Disperato
di
Deox
genere
tradimenti
Sono disperato, dopo sette anni di matrimonio mia moglie fa i capricci. Non so che cosa sia successo, ma da tre anni ha cominciato insistentemente a tradirmi, è arrivata fino al punto di dichiarare esplicitamente che vuole la sua libertà. In sostanza vuole che io passivamente o addirittura complice accetti che che possa andare anche con altri uomini. A trentadue anni, dice, ha intenzione di riprendersi quello che ha perduto prima. Una frottola, perché ormai credo che mi abbia tradito anche nel passato, tuttavia mi ha messo di fronte ad una scelta obbligata: o accettare le sue condizioni o lasciarsi. Non so più che pesci prendere, le corna mi pesano e tanto, ma lasciarla è un problema. Lei però è ostinata. Spesso ritorna a casa con ritardo, esce da sola con la scusa di andare con le amiche e se la redarguisco per questo fa delle tragedie pazzesche. Trascorrere una vacanza è per me un delirio. Al mare sembra che voglia per forza andare a cercare quelle cose lì, si mette in disparte e prende il sole in topless, quasi che la mia presenza la infastidisca. Fa conoscenza con i vicini di spiaggia, specie se sono uomini aitanti, mi lascia solo e scherza con loro, si diverte e fa altre cose che non mi fanno soltanto ingelosire. L'ho vista lasciarsi toccare da un ragazzo più giovane di lei, farsi fare la corte da un uomo sposato molto più vecchio di lei. Se siamo in albergo in certe ore del giorno per un po' non si lascia rintracciare, se prendiamo una casa in affitto, ritorna a casa anche dopo due ore. Da lì è iniziata la tentazione di andare a vedere dove va e con chi va.
Infatti, quest'estate durante uno dei week-end di fine maggio, nel pomeriggio della domenica siamo andati in spiaggia, il giorno prima aveva fatto conoscenza con un gruppo di ragazzi e anche ragazze, in particolar modo con un tipo abbastanza alto, discreto, insomma un marpioncello. Verso le cinque del pomeriggio prima di andare via mi ha chiesto di lasciarla per andare in pineta con quei ragazzi, poi curioso di vedere dove era e che cosa faceva sono andato a cercarla. Nel gruppo non c'era, allora ho perlustrato per un poco la pineta e in un punto ho visto parcheggiato un suv nero. Si notava bene che la posizione era isolata e adattata per stare nascosto, tra l'altro c'era pochissima gente e molti bagnanti avevano già preso la via del ritorno.
Feci il percorso alla larga perché dubbioso immaginai che si trovasse proprio lì o dentro o vicino a quel suv, preso dalla rabbia immaginai che stava compiendo l'ennesimo tradimento. Però, volevo vedere, infatti giunto vicino alla parte opposta del suv notai un uomo nudo che mi dava di spalle e la portiera scorrevole del veicolo aperta, una donna stava supina con la parte superiore del corpo appoggiata al sedile posteriore e il sedere e le gambe di fuori. Riconobbi il corpo di lei, di mia moglie che si faceva scopare alla pecorina da quel tipo.
Non riesco ancora a comprendere le ragioni che mi impedirono di fermarli, o di aggredirli, o dire a lei di farla finita una volta per tutte. Quasi piangente e avvilito tornai in spiaggia e rimasi ad aspettarla, mentre quella scena mi tornava violentemente alla mente. Da quel momento ebbi la precisa coscienza di essere un uomo tradito. Un cornuto. In macchina dopo che lei mi stava chiedendo perché ero così serio, mi fermai in una piazzola e urlando le sputai in faccia tutti gli epiteti possibili e immaginabili, dicendole che l'avevo vista e avevo visto quello che aveva fatto con quel tizio, che ero stufo delle sue “troiate” e che ormai avevo deciso di lasciarla. Rimase per un po' interdetta, poi mi rispose che accettava, che gli andava bene che la lasciassi e che avrebbe immediatamente telefonato al cellulare a quel ragazzo con il quale era stata prima chiedendogli di venirla a prendere lì e di accompagnarla lui con il suv. Prese davvero il cellulare, cercò il numero, ma la fermai, dandole della stupida.
Dopo questo mio atto fu lei a prendere le redini della situazione e ripetermi, come disse, per l'ennesima volta le sue condizioni, o accettare la sua libertà o andarsene.
La riportai a casa, ma da quel giorno ogni qual volta si verifica un suo ritardo, o quando si prende momenti di svago solo per lei, non faccio altro che rimuginare su quello che avevo visto in quella pineta e ogni qualvolta soffrendo e disperandomi la immagino alle prese con un altro uomo.
Infatti, quest'estate durante uno dei week-end di fine maggio, nel pomeriggio della domenica siamo andati in spiaggia, il giorno prima aveva fatto conoscenza con un gruppo di ragazzi e anche ragazze, in particolar modo con un tipo abbastanza alto, discreto, insomma un marpioncello. Verso le cinque del pomeriggio prima di andare via mi ha chiesto di lasciarla per andare in pineta con quei ragazzi, poi curioso di vedere dove era e che cosa faceva sono andato a cercarla. Nel gruppo non c'era, allora ho perlustrato per un poco la pineta e in un punto ho visto parcheggiato un suv nero. Si notava bene che la posizione era isolata e adattata per stare nascosto, tra l'altro c'era pochissima gente e molti bagnanti avevano già preso la via del ritorno.
Feci il percorso alla larga perché dubbioso immaginai che si trovasse proprio lì o dentro o vicino a quel suv, preso dalla rabbia immaginai che stava compiendo l'ennesimo tradimento. Però, volevo vedere, infatti giunto vicino alla parte opposta del suv notai un uomo nudo che mi dava di spalle e la portiera scorrevole del veicolo aperta, una donna stava supina con la parte superiore del corpo appoggiata al sedile posteriore e il sedere e le gambe di fuori. Riconobbi il corpo di lei, di mia moglie che si faceva scopare alla pecorina da quel tipo.
Non riesco ancora a comprendere le ragioni che mi impedirono di fermarli, o di aggredirli, o dire a lei di farla finita una volta per tutte. Quasi piangente e avvilito tornai in spiaggia e rimasi ad aspettarla, mentre quella scena mi tornava violentemente alla mente. Da quel momento ebbi la precisa coscienza di essere un uomo tradito. Un cornuto. In macchina dopo che lei mi stava chiedendo perché ero così serio, mi fermai in una piazzola e urlando le sputai in faccia tutti gli epiteti possibili e immaginabili, dicendole che l'avevo vista e avevo visto quello che aveva fatto con quel tizio, che ero stufo delle sue “troiate” e che ormai avevo deciso di lasciarla. Rimase per un po' interdetta, poi mi rispose che accettava, che gli andava bene che la lasciassi e che avrebbe immediatamente telefonato al cellulare a quel ragazzo con il quale era stata prima chiedendogli di venirla a prendere lì e di accompagnarla lui con il suv. Prese davvero il cellulare, cercò il numero, ma la fermai, dandole della stupida.
Dopo questo mio atto fu lei a prendere le redini della situazione e ripetermi, come disse, per l'ennesima volta le sue condizioni, o accettare la sua libertà o andarsene.
La riportai a casa, ma da quel giorno ogni qual volta si verifica un suo ritardo, o quando si prende momenti di svago solo per lei, non faccio altro che rimuginare su quello che avevo visto in quella pineta e ogni qualvolta soffrendo e disperandomi la immagino alle prese con un altro uomo.
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