Sua

di
genere
sadomaso

Sono a casa, sono arrivata da poco, mi sono spogliata, ho fatto una doccia ed ho ancora i capelli, lunghi, bruni, lievemente umidi... mi sdraio sul letto dopo aver indossato un paio di mutandine di cotone bianco e una semplice camicia da notte azzurra, per rilassarmi un poco dopo la giornata di lavoro. Il mio fidanzato arriva in anticipo e mi trova sul letto. Mi guarda e sogghigna, mi ordina di spogliarmi; sa che quel tono mi piace e so che non ammette repliche, mi alzo e sfilo la camiciola che poso sulla sedia, sfilo le mutandine mentre lui mi guarda. Mi ordina di sdraiarmi sul letto, mentre lo faccio si toglie la cravatta e la camicia, poi le scarpe e i calzini. Si sposta per la stanza e apre il nostro baule, prende delle corde di seta rossa, le manette e dei morsetti. Si avvicina a me, mi prende le mani e le ammanetta alla testiera del letto, lo guardo, lui non mi parla, il cuore mi martella... lega le corde alla testiera, me le passa sotto le ginocchia e di nuovo al letto, le tira, mi piega le gambe e le apre al massimo tirando ancora le corde poi mi fissa. Sono stesa con le braccia indietro, le gambe divaricate, il sesso liscio come la seta, dischiuso, in bella mostra; lo accarezza, posa il sito sul clitoride, lo preme e lo agita velocemente facendomi sussultare, ma non mi da il tempo di provare piacere se non per un breve istante. Si china su di me, mi stringe le mani sul seno pieno e morbido, mi soffrega i capezzoli che diventano duri e sporgenti, ne pizzica uno, forte, lo tira strappandomi un gemito e chiude il morsetto...mi fa male e stringo gli occhi mugolando di dolore...sogghigna lui e mi afferra senza buone maniere l'altro capezzolo pizzicandolo tra pollice e indice, lo tira ancora e stringe il secondo morsetto, gemo ancora, mugolo...odio quando non mi parla e mi guarda come fossi un oggetto; lo odio, ma mi eccita. Si sfila la cinta di lucida pelle nera dai pantaloni, la arrotola alla mano destra lasciandone libera solo una piccola parte e me la abbatte forte sulla fichetta. Il dolore è immediato, bruciante, tagliente...grido, ma lui non si ferma e la abbatte una, due, tre...non so più quante volte, mi fa male...tanto. Urlo ancora, tiro le manette, le mie gambe tremano...devo chiuderle, ma le corde tirano e non posso farlo, posso solo contorcermi e urlare "guarda come ti bagni, cagnetta" mi dice mentre la cinta continua a frustarmi...dio che male mi fa, ma mi sento sciogliere, so che mi sto bagnando. Quando smette fremo tutta, gemo, ansimo...la fica sembra prendere fuoco da quanto brucia...la sento pulsare, so che è rossa, gonfia, mi fa male persino respirare. Si china su di me e ci passa la lingua sopra, anche solo quel contatto è puro dolore, ma poco manca che venga; lui lo sa e smette subito ghignando, bastardo. Si alza e dal baule prende un plug gonfiabile, è abbastanza grande... ne ho quasi paura. Si siede, lo frega sulla fica fradicia mentre io gemo perchè il solo toccarmi è una tortura e lo spinge dentro tutto senza tante cerimonie. Urlo...è di fuoco. Lo gonfia fino a quando non grido ancora, ma lui non lo sgonfia, mi afferra i morsetti stretti sui capezzoli che pulsano, li titilla facendomi gemere. Slaccia i nodi delle corde "girati cagnetta...in ginocchio". Non posso fare altro che obbedire, non voglio fare altro che obbedire. Ogni movimento è una tortura, mi sembra di esplodere, ma mi volto, piego le ginocchia sotto di me. Mi spige giù e io gemo, i capezzoli stretti nei morsetti, premuti sul letto mi fanno male. Mi apre le natiche e fissa la rosellina, stretta, tra di esse... si alza e si toglie pantaloni e i boxer, prende il lubrificante dal cassetto e ne versa un pochino sul buchino...pizzica, brucia, so che ama aggiungere peperoncino...ansimo e gemo mentre lui si inginocchia dietro di me e punta il membro sul mio buchino. Lo conosco bene, non è lunghissimo, ma è grande...mi ascolta gemere e attende, mi fa pregustare quanto sta per farmi poi si spinge in avanti con un colpo secco, brutale e violento penentrando a fondo...grido forte "mi fai male...mi fai male", ma io sono sua e può farmi ciò che vuole... e io voglio che lo faccia. "mi fai male..." grido ancora mentre sono vittima del dolore. La patatina sembra esplodere per il plug che la tiene aperta oltremisura e per il bruciore provocato dalle frustate...fuoco, è fuoco liquido che scorre e mi ustiona mentre lui si muove forte, dentro e fuori, dentro e fuori fino a farmi credere che quel buchino troppo stretto possa lacerarsi ed aprirmi in due... non ce la faccio, muoio, fa troppo male. Le lacrime mi scorrono sul viso violaceo per le urla "basta, oddio, basta" urlo, ma lui non mi ascolta, conosce il mio corpo meglio di me ed accelera il ritmo. Urlo, piango, mi contorco...e vengo...oddio vengo e mi sembra di morire..."vieni cagnetta...sì" mi geme alle spalle e pochi attimi dopo viene anche lui. Ansima e si sfila dal mio culo in fiamme...dio che male. Si sdraia sul letto accanto a me e apre le manette...mi accascio, mi volto piano gemendo di dolore per il plug ancora dentro di me e per i morsetti che torturano i capezzoli, mi fa posare il capo sul suo braccio e mette la mano tra le mie cosce, gemo, cerco di muovermi ma mi tiene ferma mentre frega forte il clitoride facendomi gemere ancora ed ansimare... toglie morsetti e mi morde un capezzolo mentre pizzica il clitoride facendomi urlare ancora...il dito si muove forte, veloce, urlo allo stremo delle forze...e dio vengo ancora infradiciandogli la mano... si alza e senza sgonfiarlo tira fuori il plug facendomi gridare l'ultima volta, lo posa sul comodino e mi abbraccia, esausta crollo
di
scritto il
2015-12-05
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