Ci stavo pensando da un pò
di
IoDicoSì
genere
prime esperienze
Crescere in una società come questa, vuol dire dover essere due cose: pura, conservata, magari anche vergine e sempre disposta a dire "sì" al sesso, a chiunque, una macchina del sesso, per citare Bukowski.
Una donna che debba fare sesso ma anche preservarsi, che dica e faccia sesso ogni giorno ma anche vergine; com'è possibile? non è possibile.
Ho convissuto con l'idea della vergine perfettà, più perfetta della Madonna (se si può dare una misura alla perfezione, sempre che esista...) e ci ho convissuto fino a 20, più o meno, sempre con l'idea delle amiche che "guarda che la prima volta dev'essere con qualcuno di speciale" (da leggere con un tono di adolescente in crisi ormonale, apparecchio, brufoli e anche ventenne che non è mai uscita dal giro dei sedicianni ed è finita a leggere libri "erotici" per casalinghi disperati); ma arrivata a 20 anni ho detto basta, basta! Basta con questa storia, io il ragazzo non ce l'ho e non me lo riesco a trovare, ma forse perché non lo voglio, non m'interessa, ma anche se lo voglio o no, se riesco o non riesco, il vero problema è che il sesso è difficile e le relazioni sono facili: il nostro problema è che dividiamo le relazioni con cinquanta e cinquanta, ad esempio, l'amore vale cinquanta e il sesso cinquanta, ma quando mai?! Perché dovrei scindere sesso e amore da una relazione? Facciamo sesso perché ci amiamo, ci amiamo e facciamo sesso, facciamo sesso perché ci piace, ci piace fare sesso e ci amiamo, ci amiamo facendo sesso e così via, qual è il problema di tutto ciò? Questa è la parentesi "relazione" e "fidanzamento".
Ma essere "soli" non è da meno, perché la prima cosa che ho pensato, dopo aver fatto l'amore per la prima volta, ancora lo ricordo, ma non per chissà quale grande prestazione (per citare La Grande Bellezza, "perché essere bravi, migliori? si rischia di diventare abili") la ricordo perché subito dopo mangiai una camella, rossa, alla fragola, quelle morbide un po' fatte di gelatina con lo zucchero sopra, e pensai: cos'è tutto quest'odio verso il sesso? Cos'è tutto quest'astio? Perché sporcano così tanto il sesso, se è così bello? Cos'ho fatto di male per essere chiamata cagna? Perché mi dicono di tenere le gambe chiuse? Sono sempre la stessa, da un minuto prima del mio primo cazzo, al minuto dopo, soltanto con una voglia in più di fare l'amore, e mi è piaciuto, quanto mi è piaciuto. Mi è piaciuto, ma è sopravvalutato, sì, signori, è sopravvalutato.
Mi sentivo come Samantha di Sex and the City: Ho fatto sesso! Ho fatto sesso con un uomo!
Ma con quell'uomo non è durata molto, forse meno di un mese, non era il mio ragazzo, non era il mio amante, aveva un'altra donna, diceva di essere fidanzato ma a me questo non importava, volevo soltanto farci sesso, era carino, mi andava bene e non mi sono mai pentita di questa fantomatica "prima volta" e vorrei cogliere l'occasione di dire a tutte le donne che sono come me, libidinose, sbarazzine, chiamatele come volete, persone normali a cui piace l'erotismo e il sesso: voi potete farlo, perché non sarà un pene o una vagina a cambiare la vostra personalità e il vostro valore.
Mentre le mie amichette, che poi ho lasciato perdere, si interrogavano tra una sigarettina ed un'altra, se il sesso fosse amore e l'amore fosse il sesso, o se fosse la soluzione, o peggio ancora 'soltanto quello da offrire', io avevo iniziato a giocare con i ragazzi.
Mi divertivo a scoprire il sesso, la masturbazione, l'altro sesso: il mio primo cazzo fu quello di un ragazzo al liceo (non dirò la mia età dell'epoca per non avere problemi nel sito) e lo vidi in un vicolo.
Ci sedemmo in un vicolo stretto ed appartato, ci scambiavamo baci innocenti, sensuali, gli piaceva toccarmi il seno e infilava sempre le mani sotto la mia maglietta, stringendomi le tette mentre mi baciava.
Tirò fuori il cazzo moscio, scese la zip, controllando che nessuno lo vedesse, me lo mostrava come per gioco, anche soddisfatto, mi incuriosiva quel glande rosso appena si scostava lo scroto "perché non mi fai una sega?" e glielo presi in mano, incuriosita, da una sega iniziai il mio primo pompino, goffo, strano, nuovo.
