La mia mano nel suo ventre.
di
pennabianca.
genere
bondage
Mi chiamo Bruno, ho 42 anni e sono un dirigente di una grossa azienda che opera nel settore alimentare. Sono considerato un bell’uomo. Alto, fisico ben messo e, anche sessualmente, sono dotato di una bella mazza, che uso bene. Sono sposato ed ho una figlia di 19 anni. Nel mio lavoro, sovente capita l’occasione di avere qualche bella avventura ed io, ovviamente, non mi tiro indietro. Una di queste occasioni si è realizzata un giorno di due mesi fa. Ero ad una fiera alimentare, presso un grande centro fieristico del centro Italia. Accanto allo stand della mia azienda, vi ne era uno di prodotti naturali per la bellezza. Lei era intenta ad impartire consigli alle altre ragazze, ma la sua bellezza non passava inosservata. Anche a lei non era sfuggito il mio aspetto e, spesso, durante il giorno, ci eravamo scambiati delle significative occhiate. Bella davvero. Alta, figura snella, capelli neri, lunghi lisci. Tette belle sode, opportunamente nascoste dentro un reggiseno che si intravedeva sotto la stoffa bianca della camicetta. Gonna corta, ma non troppo. Cosce lunghe e ben tornite, fasciate da quelle che sospettavo esser autoreggenti. Un bel culo tondo e sodo. Età apparente sui 28/30 anni, al massimo. Solare, maliziosa, molto disinvolta e sicura di sé. Abbiamo passato una settimana durante la quale siamo passati dagli sguardi alle chiacchere, per arrivare a battute amicali. Il penultimo giorno, l’ho invitata a cena e lei ha accettato con entusiasmo. L’ho vista aspettarmi davanti al suo albergo e indossava un bel vestito leggero, che favoriva il gioco di intriganti trasparenze; ho notato che aveva davvero classe. Era seducente, ma non volgare e questo mi è piaciuto molto. Seduti al tavolo del ristorante, scopro che si chiama Ambra, ha 32 anni ed è sposata da sette. Niente figli. Le parlo un po’ di me e, intanto, noto che, per tutto il tempo, la sua attenzione è calamitata dalle mie mani. Lei intuisce il mio pensiero e mi elargisce una spiegazione.
«Scusami, ma io sono affascinata dalle mani. È la prima cosa che guardo in un uomo. Le tue sono bellissime: grandi ben curate e con dita sottili e lunghe. Perfette!»
Sorrido, un po’ sorpreso. Lei mi chiede cosa mi affascina in una donna e io mi profondo in un galante elogio alla sua bellezza.
«Sei bella, maliziosa e timida, allo stesso tempo. Spigliata e sicura, ma, nello stesso tempo, ti metti in difesa per qualcosa che forse ti preoccupa, ma non vuoi che si avverta.»
Lei sorride e minimizza.
«Io non sono bella, sono normalissima! Dove la vedi tanta "bellezza"?»
Io sono un po’ troppo esplicito e sfrontato.
«Hai un gran bel corpo e questo è evidente. Un bel seno ed un bel paio di gambe, sormontate da un fondoschiena perfetto.»
Lei scuote il capo, poi mi fa un'altra domanda.
«Tua moglie è bella? Le sei fedele?»
Mi aspettavo una domanda simile e cerco di esser il più onesto possibile.
«Sì, è una bella donna, ma io non sono molto fedele. Diciamo che se capita una buona occasione, ad esempio noi due questa sera, la colgo senza tante seghe mentali. Naturalmente le lascio la libertà di far lo stesso. Ma tu, sei fedele a tuo marito?»
Lei sorride maliarda e cerca di stupirmi.
«Io sono fedelissima! Cioè non tradisco mio marito, perché lui vuole che io, quando ne abbia occasione, mi diverta. Lui ci gode nel sapermi con un altro, quindi il mio non è tradimento, ma solo arrendermi ad un suo desiderio.»
La guardo affascinato. Lei continua a provocarmi.
«Che altro ti piace di me? Cosa ti eccita?»
Decido di osare al massimo.
