Il cucchiaio freddo e la coulotte bagnata
di
Dottoressa Uau
genere
sentimentali
Ero triste ... a tratti apatica. Aveva preferito altri a me, aveva preferito il suo lavoro a me, al nostro ritorno!
Chattai con il mio amico fino alle tre poi il resto della notte a vomitare anche l'anima.
Mi appisolai verso le cinque o forse le sei.
Fui svegliata di colpo dalla porta. Pensavo fosse mia madre, visto le sue visite mattutine per portarmi la colazione o semplicemente per controllare chi la notte prima aveva cavalcato l'onda delle mie curve.
Invece no.
Era lui. Mister Stronzo in persona.
Ero felice ma lui non doveva saperlo.
"Cosa ci fai qui?"
"Mi manchi ...ed ho bisogno di te"
Mi girai ... e mi diressi verso la cucina, guardai l'orologio le quali lancette contavano le 7 e 05 ... l'ora del caffè.
Di spalle a lui a fare il caffè, sentivo la sua presenza e contavo gli attimi che mi separavano dalle sue mani sul mio corpo.
Iniziò ... a sfiorarmi i fianchi ed avvicinava il suo respiro al mio collo. Facevo la preziosa.
"Smettila"
"Zitta"
... mi prende sempre come la prima volta.
Sali' con le mani su ...poi tornò giù. Almeno tre volte ... strofinando la patta dei suoi jeans sulla mia coulotte.
Sentii la sua lingua sul collo, i suoi baci ed i suoi morsi.
Chiusi la moka ... a svegliarmi quella mattina è stato tutto altro che la caffeina.
Mi girò verso di lui... e mi prese il viso avvicinando i miei occhi ai suoi.
"Voglio averti"
Io zitta!
Mi infilò la lingua in bocca ed iniziò a muoverla come un matto... a stento riuscivo a stargli dietro. Era un movimento cosi veloce che dovettimo necessariamente cacciare fuori le nostre lingue e farle intrecciare con il brivido di freddo proveniente dalla finestra della cucina aperta.
Mi tolse la camicia che usavo come pigiama ... e mi mise seduta sul bancone della cugina. Sentivo una parte dei fornelli sulle gambe... ed una parte delle sue mani sui seni. I capezzoli mi si erano induriti e lui a tratti li mordeva, li succhiava,li leccava.
"Prendimi"
"Per sempre"
Mi mise le dita tra le gambe ... il clitoride era già impazzito. Con una mano alzò il bordo delle mutandine e con l'altra pizzicava il clito. Iniziai a bagnarmi sempre più.
"ohh si" ansimai
"quanto sei bella" ... mi infilò le due dita ... quattro volte dentro e fuori ... poi cinque ... poi sei... senza smettere di fissare i miei occhi che a tratti si chiudevano.
Con le mani gli sfioravo i capelli e le orecchie ... lui intanto era a quattro dita dentro ed una mano bagnata di me. Mise tutte le dita dentro ed ansimai mantenendomi al lavello. Era talmente bravo nei movimenti e nella cordinazione con i morsi sui capezzoli che per l'eccitamento persi le forse e mi distesi sui gomiti ... con le mani afferrai il porta posate sul lavello per spostarlo e dargli l'opportunità di reggersi meglio per aumentare la velocità. Lo fece. Mi capii al volo. D'altronde era il mio dottore preferito.
Dopo pochi minuti prese un cucchiaio ... e me lo poggiò sul clitoride caldo ...
cucchiaio freddo e clitoride caldo, binomio delle c perfetto. Con il cucchiaio freddo mi diede quattro colpetti ... fino a che non esclamai "cazzo scopami" .
Sorrise ... e mise il cucchiaio dentro il mio buco ...avvicinando la sua lingua al mio c caldo ...
"amore"
il cucchiaio si riempii ... me lo avvicinò alla bocca e mi sussurrò "sei il mio toccasana" ... fece scivolare tutto il liquido vaginale sul mio collo epoco dopo lo aveva già leccato tutto per risputarlo sulla mia vagina.
