Corna vecchie e nuove.

di
genere
corna


Mi chiamo Stefano, ho 34 anni, sono di media statura, occhi scuri, capelli neri, fisico tonico, ben strutturato. Da nove anni, sono sposato con Francesca, mia coetanea, alta più o meno quanto me, bionda, capelli corti a caschetto. Ha una bella bocca ampia e labbra carnose, perfette per far pompini, cosa che le viene benissimo. Il seno, poi, è un vero spettacolo! Una quarta piena a goccia, capezzoli grossi e ben pronunciati. Anche il culo è una meraviglia, alto, tondo, sodo, posto alla sommità di splendide cosce, che lei ama curare moltissimo. Durante questi nove anni, la nostra vita è scorsa sempre tranquilla e serena, con qualche alto e basso come accade a tutte le coppie che lavorano e, sul piano sentimentale, non posso certo lamentarmi, mentre, su quello sessuale, ho da poco scoperto d'esser stato, almeno una volta, cornificato. Di recente stiamo vagliando l'ipotesi di avere un figlio e questo argomento è emerso proprio durante l'ultima vacanza trascorsa al mare. Un giorno, mentre eravamo in spiaggia, lei, ovviamente in bikini molto esigui, in quanto è una cui piace provocare, iniziammo un dialogo sulla famiglia, i bambini, e decidemmo che era giunto il momento di averne uno anche noi. Lei mi ha avanzato una insolita richiesta.
«Andiamo a casa, tu esci per rientrare solo alle 21:00: vedrai cosa mi son inventata per noi due.»
Arrivammo a casa per le 18:00, feci una doccia veloce e raggiunsi i miei amici al bar, per una partita a carte, nell’attesa che scoccassero le 21:00, come voluto da mia moglie. Rientrai in casa e trovai il soggiorno illuminato solo da candele, il tavolo apparecchiato elegantemente e, sopra di esso, una di quelle campanelle che si usano per chiamare la servitù, sotto cui c’era un biglietto con scritto di azionarla, e cosi feci; mi voltai ed apparve lei in intimo sexy e quanto mai sensuale. Il mio cazzo era già duro e lo divenne ancora di più! Ci sedemmo a tavola ed iniziammo la cena, poi, ad un certo punto, mentre stappavo la seconda bottiglia di vino, mi fece una specifica domanda:
"Mettere al mondo un figlio, è una grande responsabilità; dovremo esser consapevoli e soprattutto uniti, perché voglio che cresca in un ambiente tranquillo, sereno, circondato dal nostro amore, dal nostro affetto e, soprattutto, deve riguardare un impegno reciproco. Ti senti davvero pronto? Sei consapevole che questo comporterà delle rinunce, dei sacrifici, delle condizioni a volte anche stressanti, durante le quali io e te dovremmo mantenere la calma e, soprattutto, mantenere sempre unita la famiglia per il bene della nostra progenie?»
Ho guardato Francesca e le ho assicurato che, personalmente, mi sentivo pronto, ma volevo esser sicuro che anche lei fosse convinta come me. Lei ha bevuto un sorso di vino, poi ha ripreso il discorso.
«Ho riflettuto abbastanza sulla questione e sono convinta che, se io e te saremo una coppia forte e decisa, questa esperienza sarà per entrambi bellissima. Direi che, per prima cosa, dobbiamo mettere in chiaro alcuni aspetti del nostro rapporto, che potrebbero apparire come ombre. Sono soprattutto le ombre quelle che voglio far emergere. Sono a conoscenza del fatto che hai scopato quella gran troia di Marina e non riesco a capire, cosa puoi aver trovato in lei di tanto interessante. Voglio che mi racconti per filo e per segno come, quando e quante volte, te la sei portata a letto.»
Colto di sorpresa, ho sorseggiato un po' di vino, per poterle rispondere in maniera soddisfacente.
