Le carezze di Molly

di
genere
zoofilia

Mi chiamo Nadia e ammetto di essere un po' in imbarazzo nel trovarmi qui a scrivere. Peró complice l'anonimato e il bisogno di non sentirmi una depravata, ho deciso di mettere nero su bianco quanto mi é successo. Ho 25 anni, sono sempre stata una donna dal fisico curvy e piacente ma con poca autostima. La timidezza non mi ha mai aiutata. Sono cresciuta in un paesino toscano dove lo sport per eccellenza resta la caccia e il babbo allevava cani da riporto fin da quando ero una bambina. Per i miei 18 anni mi venne regalata una bretoncina rosso bianca, dai grandi occhi marroni. Si chiamava Molly ed era molto affettuosa. Avevo un rapporto bellissimo con lei, mi faceva compagnia nelle giornate di studio e spesso era l'unica in grado di farmi sorridere quando avevo una giornata storta.
Il primo giorno in cui scoprii che Molly poteva darmi piacere era un pomeriggio di giugno, un caldo fuori stagione. Ero rimasta in canottiera e pantaloncini e giravo scalza all continua ricerca d'acqua. Il caldo e l'intontimento del dopo pranzo mi avevano portato un grande desiderio, sentivo il sesso bagnarsi dalla voglia. Senza pensarci avevo iniziato a toccarmi con le dita. Sentivo i riccioli vicino al clitoride incollarsi insieme, i capezzoli turgidi, mi ero distesa sul letto aggrappandomi con una mano al cuscino. Volevo di più. La schiena aveva iniziato a ricoprirsi di un lieve strato di sudore, mi stavo agitando al punto tale che Molly alzó la testa per controllare che stessi bene. Venni in silenzio, scossa dall'orgasmo e una volta ripresa corsi in bagno a fare pipì. Tornai in camera e invece di sedermi in poltrona mi stesi sul tappeto ad un passo dal muso di Molly. Non badai al fatto che lei iniziò ad avvicinarsi strusciandosi al ginocchio, lo faceva spesso per ricevere le coccole. Mi lasció un leccotto vicino alla coscia. Improvvisamente mi salí su un brivido insieme a un'idea perversa. Tolsi le mutande e mi ridistesi schiudendo le gambe. Molly annusó l'odore facendosi più vicina. Per invogliarla a farsi avanti bagnai un dito fra le grandi labbra portandolo a strisciarsi dalla coscia fino alla mia femminilità. Molly iniziò a leccare prima con titubanza, poi sempre con più slancio. Arrivó al centro delle gambe che io schiusi per lei. Ero sua, non desideravo altro che quella lingua talmente bollente da farmi svenire. Spalancó gli occhi per l'odore del mio sesso e iniziò a pappare come un'indemoniata. Sentivo i denti che sfregavano con leggero fastidio, ma invece che allontanarla la stringevo a me per prolungare quel momento insieme. Era caldissima, bagnata, una lingua enorme che copriva del tutto la mia femminilità. Godevo, stuzzicavo i capezzoli con le dita, mi bagnavo le dita per andare a stuzzicare il clitoride e penetrarmi. E Molly leccava e leccava, non si dava pace. Venni con un grido che la spaventó e costrinse ad allontanarsi in un angolo. Rimasi per terra piena di sudore e umori, il cuore a battere forte nelle orecchie. Era stato l'orgasmo più forte che avessi mai avuto prima di quel momento.
In seguito mi sono fatta leccare spesso da Molly. Aspettavo che i miei genitori uscissero e correvo a togliermi le mutandine. É stata una cagnolina eccezionale, non solo perché mi ha regalato degli orgasmi stupendi, ma anche per la sua umanità. Voleva bene a tutti. Mi mancherà sempre.
scritto il
2015-12-24
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