Confessioni di una tata
di
Antonella B.
genere
confessioni
Mi chiamo Antonella, di professione governante. Quando inizió la mia storia avevo 45 anni. Marito disoccupato e due figli, un maschio diciannovenne al primo anno di università, e una ragazza di 23 anni già diplomata e in cerca di lavoro.Tanti problemi,senza contare che le "invasioni" delle governanti straniere, mi avevano costretta a lottare molto per trovare un lavoro. Dopo tanti giri, finalmente un piccolo colpo di fortuna: al mercatino della verdura, incontrai una signora con cui mi misi a discutere bonariamente sui prezzi aumentati e chiacchierando, scopriiche faceva la tata da molti anni in una famiglia perbene, ma stava per andare a vivere in un'altra città .Venuta a conoscenza dei miei problemi, mi presentó come sua possibile sostituta. Quel giorno, vengo ricevuta da una bella signora, sulla trentina; elegante e statuaria; mi fa delle domande,le espongo il mio caso e mi chiede di aspettare il consenso di suo marito, prima di prendere una decisione. A lei vado bene, tengo le dita incrociate. Arriva quest'uomo, un uomo bello, molto alto, fine ed elegante,sulla quarantina, Mi saluta educatamente,si consulta con sua moglie poi mi rivolge qualche domanda e mi comunica che sono assunta. Torno a casa volando dalla felicità, non vedo l'ora di dirlo ai miei figli. Quel giorno per festeggiare preparo le lasagne, poi mi impegno a rassettare la mia casa da cima a fondo, visto che l'indomani dovró prendere servizio. Il giorno dopo arrivo lì tutta felice e solo allora mi viene comunicato che dovró occuparmi anche dei bambini. Prepararli la mattina per la scuola, fargli il bagno la sera e tutto il resto. Mi viene richiesta la permanenza fissa nella loro casa. Insomma, vitto, alloggio, stipendio cronguo e un giorno alla settimana libero. Accetto. Mi viene mostrata la mia stanza, è di un'eleganza che non avevo mai visto se non sulle riviste. Chiamo mio marito e gli dico che i patti sono questi e non posso permettermi di discutere. Deve andar bene a tutti, per forza di cose. Così ha inizio il mio lavoro. Mi accorgo da subito che è dura, la casa è molto grande e c'è un ampio spazio verde esterno con una piscina. Al mattino escono tutti; lui va al lavoro, lei in giro a far spese e i bambini a scuola. Finito di pulire, preparo il pranzo, lo servo al loro rientro e mi ritiro nella mia stanza a riposare. C'è silenzio,tutti dormono e cerco di prendere sonno anch'io. Siamo a Giugno e iniziano i primi caldi, non riesco ad addormentarmi. Mi sforzo, mi rilasso e chiudo gli occhi. Ci sono quasi ma all'improvviso sento un grido di donna. Mi alzo di soprassalto poi ne sento altri; mi accorgo che le grida provengono dalla stanza dei signori e capisco che fanno l'amore. È tutto a posto e mi ricorico nella speranza di dormire. Ma adesso sento battere la testata del letto contro il muro. Il ritmo è preciso e quando si fa incalzante, sento ancora lei urlare e subito dopo lui emettere un "aaaahhhhhh" di piacere. Mi sento eccitata e avrei voglia di toccarmi. È tanto tempo che non faccio l'amore. Con tutti i problemi che ho avuto, mi ero anche dimenticata che esistesse il sesso. Mi infilo la mano sotto le mutandine e incomincio ad accarezzarmi, mentre di là il ritmo è ripreso incalzante. Godo con loro, chiudo gli occhi e immagino di essere al posto di lei con quell'uomo bello e prestante che sembra voglia buttar giù la stanza. Li sento venire di nuovo e vengo anch'io, eiaculando molto. L'indomani mattina, alle sei sono già in cucina per le colazioni; lui entra e mi saluta:" Buongiorno Antonella, è pronto il caffè"? Mi volto per rispondergli sorridendo, ma il mio sorrido si