«Ho scopato con Marina, solo due volte. La prima volta è stata dopo aver scoperto che tu mi avevi fatto le corna; mentre, la seconda, ci son andato, perché ho avuto il sospetto che tu me le avessi fatte di nuovo. In tutti e due i casi, è stata una scopata senza alcuna enfasi particolare, senza nessun coinvolgimento e, devo dire che, sinceramente, i bocchini li fai meglio tu.»
Ho letto, per un attimo, lo stupore nei suoi occhi, quando le ho rivelato che sapevo di avermi cornificato e così l'ho esortata a raccontarmi, ciò che sapevo. Ho deciso di lasciarla parlare e, nel frattempo, riempii di nuovo il mio calice di vino. Iniziò nel confessarmi quello che successe il giorno del tradimento, quando si era lasciata sedurre da un ragazzo, che frequentava la sua stessa palestra. Poi le ho chiesto se era tutto qui quello che aveva da raccontarmi, essendo io convinto che, in realtà, l'avesse fatto, come minimo, un’altra volta.
«Tutto qua? Mi sembra un po’ poco, o no?»
Ho visto Francesca deglutire, poi ha appoggiato il bicchiere che aveva in mano ed ha proseguito nella sua
«No, è vero, c’è dell’altro. Ricordi il primo anno di matrimonio, la prima estate che non lavoravo e andavo spesso al mare con la mia amica Silvia? Entrambe ci mettevamo sempre in topless, a quei tempi. Mentre eravamo sdraiate con le tette all’aria, sentivo lei che parlava al telefono con il suo fidanzato, di nome Sandro che, poco dopo, ci raggiunse in spiaggia, assieme ad un suo amico di nome Luca. All'epoca, Sandro aveva un grosso motoscafo d'altura e, raccolte le nostre cose, ci portò al piccolo porticciolo, dove ci imbarcammo sul potente mezzo; lui lo spinse subito al largo, in direzione dell'isola che c'è davanti alla costa. La giornata era splendida, il sole era caldo ed il mare calmissimo, così ci invitò a metterci nude, cosa che lui e il suo amico fecero immediatamente. Non avevo certo intenzione di tradirti, ma, sia Sandro che Luca sfoggiarono due mazze veramente notevoli. Silvia si mise subito nuda e stava seduta a prua del potente mezzo a cosce aperte, mostrando la fica già iper bagnata. Sandro si è avvicinato a lei e, mentre Luca pilotava, si è inginocchiato e le ha offerto il suo cazzo da succhiare, cosa che lei fece immediatamente. È bastato poco per farlo diventare qualcosa di veramente bestiale: un cazzone lungo ben oltre i 20 cm., di notevole spessore, che lei, un po' a fatica, riusciva a ingoiare solo a metà. Mentre osservavo la scena, mi son sentita bagnare in una maniera pazzesca; ero seduta vicino a Luca, quando lui mi ha chiesto se volevo tenere il timone in mano e, così, si è spostato leggermente indietro e mi ha lasciato il posto, affidandomi la guida del mezzo; lui si è posizionato dietro di me ed ho sentito il suo membro che cresceva, infilato tra le mie natiche. Quando le sue mani son scese in basso ed hanno cominciato a masturbarmi, mentre con la bocca mi baciava da dietro sul collo, non ho capito più niente. Lui ha spento il motore e, subito dopo, si è abbassato ed ha preso a leccarmi tra le cosce, facendomi sbrodolare come una cagna. Ho iniziato a godere sotto i colpi della sua lingua che, sapientemente, martellava il mio clitoride, mentre insisteva a scorrere lungo le pieghe della mia ostrica, scivolando giù, fin in fondo, a lambire la rosetta grinzosa del mio culetto, per poi risalire e ricominciare tutto da capo, raccogliendo tutti gli umori che sgorgavano dalla mia fica. D'un tratto, ho appoggiato le mani sul suo capo e l’ho schiacciato contro il mio corpo, perché ero scossa da un orgasmo devastante.