«Soltanto a parlar con te mi sono eccitato. Le tue labbra, il tuo seno cosi perfetto, mi hanno incantato per tutti questi giorni fino ad arrivare a desiderare di appoggiare le mie labbra su te e sui tuoi capezzoli.»
Lei mi guarda divertita, ma felice.
Dimostramelo; fammi vedere quanto sei eccitato, adesso, qui!»
«Qui? Adesso?»
Lei ribatte risoluta.
«Sì, qui, adesso!»
Sono preso in contro piede. Mi aspettavo che avrebbe giocato un po’ con me, ma non fino a questo punto. Mi trovo di fronte una donna che sicuramente sa cosa vuole. Le faccio vedere il bozzo dei pantaloni a dimostrazione di quanto sia gonfio il mio cazzo per merito suo.
«Questo è solo un assaggio, il resto son pronto a mostrartelo in un altro momento.»
Lei mi guarda e annuisce. Usciamo e, in pochi minuti, siamo al mio albergo, in camera mia. La stringo a me, mentre lei mi apre i pantaloni ed estrae il mio cazzo durissimo. Si ritrova in mano il mio cazzo teso e duro, che esprime tutta la sua potenza, con la cappella viola e lucida. Lei si avvicina al letto, sempre guardandomi, e si spoglia. Avevo ragione: due tette da sballo, un corpo eccezionale, si gira e mi domanda se ciò che vedo è quello che avevo immaginato.
«Soddisfo le tue aspettative? Ti piaccio?»
Mi avvicino, la faccio distendere sul letto. Le apro le gambe e scendo subito a leccarle quella fica, quasi totalmente depilata, tranne che per un ciuffo sul pube. Lei è già umida, il suo sapore è eccezionale. Lecco e mi inebrio del suo profumo di femmina in calore. Si gode il mio cunnilinguo, passivamente. Si lascia scopare con la lingua e poi, ad un tratto, esplode in un orgasmo fortissimo. Il suo corpo si tende, si inarca e mi scarica in bocca ed in faccia, uno schizzo di piacere davvero potente. Raccolgo il più possibile di quel nettare prelibato, mentre lei viene scossa da fremiti che la fanno tremare tutta. Si rigira e si impossessa del mio cazzo. lo ingoia senza nessuna difficoltà, se lo spinge tutto in gola e me lo succhia, mentre lo affonda in bocca fino alla radice. Ho voglia di scoparla e quindi la rigiro. Lei mi sale sopra e si impala su di me. Gode ad oscillare avanti/indietro e, ben presto, ha degli orgasmi molto intensi. Poi scende, si mette di lato, mi guarda come a volermi dire qualcosa che non ho ancora capito. Poi apre le gambe e prende la mia mano, se la mette fra le pieghe della sua ostrica, imperlata dei suoi umori.
«Toccami, che godo di più. Mi fanno impazzire le mani di un uomo dentro la mia fica! Masturbami! Impazzisco, se sento le dita dentro!»
Inizio ad esplorarla con le dita. Il primo entra velocemente e lei asseconda la manipolazione, inarcando la schiena.
Io continuo a leccarle il clitoride e, intanto, inserisco il secondo dito. Lei si tiene le gambe da sotto al ginocchio e mi guarda, mentre la scopo con le dita. Geme e continua a guardarmi fisso. Inserisco il terzo dito e sento che si apre di più. Ansima e allarga di più le gambe. Inserisco il quarto dito. Lei, con una mano, blocca la mia. Ha quattro dita dentro e si muove con un ritmo lento, ma costante. Si sta scopando da sola.
Gode ed ansima, mentre ora raccolgo le dita e le insinuo dentro di lei. Spingo, arrivo alle nocchie e trovo un po’ di resistenza. La estraggo e riprovo con più calma, ma anche con determinazione. Faccio ruotare la mano. La guardo senza capire fin quanto posso spingere. Mai fatta una cosa simile, ne sono quasi intimidito. Lei mi guarda eccitatissima e mi urla di sfondarla.
«Spaccami la fica! Metti la tua mano tutta dentro! Sfondami tutta!»
