Valentina e le altre - Anna
di
F.B. Matei
genere
etero
Voglio sapere se questo intenso profumo di fica che mi sta facendo impazzire è il tuo.
La sua risposta non poteva essere più confacente di così:
- Perché non scendi e lo scopri da solo.
Non me lo sono fatto dire due volte…e capire che si trattava della sua fica estremamente bagna è stato semplice.
- Allora? – mi chiede lei guardandomi dall’alto e tenendomi la testa in mezzo alle sue gambe.
- È il profumo della tua fica Anna.
- Già, non poteva essere diversamente, la nostra amica assente non ha alcun odore, Matteo. A te piace inodore?
- No. A me piace sentire il profumo del sesso, intenso, come il tuo Anna.
Ancora chinato, in mezzo alle sue gambe, al sentir delle sue parole, le infilo tre dita che scivolano come se nulla fosse nella sua pecchia bagnata e allargata dagli attrezzi di svariate dimensioni che per centinaia d’ ore ‘hanno invasa. Mi rendo subito conto che può prendere di più e soprattutto che ne vuole di più. Le faccio sentire l’odore della sua fica pelata.
- È questo l’odore che ti piace Anna?
- Sì – mi risponde lei aprendo immediatamente dopo la bocca e infilandosi la mia mano in bocca. Inizia a succhiarmi le dita assaporando il liquido dopodiché’ mi afferra per la mano immobilizzandola e inizia ad aprire largamente la bocca facendo scivolare le dita dentro la gola. Una sensazione fantastica mi avvolge. Capisco che potrò sperimentare e stabilire nuovi limiti con lei e che lei sarà sicuramente disposta a farlo.
- Fallo di nuovo, m questa volta guardami negli occhi Anna.
Segue le mie indicazioni alla lettera. Ha capito che siamo sulla stessa lunghezza d’onda, ma deve capire che sarò io ad avere le redini del gioco. La stringo forte a me abbracciandola con il braccio sinistro intorno al collo e la faccio abbassare in ginocchia, a sedere sulle proprie gambe. Le faccio alzare la testa e la stessa mano che prima cercava di ingoiare ora le sta penetrando la gola con movimenti ampi ma lenti.
Sembra non avere alcun riflesso di rigurgito. Letizia l’ha allenata bene durante i loro esercizi sessuali estremi. Le libero la bocca e con la mano insalivata e vado a penetrarle profondamente quella larga vagina che ha, iniziando un bel fisting. La sua cavità accoglie abbastanza facilmente la mia mano richiudendosi intorno al polso. Si distende sulla schiena per facilitare la penetrazione. Dopo un paio di colpi più forti inizia ad eccitarsi in una maniera molto intensa e ritorna a toccarmi il cazzo.
- Lo voglio, dammelo, ti prego!
Al sentir delle sue parole mi eccito ancora di più, pur volendo continuare quello che avevo iniziato, ora non resisto più.
- Lo vuoi sentire dentro di te oppure ne vuoi sentire il sapore Anna?
- Lo voglio sentire in bocca e dentro di me. Ho aspettato troppo tempo. Fammelo succhiare!
Non rinuncio alla “presa” e mi slaccio la cintura con la mano libera. Abbasso le mutande liberando il cazzo. Mi avvicino a lei portandoglielo verso la bocca. Solleva leggermente la testa dal cuscino per poterlo afferrare ed in un solo movimento lo ingoia del tutto. Sento la cappella scivolare nella sua gola. Non fa nemmeno in tempo a succhiarlo, spinge la testa contro il cazzo prendendolo fino alle palle. Inizio allora a spingere la mano ancor più forte nella sua fica liscia.
- Quando vai giù, restaci per un po’ e cerca ti toccare le palle con la lingua Anna.
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- Perché non scendi e lo scopri da solo.
Non me lo sono fatto dire due volte…e capire che si trattava della sua fica estremamente bagna è stato semplice.
- Allora? – mi chiede lei guardandomi dall’alto e tenendomi la testa in mezzo alle sue gambe.
- È il profumo della tua fica Anna.
- Già, non poteva essere diversamente, la nostra amica assente non ha alcun odore, Matteo. A te piace inodore?
- No. A me piace sentire il profumo del sesso, intenso, come il tuo Anna.
Ancora chinato, in mezzo alle sue gambe, al sentir delle sue parole, le infilo tre dita che scivolano come se nulla fosse nella sua pecchia bagnata e allargata dagli attrezzi di svariate dimensioni che per centinaia d’ ore ‘hanno invasa. Mi rendo subito conto che può prendere di più e soprattutto che ne vuole di più. Le faccio sentire l’odore della sua fica pelata.
- È questo l’odore che ti piace Anna?
- Sì – mi risponde lei aprendo immediatamente dopo la bocca e infilandosi la mia mano in bocca. Inizia a succhiarmi le dita assaporando il liquido dopodiché’ mi afferra per la mano immobilizzandola e inizia ad aprire largamente la bocca facendo scivolare le dita dentro la gola. Una sensazione fantastica mi avvolge. Capisco che potrò sperimentare e stabilire nuovi limiti con lei e che lei sarà sicuramente disposta a farlo.
- Fallo di nuovo, m questa volta guardami negli occhi Anna.
Segue le mie indicazioni alla lettera. Ha capito che siamo sulla stessa lunghezza d’onda, ma deve capire che sarò io ad avere le redini del gioco. La stringo forte a me abbracciandola con il braccio sinistro intorno al collo e la faccio abbassare in ginocchia, a sedere sulle proprie gambe. Le faccio alzare la testa e la stessa mano che prima cercava di ingoiare ora le sta penetrando la gola con movimenti ampi ma lenti.
Sembra non avere alcun riflesso di rigurgito. Letizia l’ha allenata bene durante i loro esercizi sessuali estremi. Le libero la bocca e con la mano insalivata e vado a penetrarle profondamente quella larga vagina che ha, iniziando un bel fisting. La sua cavità accoglie abbastanza facilmente la mia mano richiudendosi intorno al polso. Si distende sulla schiena per facilitare la penetrazione. Dopo un paio di colpi più forti inizia ad eccitarsi in una maniera molto intensa e ritorna a toccarmi il cazzo.
- Lo voglio, dammelo, ti prego!
Al sentir delle sue parole mi eccito ancora di più, pur volendo continuare quello che avevo iniziato, ora non resisto più.
- Lo vuoi sentire dentro di te oppure ne vuoi sentire il sapore Anna?
- Lo voglio sentire in bocca e dentro di me. Ho aspettato troppo tempo. Fammelo succhiare!
Non rinuncio alla “presa” e mi slaccio la cintura con la mano libera. Abbasso le mutande liberando il cazzo. Mi avvicino a lei portandoglielo verso la bocca. Solleva leggermente la testa dal cuscino per poterlo afferrare ed in un solo movimento lo ingoia del tutto. Sento la cappella scivolare nella sua gola. Non fa nemmeno in tempo a succhiarlo, spinge la testa contro il cazzo prendendolo fino alle palle. Inizio allora a spingere la mano ancor più forte nella sua fica liscia.
- Quando vai giù, restaci per un po’ e cerca ti toccare le palle con la lingua Anna.
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