Il mio unico amore

di
genere
incesti

Erano passati ormai tanti anni e il mio fratellino era ormai diventato un uomo.Ormai le sue feste e i suoi compleanni erano diventati un adito per conoscere belle ragazze, per sfogare le sue voglie sessuali perverse e senza limiti.Sapevo fosse un porco, me ne accorgevo ogni volta che gli cambiavo le lenzuola ogni settimana, intrise di ogni genere di brodo.Il suo e quello delle sue tante amanti.Ha solo 25 anni ma son certa che il suo pene sia passato nella bocca e nei buchi di tante donne.L'ho visto crescere il bambino, l'ho visto masturbarsi durante l'assenza dei miei genitori.Non si curava dei rumori o della mia presenza.Per lui è sempre stata un'ossessione.Come per me è sempre stata un ossessione fissare i suoi pantaloni, le sue mutande stese, per capire quanto grande fosse il suo pisello.
Un giorno per provocarmi mi si strusciò nel culo.Lo guardai con aria di sfida e lui sfoderò la sua solita faccia d'angelo chiedendomi umilmente scusa.Probabilmente trovo stuzzicante il tutto e conscio di avere un certo ascendente su sua sorella iniziò a farmi guerra...Trovavo dappertutto i suoi boxer bagnati, usciva dalla doccia quasi nudo, i suoi gemiti davanti ad un bel porno divennero sempre più forti.
Per me la sfida divenne una missione.Non avrei ceduto seppur presa da una voglia irrefrenabile di possederlo.
Non contento dei risultati decise di passare al gioco sporco.Giorni dopo mi arrivò un messaggio su whatsapp e tra me e me sperai e non sperai che fosse una bella dichiarazione.Era una foto, la mia.Aveva ripreso la mia sesta misura di seno durante la doccia.Feci finta di nulla.A pranzo e a cena non lo degnai di uno sguardo ma mi misi la mia camicia più scollata per farlo morire di voglia.A metà cena lasciò il tavolo e non mi degno di una parola per giorni.Soffrivo come un cane, quindi decisi, vista l'assenza dei miei, di inviargli dei segni...Gonne sempre più corte, camicie opportunamente bianche attraverso le quasi si vedevano i miei capezzoli turgidi.Era furente tanto da farmi la paternale ed invitarmi a non uscire in quel modo scabroso.Doveva essere al culmine della pazienza quando mi arrivò un'altra sua foto.Era il suo bel pisello duro.Era enorme con una cappella gigantesca e lucida, venoso e grosso da far paura.Lo teneva in mano con forza, sicuramente ad un passo dall'orgasmo....Colai brodo vaginale tutta la notte, avevo la passera gonfia, rossa e dolente.Iniziai a masturbarmi con tutta la forza che avevo, mettendomi quasi tutta la mano dentro la vagina, per emulare l'entrata di quel bel pappone dentro di me.Tutto questo con l'intimo addosso.Il giorno dopo come regalo gli feci trovare il mio perizoma nella maniglia della porta.
scritto il
2016-02-28
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