Quando la notte cala cap4
di
Mauro84 Bergamo
genere
bisex
capitolo 4: Semplicemente Donne
Beatrice ed Anna, alle ore 14, orario scandito dal pendolo, finiscono il pranzo dopo aver discusso senza un argomento specifico. Beatrice ad un certo punto osserva Anna e le fa "andiamo zia, il mio lavoro per tè ti attende, accomodati nello studio di papà, ora mio".
Lo studio di papà
Beatrice, entra nello studio, accende le luci suffuse e dei faretti nella zona "divanetti", ovvero la zona dove lei lavora, il suo angolo dell'artista.
Beatrice spiega ad Anna come è strutturato lo studio, dicendole quello che vedi li era di papà, infatti vedi da tè stessa varie fotografie di varie persone, ci ho messo stamane anche il mio archivio di lavoro universitario.
Anna,si accomoda seduta sul divano, color bordeaux, li posto, ed osserva li dinnanzi la tavola di disegno, dove prenderà posto la sua nipote Beatrice.
Beatrice "benvenuta nel mio mondo zia!" Anna le sorride...
La proprietaria di casa, mette il foglio dove disegnerà a carboncino e prepara della tinta rossa porpora per poi colorar lo sfondo. Beatrice, prima di iniziare a dar ordini alla sua zia prende il faldone li posto, sul tavolo e fà vedere alla zia i disegni fatti a terze persone, uomini e donne, per lo più nude o poco vestite e le dice "vedi cosa vuole dire godersi la propria naturalezza, senza problemi, senza timori, senza alcuna vergogna”. Anna capisce solo ora quanto lei è "naturale, quando è libera e trovando uno sguardo reciproco in Beatrice, che solo dopo obietta “non farti problemi su, mettiti comoda, disinvolta, ti preferirei nuda, sei più donna, vedere in tè la vera donna.
"li sotto la doccia ti vedevo come insicura, timida, non ti vedevo donna, non basta aver un seno e del pelo per considerarsi tali!"
Anna, un po' timida di per sè, aggiunge “forse che ho quei 10 almeno più di tè piccola, forse son timida come hai visto,e il nudo considerato come arte non è che lo amo granchè. In compenso oggi ho visto, ad entrar qua dentro, nell'ufficio dove sta nascendo il tuo futuro, qualcosa che va' ben oltre tutto questo. Tanti bei ritratti di persone inibite più o meno vestite, tè vuoi osare” Beatrice, sebbene giovane, ma gia'esperta,obietta, "be si capisco i tuoi punti di vista, il tuo modo, io grazie ai miei son diventata questa che sono", poi aggiunge "noi siam uniche, siam donne, ricorda"
Anna, si compiace delle parole della nipote, e si spoglia.
Beatrice le sorride e le indica di provar ad assumere una posizione provocante, quanto sexy, non necessariamente volgare, insomma in una parola femminile.
Anna visto che comunque è un po' timida, dato dal contesto si lascia un po' andare e si mette comoda sul divano, mettendo in mostra, nella parte superiore il suo prosperoso seno, e sotto con gambe leggermente divaricate, non eccessivamente, mette in mostra la leggera peluria, tenuta solo nella parte alta, che ricopre il sesso.
Successivamente fa metter Anna girata, sdraiata a pancia in giu'e con le ginocchia sul divano per far ammirrar il suo lato b. Il suo gluteo sodo, tonico è in risalto come anche leggermente parte del suo sesso li sotto. La schiena è ben in risalto, non vi son tatutaggi, soltanto i capelli dall'alto la ricoprono un poco
Beatrice, prende tempo e tranquillità del riprodurre sua zia a carboncino, con cura maniacale, quanto realistica e con quella calma e tranquillità che mancava in sto periodo decide di riprodurla in 2 diversi disegni, una a riguardo del suo lato a e l'altro per il suo lato b per donar al tutto l'unicità che il corpo femminile offre e dona.
Beatrice dice sorridendo “complimenti zia, meriti proprio di esser rappresentata”.
L'opera a carboncino dopo 2 ore e mezza, che sembra passate molto di più, è completa.
Una volta che Anna, ha l'ok di Bea,si riveste comodamente.
Beatrice, prende una busta nera, adebita alla privacy, mette al suo interno le 2 lavorazioni e le consegna ad Anna, dicendole “su prendile e tienile via con cura. Non farle veder allo zio, altrimenti pensa male”. Anna accetta il dono, “tranquilla li terrò con molta cura, sei brava” Beatrice ringrazia.
Beatrice ed Anna, di nuovo li accanto, di nuovo a guardarsi negli occhi, di nuovo li sole...
Anna ora, una volta resa conto dell'ottimo lavoro fatto a carboncino, prende il faldone li messo prima dalla stessa Beatrice, e lo sfoglia, osservando quanta gente si è resa disponibile diciamo per un lavoro stile il suo. Anna ad un certo punto, guarda Beatrice e le dice in modo diretto “così tanta gente si è resa disponibile per tè?”