Incredulo, ma molto eccitato, spingo con decisione. La mano entra tutta! Lei spalanca la bocca, ma senza emettere alcun suono. Poi il suo viso si trasforma in una maschera di piacere. Gode e mi esorta a farla impazzire.
«Sì, così! Scopami tutta! Dai, muovi la tua mano e sfondami tutta!»
Raggiunge un orgasmo dopo l’altro, senza soluzione di continuità. Mai vista, né vissuta una simile esperienza, cosi travolgente ed eccitante. La scopo spingendo il braccio dentro di lei. Lo affondo fin oltre il polso. Mi stupisce quanto si sia dilatata e, quando chiudo la mano a pugno, lei impazzisce e gode all’istante. Ad ogni orgasmo, le contrazioni della sua fica attorno alla mia mano, sono qualcosa di eccezionale. Sento le pareti che mi risucchiano il polso e si contraggono ad ogni movimento che faccio. Fantastica! Alla fine è stremata. Mi guarda e con un filo di voce mi supplica di uscire da lei.
«Basta, ti supplico! Mi hai distrutta! Ti faccio godere in un altro modo, ma ti prego, esci.»
Sono così incantato da tutto quanto fatto, che quasi mi dispiace smettere. Le sorrido e le provoco un ulteriore orgasmo; poi, lentamente, sfilo la mano. È completamente ricoperta del suo piacere e io lecco tutto il liquido, che mi dà la sensazione di assaporare del nettare prelibato. La fica è oscenamente spalancata. Posso vedere le mucose interne e lei mi guarda un po’ preoccupata.
«Ti ho sconvolto e deluso, vero? Non è che non godevo, mentre mi scopavi, ma così, impazzisco. Per questo adoro le mani di un uomo e le tue mi hanno fatto bagnare all’istante, la prima volta che ti ho visto. Ho esitato molto, perché sapevo che sarei arrivata a questo e che, forse, tu ne saresti rimasto sorpreso quanto deluso.»
La guardo e le assicuro che non son deluso. Al contrario, ho scoperto una cosa che non avevo mai provato e ne sono rimasto affascinato. Lei mi bacia e poi si gira, offrendomi un'alternativa.
«Prendimi dietro. Lì non sono stata mai fistata, anche se me lo hanno proposto tante volte, ma voglio che almeno un buco mi resti normale, per godermi un bel cazzo come il tuo. Dai, sfondami il culo, che son sicura non ti deluderà!»
Si mette in ginocchio ed io le appoggio la cappella al buchetto, reso lucido dagli umori colati dalla fica. Spingo e sento una certa resistenza. Lei mi esorta a spingere con decisione.
«Dai, non esitare! Spaccami anche il culo! Dai, che mi piace molto!»
Spingo e affondo con decisione. Sento lo sfintere reggere un po', poi si dilata e mi accoglie tutto dentro. Lei ha un gemito, per poi rilassarsi; io le limo quel foro sempre più velocemente, finché non esplodo dentro di lei. Gode nel sentirmi riempire il suo buchetto, poi si sfila, si gira e me lo prende in bocca. Lo ingoia tutto, fino in fondo. Lo lecca e pulisce alla perfezione. Sfinita, si distende ed io la guardo estasiato. Lei mi sorride, poi mi bacia e ringrazia.
«Grazie. Ero certa che un maschio con delle mani belle come le tue, mi avrebbe distrutto. Ho voluto farlo solo questa sera, perché domani rientro, altrimenti non avrei avuto la forza di guardarti ancora, senza desiderare di sentirti ancora dentro il mio ventre. Pratico questo gioco da circa cinque anni e tu sei una delle persone con cui ho goduto davvero tanto: sicuramente uno dei migliori. Spero di rincontrarti ancora e allora saprai, fin da subito, quanto desiderio avrò delle tue mani.»
Si è alzata e rivestita. Mi son offerto di accompagnarla, ma non ha voluto.
«Se non faccio così, non ti lascio più andare!»
Da quella volta, sono passati due anni. Ci siamo rincontrati una sola volta e, per sei notti, lei si è goduta la mia mano nel ventre.
Esperienza unica, irripetibile per me.
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