«Non ti fermare! Non ti fermare, che sto per godere! Oddio, vengo! Vengo! Ancora, più forte! Ora vengo!»
Ha dovuto sorreggermi, perché le gambe davano segno di cedere e lui mi ha preso in braccio e mi ha adagiato sopra il tavolo che c'era dietro di noi; poi si è sollevato in piedi e mi ha presentato davanti alla faccia uno splendido cazzo lungo, anche più del tuo, ma, soprattutto, decisamente più grosso, con una cappella che sembrava una grossa fragola, rossa e matura. Me lo ha appoggiato alla bocca e poi, lentamente, ha cominciato a pomparmi con un movimento di avanti e indietro, scopandomi la gola. Ho leccato e ricoperto di saliva quella splendida verga e, dopo averla ben bagnata con la mia saliva, ho iniziato a farla penetrare giù per la gola, fin quando son riuscita ad averla quasi tutta dentro, facendo sì che lui esultasse di gioia.
«Che bocca! Sandro, avevi ragione! Questa è più brava della tua a far bocchini! Se lo prende in fica come in gola, la farò impazzire.»
Mi ha pompato la bocca per un po', muovendo il bacino avanti e indietro e poi si è spostato; lo ha posizionato fra le pieghe della mia ostrica, completamente fradicia di umori e, con due spinte decise, me lo ha infilato tutto dentro. Ho sentito le pareti della mia vagina aprirsi, dilatarsi, per accogliere quella fantastica intrusione, che mi stava letteralmente spaccando in due. Quando è arrivato in fondo, la dura cappella è andata a sbattere contro la cervice e mi ha provocato un misto di dolore/piacere che, come una scarica elettrica, mi ha scosso il cervello, facendomi urlare per il forte godimento.
«Vengo! Oddio, mi fai venire già! Continua, non ti fermare!»
Non si è certo fermato. Ha preso a sbattermi con colpi fortissimi, facendomi urlare ancora e, mentre stavo godendo come una troia, d'un tratto Sandro si è avvicinato insieme a Silvia e, mentre lei si è messa seduta nella "dinette", lui si è avvicinato e mi ha infilato il suo grosso cazzo in bocca. Aveva appena sborrato dentro la mia amica, così mi son trovata il suo cazzo ancora quasi duro, per cui non feci resistenza a prenderlo in bocca e succhiarlo per bene. Intanto Luca continuava a sbattermi con violenza ed io godevo come una troia in calore. Mi sentivo piena, riempita sia in bocca che in fica, godevo senza ritegno, urlando a bocca piena. Ad un tratto Sandro si è seduto accanto a Silvia e, subito dopo, Luca mi ha sollevato di peso e, mentre mi teneva in braccio, si è abbassato così da far in modo che il mio culo si trovasse proprio sopra la punta del cazzo di Sandro che, aiutato da Silvia, me lo ha spinto tutto nel culo, senza alcuna esitazione. Una doppia in piena regola. Era la prima volta che la facevo ed ho goduto fin quasi a stordirmi. Mi hanno sborrato dentro entrambi e poi Silvia mi ha leccato i buchi ben farciti; per tutto il giorno abbiamo preso cazzi in ogni buco. Abbiamo chiavato con loro per altre tre volte, poi Sandro e Silvia sono andati a vivere in un'altra città e non li ho più visti, mentre con Luca non ci ho più scopato.»