Beatrice abbassa la testa e dice, “be si, son brava, piaccio", forse la verità è altra zia. Anna la guarda un poco male ed aggiunge "che verità?" Beatrice "sai zia come funziona, son persone, son amici ed amiche, non mi importa il sesso di chi devo disegnare, ci son persone che mi piaccion ancora prima che vengano disegnate, le quali devon partecipare alla mia opera, poi zia su, se ci scappa altro, non son questi i problemi..."
Anna senza parole, silenziata da sta verità uscita, soltanto dopo un 20 minuti annuisce “non pensavo fossi così.. non trovo le parole, fino a sto punto”
Beatrice “be si per pagarmi gli studi, per aiutare in famiglia, facevo questo ed altro, tutte cresciamo, bisogna solo capire il come”
Anna “i tuoi sapevano di sta cosa? ed inoltre che intendi per altro?!..” e rimane li molto pensierosa. Beatrice “i miei mica sapevano certe verità, come io non sapevo delle loro che mi hanno celato. Ora tutto verrà alla luce e ci sarà tempo e modo di parlarne.”
Anna, pensando alla giornata passata con lei. solo ora capisce tante cose, il suo modo di fare, il suo modo di affrontare il ciclo naturale, della vita in tutte le sue svariate forme.
Anna pensa "goditi la vita cara finchè sei in tempo, tutto è lecito"
Il pendolo suona le ore 17 ed Anna, visto l'ora tardi le dice “cià che mi vesto e torno da mio marito, altrimenti si che pensa male." Bea "è stato bello con tè, grazie per tutto quello che hai fatto e farai, bella compagni" Anna a seguire "Piacer mio, le sorti della vita ci uniscono. Ci si organizza una volta che sappiam dettagli da Miami... il futuro incomincia da li" Bea "già zia, una volta che i miei saranno a casa ed lassù sarò felice"
Anna, già pronta, prende il suo lavoro e fa' si che Bea la accompagna all'uscita della sua casa.
Le 2 si salutano con un affettuoso abbraccio e solo dopo si salutano.
Beatrice, chiude la porta, di nuovo sola, pensa a voce alta "la vita mi è tornata di nuovo a sorridere, bello dire le verità, anche se scomode. Verità che mai avrei detto ai miei".
Visto l'ora tardi, Beatrice decide di proseguire il lavoro iniziato nello studio di papà, a cosa stava lavorando.. e pensa "chissà quante verità usciranno ora"....
Beatrice ed Anna, alle ore 14, orario scandito dal pendolo, finiscono il pranzo dopo aver discusso senza un argomento specifico. Beatrice ad un certo punto osserva Anna e le fa "andiamo zia, il mio lavoro per tè ti attende, accomodati nello studio di papà, ora mio".
Lo studio di papà
Beatrice, entra nello studio, accende le luci suffuse e dei faretti nella zona "divanetti", ovvero la zona dove lei lavora, il suo angolo dell'artista.
Beatrice spiega ad Anna come è strutturato lo studio, dicendole quello che vedi li era di papà, infatti vedi da tè stessa varie fotografie di varie persone, ci ho messo stamane anche il mio archivio di lavoro universitario.
Anna,si accomoda seduta sul divano, color bordeaux, li posto, ed osserva li dinnanzi la tavola di disegno, dove prenderà posto la sua nipote Beatrice.
Beatrice "benvenuta nel mio mondo zia!" Anna le sorride...
La proprietaria di casa, mette il foglio dove disegnerà a carboncino e prepara della tinta rossa porpora per poi colorar lo sfondo. Beatrice, prima di iniziare a dar ordini alla sua zia prende il faldone li posto, sul tavolo e fà vedere alla zia i disegni fatti a terze persone, uomini e donne, per lo più nude o poco vestite e le dice "vedi cosa vuole dire godersi la propria naturalezza, senza problemi, senza timori, senza alcuna vergogna”. Anna capisce solo ora quanto lei è "naturale, quando è libera e trovando uno sguardo reciproco in Beatrice, che solo dopo obietta “non farti problemi su, mettiti comoda, disinvolta, ti preferirei nuda, sei più donna, vedere in tè la vera donna.
"li sotto la doccia ti vedevo come insicura, timida, non ti vedevo donna, non basta aver un seno e del pelo per considerarsi tali!"
Anna, un po' timida di per sè, aggiunge “forse che ho quei 10 almeno più di tè piccola, forse son timida come hai visto,e il nudo considerato come arte non è che lo amo granchè. In compenso oggi ho visto, ad entrar qua dentro, nell'ufficio dove sta nascendo il tuo futuro, qualcosa che va' ben oltre tutto questo. Tanti bei ritratti di persone inibite più o meno vestite, tè vuoi osare” Beatrice, sebbene giovane, ma gia'esperta,obietta, "be si capisco i tuoi punti di vista, il tuo modo, io grazie ai miei son diventata questa che sono", poi aggiunge "noi siam uniche, siam donne, ricorda"
Anna, si compiace delle parole della nipote, e si spoglia.