Lui venne subito, evidentemente non ne riceveva molti, me lo pompava in bocca nascondendomi nel vicolo, vicino alla porticina, si guardava intorno e spingeva il bacino velocemente, tenendomi la testa, ed io con gli occhi chiusi succhiavo, imparavo.
Da lì, una lunga serie di pompini, sesso orale, giochi con le dita tra i miei buchi...
Fatta la premessa, sapete più o meno chi sono, ho trovato questo sito ed ho deciso di raccontare le mie esperienze erotiche, leggere le vostre, adoro l'erotismo, è una passione, ci nasci, come tutte le passioni.
Lasciate che vi mostri come sono, dietro il mio pc, con le unghie rosse, le mani lisce, capelli scuri, lisci, sottili, come le mie gambe. La bocca di rose, d'ebano i capelli.
La mia prima volta, come ho detto prima, non è stata una grande prestazione.
C'era un ragazzo più grande di me al liceo, liceo classico, a cui piacevo, un ragazzo normale, una di quelle persone schiacciate dal maschilismo che non lo lasciava scopare in pace, ma per fortuna (?) ha trovato me quel giorno.
Mi ha ripetuto per tre giorni, dalla mia richiesta, che mi avrebbe portata a mangiare cornetti caldi a casa sua, non gli rispondevo mai o mai sul serio, lo notavo che era timido, emozionato, ma non mi piace prendere in giro, si capiva cosa volessi fare a casa sua.
Così, quel pomeriggio si presentò davvero con i cornetti, ma io mi presentai con un abito nero, corto, colletto bianco, collant neri velati, tacchi neri a punta, il mio cappotto beige classico, e sorrise imbarazzato.
Ci baciammo intensamente, sul letto dei suoi, ogni tanto cercava di farmi parlare ma gli rispondevo soltanto: mi piacciono i ragazzi che sanno ascoltarmi, ma preferisco quelli che mi fanno stare zitta.
Tra un bacio ed un altro ci spogliavamo, entrambi impacciati, e completamente nuda iniziai a fargli un pompino: mi piegai in avanti sulle ginocchia, sul letto, lo sentivo ansimare, scostarmi i capelli e spingere il bacino, godeva.
Prendevo bene la cappella fra le labbra, la stringevo nelle guance, succhiavo bene, senza mani, in modo da risucchiarlo bene nella bocca, lo tiravo a me con le guance mentre pompavo. Timido, ma preso dal nostro gioco, si lasciava andare "Sì... Così... Come godo..." mi ripeteva sospirando, tirando fiato, stringendo ogni tanto gli occhi "Che pompa... Madonna..." continuava, mentre muoveva il bacino e mi teneva una mano sulla testa. Si piegù un po' su se stesso, verso di me, chiuse la mia testa nella sua pancia, trattenendo l'asta tutta nella sua bocca e degli schizzi mi finirono direttamente in gola, mentre bevevo tutto e lui gemeva, strozzava il fiato, aveva le guance rosse.
Si passò una mano sulla fronte un po' sudata, per l'emozione, per l'orgasmo, e nel frattempo mi sdraiai sul letto, divaricai le cosce, mai avevo mostrato così "oscenamente" la mia figa a qualcuno; lui si toccò la guancia un po' rossa, calda, e sorrise imbarazzato. Si piegò per baciarmi, il suo cazzo era di nuovo in tiro, sodo, duro, e mentre mi baciava lo strofinava sulla mia bacia, tra le mie labbra gonfie, il clitoride.
Era quasi arrivato il momento che aspettavo, mi guardò negli occhi, ero molto eccitata, anche agitata, mi batteva il cuore e sentii la sua cappella avvicinarsi alle mie labbra, poggiarsi al mio buchino, sentii una sensazione nuova già al contatto con la sua pelle, gonfia e calda, liscia, liscissima, sulla cappella.
Riprese a baciarmi, con la lingua, giocavamo con la lingua come per distrarci, mentre strofinava la cappella sul mio buchino, era una danza, mi faceva bagnare tantissimo; così tra un bacio ed un altro, lo sentii spingere, mi guardava in viso, fisso, e io mi concentravo su di me, mentre lui spingeva lentamente ma le mie pareti erano troppo strette, così a fatica fece entrare la cappella, iniziando a scoparmi così, non ce la faceva più, gli piacevo, doveva fottermi e muoveva il bacino incapace di contenere le emozioni.