smorza quando mi accorgo che indossa solo un boxer aderente. Arrossisco violentemente e lui sorride, mentre si versa il caffè. Lo sguardo mi cade tra le sue gambe, dove qualcosa di bello, grande ed eccitante mi provoca brividi caldi. Lui continua a sorridermi furbamente e io avrei voglia di nascondermi da qualche parte, ma non so dove! Si avvicina al ripiano della cucina per prendere un toast :"cosa mi prepari di buono oggi"? Io riesco a balbettare "pasta al forno",rossa in viso ed eccitatissima dal profumo e dal fascino che emana. Lui a quel punto sembra non avere più dubbi e lo tira fuori guardandomi negli occhi: è una tacita richiesta,la sua. Mi inginocchio e prendendolo con una mano, incomincio a leccarlo. Gli succhio il glande e lui geme, poi con la bocca mi spingo più giù e con la testa do inizio ad un erotico valzer, di cui mi sento la protagonista assoluta. Il suo pene mi si gonfia in bocca, con tutta la saliva che ho, lo ospito fino alle tonsille, per poi tornare indietro e affondare di nuovo, mentre faccio roteare la lingua intorno a quella delizia che sa di ambra e sandalo, pulito e profumato, meravigliosamente vivo! Gli accarezzo i testicoli poi gli stringo il pene all'estremità facendo un lieve su e giù. Esplode in un orgasmo magnifico e mi riempie la bocca di sperma quasi fino a soffocarmi. Poi va al lavoro, mentre lei dorme ancora. Resto tra le nuvole a pensare a quel che ho fatto e mi sento felice, di nuovo viva. Comincia il circolo vizioso; ogni mattina entra e non c'è bisogno che parli, so cosa devo fare e lo faccio con vero piacere. Mi sono invaghita di lui! E ne approfitta, inutile negarlo. Non mi dispiaceva affatto, sodfisfare le sue voglie. A volte mi chiamava dallo studio, a volte dalla doccia; altre volte in camera da letto mentre cercava il completo giusto da mettere. Io ero là, sempre obbediente. Mi rendevo conto di essere trattata come un oggetto, la mia bocca sembrava solo un buco nel quale scaricare la sua libidine; sembravo non esistere come persona, ero solo un buco in cui infilare. Un buco e basta,ma non riuscivo a smettere di desiderarlo. Avrei voluto di più, avrei voluto baciarlo ed essere sua completamente. Ma non si bacia una bocca che prende sborrate da mattina a sera. Ecco, non ero nient'altro che questo per lui. Lo sentivo fare sesso con sua moglie e mi toccavo, ma alla fine, ogni volta piangevo. Eppure il sapore del suo cazzo e la sensazione che mi dava ogni volta godendomi in bocca, erano un qualcosa a cui non volevo rinunciare. Era poco, lo so; ma era tutto quello che avevo di lui. Una mattina me me capitó una peggiore. La signora mi chiamó dalla piscina, mentre prendeva il sole completamente nuda e mi accorsi che mi voleva anche lei. Io non so a cosa li avesse abituati l'altra tata, ma capivo finalmente perché lo stipendio fosse così alto. Lei mi fece capire tra le righe che non avevo molta scelta. Aprì le gambe e mi mostró una figa molto aperta, una che di colpi ne ha presi tanti. Era umida e io cercai di trovare il coraggio. Benchè lei fosse bellissima, leccare una figa mi faceva schifo. "Muoviti! Mio marito sta per tornare "! Mi ordinó. Così le misi la testa tra le gambe e diedi una prima leccata. Poi una seconda, una terza e via, lei godeva come una maiala. Le infilai la lingua nella vagina e mi venne in bocca. Feci per andarmene, ma venni afferrata saldamente da due mani forti. Mi voltai e vidi suo marito con il cazzo teso al massimo. Mi disse:"ricomincia". Lei aprì di nuovo le gambe e lui mi penetró nel sedere. Mi stavano scopando a bordo piscina. Lui aveva un impeto selvaggio, mi cavalcava seduto sul mio culo con tutto il suo peso, lei godeva guardando