Beatrice le sorride e le indica di provar ad assumere una posizione provocante, quanto sexy, non necessariamente volgare, insomma in una parola femminile.
Anna visto che comunque è un po' timida, dato dal contesto si lascia un po' andare e si mette comoda sul divano, mettendo in mostra, nella parte superiore il suo prosperoso seno, e sotto con gambe leggermente divaricate, non eccessivamente, mette in mostra la leggera peluria, tenuta solo nella parte alta, che ricopre il sesso.
Successivamente fa metter Anna girata, sdraiata a pancia in giu'e con le ginocchia sul divano per far ammirrar il suo lato b. Il suo gluteo sodo, tonico è in risalto come anche leggermente parte del suo sesso li sotto. La schiena è ben in risalto, non vi son tatutaggi, soltanto i capelli dall'alto la ricoprono un poco
Beatrice, prende tempo e tranquillità del riprodurre sua zia a carboncino, con cura maniacale, quanto realistica e con quella calma e tranquillità che mancava in sto periodo decide di riprodurla in 2 diversi disegni, una a riguardo del suo lato a e l'altro per il suo lato b per donar al tutto l'unicità che il corpo femminile offre e dona.
Beatrice dice sorridendo “complimenti zia, meriti proprio di esser rappresentata”.
L'opera a carboncino dopo 2 ore e mezza, che sembra passate molto di più, è completa.
Una volta che Anna, ha l'ok di Bea,si riveste comodamente.
Beatrice, prende una busta nera, adebita alla privacy, mette al suo interno le 2 lavorazioni e le consegna ad Anna, dicendole “su prendile e tienile via con cura. Non farle veder allo zio, altrimenti pensa male”. Anna accetta il dono, “tranquilla li terrò con molta cura, sei brava” Beatrice ringrazia.
Beatrice ed Anna, di nuovo li accanto, di nuovo a guardarsi negli occhi, di nuovo li sole...
Anna ora, una volta resa conto dell'ottimo lavoro fatto a carboncino, prende il faldone li messo prima dalla stessa Beatrice, e lo sfoglia, osservando quanta gente si è resa disponibile diciamo per un lavoro stile il suo. Anna ad un certo punto, guarda Beatrice e le dice in modo diretto “così tanta gente si è resa disponibile per tè?”
Beatrice abbassa la testa e dice, “be si, son brava, piaccio", forse la verità è altra zia. Anna la guarda un poco male ed aggiunge "che verità?" Beatrice "sai zia come funziona, son persone, son amici ed amiche, non mi importa il sesso di chi devo disegnare, ci son persone che mi piaccion ancora prima che vengano disegnate, le quali devon partecipare alla mia opera, poi zia su, se ci scappa altro, non son questi i problemi..."
Anna senza parole, silenziata da sta verità uscita, soltanto dopo un 20 minuti annuisce “non pensavo fossi così.. non trovo le parole, fino a sto punto”
Beatrice “be si per pagarmi gli studi, per aiutare in famiglia, facevo questo ed altro, tutte cresciamo, bisogna solo capire il come”
Anna “i tuoi sapevano di sta cosa? ed inoltre che intendi per altro?!..” e rimane li molto pensierosa. Beatrice “i miei mica sapevano certe verità, come io non sapevo delle loro che mi hanno celato. Ora tutto verrà alla luce e ci sarà tempo e modo di parlarne.”
Anna, pensando alla giornata passata con lei. solo ora capisce tante cose, il suo modo di fare, il suo modo di affrontare il ciclo naturale, della vita in tutte le sue svariate forme.
Anna pensa "goditi la vita cara finchè sei in tempo, tutto è lecito"
Il pendolo suona le ore 17 ed Anna, visto l'ora tardi le dice “cià che mi vesto e torno da mio marito, altrimenti si che pensa male." Bea "è stato bello con tè, grazie per tutto quello che hai fatto e farai, bella compagni" Anna a seguire "Piacer mio, le sorti della vita ci uniscono. Ci si organizza una volta che sappiam dettagli da Miami... il futuro incomincia da li" Bea "già zia, una volta che i miei saranno a casa ed lassù sarò felice"
Anna, già pronta, prende il suo lavoro e fa' si che Bea la accompagna all'uscita della sua casa.
Le 2 si salutano con un affettuoso abbraccio e solo dopo si salutano.
Beatrice, chiude la porta, di nuovo sola, pensa a voce alta "la vita mi è tornata di nuovo a sorridere, bello dire le verità, anche se scomode. Verità che mai avrei detto ai miei".
Visto l'ora tardi, Beatrice decide di proseguire il lavoro iniziato nello studio di papà, a cosa stava lavorando.. e pensa "chissà quante verità usciranno ora"....
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