Sentii un piacere bellissimo, nuovo, grande, fiorito, caldo... mi sentivo fuori dal mondo e spinse tutto dentro, aprendo le mie pareti, spingedole, lo avvolgevo come un guanto e si strinse a me, mentre aprii di più le gambe, per lasciarlo entrare per bene.
Mi sbatteva bene, anche io muovevo il bacino, sentivo quelle sensazioni per la prima volta e mi facevo muovere dalle mie emozioni. Lui mi scopava veloce, piano, ruotava il bacino, ma essenzialmente sbatteva, sbatteva dentro la mia figa, in fondo, e questo durò meno di un minuto, perché uscì fuori e s'infilò un preservativo, poi affondò di nuovo dentro, fremeva dal volere la mia fighetta di nuovo, lo abbracciai e ci stringemmo come due ragazzini, mi baciava la guancia calda, rossa, non controllava più il suo bacino, mi fotteva fino a mozzarmi in fiato, respiravo come a fatica, sotto i suoi colpi veloci, strinva con le mani i cuscini, le lenzuola, e io privo le cosce per bene, mi sentivo in calore.
Finché iniziò a gemere, come un lamento, strinse gli occhi, si lamentava al mio orecchio "Ahhh... Oh.... Ahh... Ohhhh..." e diede qualche colpo secco, intendo, stretto in fondo alla mia fighetta, lenti ma forti, da farmi fremere l'utero, e gli colò una goccia di sudore lungo la fronte, la guardai e sentii gonfiarsi il preservativo, mentre lui rimase a sbuffarmi vicino la guancia e gli accarezzavo con i polpastrelli una spalla; mi piaceva sentire quella sensazione, mi faceva prendere fiato "fai l'amore in modo meraviglioso, meraviglioso" mi disse con il fiato mozzato. Ma io non pensai lo stesso, era soltanto preso dal momento, o semplicemente non ricambiavo, tutto era lecito, ma mi era piaciuto. Raggiunsi anche io l'orgasmo, grazie al sesso orale, non mi volle lasciare a vuoto. In effetti, un rapporto non finisce con l'orgasmo maschile, quello è un falso mito del 'rapporto completo'.
Che cosa mi piace? Mi piace sedurre, mi piace giocare con gli uomini, mi piace conoscere le loro fantasie, mi piace diventare il loro oggetto dei desideri, essere il sogno materializzato, mi sembra di fare tutto, è una passione.
Passerò molto tempo qui, scriverò delle mie storie, delle mie fantasie, delle mie voglie... Ciao a tutti!
Una donna che debba fare sesso ma anche preservarsi, che dica e faccia sesso ogni giorno ma anche vergine; com'è possibile? non è possibile.
Ho convissuto con l'idea della vergine perfettà, più perfetta della Madonna (se si può dare una misura alla perfezione, sempre che esista...) e ci ho convissuto fino a 20, più o meno, sempre con l'idea delle amiche che "guarda che la prima volta dev'essere con qualcuno di speciale" (da leggere con un tono di adolescente in crisi ormonale, apparecchio, brufoli e anche ventenne che non è mai uscita dal giro dei sedicianni ed è finita a leggere libri "erotici" per casalinghi disperati); ma arrivata a 20 anni ho detto basta, basta! Basta con questa storia, io il ragazzo non ce l'ho e non me lo riesco a trovare, ma forse perché non lo voglio, non m'interessa, ma anche se lo voglio o no, se riesco o non riesco, il vero problema è che il sesso è difficile e le relazioni sono facili: il nostro problema è che dividiamo le relazioni con cinquanta e cinquanta, ad esempio, l'amore vale cinquanta e il sesso cinquanta, ma quando mai?! Perché dovrei scindere sesso e amore da una relazione? Facciamo sesso perché ci amiamo, ci amiamo e facciamo sesso, facciamo sesso perché ci piace, ci piace fare sesso e ci amiamo, ci amiamo facendo sesso e così via, qual è il problema di tutto ciò? Questa è la parentesi "relazione" e "fidanzamento".
Ma essere "soli" non è da meno, perché la prima cosa che ho pensato, dopo aver fatto l'amore per la prima volta, ancora lo ricordo, ma non per chissà quale grande prestazione (per citare La Grande Bellezza, "perché essere bravi, migliori? si rischia di diventare abili") la ricordo perché subito dopo mangiai una camella, rossa, alla fragola, quelle morbide un po' fatte di gelatina con lo zucchero sopra, e pensai: cos'è tutto quest'odio verso il sesso? Cos'è tutto quest'astio? Perché sporcano così tanto il sesso, se è così bello? Cos'ho fatto di male per essere chiamata cagna? Perché mi dicono di tenere le gambe chiuse? Sono sempre la stessa, da un minuto prima del mio primo cazzo, al minuto dopo, soltanto con una voglia in più di fare l'amore, e mi è piaciuto, quanto mi è piaciuto. Mi è piaciuto, ma è sopravvalutato, sì, signori, è sopravvalutato.