Chattai con il mio amico fino alle tre poi il resto della notte a vomitare anche l'anima.
Mi appisolai verso le cinque o forse le sei.
Fui svegliata di colpo dalla porta. Pensavo fosse mia madre, visto le sue visite mattutine per portarmi la colazione o semplicemente per controllare chi la notte prima aveva cavalcato l'onda delle mie curve.
Invece no.
Era lui. Mister Stronzo in persona.
Ero felice ma lui non doveva saperlo.
"Cosa ci fai qui?"
"Mi manchi ...ed ho bisogno di te"
Mi girai ... e mi diressi verso la cucina, guardai l'orologio le quali lancette contavano le 7 e 05 ... l'ora del caffè.
Di spalle a lui a fare il caffè, sentivo la sua presenza e contavo gli attimi che mi separavano dalle sue mani sul mio corpo.
Iniziò ... a sfiorarmi i fianchi ed avvicinava il suo respiro al mio collo. Facevo la preziosa.
"Smettila"
"Zitta"
... mi prende sempre come la prima volta.
Sali' con le mani su ...poi tornò giù. Almeno tre volte ... strofinando la patta dei suoi jeans sulla mia coulotte.
Sentii la sua lingua sul collo, i suoi baci ed i suoi morsi.
Chiusi la moka ... a svegliarmi quella mattina è stato tutto altro che la caffeina.
Mi girò verso di lui... e mi prese il viso avvicinando i miei occhi ai suoi.
"Voglio averti"
Io zitta!
Mi infilò la lingua in bocca ed iniziò a muoverla come un matto... a stento riuscivo a stargli dietro. Era un movimento cosi veloce che dovettimo necessariamente cacciare fuori le nostre lingue e farle intrecciare con il brivido di freddo proveniente dalla finestra della cucina aperta.
Mi tolse la camicia che usavo come pigiama ... e mi mise seduta sul bancone della cugina. Sentivo una parte dei fornelli sulle gambe... ed una parte delle sue mani sui seni. I capezzoli mi si erano induriti e lui a tratti li mordeva, li succhiava,li leccava.
"Prendimi"
"Per sempre"
Mi mise le dita tra le gambe ... il clitoride era già impazzito. Con una mano alzò il bordo delle mutandine e con l'altra pizzicava il clito. Iniziai a bagnarmi sempre più.
"ohh si" ansimai
"quanto sei bella" ... mi infilò le due dita ... quattro volte dentro e fuori ... poi cinque ... poi sei... senza smettere di fissare i miei occhi che a tratti si chiudevano.
Con le mani gli sfioravo i capelli e le orecchie ... lui intanto era a quattro dita dentro ed una mano bagnata di me. Mise tutte le dita dentro ed ansimai mantenendomi al lavello. Era talmente bravo nei movimenti e nella cordinazione con i morsi sui capezzoli che per l'eccitamento persi le forse e mi distesi sui gomiti ... con le mani afferrai il porta posate sul lavello per spostarlo e dargli l'opportunità di reggersi meglio per aumentare la velocità. Lo fece. Mi capii al volo. D'altronde era il mio dottore preferito.
Dopo pochi minuti prese un cucchiaio ... e me lo poggiò sul clitoride caldo ...
cucchiaio freddo e clitoride caldo, binomio delle c perfetto. Con il cucchiaio freddo mi diede quattro colpetti ... fino a che non esclamai "cazzo scopami" .
Sorrise ... e mise il cucchiaio dentro il mio buco ...avvicinando la sua lingua al mio c caldo ...
"amore"
il cucchiaio si riempii ... me lo avvicinò alla bocca e mi sussurrò "sei il mio toccasana" ... fece scivolare tutto il liquido vaginale sul mio collo epoco dopo lo aveva già leccato tutto per risputarlo sulla mia vagina.
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