La Martini girl
di
Dardo
genere
etero
Riviera calabra. Quella sera mi aspettavano gli amici a cena come tutti i sabati estivi. Una serata Martini che mi sarei evitato volentieri, fino a prova contraria. Tutti ballavano, sui tavoli, in pista, sui banconi ed io al tavolo mio, solo e senza alcuna voglia di partecipare alla serata. Osservavo con distacco i miei amici che correvano dietro le due Martini Girls, una bionda riccia dagli occhi di fuoco ed una bionda liscia dall' accento slavo, entrambe animatrici dei sensi senza pari dentro al famoso locale, sempre pieno di belle ragazze e di donne alla ricerca di una trasgressione con stile e charme.
Io, abbastanza provato dalle serate estive, colme di incontri e soavi notti con amiche con privilegi,mi alzai per andare alla toilette. Avrei dovuto farmi spazio tra la folla e i corridoi,scelsi di tagliare dalla pista per evitare di parlare e salutare un sacco di gente. Arrivato in mezzo alla pista, mi giro verso il banco cocktail, due occhi mi fissano e mi sorridono accoglienti, un cascame di ricci li incorniciava vogliosi. Istintivamente, un mio cenno di testa le indicò di seguirmi.
Non credevo mi avesse seguito, fortuna volle che non ci fosse nessuno dentro il bagno degli uomini.
Entrò e senza neanche farla parlare la sbatto contro la porta, mettendo il chiavistello lei sussultò e si girò per capire cosa avessi mosso, mi lanciai sul suo collo leccandola mentre le mani frugarono le sue tette e la schiena. I brividi l' avevano ģià travolta, mi sussurò solo il suo nome, Nadine...
" Non te l' ho chiesto" - le sussurrai, " potresti dirmi qualsiasi cosa ma non l' ascolto". Si girò di scatto e mentre schiudeva la lampo disse: " Adriano, i tuoi amici non mi hanno lasciato in pace, e la tua indifferenza mi ha eccitato e incuriosito, mettimelo in bocca".
Mi misi a ridere mentre lei già graffiava con i denti il cazzo, accompagnadolo con i suoi sguardi soŕridenti dritto negli occhi. " Come l' hai saputo il mio nome Nadine, ti informi sempre prima di fare bocchini con ingoio con sconosciuti?" Appena senti queste parole ingoiò tutto il cazzo riuscendo anche a leccarmi fino alle palle con la sua magica lingua di fuoco. Iniziarono a bussare alla porta del bagno, lei non si scompose e continuò con gioia il suo capolavoro ungendomi tutto della saliva commista, le sue mani frugarono tra la fica sotto la sua mini nera, le mie tra le sue tette turgide e capezzolate come chiodi di garofano. I colpi di lingua e i risucchi accompagnarono le urla di " Aprite" di non so chi fuori dalla porta. Mi accorsi allora di aver chiuso l' ingresso di tutti i tre bagni degli uomini, e non solo di uno ove vivere l'attimo inatteso. La alzai e strappandole il perizoma le presi una gamba con una mano, l' altra nelle sue labbra voluttuose e il cazzo arrivò diritto alla sua fica languida in un sospiro. Il miagolio iniziò a risuonare e i miei colpi incrementavano l' intensità dei vocalizzi. Nadine dopo abbassò la gamba, si liberò della maglietta scollata e mi offrì i suoi chiodi come base dove afferrarla mentre la scopavo, baciandola, all' inpiedi. La sua fica scrosciante risucchiava tutto, lei sbatteva contro la porta rispondendo alle grida dei camerieri ormai accorsi fuori. Senti la voce del propietario, amico mio, dire a tutti di andare via che prima o poi si sarebbe liberato.
Io continuai impassibile a sfondare la porta, con Nadine che iniziò a perdere il controllo delle gambe, tremanti come le foglie d' autunno, miagolante in calore. " Ora ti stappo lo champagne, troietta, brinda alla nostra"- prendendola dai ricci la piegai e le infilai il cazzo tutto nella sua bocca rosea. Come risposta mi schioccò un risucchio che aspirò d' un colpo tutto il mio beaujole nuveau, lasciandomi senza fiato...
