La nuova barista

di
genere
etero

Salve, sono Cosimo da Napoli e ho 20 anni. Frequento da poco un bar vicino casa e da poco è stata assunta una nuova barista. È bellissima, Elisabetta, 26 anni, alta, snella ma formosa nei punti giusti, mora capelli lunghi, occhi scuri. Dal primo momento mi ha eccitato molto il suo bellissimo culetto che si intravede dai meravigliosi leggings che usa spesso. Ovviamente è molto evidente anche la sua figa e quasi si intravedono le due carnose labbra. Fortunatamente è nato un feeling tra noi due e spesso la vedo anche fuori dal lavoro offrendomi di accompagnarla a casa. Giorni fa rimango solo con lei perchè Saverio, il padrone del bar, va a fare la spesa di prima mattina. Io ero già lì col mio cappuccino quando lei mi si avvicina e mi chiede se mi farebbe piacere accompagnarla a fare shopping nel tardo pomeriggio. Ovviamente accetto e lei felicissima mi ringrazia baciandomi, FORSE involontariamente sulle labbra. Fatto sta che pago il mio cappuccino ma lei mi chiede di rimanere perchè quella mattina vuole compagnia visto che non c'è nessuno. Rimango e parliamo del più e del meno fino a quando non si tocca l'argomento sesso. Io desideravo molto parlarne con lei e elisabetta si dimostra una che ci sa fare anche se mi confessa che da un pò è costretta solo a farsi ditalini. La cosa mi imbarazza leggermente ma non la do a vedere e la faccio parlare e sfogare. Il suo desiderio era uno solo: avere un uomo. Io lo capii subito e cominciai a fare insinuazione velate e doppi sensi non facili che lei ovviamente coglieva subito. Così facendo, capii che lei ci stava e tenendole una mano la baciai. Sulle labbra, sul collo poi le leccai leggermente l'orecchio e mi misi in piedi davanti a lei che stava seduta. Le dissi che ero io il suo uomo, ciò che desiderava potevo darglielo solo io. Cominciò a segare e poi un pompino stupendo in stile fellatio. La bella Betta aveva delle belle tette sode che baciavo e succhiavo con foga cercando la sua figa con la mano da sopra i leggings. Glieli abbassai, la misi sul tavolo a gambe larghe e spostando il perizoma presi a leccarle la figa infilandoci la lingua dentro, poi due dita e poi a baciarla con passione tra le cosce. Il mio cazzo bagnato della sua saliva era di marmo, così sbattendolo più volte sulla figa glielo misi dentro con dolcezza. Poi presi a sbatterla sul serio addirittura prendendola in braccio e sbattendola al muro. Lei ansimava, godeva da matti e io la fottevo. La girai a pecorina appoggiata al bancone e la scopai a sangue nel culetto tanto che strusciammo fino al pavimento e finimmo per fottere lì per terra. Le tenevo le tette e spingevo da dietro. Poi le leccai il culetto fantastico che avevo desiderato e la feci spompinare di nuovo venendole soddisfatto e stanco in bocca. Fu un esperienza da urlo e tutt'ora sono il suo ragazzo. Entrambi siamo soddisfatti della nostra vita sessuale e ci amiamo tantissimo.
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scritto il
2015-08-16
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