Guardo allibito Francesca. Mi rendo conto che mia moglie ha fatto la troia con due maschi, senza che ne sapessi nulla, convinto che mi avesse fatto cornuto una sola volta. Sorseggio un po' di vino e sento il mio cazzo duro che preme nei pantaloni; lei se ne accorge e così mi prende per mano e mi conduce in camera da letto. In un momento siamo nudi, lei si sdraia accanto a me e mi prende il cazzo in bocca, succhiandomelo come solo lei sa fare. Chiudo per un momento gli occhi ed immagino lei inginocchiata davanti ad un altro, cui sta succhiando il cazzo; senza quasi neanche rendermene conto, le vengo in bocca all'istante. Ingoia la mia crema, poi, dopo averlo ripulito per bene, continua a succhiarlo ancora un po', per poi salirmi sopra ed infilarselo dentro; scopro che la sua figa è completamente fradicia. Si muove su di me e basta poco anche a lei per raggiungere l'orgasmo. Ha ancora il mio membro nella sua mano, quando si allunga su di me, ed unisce la sua bocca alla mia; sento, tra le sue labbra, il sapore della mia crema. La tua lingua si infila con prepotenza nella mia bocca e, insieme alla mia, esegue una danza erotica, che mi eccita ancor più. Quando si stacca, mi guarda fisso negli occhi ed io, senza neanche rendermene conto, le chiedo se c'è ancora altro da sapere. Lei sorride e poi appoggia la testa sul mio petto.
«Sì, c'è ancora qualcos'altro da sapere, ma io ti ho chiesto di esser completamente sincero con me, quindi, raccontami cosa hai fatto insieme a Federica e suo marito!»
Appoggio una mano sul suo capo e la faccio girare verso di me, la guardo negli occhi.
«Amore, io non ho fatto... Cioè, voglio dire, non c'è stato niente tra... Ecco, loro volevano provare l'emozione di un gioco un po' spinto e così mi hanno coinvolto. Volevano provare l'esperienza di un car sex, e così ho accettato di far la parte del guardone, ma son rimasto solo fuori a guardare e mi son segato, mentre loro due, in auto, scopavano. Piuttosto, dimmi, cos'altro c'è da sapere?»
Lei ha continuato a tenere il mio membro in mano, segandolo pian pianino, poi ha di nuovo appoggiato la guancia sul mio petto ed ha proseguito nella sua confessione.
«L'anno scorso anno, quando ho partecipato alla cena aziendale, ricordi, son andata insieme alla mia collega e, al ritorno, abbiamo dato un passaggio al nuovo direttore della nostra filiale della banca dove lavoro. Era Roberto, un bell'uomo sulla cinquantina. Quando siamo arrivati a casa sua, ci ha invitate a salire un attimo da lui, per il bicchiere della staffa e, una volta dentro, ho capito che tra lui e la mia collega c'era qualcosa, così, ho finto di volermene andare, ma loro mi hanno trattenuto. Son rimasta ed ho visto loro due che hanno preso a giocare, poi, la mia collega si è girata verso di me e, dopo avermi abbracciato, mi ha baciato in bocca. Non avevo mai fatto una simile esperienza e la cosa mi ha eccitato molto, soprattutto quando poi ho sentito premere sulle mie chiappe, il duro membro di Roberto, che ha preso a baciarmi sul collo ed a spogliarmi lentamente. Senza rendermene neanche conto, mi son trovata nuda, sdraiata sul tappeto a leccare la figa della mia amica, mentre Roberto, da dietro, leccava la mia. Ho avuto un orgasmo molto intenso e, subito dopo, ho sentito un grosso membro, che si faceva strada nella mia figa e riempiendola tutta, fin in fondo. La mia collega allora si è girata e si è sdraiata sotto di me; ha preso a leccarmi il clitoride, mentre lui, da dietro, mi pompava con forza. Stimolata da sotto e pompata da dietro, ho avuto due orgasmi sconvolgenti e poi, d'un tratto, lui ha preso a sborrare, lo ha tirato fuori e mi ha schizzato sopra la figa, facendo colare il seme sulla bocca della mia amica, che era lì ad attendere quella conclusione. Abbiamo continuato