e mi affondava ila faccia nella figa bagnata. Io ero già venuta due o tre volte, non ho mai potuto negare a me stessa quanto mi piacesse tutto questo. Accettai il fatto di essere troia e mi lasciai andare al piacere. Era sempre così, quando avevano voglia, sapevano dove trovarmi. Ma la mia voglia era adesso più grande della loro. Così capitava magari, che durante un pranzo lei venisse ad aiutarmi in cucina e io la facessi venire mentre condiva l'insalata, sditalinandola senza che gli invitati si accorgessero. Mi eiaculava in mano ogni volta. Capitava ad esempio, che andassi a fargli un pompino mentre lui era al telefono per poi farlo sborrare nella mia gola. Un giorno venne a trovarmi mio figlio e si fermò per una notte. Il mattino dopo lui entró in cucina in mutande e me lo mise in bocca, mentre mio figlio che faceva colazione mi guardava spompinare quel cazzo superbo. A lui sembrava piacere molto umiliarmi dinnanzi a mio figlio. Gli disse:"hai visto che brava tua madre" mentre mi fotteva in bocca assatanato. Mio figlio rimase seduto a guardare per tutto il tempo, poi lui si staccó da me e andó a sborrargli in faccia godendo come un maiale! Mio figlio si pulì con un tovagliolo e io temetti una brutta reazione da parte sua, ma non ci fu. Lui cominció a segarsi in faccia a mio figlio,avvicinandosi al suo viso pian piano fino ad arrivare a sbatterglelo sulla faccia, facendogli fare toc,toc ad ogni contatto. Gli poggió infine il glande sulle labbra e con mio sommo stupore, mio figlio aprì la bocca e lo lasció entrare tutto. Lo stava spompinando! Lui gli teneva la testa e l'accostava al suo cazzo voglioso, mentre mi diceva" tuo figlio è una vacca". Iniziai a toccarmi guardandoli e venni insieme a lui mentre la faccia di mio figlio era ricoperta di sborra completamente. Successivamente assunse mia figlia come segretaria e la sfondó da dietro. Lei mi raccontava di come le aprisse il culo ogni mattina e di come le piacesse adesso, dopo i primi imbarazzi. Una sera mi chiamó per dirmi, che il suo fidanzato si era accorto che il suo ano era "rovinato" e troppo aperto e aveva piantato un casino. Ma lei alle inculate con lui in ufficio, non voleva rinunciare. Non seppi che consigli darle, farmi inculare da lui piaceva troppo anche a me. Facemmo anche un'orgia a bordo piscina, io loro e i miei due figli. Mio figlio si sbatteva sua moglie e lui si inculava me e mia figlia a turno. Poi sborrava in bocca a mio figlio. Scoprii in questo modo, che mio figlio è bisessuale. Lui glie lo mise nel culo e disse che era già aperto. Vidi mio figlio godere come una vecchia puttana. Le vene del collo gonfie mentre non tratteneva il piacere che provava ad ogni affondo del suo cazzo, il viso sfigurato dalla libidine. Il bacino esteso tutto verso di lui, a prendere meglio ogni colpo di cazzo, la mano pressata sulla pancia come a volerlo sentire di più nell'intestino. Vidi il buco di culo di mia figlia strappato e prolassato. Sentivo il mio culo aperto irrimediabilmente come i loro. A bordo piscina, in quella splendida casa, ho vissuto il piacere allo stato più porco che possa esistere. Mi sentivo e mi sento viva ogni volta che ci ripenso. Purtroppo non lavoro più lì, hanno preso una ragazza giovane. Ma mia figlia è tutt'ora la sua segretaria, anche se nel frattempo ha sposato il suo fidanzato. E mi racconta ancora di quanto le piaccia fare pompini a quell'uomo e di come si faccia inculare ogni giorno. Mio figlio è quasi laureato e mio marito ha trovato lavoro. La nostra vita è migliorata e io ho riscoperto il sesso. E sono tornata viva!
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Commenti dei lettori al racconto erotico