che sarà anche io fratello, pensi solo al cazzo, lo so hai ragione ma io non voglio perderti, ti amo, ti desidero, con te sono felice, mi sento donna, ho bisogno di te.
Anche io mamma, Paola, ti amo e non ti lascerò mai, il mio cuo divenne la sua figa, ero sempre piena di sborra, alla fine nacque una bambina, la chiamammo Elena, lui se ne occupòda padre amorevole, non le dicemmo mai la verità, ora a 65 anni sono in pensione, lei e' all'università, Abdul e'un pò ingrassato, am scopiamo come matti e siamo felici.
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