Mi sentivo come Samantha di Sex and the City: Ho fatto sesso! Ho fatto sesso con un uomo!
Ma con quell'uomo non è durata molto, forse meno di un mese, non era il mio ragazzo, non era il mio amante, aveva un'altra donna, diceva di essere fidanzato ma a me questo non importava, volevo soltanto farci sesso, era carino, mi andava bene e non mi sono mai pentita di questa fantomatica "prima volta" e vorrei cogliere l'occasione di dire a tutte le donne che sono come me, libidinose, sbarazzine, chiamatele come volete, persone normali a cui piace l'erotismo e il sesso: voi potete farlo, perché non sarà un pene o una vagina a cambiare la vostra personalità e il vostro valore.
Mentre le mie amichette, che poi ho lasciato perdere, si interrogavano tra una sigarettina ed un'altra, se il sesso fosse amore e l'amore fosse il sesso, o se fosse la soluzione, o peggio ancora 'soltanto quello da offrire', io avevo iniziato a giocare con i ragazzi.
Mi divertivo a scoprire il sesso, la masturbazione, l'altro sesso: il mio primo cazzo fu quello di un ragazzo al liceo (non dirò la mia età dell'epoca per non avere problemi nel sito) e lo vidi in un vicolo.
Ci sedemmo in un vicolo stretto ed appartato, ci scambiavamo baci innocenti, sensuali, gli piaceva toccarmi il seno e infilava sempre le mani sotto la mia maglietta, stringendomi le tette mentre mi baciava.
Tirò fuori il cazzo moscio, scese la zip, controllando che nessuno lo vedesse, me lo mostrava come per gioco, anche soddisfatto, mi incuriosiva quel glande rosso appena si scostava lo scroto "perché non mi fai una sega?" e glielo presi in mano, incuriosita, da una sega iniziai il mio primo pompino, goffo, strano, nuovo.
Lui venne subito, evidentemente non ne riceveva molti, me lo pompava in bocca nascondendomi nel vicolo, vicino alla porticina, si guardava intorno e spingeva il bacino velocemente, tenendomi la testa, ed io con gli occhi chiusi succhiavo, imparavo.
Da lì, una lunga serie di pompini, sesso orale, giochi con le dita tra i miei buchi...
Fatta la premessa, sapete più o meno chi sono, ho trovato questo sito ed ho deciso di raccontare le mie esperienze erotiche, leggere le vostre, adoro l'erotismo, è una passione, ci nasci, come tutte le passioni.
Lasciate che vi mostri come sono, dietro il mio pc, con le unghie rosse, le mani lisce, capelli scuri, lisci, sottili, come le mie gambe. La bocca di rose, d'ebano i capelli.
La mia prima volta, come ho detto prima, non è stata una grande prestazione.
C'era un ragazzo più grande di me al liceo, liceo classico, a cui piacevo, un ragazzo normale, una di quelle persone schiacciate dal maschilismo che non lo lasciava scopare in pace, ma per fortuna (?) ha trovato me quel giorno.
Mi ha ripetuto per tre giorni, dalla mia richiesta, che mi avrebbe portata a mangiare cornetti caldi a casa sua, non gli rispondevo mai o mai sul serio, lo notavo che era timido, emozionato, ma non mi piace prendere in giro, si capiva cosa volessi fare a casa sua.
Così, quel pomeriggio si presentò davvero con i cornetti, ma io mi presentai con un abito nero, corto, colletto bianco, collant neri velati, tacchi neri a punta, il mio cappotto beige classico, e sorrise imbarazzato.
Ci baciammo intensamente, sul letto dei suoi, ogni tanto cercava di farmi parlare ma gli rispondevo soltanto: mi piacciono i ragazzi che sanno ascoltarmi, ma preferisco quelli che mi fanno stare zitta.
Tra un bacio ed un altro ci spogliavamo, entrambi impacciati, e completamente nuda iniziai a fargli un pompino: mi piegai in avanti sulle ginocchia, sul letto, lo sentivo ansimare, scostarmi i capelli e spingere il bacino, godeva.