Aprii la porta dopo esserci sistemati, sorridenti e muti come se ci conoscessimo da tempo, e senza esitazione lei usci per prima! Fuori una coda preceduta da M., il mio amico proprietario, con una bottiglia di champagne che schizzò in aria con prepotenza seguito dagli urrà dei miei amici della cena e dei clienti del locale incuriositisi dal blocco..
La Martini girl prosegui i suoi party con me per tutto il mese, stappando la mia bottiglia ovunque le sussurrasse la fica miagolante gioia.
Io, abbastanza provato dalle serate estive, colme di incontri e soavi notti con amiche con privilegi,mi alzai per andare alla toilette. Avrei dovuto farmi spazio tra la folla e i corridoi,scelsi di tagliare dalla pista per evitare di parlare e salutare un sacco di gente. Arrivato in mezzo alla pista, mi giro verso il banco cocktail, due occhi mi fissano e mi sorridono accoglienti, un cascame di ricci li incorniciava vogliosi. Istintivamente, un mio cenno di testa le indicò di seguirmi.
Non credevo mi avesse seguito, fortuna volle che non ci fosse nessuno dentro il bagno degli uomini.
Entrò e senza neanche farla parlare la sbatto contro la porta, mettendo il chiavistello lei sussultò e si girò per capire cosa avessi mosso, mi lanciai sul suo collo leccandola mentre le mani frugarono le sue tette e la schiena. I brividi l' avevano ģià travolta, mi sussurò solo il suo nome, Nadine...
" Non te l' ho chiesto" - le sussurrai, " potresti dirmi qualsiasi cosa ma non l' ascolto". Si girò di scatto e mentre schiudeva la lampo disse: " Adriano, i tuoi amici non mi hanno lasciato in pace, e la tua indifferenza mi ha eccitato e incuriosito, mettimelo in bocca".
Mi misi a ridere mentre lei già graffiava con i denti il cazzo, accompagnadolo con i suoi sguardi soŕridenti dritto negli occhi. " Come l' hai saputo il mio nome Nadine, ti informi sempre prima di fare bocchini con ingoio con sconosciuti?" Appena senti queste parole ingoiò tutto il cazzo riuscendo anche a leccarmi fino alle palle con la sua magica lingua di fuoco. Iniziarono a bussare alla porta del bagno, lei non si scompose e continuò con gioia il suo capolavoro ungendomi tutto della saliva commista, le sue mani frugarono tra la fica sotto la sua mini nera, le mie tra le sue tette turgide e capezzolate come chiodi di garofano. I colpi di lingua e i risucchi accompagnarono le urla di " Aprite" di non so chi fuori dalla porta. Mi accorsi allora di aver chiuso l' ingresso di tutti i tre bagni degli uomini, e non solo di uno ove vivere l'attimo inatteso. La alzai e strappandole il perizoma le presi una gamba con una mano, l' altra nelle sue labbra voluttuose e il cazzo arrivò diritto alla sua fica languida in un sospiro. Il miagolio iniziò a risuonare e i miei colpi incrementavano l' intensità dei vocalizzi. Nadine dopo abbassò la gamba, si liberò della maglietta scollata e mi offrì i suoi chiodi come base dove afferrarla mentre la scopavo, baciandola, all' inpiedi. La sua fica scrosciante risucchiava tutto, lei sbatteva contro la porta rispondendo alle grida dei camerieri ormai accorsi fuori. Senti la voce del propietario, amico mio, dire a tutti di andare via che prima o poi si sarebbe liberato.
Io continuai impassibile a sfondare la porta, con Nadine che iniziò a perdere il controllo delle gambe, tremanti come le foglie d' autunno, miagolante in calore. " Ora ti stappo lo champagne, troietta, brinda alla nostra"- prendendola dai ricci la piegai e le infilai il cazzo tutto nella sua bocca rosea. Come risposta mi schioccò un risucchio che aspirò d' un colpo tutto il mio beaujole nuveau, lasciandomi senza fiato...
Aprii la porta dopo esserci sistemati, sorridenti e muti come se ci conoscessimo da tempo, e senza esitazione lei usci per prima! Fuori una coda preceduta da M., il mio amico proprietario, con una bottiglia di champagne che schizzò in aria con prepotenza seguito dagli urrà dei miei amici della cena e dei clienti del locale incuriositisi dal blocco..
La Martini girl prosegui i suoi party con me per tutto il mese, stappando la mia bottiglia ovunque le sussurrasse la fica miagolante gioia.
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