a leccarci a vicenda tutte e due, mentre lui, ben presto ha avuto di nuovo il cazzo duro e così, prima ha scopato un po' la mia amica, poi mi ha messo di nuovo a pecora e mi è entrato deciso nel culo, con una spinta secca, che mi ha anche fatto un po' male. Anche in questo caso, lei da sotto, mi leccava ed io ho goduto come una maiala, soprattutto quando lui, dopo il mio ennesimo orgasmo, si è sfilato, ci ha fatto mettere guancia a guancia, per poi schizzarci la sua sborra in faccia, definendoci troie! Ho scopato con lui altre tre volte, fin quando non ha avuto un infarto è andato in pensione anticipata. Adesso sai per fila e per segno tutte le corna che ti ho messo e questo dovrà esser ben chiaro tra di noi; se mettiamo al mondo un figlio, dobbiamo far in modo che la nostra unione funzioni, quindi io mi son svuotata la coscienza e credo che anche tu abbia fatto lo stesso; ora non ci resta che decidere su due cose: la prima, è come la metteremo se uno di noi due ha voglia di far sesso extraconiugale; la seconda, è: riusciremo ancora ad esser sinceri coì come abbiamo fatto ora? Perché, se tra di noi non c'è lealtà e sincerità, la nostra unione non potrà funzionare e, di conseguenza, la creatura che metteremo al mondo, si troverà in serie difficoltà ed io questo non lo voglio per niente.»
Mentre parlava, sentivo il mio cazzo tornare di nuovo duro e, dopo averla fatta sdraiare sotto di me, mi son messo tra le sue cosce e gliel'ho infilato tutto dentro; ho cominciato a sbatterla come un ossesso. Lei ha iniziato a godere e ad incitarmi ancora di più a scoparla quanto più forte possibile.
«Dai, amore, chiavami più forte! Il tuo cazzo mi fa impazzire! Mi rendo conto di aver fatto la troia, mettendoti più di un paio di corna, ma il mio cuore è sempre stato tuo, anche se il mio corpo, di tanto in tanto, era a disposizione della frenesia di qualcuno. Scopami forte, amore, che vengo!»
L'ho scopata davvero bene, facendola venire più volte; lei ha goduto fino a sentirsi stremata, poi, sono venuto dentro di lei e, sfinito a mia volta, mi son sdraiato di lato. Per qualche istante siamo rimasti in silenzio, poi ho avanzato una proposta a mia moglie.
«Mettiamo al mondo un figlio! Continuiamo ad esser sinceri come lo siamo stati questa notte e, soprattutto, quando uno di noi due ha voglia di una scopata extra, senza crearci dei problemi troviamo la persona giusta e lo facciamolo insieme! Sì, non guardarmi con espressione stupita: facciamolo insieme, significa che, quando tu avrai voglia di un altro cazzo, te lo dovrai chiavare davanti a me e, se io avrò voglia di qualcos'altro, lo farò con te presente.»
Lei mi ha abbracciato, baciato e detto che era perfettamente d'accordo con me. Abbiamo fatto tutte le analisi necessarie e, un anno dopo, lei ha partorito uno splendido maschietto. La nostra unione è diventata ancora più forte, anche per il fatto che, durante la gravidanza, lei ha voluto farsi scopare da un altro maschio, davanti a me e, sempre insieme, abbiamo anche ospitato una coppia con lei incinta, ed abbiamo fatto uno scambio di coppia, provando la forte emozione di vedere il proprio compagno interagire con un'altra persona. Ora sto cambiando il pannolino a mio figlio, mentre mia moglie è sdraiata nel letto coniugale, mentre si fa montare da due maschi molto dotati, perché aveva voglia di una doppia penetrazione in piena regola!
Sono un cornuto? Non m'interessa, né me ne faccio un problema! Tutto quello che so, è che amo mia moglie, lei è sincera con me e nostro figlio crescerà sano e felice tra genitori che si amano alla grande.

scritto il
2025-02-03
7 0 0
visite
2
voti
valutazione
7.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Una coppia speciale.
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.