Prendevo bene la cappella fra le labbra, la stringevo nelle guance, succhiavo bene, senza mani, in modo da risucchiarlo bene nella bocca, lo tiravo a me con le guance mentre pompavo. Timido, ma preso dal nostro gioco, si lasciava andare "Sì... Così... Come godo..." mi ripeteva sospirando, tirando fiato, stringendo ogni tanto gli occhi "Che pompa... Madonna..." continuava, mentre muoveva il bacino e mi teneva una mano sulla testa. Si piegù un po' su se stesso, verso di me, chiuse la mia testa nella sua pancia, trattenendo l'asta tutta nella sua bocca e degli schizzi mi finirono direttamente in gola, mentre bevevo tutto e lui gemeva, strozzava il fiato, aveva le guance rosse.
Si passò una mano sulla fronte un po' sudata, per l'emozione, per l'orgasmo, e nel frattempo mi sdraiai sul letto, divaricai le cosce, mai avevo mostrato così "oscenamente" la mia figa a qualcuno; lui si toccò la guancia un po' rossa, calda, e sorrise imbarazzato. Si piegò per baciarmi, il suo cazzo era di nuovo in tiro, sodo, duro, e mentre mi baciava lo strofinava sulla mia bacia, tra le mie labbra gonfie, il clitoride.
Era quasi arrivato il momento che aspettavo, mi guardò negli occhi, ero molto eccitata, anche agitata, mi batteva il cuore e sentii la sua cappella avvicinarsi alle mie labbra, poggiarsi al mio buchino, sentii una sensazione nuova già al contatto con la sua pelle, gonfia e calda, liscia, liscissima, sulla cappella.
Riprese a baciarmi, con la lingua, giocavamo con la lingua come per distrarci, mentre strofinava la cappella sul mio buchino, era una danza, mi faceva bagnare tantissimo; così tra un bacio ed un altro, lo sentii spingere, mi guardava in viso, fisso, e io mi concentravo su di me, mentre lui spingeva lentamente ma le mie pareti erano troppo strette, così a fatica fece entrare la cappella, iniziando a scoparmi così, non ce la faceva più, gli piacevo, doveva fottermi e muoveva il bacino incapace di contenere le emozioni.
Sentii un piacere bellissimo, nuovo, grande, fiorito, caldo... mi sentivo fuori dal mondo e spinse tutto dentro, aprendo le mie pareti, spingedole, lo avvolgevo come un guanto e si strinse a me, mentre aprii di più le gambe, per lasciarlo entrare per bene.
Mi sbatteva bene, anche io muovevo il bacino, sentivo quelle sensazioni per la prima volta e mi facevo muovere dalle mie emozioni. Lui mi scopava veloce, piano, ruotava il bacino, ma essenzialmente sbatteva, sbatteva dentro la mia figa, in fondo, e questo durò meno di un minuto, perché uscì fuori e s'infilò un preservativo, poi affondò di nuovo dentro, fremeva dal volere la mia fighetta di nuovo, lo abbracciai e ci stringemmo come due ragazzini, mi baciava la guancia calda, rossa, non controllava più il suo bacino, mi fotteva fino a mozzarmi in fiato, respiravo come a fatica, sotto i suoi colpi veloci, strinva con le mani i cuscini, le lenzuola, e io privo le cosce per bene, mi sentivo in calore.
Finché iniziò a gemere, come un lamento, strinse gli occhi, si lamentava al mio orecchio "Ahhh... Oh.... Ahh... Ohhhh..." e diede qualche colpo secco, intendo, stretto in fondo alla mia fighetta, lenti ma forti, da farmi fremere l'utero, e gli colò una goccia di sudore lungo la fronte, la guardai e sentii gonfiarsi il preservativo, mentre lui rimase a sbuffarmi vicino la guancia e gli accarezzavo con i polpastrelli una spalla; mi piaceva sentire quella sensazione, mi faceva prendere fiato "fai l'amore in modo meraviglioso, meraviglioso" mi disse con il fiato mozzato. Ma io non pensai lo stesso, era soltanto preso dal momento, o semplicemente non ricambiavo, tutto era lecito, ma mi era piaciuto. Raggiunsi anche io l'orgasmo, grazie al sesso orale, non mi volle lasciare a vuoto. In effetti, un rapporto non finisce con l'orgasmo maschile, quello è un falso mito del 'rapporto completo'.
Che cosa mi piace? Mi piace sedurre, mi piace giocare con gli uomini, mi piace conoscere le loro fantasie, mi piace diventare il loro oggetto dei desideri, essere il sogno materializzato, mi sembra di fare tutto, è una passione.
Passerò molto tempo qui, scriverò delle mie storie, delle mie fantasie, delle mie voglie... Ciao a tutti!
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